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Ary64
view post Posted on 23/1/2012, 07:34 by: Ary64
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Da FantasyMagazine, il punto e un approfondimento sulle serie fantasy che verranno trasmesse in tv nella prossima stazione.

Stagione tv 2011-2012: Il punto sulle serie tv fantastiche

Il Trono di Spade, Grimm, Once Upon a Time, Supernatural, Fringe, ecc.

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La locandina di Grimm

La stagione televisiva americana iniziata lo scorso settembre prometteva bene per gli appassionati di serie tv fantasy e fantastiche, e per una volta non ha deluso. Il fantastico ha trovato spazio non solo nei canali via cavo (vedi Il Trono di Spade, Camelot), che per loro natura hanno nicchie di pubblico verticali e ben definite e propongono più facilmente produzioni di genere, ma anche sui grandi network nazionali (vedi Grimm e Once Upon a Time), che invece cercano i massimi ascolti possibili con produzioni che possano attirare fasce di pubblico diverse.Ora che abbiamo passato la boa di metà stagione è tempo di fare il punto della situazione e vedere cosa ha avuto successo e cosa rischia di non essere rinnovato per il 2012-2013.

Per dare un’idea del contesto del mercato televisivo americano va fatta una premessa: la serie tv oggi in assoluto più vista in America, la gallina dalle uova d’oro della fiction seriale americana, è NCIS, che ha raggiunto e superato i 20 milioni di spettatori. E’ a questo tipo di risultati che tutti i network aspirano, ma numeri alla mano la strada per arrivarci non passa né dal fantastico né dalla fantascienza ma da produzioni che possano attirare un pubblico trasversale. Nel caso specifico, NCIS è un prodotto professionale, ben fatto, con una certa rassicurante ripetitività in termini di situazioni e personaggi. Il risultato è una serie gradevole per un pubblico molto ampio, da cui la chiave del suo successo negli ascolti.

Tenendo presente questi numeri, nel fantastico il successo dell’anno è sicuramente Once Upon a Time, che ha raggiunto i 10 milioni di spettatori, risultato insperato anche dalla stessa ABC. L’unica critica sollevata da alcuni è stata l’estrema linearità del canovaccio di partenza della serie: in caso di successo, come costruirci sopra una storia articolabile in più stagioni? Una risposta potrebbe essere modificare sostanzialmente la storia in corso d’opera, un trucco difficile da fare senza perdere in ascolti, perché di solito gli spettatori originali che hanno seguito lo show dal pilot non amano che gli si cambi direzione in corsa. Potrebbe essere fattibile, però, considerando che è già stato fatto con successo in Lost, che partiva come una serie d’azione, thriller e mistery su un disastro aereo, e ha finito con l’essere una serie fantasy sull’esplorazione delle debolezze e delle risorse dell’umano spirito. (Per gli estimatori: per altri invece Lost è il miglior bluff della storia della tv, ma questa è un’altra storia, e la racconteremo altrove). Per inciso, i creatori di Once, Edward Kitsis e Adam Horowitz, erano tra gli sceneggiatori di Lost.


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Il Trono di Spade

In termini di critica invece il vincitore del 2011 è sicuramente Il Trono di Spade, serie estremamente fedele ai libri di George R.R. Martin da cui ha origine. Ha toccato ascolti altissimi per HBO, dimostrando, finalmente, che si può fare un fantasy adulto, complesso, articolato e moralmente ambiguo. La seconda stagione è già in produzione. Anche Camelot, andata in onda in primavera su Starz, ha avuto un buon riscontro di pubblico, ma è stato comunque cancellato per non meglio specificati “problemi di produzione”, che probabilmente si riferiscono alla gestione del cast e ai costi di realizzazione (7 milioni di dollari per episodio).

