Il Club della Biblioteca di Hogwarts

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Mixky
view post Posted on 3/12/2010, 11:12




Questa volta ho barato eccome!
XD
Mi è venuta una gran voglia di rileggere il duello finale, l'ultimo capitolo dei Doni della Morte. Ho iniziato a leggere quando Harry esce da sotto il mantello dell'invisibilità e Voldemort lo vede.
Mai in tutta la saga ho visto un Harry così consapevole, così padrone di sè. Severus ne sarebbe davvero stato fiero. E non lo dico per scherzo, credo che davvero Severus abrebbe visto in Harry i risultati del suo insegnamento. E non parlo di pozioni o difesa. Parlo di quella ruvida cura di cui sopra. E finalmente Harry diventa uomo, cresce e adempie al suo compito.
Mi piace proprio la calma di Harry.
Mi piace quando parla di Seveurs, con che calore, con che ammirazione parla di lui.
Finalmente ha capito di aver sempre sbagliato e ha capito quanto sia stato straordinario quell'uomo e lo fa capire anche a voldemort.
Voldemort che non sa se aver paura, se essere sprezzante o cosa. Mi sembra piuttosto la parodia di se stesso. Non perchè non sia più lui, ma perchè di fronte alla grande luminosità di Harry lui diventa una macchietta.
Una cosa che ho notato alla prima lettura: gli occhi di harry verdi come la maledizione che dovrebbero ucciderlo, quelli rossi di voldemort come il raggio che gli fa rimbalzare indietro il suo incantesimo. Verde e rosso. Rosso e verde. Colori complementari, che quando si scontrano danno la luce.
E' un particolare forse insignificante, ma a me piace visualizzarlo mentre leggo. Non so, mi sembra che renda giustizia alla solennità e drammaticità del momento.
Mi ha molto impressionato quando Harry dice a Voldemort di cercare il rimorso dentro di sè, di pentirsi egli dà l'ultima chance. L'ultima possibilità di ritornare uomo in parte, di sanare la sua anima, di non diventare quel coso orribile e gemente che Harry ha visto nel suo "sogno" con Silente.
:Sil:
Mi piace questo Harry adulto e consapevole.




Edited by Mixky - 4/12/2010, 15:24
 
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Aliseia
view post Posted on 5/12/2010, 15:44




CITAZIONE (Mixky @ 3/12/2010, 11:12) 
Mi piace questo Harry adulto e consapevole.

Piace anche a me.

Ora il mio compito della settimana ;)
Come direbbe Nanni Moretti: continuiamo così, facciamoci del male…
E io lo sapevo, nel momento in cui ho aperto Il Prigioniero di Azkaban.
Avrei dovuto leggere, per giovedì scorso, la terza pagina di DH.
E invece il cuore mi diceva “Il Prigioniero”.
E Prigioniero sia.

Ho attivato il piton-radar, ormai è inutile mentire.
Ma, come ho subito ricordato, il Prigioniero è uno di quei libri che mi fanno un po’ penare. È forse l’unico libro della Saga dove Severus sembra uscire sconfitto. Nell’orgoglio, nella dignità, nel rispetto che gli devono gli allievi. Se proprio uno non attiva le antenne, e non si concentra bene sui ricordi sepolti di Harry, e su certe frasi sibilline di Voldemort: scansati, stupida ragazza…
Ma era davvero troppo presto per capire, ci riuscì giusto Cuaron, ma con l’ausilio di uno o due libri successivi.

Vi risparmierò pertanto la solita lagna (povero Piton, solo e incompreso ) per concentrarmi sull’aspetto tecnico della mia paginetta.
Severus sta provando a leggere la Mappa del Malandrino.
Harry, davanti a lui, sta fremendo.
“Rivela il tuo segreto!”
“Mostrati!”
“Il Professor Snape, insegnante in questa scuola, ti ordina di mostrare le informazioni che contieni!”
(Eeeehh, lo so che avevo giurato di mantenermi tecnica, ma lo posso stritolare un pochino in un abbraccio? :wub: :Sev1: :wub: Quanto ci tiene, a quel ruolo nella scuola… Come deve tremare, mentre dice: rivela il tuo segreto, mostrati… Quello che lui non può fare…)
E qui arriva la beffa malandrina

“Il signor Lunastorta porge i suoi ossequi al professor Piton...
...e lo prega di tenere il suo naso mostruosamente lungo lontano dagli affari altrui.
Il signor Ramoso è d'accordo con il signor Lunastorta, e ci tiene ad aggiungere che il professor Piton è un brutto idiota.
Il signor Felpato vorrebbe sottolineare il suo stupore per il fatto che un tale imbecille sia diventato professore.
Il signor Codaliscia augura una buona giornata al professor Piton, e gli da un consiglio: lavati i capelli, sporcaccione.

