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FantasyMagazine.
Il trucco della Regina RossaHelena Bonham Carter parla del suo personaggio in Alice in Wonderland
Alice in Wonderland, il chiacchierato film di Tim Burton diventato uno dei più importanti eventi cinematografici (e non solo) degli ultimi mesi, è finalmente uscito nelle sale.
Anche questa volta il regista statunitense si è affidato alla moglie Helena Bonham Carter. Sempre presente nei film di Burton sin dal 2001, esordendo ne Il Pianeta delle Scimmie, la Carter questa volta veste i panni della Regina Rossa, sfoggiando un look quanto mai eccentrico: la testa ingigantita al computer è l'ultimo di una serie di make-up speciali al quale l'attrice si è sottoposta per interpretare l'ennesimo, riuscito ruolo nei film diretti dal suo compagno.
"Tim adora truccarmi e deformarmi, e piace anche a me. Posso sempre guardarmi in maniera diversa" ha detto la Carter a proposito delle sue "deformazioni professionali", lo scorso weekend, in una conferenza stampa tenuta a Hoollywood. "Al momento ho solo offerte per interpretare ruoli di cattivi. Interpreterò qualsiasi cosa se una storia è scritta bene e continuerò a lavorare con gente in gamba" ha aggiunto.
Nonostante le modifiche digitali, per interpretare la Regina Rossa la Carter si è sottoposta a sessioni di make-up. "Hanno dovuto sbarazzarsi dei miei capelli, coprendomi la testa completamente, fino a farmi diventare calva. Poi hanno passato il trucco e infine l'enorme parrucca della Regina. Tutto questo in circa due ore e mezzo".
L'ampliamento della testa è avvenuto in post-produzione. "C'era una fotocamera che veniva usata appositamente per me. Sugli scatti gli sviluppatori intervenivano digitalmente per modificare la testa e per ampliare la fronte".
Il digitale in post-produzione è stato usato anche per modificare la vita della Regina Rossa. Niente cinture a stringere l'intestino e a rimpicciolire il girovita, ovviamente, ma un lavoro di modifica al computer.
Nelle vesti della Regina Rossa la Carter si è presentata ai figli. "La mia bambina di un anno mi ha riconosciuto e non ha notato le differenze, mentre mio figlio è più sensibile, non ha voluto guardarmi".
Autore: Marco Guadalupi - Data: 9 marzo 2010
Ahahahah, ha scioccato quei poveri ragazzini! Pronti per lo psicologo quando avranno l'età della ragione!