Il Club della Biblioteca di Hogwarts

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Aliseia
view post Posted on 21/11/2010, 14:06 by: Aliseia




CITAZIONE (Nykyo @ 18/11/2010, 15:37) 
Bene, a me gli elfi domestici della Rowling sono sempre stati antipatici e non mi hanno mai fatto tenerezza, ma in fondo trovo bello che in un libro che i miei figli leggeranno ci sia qualcosa che porta alla seguente riflessione: Tante delle comodità che godo ogni giorno derivano dalla fatica di persone di cui ignoro anche solo l'esistenza e a cui invece dovrei essere grato.

se devo essere sincera, non stanno simpatici neanche a me.
E proprio perché permettono agli altri di ignorarli e sfruttarli.
Non mi sta simpatica la Rowling, quando ci fa capire che elfi e troll (e magari anche i centauri) sono in qualche modo diversi.
Mi sa tanto di colonialismo inglese ("rispetto per tutti. Ma noi, bè, siamo un po' meglio degli altri")

CITAZIONE
Il pezzetto del Principe che mi è toccato in sorte è quello immediatamente precedente alla visione da parte di Harry degli ultimi due ricordi su Tom Riddle.
E' Silente che li introduce con una constatazione: Voldemort è così "isolato" che dopo questi due ricordi non è possibile rintracciare niente altro da versare nel pensatoio. Nessuno è più stato abbastanza vicino a Voldemort per avere suoi ricordi, dopo che Riddle ha iniziato a creare Horcrux. Nessuno o almeno nessuno che sia vissuto abbastanza da consegnare validi ricordi ad un pensatoio.

Emblematico anche questo.
Triste a suo modo e terribile. Una delle tante facce della solitudine. Quella più gelida. Forse la peggiore perché è quella che crede di potersi compiacere di se stessa.

Non lo ricordavo. Hai ragione, è tristissimo. E' il prezzo della sua arroganza e della sua durezza di cuore. Ma nondimeno non posso non provare un po' di pena per lui :wub: :Vol:

CITAZIONE (the bride1 @ 19/11/2010, 17:54) 
C'è da dire che in certe situazioni e per certe descrizioni la Rowling sa il fatto suo.
Rileggendo queste pagine, mi sono accorta di quanto distanti siano dal dolore, dalla partecipazione e dal coinvolgimento degli ultimi libri.
La Rowling aveva davvero in mente di creare una saga che crescesse – contenutisticamente, moralmente, ideologicamente, persino – con i suoi lettori? Oppure è andata un po'...a naso? Per me resterà sempre un mistero.
Di sicuro, rileggendo queste pagine, mi accorgo che, in generale, nonostante la mia folle predilezione per altri libri della saga, le pagine del primo e del secondo libro, alcune descrizioni del Prigioniero e del Calice sono le più riuscite in assoluto: un giusto e inaspettato mix fra fantasy puro e letteratura per l'infanzia, una letteratura gotica riletta in chiave comica per tramite degli occhi di tre bambini.

E' vero, sai. La Rowling è brava. Ha maltrattato il nostro personaggio preferito, e qualche volta non ci va troppo per il sottile... Ha picchi di moralismo e di ipocrisia che mi indispettiscono, ma... E' brava.
I primi libri sono pieni di gioia. Di mistero. Sapevamo che la gioia era destinata ad appannarsi, e il mistero a svanire. Speravo forse in una catarsi finale più devastante e gratificante insieme. Ma alla fine due momenti di quel genere li ho avuti, non a caso entrambi legati a Snape: il "Guardami" e l"Albus Severus" finali.


CITAZIONE
ps. Oggi non è giovedì...va bene uguale? :huh:

Certo! Sono d'accordo con Ny: il giovedì come appuntamento e promemoria. E poi se si sfora, pazienza ;)
 
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49 replies since 7/11/2010, 14:52   360 views
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