Come giustamente pensa Harry: la situazione sarebbe molto divertente, se non fosse tragica (e non può immaginare quanto lo sia davvero, per uno dei protagonisti)
La questione tecnica è: in che modo la Mappa reagisce a Piton? Ha una vita propria? Come funzionano quei messaggi? Sirius non sa che Piton è diventato Professore, tantomeno lo sa James.
Io credo che abbia una specie di programma, capace di reagire al nome Piton-Snape e all’eventuale titolo che lo precede.
Il primo Malandrino parte con l’insulto. Il secondo si dichiara d’accordo. Il terzo si stupisce che tale Piton abbia raggiunto quel grado di autorità (quale che sia: prefetto, caposcuola, professore, preside)
Il quarto gli ricorda di lavarsi i capelli, il che va bene per ogni stagione.
Molto brillante, lo devo ammettere.
Ma voglio credere che anche gli insulti non siano casuali.
La “mostruosità” per Remus.
Il senso del gruppo (“si dichiara d’accordo con il signor Lunastorta”) e il disprezzo per James.
La provocazione per Sirius (lui lo sa che Severus non è un idiota, lo ammette persino, nel libro successivo).
L’insulto gratuito, basato sull’aspetto fisico, per Peter (non gli pare vero di lasciare ad un altro il triste ruolo di “sfigato”).

Mi piace quando Severus chiama Remus. “Lupin! – chiamò Severus furioso – ti devo parlare!”
E Remus appare con l’aria più tranquilla del mondo “Mi hai chiamato, Severus?” disse Lupin dolcemente.
Sembra che già sappia, e che lo stia prendendo in giro. Ma in questo caso posso accettarlo.
Non perdonerò mai la Rowling di non aver sviluppato il loro rapporto nell’ultimo libro, ne avremmo viste delle belle, e non solo in tema di litigate (mi aveva fatto ben sperare quella frase nel Principe Mezzosangue: io e Piton non saremo mai grandi amici. Forse).

E vabbè.
Resta inteso che per la prossima settimana mi leggo la pagina successiva, con il dialogo tra i due.
Eh, la prima pagina doveva essere a caso, ma chi ha mai parlato della seconda? ;)
 
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Mixky
view post Posted on 7/12/2010, 15:42




Oh Aliseia, come sempre leggere le tue parole mi dà quel qualcosa in più. Mi trovo d'accordo con le tue parole. Immensamente.

Mi piace da matti il ragionamento sulla mappa e sui malandrini. Personalmente... vabbè... dai non farmelo dire ;) Sai quale di questi fa breccia nel mio cuore. ;)
 
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Astry
view post Posted on 7/12/2010, 21:31




Dunque, come al solito io non faccio i compiti, ma l’altro giorno ho davvero aperto a caso il libro e ho trovato qualcosa che mi ha colpito. Poi, naturalmente, la pigrizia ha prevalso e la voglia di scrivere è andata a farsi benedire.
Oggi ho avuto un po’ di tempo libero, quindi ho pensato di riprendere quella pagina (stavolta l’ho cercata).
Il libro è l’ultimo, e il capitolo è il 24, “il fabbricante di bacchette”. Dobby è appena morto e Harry si accinge a scavare la sua tomba senza usare la magia. Il dolore per la perdita del piccolo amico è immenso, così grande da annullare quello fisico della cicatrice.

