Le migrazioni delle Oche, Ovvero: quando le snapine si incontrano...

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Astry
view post Posted on 17/8/2010, 22:39 by: Astry




Col permesso di Norris e Ny, pubblico qui un po' di foto del nostro incontro in Sardegna, corredate da un breve resoconto :P
Per ora metto le mie foto, ma magari Ny potrà integrarle con le sue.

Quest'estate come molti sanno ho avuto il piacere ,dopo tanti anni, di incontrare personalmente la mia amicha Ny e di fare anche la conoscenza di Norris che non avevo mai visto neppure in foto.
Purtroppo è stato possibile incontrarci solo una volta, pessime strade, mezzi pubblici inesistenti e sfortune varie, ma un giorno, anzi un pomeriggio l'abbiamo trascorso piacevolmente insieme.
Appuntamento a Castelsardo. Ny e Norris partono da Sassari, io da Badesi, arriviamo quasi contemporaneamente sul luogo dell'incontro. Qualche momento per trovare un parcheggio e, coordinando i nostri spostamenti via cellulare, io riesco ad avvistare le due streghe in lontananza. Inutile dire che riconosco immediatamente Ny e quindi mi affretto con passo sicuro verso di loro. La prima cosa che faccio e saltare al collo di Ny, naturalmente (era tanto che volevo farlo), ma poi, avendo al seguito tutta la famiglia, mamma, papà, e zio, passo alle presentazioni di rito.
Poi, mentre incoraggio i miei a fare una passeggiata per il paese, senza di me, mi avvio con le mie amiche streghe verso la parte alta del bel paesino, ovvero verso il castello dal quale appunto Castelsardo prende il nome.

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La scena di noi che ci arrampichiamo per una salita ripida sotto un sole cocente potete immaginarla. Gli ultimi metri che ci separano dall'ingresso al castello li abbiamo fatti con la lingua penzolante, la schiena curva e sudate come lumache.
Quindi, ovviamente, invece di entrare, fare il biglietto e visitare l'antico edificio, ci buttiamo per terra davanti all'ingresso, sfinite, ma con tanta voglia di chiacchierare.
Approntiamo quindi il nostro salotto sulle scale del castello, e ci raccontiamo in un paio d'ore tutta la nostra vita, accompagnate dall'allegro starnazzare di un gabbianpapero in amore (soprannome che Ny ha dato ad uno strano uccello che urlava appollaiato sul comignolo di una casa)

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Alla fine, decidiamo da brave turiste di visitare il castello. A convincerci, più che altro, le natiche doloranti per la lunga permanenza a contatto con la dura roccia delle scale.
Ci inoltriamo tra le antiche e spesse mura, facciamo conoscenza con un piccolo abitante del luogo, un micino delizioso, ci lasciamo incantare dalle varie antichità esposte, dalle balestre ai cestini tipici sardi, tentiamo in tutti i modi di farci una fotografia tutte e tre insieme: non avendo a disposizione una macchina fotografica con autoscatto ci arrangiamo supplicando i passanti o tentando di stirare il mio braccio abbastanza da riuscire a far entrare nell’obiettivo il magico trio al completo.

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Conclusa la visita al castello ci aspetta di nuovo la discesa. Ci sono altri luoghi da visitare, una piccola chiesina e poi la cattedrale che però è stranamente affollata dentro e fuori, solo dopo capiamo che si tratta di un funerale, particolarmente folcloristico, da vedere anche quello, con cori sardi e processione con tanto di gonfaloni (il morto deve essere un tizio importante, o magari sono usanze locali, ed io, da brava turista, non mi faccio mancare niente).

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Sempre più accaldate, abbiamo ormai una sola cosa in mente: un gelato.
Essendo la sottoscritta una tipa che ama le comodità, trascino tutto il gruppo alla ricerca di una gelateria provvista di tavolini. Inutile dire che tutta la parte antica del paese è piena di gelaterie, ma i soli tavolini sono quelli dei ristoranti che invadono i vicoli e che siamo costretti quasi a scavalcare per uscirne, evitando anche le lusinghe dei ristoratori che allettanti come Sirene per i naviganti ci sventolano sotto il naso il menù e ci invitano ad accomodarci.
Ma noi ormai abbiamo la nostra missione da compiere: gelato o morte. E niente può fermarci… a parte un comodo muretto dove fare un'altra pausa chiacchiere e altre acrobatiche autofoto.
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Alla fine raggiungiamo l’agognato bar. Stanche ma felici ci abbandoniamo ai peccati di gola e ci “corrompiamo” a vicenda con regalini snaposi, dediche e preziosi monili stregonecci. E ovviamente facciamo altre foto. Finché non arriva il momento dei saluti, con la speranza di poterci rivedere in futuro.

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Edited by Astry - 18/8/2010, 10:35
 
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