Merita di essere incluso anche The Walking Dead (su AMC,) partito nel 2010, che ha aperto il secondo anno con un enorme successo di pubblico: 7.26 milioni di persone, nuovo record di ascolti della storia della televisione via cavo. Lo show è stato immediatamente confermato per una terza stagione e ha tranquillizzato chi si domandava come sarebbe proseguita la serie dopo il licenziamento del suo creatore, Frank Darabont, già regista de Le Ali della Libertà e de Il Miglio Verde. Una fetta di pubblico e appassionati temeva un calo di qualità che, per ora almeno, non si è visto.



Grimm invece è quello che in America chiamerebbero il “black horse” della situazione, ovvero lo sfidante che potrebbe rubare la scena a sorpresa. La serie è partita in sordina ma di settimana in settimana ha guadagnato più pubblico, curva che è diventata negativa proprio poco prima della pausa natalizia. Al suo ritorno sugli schermi a gennaio Grimm ha continuato a perdere ascolti, toccando i 4.62 milioni di spettatori. Se i numeri continueranno a calare la sopravvivenza della serie sarà in forse. Un peccato, perché Grimm sembra aver trovato un buon equilibrio tra fantasy, horror e realismo grazie soprattutto alla direzione sicura di Jim Kouf e David Greenwalt, già produttori rispettivamente di Angel e Buffy: The Vampire Slayer. E la parentela con le serie di Josh Wheadon si sente, nelle atmosfere e nei toni delle storie, e soprattutto nell’ambiguità morale dei personaggi, in particolare di Eddie, il Lupo Cattivo (Silas Weir Mitchell), che non a caso ruba sistematicamente la scena al protagonista.


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I fratelli Winchester di Supernatural.

Il destino di Grimm sarà deciso in parte dalla lotta spietata per gli ascolti contro Supernatural (su CW) e Fringe (su FOX), concorrenti diretti anche perché entrambi in onda su network in chiaro. Le tre serie vanno in onda in contemporanea il venerdì sera, noto in America come il “death slot”, ovvero la “fascia televisiva della morte” delle serie tv. La ragione del nomignolo? Il venerdì sera i giovani escono e registrano le serie preferite per guardarsele poi con calma: risultato, audience bassissimo, e una lotta all’arma bianca per conquistare fino all’ultimo spettatore disponibile. Facciamo un esempio mirato: a metà novembre, nella stessa settimana di programmazione, Supernatural è stato visto da 1.52 milioni di spettatori, Fringe ha raggiunto i 2.87 milioni e Grimm ha toccato i 5.44 milioni. E non è un caso isolato: sin dal pilot Grimm ha superato di almeno un milione di spettatore a serata Fringe, il quale a sua volta non è mai stato raggiunto da Supernatural, eterno terzo classificato. Tendenza confermata al ritorno dopo la pausa di Natale, ma che mostra il calo di Grimm: il 14 gennaio Supernatural ha avuto 1.55 milioni di spettatori, Fringe 2.89, e Grimm i già citati 4.62.

Dati alla mano gli ascolti peggiori sono di Supernatural, eppure potrebbe essere Fringe ad avere la peggio perché CW, che trasmette Supernatural, è un network molto giovane e ancora di dimensioni ridotte, che può sopravvivere con ascolti impensabili per colossi come FOX o ABC. Inoltre pesano anche ragioni di politica imprenditoriale: FOX è un network che normalmente pretende ben altri riscontri di audience e che in passato ha chiuso Dollhouse (in onda sempre il venerdì) senza tanti scrupoli. Il motivo principale per cui Fringe è ancora in onda è che la casa di produzione dietro allo show, Warner, ha accettato un accordo molto vantaggioso per FOX lo scorso anno. E’ improbabile però che la cosa si ripeta per il 2013. Restiamo a vedere sperando di sbagliarci, visto che Fringe è sicuramente una delle storie più ambizione e originali degli ultimi anni.
A maggio si chiuderà la stagione 2012, e allora sapremo cosa ritroveremo in autunno sui nostri schermi; sarà interessante vedere quali produzioni vinceranno sulla concorrenza e se gli ascolti confermeranno che il fantastico seriale in tv è qui per restare.


Autore: Chiara Codecà - Data: 23 gennaio 2012
 
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