“La cicatrice bruciava, ma lui dominava il dolore; lo provava, ma ne era distaccato. Aveva finalmente imparato a controllarlo, a chiudere la mente a Voldemort, proprio come Silente aveva voluto che apprendesse da Piton. Voldemort non era riuscito a possedere Harry quando era divorato dal dolore per Sirius, e adesso i suoi pensieri non potevano penetrarlo mentre piangeva Dobby. Il dolore, sembrava, scacciava Voldemort… anche se Silente avrebbe detto che era l’amore…”

Harry qui ripensa alle lezioni di Piton, ma in modo finalmente nuovo. Chiudere la mente era qualcosa che doveva apprendere da Piton, qualcosa che Piton sapeva fare e soprattutto poteva fare perché provava dolore. Sembra quasi che Harry non voglia ammetterlo chiaramente, ma in questo momento e ancora prima di conoscere i ricordi del Principe, lui comprende Piton. Silente lo avrebbe chiamato “amore” certo, era così che aveva sempre definito il potere di Harry, qualcosa che Voldemort non poteva capire, qualcosa che Harry gia possedeva, eppure è proprio da Piton che Silente gli chiede di imparare ad usarlo, dall’ultima persona che secondo Harry avrebbe dotuto provare un simile sentimento. Lui era il Mangiamorte, il traditore, l’assassino.
Eppure mentre soffre per Dobby, Harry non pensa a Piton in queste vesti, ma solo come l’uomo che Silente gli aveva dato come maestro. Un maestro di “dolore” un maestro di “amore”. E’ come se, per un momento, il cuore di Harry avesse visto quello che più tardi gli sarà rivelato da Piton stesso.

Edited by Astry - 8/12/2010, 00:00
 
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the bride1
view post Posted on 7/12/2010, 23:13




CITAZIONE (Aliseia @ 5/12/2010, 15:44) 
Ma voglio credere che anche gli insulti non siano casuali.
La “mostruosità” per Remus.
Il senso del gruppo (“si dichiara d’accordo con il signor Lunastorta”) e il disprezzo per James.
La provocazione per Sirius (lui lo sa che Severus non è un idiota, lo ammette persino, nel libro successivo).
L’insulto gratuito, basato sull’aspetto fisico, per Peter (non gli pare vero di lasciare ad un altro il triste ruolo di “sfigato”).

In effetti, meravigliosamente perfida.
Anche a me il "Prigioniero" non mi ha mai ispirato tanto. Certo, forse in termini di intreccio, di storia, di sviluppo narrativo è il più riuscito in assoluto ma ci sono due o tre cosucce, guarda caso proprio su Snape, che proprio non mi vanno giù. La mappa, certo, acutamente stronza. Il molliccio di Neville, e vabbè. Le capocciate all'uscita dal Platano Picchiatore... quelle mi sono in assoluto le più imperdonabili :angry: :angry:


CITAZIONE (Astry @ 7/12/2010, 21:31) 
Un maestro di “dolore” un maestro di “amore”.

Potrei scrivere giorni interni su queste 4 stupende paroline.
Perchè Severus è così bravo in occlumanzia? La questione del cuore sul bavero, certo. Ma non solo. Qui, con queste 4 paroline che hai magicamente riportato alla memoria si apre in effetti un mondo nuovo, una nuova dimensione per osservare questa peculiarità di Severus.

Dolore può essere sinonimo d'amore? Meglio, il dolore può essere una declinazione dell'amore, tanto efficace da rendere inattaccabile il cuore e la mente dell'uomo alle aggressioni del male, della cupidigia, della distruzione?

Il rapporto fra Snape e il controllo delle emozioni, lo sappiamo, è quanto meno ambivalente. Severus è padrone di sè nella stessa misura in cui va in escandescenza, è capace di dominare il suo cuore con la stessa forza con cui promette always. Esiste una parte di sè (infantile? irascibile? ferita?) che sfugge la ferreo controllo che, nella totalità dei casi, riesce ad imporre a se stesso. Per cui, alla fine, non è solo il dominio di sè che rende Severus inattaccabile. Al contrario. Proprio la sua vulnerabilità, il suo aver patito, il suo continuo patire a renderlo inconciliabile con la mente e l'anima serpentina del male in persona.

Trovo che questo, minuscolo, passaggio sia davvero pieno di poesia. E pieno, evidentemente, di grandi verità. Chi di noi non ha provato a nascondere il cuore, nel tentativo disperato di non dover mai più essere vulnerabile? Chi di noi non ha detto basta alle emozioni tumultuose, che ti mandano in confusione il cervello, il cuore, l'anima e il corpo e che ti lasciano sconfitta in tutta la tua persona?

Ecco, il "maestro", come dice Astry, ci insegna che non basta sapersi dominare per non subire e non soffrire più. Ci insegna, il nostro "maestro", che solo il dolore ci dà la forza di non essere più dominati da altri, penetrati da altri, comandati e dileggiati da altri. Che solo il dolore ci rende padroni del nostro stesso cuore.
 
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Aliseia
view post Posted on 8/12/2010, 14:11




CITAZIONE (Mixky @ 7/12/2010, 15:42) 
Mi piace da matti il ragionamento sulla mappa e sui malandrini. Personalmente... vabbè... dai non farmelo dire ;) Sai quale di questi fa breccia nel mio cuore. ;)

Ho dei forti sospetti... :wub:


CITAZIONE (Astry @ 7/12/2010, 21:31) 
Harry qui ripensa alle lezioni di Piton, ma in modo finalmente nuovo. Chiudere la mente era qualcosa che doveva apprendere da Piton, qualcosa che Piton sapeva fare e soprattutto poteva fare perché provava dolore. Sembra quasi che Harry non voglia ammetterlo chiaramente, ma in questo momento e ancora prima di conoscere i ricordi del Principe, lui comprende Piton. Silente lo avrebbe chiamato “amore” certo, era così che aveva sempre definito il potere di Harry, qualcosa che Voldemort non poteva capire, qualcosa che Harry gia possedeva, eppure è proprio da Piton che Silente gli chiede di imparare ad usarlo, dall’ultima persona che secondo Harry avrebbe dotuto provare un simile sentimento. Lui era il Mangiamorte, il traditore, l’assassino.
Eppure mentre soffre per Dobby, Harry non pensa a Piton in queste vesti, ma solo come l’uomo che Silente gli aveva dato come maestro. Un maestro di “dolore” un maestro di “amore”. E’ come se, per un momento, il cuore di Harry avesse visto quello che più tardi gli sarà rivelato da Piton stesso.

Quoto ogni parola :wub:

CITAZIONE (the bride1 @ 7/12/2010, 23:13) 
CITAZIONE (Astry @ 7/12/2010, 21:31) 
Un maestro di “dolore” un maestro di “amore”.

Potrei scrivere giorni interni su queste 4 stupende paroline.
Perchè Severus è così bravo in occlumanzia? La questione del cuore sul bavero, certo. Ma non solo. Qui, con queste 4 paroline che hai magicamente riportato alla memoria si apre in effetti un mondo nuovo, una nuova dimensione per osservare questa peculiarità di Severus.

Dolore può essere sinonimo d'amore? Meglio, il dolore può essere una declinazione dell'amore, tanto efficace da rendere inattaccabile il cuore e la mente dell'uomo alle aggressioni del male, della cupidigia, della distruzione?

Il rapporto fra Snape e il controllo delle emozioni, lo sappiamo, è quanto meno ambivalente. Severus è padrone di sè nella stessa misura in cui va in escandescenza, è capace di dominare il suo cuore con la stessa forza con cui promette always. Esiste una parte di sè (infantile? irascibile? ferita?) che sfugge la ferreo controllo che, nella totalità dei casi, riesce ad imporre a se stesso. Per cui, alla fine, non è solo il dominio di sè che rende Severus inattaccabile. Al contrario. Proprio la sua vulnerabilità, il suo aver patito, il suo continuo patire a renderlo inconciliabile con la mente e l'anima serpentina del male in persona.

Trovo che questo, minuscolo, passaggio sia davvero pieno di poesia. E pieno, evidentemente, di grandi verità. Chi di noi non ha provato a nascondere il cuore, nel tentativo disperato di non dover mai più essere vulnerabile? Chi di noi non ha detto basta alle emozioni tumultuose, che ti mandano in confusione il cervello, il cuore, l'anima e il corpo e che ti lasciano sconfitta in tutta la tua persona?

Ecco, il "maestro", come dice Astry, ci insegna che non basta sapersi dominare per non subire e non soffrire più. Ci insegna, il nostro "maestro", che solo il dolore ci dà la forza di non essere più dominati da altri, penetrati da altri, comandati e dileggiati da altri. Che solo il dolore ci rende padroni del nostro stesso cuore.

Ecco, quattro stupende parole di Astry, la meravigliosa spiegazione di Bri, e per una volta io resto proprio a corto di commenti, e non è un male.
Solo questo: grazie, ragazze :wub: :wub:
 
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the bride1
view post Posted on 16/12/2010, 23:14




Questo Club mi rende nostalgica. E insolitamente appassionata dei primi libri della saga. Quelli, lo dicevamo poche righe fa, pieni di allegria, di gioia, pieni di magia.
Così oggi, mentre tornavo a casa, sotto la neve - nevica anche qui!!! - e fra le luci di Natale, mi sono ricordata queste deliziose descrizioni natalizie della Rowling. Dodici alberi di Natale, i festoni luccicanti, il risveglio di Harry e Ron, sommersi di pacchettini, i maglioni di mamma Weasley... che splendore. Così, stasera, incollata al termosifone - ahimè il caminetto non ce l'ho! - mi sono riletta le pagine della pietra filosofale, della camera dei segreti e del pringioniero. Devo dire che ho avuto un tuffo al cuore, quando ho riletto la scena delle specchio delle brame. Ricordo la tenerezza e la commozione che mi suscitò e devo dire che questi sentimenti hanno resistito alla prova del tempo. La prossima volta rileggerò gli altri tre libri, sempre a tema natalizio, e vi dirò. Per il momento, vi lancio una domanda che da sempre mi ha ossessionato: ma i maghi, di preciso, che hanno da festeggiare a Natale?!?
 
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*Peeves*
view post Posted on 18/12/2010, 10:13




Concordo Bride, le scene natalizie sono veramente ricche di momenti "magici". E proprio in questo periodo si ha bisogno di luce, di bagliori, di compagnia, di calore... di cibi ipercalorici e grassi per far fronte a freddo e neve...
Anche a me piacciono queste pagine dei libri, e ti ringrazio per avermi ricordato quell'atmosfera proprio ora.

Rispondo alla tua domanda con la spiegazione che aveva dato la Rowling: il mondo magico festeggia il Natale "rubando" le tradizioni al mondo babbano, solo perchè è una grande festa che ormai tutti (in generale) festeggiano senza dare troppa importanza alla religione. Inoltre è una festa dedicata all'amore, alla pace, alla famiglia... tutte cose che anche per il mondo magico hanno importanza.
 
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Aliseia
view post Posted on 18/12/2010, 13:34




CITAZIONE (the bride1 @ 16/12/2010, 23:14) 
Questo Club mi rende nostalgica. E insolitamente appassionata dei primi libri della saga. Quelli, lo dicevamo poche righe fa, pieni di allegria, di gioia, pieni di magia.
Così oggi, mentre tornavo a casa, sotto la neve - nevica anche qui!!! - e fra le luci di Natale, mi sono ricordata queste deliziose descrizioni natalizie della Rowling. Dodici alberi di Natale, i festoni luccicanti, il risveglio di Harry e Ron, sommersi di pacchettini, i maglioni di mamma Weasley... che splendore. Così, stasera, incollata al termosifone - ahimè il caminetto non ce l'ho! - mi sono riletta le pagine della pietra filosofale, della camera dei segreti e del pringioniero. Devo dire che ho avuto un tuffo al cuore, quando ho riletto la scena delle specchio delle brame. Ricordo la tenerezza e la commozione che mi suscitò e devo dire che questi sentimenti hanno resistito alla prova del tempo. La prossima volta rileggerò gli altri tre libri, sempre a tema natalizio, e vi dirò. Per il momento, vi lancio una domanda che da sempre mi ha ossessionato: ma i maghi, di preciso, che hanno da festeggiare a Natale?!?

Oh, che bella questa lettura natalizia trasversale... :wub:
Sai che la pensavo anch'io, questa storia del Natale? Sarebbe proprio un bel discorso da approfondire.
L'universo della Rowling mi sembra così laico, e c'è quella scena in DH, l'ho rivista nel film, in cui Hermione si accorge che è Natale a Godric's Hollow, e lei e Harry sembrano così estranei a tutta la festa... Forse perché stanno scappando, non so.
Però Severus lo immagino un po' come me, abbastanza allergico ai festeggiamenti. Finchè non si accorge che tutto è andato bene, e allora si permette di rilassarsi un po' :wub: :Sev6: :wub:
 
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the bride1
view post Posted on 18/12/2010, 14:28




CITAZIONE (*Peeves* @ 18/12/2010, 10:13) 
Concordo Bride, le scene natalizie sono veramente ricche di momenti "magici". E proprio in questo periodo si ha bisogno di luce, di bagliori, di compagnia, di calore... di cibi ipercalorici e grassi per far fronte a freddo e neve...
Anche a me piacciono queste pagine dei libri, e ti ringrazio per avermi ricordato quell'atmosfera proprio ora.

Rispondo alla tua domanda con la spiegazione che aveva dato la Rowling: il mondo magico festeggia il Natale "rubando" le tradizioni al mondo babbano, solo perchè è una grande festa che ormai tutti (in generale) festeggiano senza dare troppa importanza alla religione. Inoltre è una festa dedicata all'amore, alla pace, alla famiglia... tutte cose che anche per il mondo magico hanno importanza.

:wub: Grazie a te per aver condiviso con me queste scene!

In merito ai festeggiamenti di Natale, in effetti, ci sarebbe da approfondire. Vabbè la festa di pace, amore e famiglia, vabbè il Natale babbano come il nostro Halloween pagano...ma i maghi in che credono? hanno un paradiso, un inferno, un'entità superiore? Come pensano sia nato il mondo? esiste per loro un dopo-morte? quanto e cosa è "l'avanti" di cui Silente parla a Harry a King Cross? Ho sempre trovato molto molto affascinante il tema della morte nella saga di HP perchè penso che, in fondo, sia IL tema della Saga. Mi è sempre piaciuta molto l'idea di immaginare un mondo in cui, in vari modo, i morti avessero comunque contatto con i vivi - lo specchio delle meraviglie, i fantasmi, fino giù giù alla pietra della resurrezione. Eppure, nonostante tutto ciò, mi è sempre sembrato che mancasse qualcosa, mancasse l'ultimo anello della catena. Così il Natale magico. Una bella festa della famiglia, scintillante, piena di armonia ma comunque incompleta, se non si ha qualcosa di altro in cui credere.
 
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Mixky
view post Posted on 18/12/2010, 14:45




Sapete, io ho sempre pensato, nella mia ingenuità, che i maghi credessero semplicemente in Dio come ci credo io. Che festeggiassero il Natale nel senso della Natività di Gesù. E magari hanno dei riti un po' diversi ma pur sempre cristiani.
Il momento del Natale è il mio preferito in assoluto, anche nella vita, per me è magico. Sarà che mi sento ancora bambina e che quasi quasi credo ancora a babbo natale, ma a me la magia del Natale mi fa proprio impazzire.
E nei libri adoro quell'atmosfera che è proprio quella in cui mi vorrei immergere.
Il giorno di Natale leggerò ai miei bambini il Natale di Harry.
 
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Aliseia
view post Posted on 18/12/2010, 14:54




CITAZIONE (the bride1 @ 18/12/2010, 14:28) 
In merito ai festeggiamenti di Natale, in effetti, ci sarebbe da approfondire. Vabbè la festa di pace, amore e famiglia, vabbè il Natale babbano come il nostro Halloween pagano...ma i maghi in che credono? hanno un paradiso, un inferno, un'entità superiore? Come pensano sia nato il mondo? esiste per loro un dopo-morte? quanto e cosa è "l'avanti" di cui Silente parla a Harry a King Cross? Ho sempre trovato molto molto affascinante il tema della morte nella saga di HP perchè penso che, in fondo, sia IL tema della Saga. Mi è sempre piaciuta molto l'idea di immaginare un mondo in cui, in vari modo, i morti avessero comunque contatto con i vivi - lo specchio delle meraviglie, i fantasmi, fino giù giù alla pietra della resurrezione. Eppure, nonostante tutto ciò, mi è sempre sembrato che mancasse qualcosa, mancasse l'ultimo anello della catena. Così il Natale magico. Una bella festa della famiglia, scintillante, piena di armonia ma comunque incompleta, se non si ha qualcosa di altro in cui credere.

Precisamente. Manca qualcosa. Mi rifiuto di credere in un mondo magico tanto superficiale. Ci vuole un certo coraggio e qualche riflessione più profonda anche per rifiutare la religione. La festa natalizia accettata solo perché è bella, scintillante e consolatoria... mi sembra un po' poco.

CITAZIONE (Mixky @ 18/12/2010, 14:45) 
Sapete, io ho sempre pensato, nella mia ingenuità, che i maghi credessero semplicemente in Dio come ci credo io.
...
Il giorno di Natale leggerò ai miei bambini il Natale di Harry.

Ma che bello, sì... :wub:

In effetti anche io ho sempre pensato al mondo magico come a un mondo "religioso", non importa di quale confessione. Quello presentato da Silente è un Aldilà, non importa quale.
 
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Nykyo
view post Posted on 18/12/2010, 16:57




Mi piacciono un mondo le riflessioni di tutte voi e sostanzialmente le condivido tutte (compreso il "mancare qualcosa" e l'idea che in fondo i maghi credano in un qualche Dio).
Mi avete fatto riflettere parecchio e voglio condividere una cosa che ho pensato leggendovi: credo che se c'è un ateo in HP questo sia Voldemort e credo che forse, chissà, malgrado questo perfino lui in fondo non sia così ateo dato che teme così tanto la morte.
Perché i casi sono due: o teme comunque un Dio che possa elargirgli il giusto castigo, oppure l'aldilà dei maghi è così poco piacevole che la sola idea lo terrorizza.

E riguardo ai richiami all'al di là non scordiamoci il dannato Velo...
 
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the bride1
view post Posted on 18/12/2010, 19:48




CITAZIONE (Mixky @ 18/12/2010, 14:45) 
Sapete, io ho sempre pensato, nella mia ingenuità, che i maghi credessero semplicemente in Dio come ci credo io. Che festeggiassero il Natale nel senso della Natività di Gesù.

Sicuramente è frutto del fatto che l'autrice, se non sbaglio, è comunque cristiana e qualcosa di questo sentimento religioso è finito nella saga. Non è questione di ingenuità, tutte abbiamo avuto questa stessa impressione.


CITAZIONE (Nykyo @ 18/12/2010, 16:57) 
Mi avete fatto riflettere parecchio e voglio condividere una cosa che ho pensato leggendovi: credo che se c'è un ateo in HP questo sia Voldemort e credo che forse, chissà, malgrado questo perfino lui in fondo non sia così ateo dato che teme così tanto la morte.
Perché i casi sono due: o teme comunque un Dio che possa elargirgli il giusto castigo, oppure l'aldilà dei maghi è così poco piacevole che la sola idea lo terrorizza.

Tu pensa! Io non avevamo mai pensato che Voldmort temesse la morte per una questione di al di là quanto per un insano attaccamento all'al di qua. Ho sempre pensato che Voldemort non volesse morire e rifiutasse la morte per paura del trapasso, cioè proprio del momento della morte. E perchè, ovviamente, sconfiggere la morte, cioè avere il dominio sulla vita, era una forma di potere che non poteva non tentarlo. All'al di là magico, così come all'ipotesi di un dio che lo castighi non ci avevo mai pensato...bisognerebbe andarsi a rileggere le cose che dice Silente in merito alla morte, a questo punto.

CITAZIONE
E riguardo ai richiami all'al di là non scordiamoci il dannato Velo...

Già. Questo proprio non l'ho mai capito. Qualcuno mi aiuta?
 
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Astry
view post Posted on 18/12/2010, 20:20




Mah, magia a parte, credo che in HP ci siano molti riferimenti alla religione cristiana e ai riti cristiani. Basta vedere la frase incisa nella tomba di James e Lily, è una citazione della prima lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi. (1Cor 15,20-27). Inoltre si parla di Sirius come padrino di Harry, padrino di cosa? Di battesimo penso io.
 
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49 replies since 7/11/2010, 14:52   360 views
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