I Misteri di Roma, in working progress... chi più ne sa, più ne metta!

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 9/2/2011, 10:02
Avatar

Advanced Member

Group:
O.C.A.
Posts:
7,048

Status:


Roma, magia e mistero.



Magia e mistero, dunque, convivono a Roma da millenni anche se il cristianesimo, sin dagli albori, combatté senza sosta ogni forma d’occultismo, così come i riti pagani d’ogni tipo e genere.
Gli antichi Romani, comunque, avevano una gran paura di quei fantasmi che chiamavano Manes (anime dei defunti) e praticavano veri e propri esorcismi per scacciarli dai luoghi infestati. In tempi più recenti, le cerimonie evocative di tipo Voodoo (necromanzia) che avvenivano soprattutto sull’Esquilino, vedevano la presenza dei cosiddetti zombi (morti che resuscitano senz’anima). Ma non di soli fantasmi e precursori di Frankestein vi parlerò qui.


Alcune delle chiese "misteriose"

image

I turisti che si recano a visitare Roma, cercano soprattutto ruderi e chiese. Pochi di loro sanno, però, che molti luoghi di culto cristiani furono edificati dove in epoche precedenti sorgevano templi consacrati ad altre religioni.
Ad esempio, dove ora sorge la Basilica di S. Pietro, anticamente si tenevano i riti dedicati al sacrificio dei tori, il tempio dedicato alla dea frigia Cibele o Magna Mater (la Grande Madre). Lì vicino c’era anche il tempio di Mitra, dove era venerato un toro sacro, al quale si attribuivano poteri miracolosi, particolarmente graditi ai legionari romani. Il toro sacro era un formidabile avversario delle forze del male e quando veniva sacrificato il suo sangue serviva a battezzare i nuovi adepti che, tutti vestiti d’oro, vanivano bagnati con il liquido vitale del dio morente e subito dopo ingoiavano qualche goccia del liquido seminale prelevato dai suoi testicoli squarciati. Secondo questo culto, i battezzati a Mitra erano intrisi di potenza, bontà ed immortalità, e sarebbero risorti nel giorno del giudizio finale, quando Mitra avrebbe diviso gli uomini tra quelli che avevano dimostrato una fede profonda e chi invece sarebbe restato nell’oscurità eterna…
La similitudine con religioni a noi più familiari è impressionante, vero?

Talvolta, il Mistero si fa beffe di noi, e viene a cercare la nostra diffidenza…

image

Accanto al Palazzo di Giustizia, la piccola, deliziosa chiesa del Sacro Cuore del Suffragio, ospita un curioso museo. Tracce misteriose, quali impronte di mani, segni a forma di croce, ecc. lasciati dagli spiriti di personaggi in odore di santità su abiti, breviari, banconote, per lo più risalenti ai secoli XVIII-XIX, sono stati raccolti nella più piccola e bizzarra collezione del mondo, chiamata Museo delle Anime del Purgatorio, ospitata in un'unica sala presso la chiesa. Il museo fu fondato da un missionario apostolico, padre V. Jouet, che qui riunì moltissime testimonianze d’epoche diverse.
image
Quadri, libri, oggetti di vario genere legati, in qualche modo, al rapporto tra i vivi e i defunti. Tra i reperti più interessanti:
- la veste indossata dalla venerabile Chiara Isabella Fornari durante una cerimonia religiosa a Todi, nel 1732, in suffragio dell’anima del reverendo padre Panzini. Accadde che la Fornari, proprio durante la funzione, fu toccata da una mano invisibile che lasciò un’impronta infuocata sulla manica della veste ed i segni inconfondibili di una dolorosa bruciatura, sulla parte scoperta del braccio, nonché un misterioso segno di croce, tracciato con il pollice destro, sulla superficie di una tavoletta di proprietà della stessa Fornari.
- Un’impronta dello stesso tipo è quella lasciata dalla defunta consorella suor Scholens (morta nel 1637) sul grembiule di suor Maria Herendorps, nel monastero benedettino di Vinnemberg.
- Nel museo è visibile anche il segno lasciato da un’altra impronta incandescente sulla camicia da notte di tal Giuseppe Leleux, di Wodecq – Mos, in Belgio. Costui è stato visitato, e toccato, dalla defunta madre, che gli apparve nella notte del 21 giugno 1789…
Insomma, se siete appassionati della materia, vi consigliamo una visitina in questo strano museo.

image

Altra chiesa celebre, quella dedicata ai SS. Cosma e Damiano, alle spalle di via dei Fori Imperiali, è nota tra gli occultisti come luogo magico da visitare assolutamente. Inoltre, ha qualcosa a che fare con uno dei nemici storici della Chiesa: Simon Mago. Costui, odiatissimo dai Cristiani di quel tempo, propagandava l’adesione alle sue arti mentre i primi evangelisti cercavano di fondare il cristianesimo… Simone, appena arrivato a Roma, cominciò a dare mirabolanti spettacoli gratuiti, impressionando notevolmente la cittadinanza; del resto, egli sosteneva di conoscere il potere della manipolazione molecolare, riuscendo a passare tra i solidi (pareti, montagne), e soprattutto compiva veri e propri miracoli illusionistici, animando le statue dinanzi a folle di spettatori allibiti. Dimostrò varie volte di saper camminare sui carboni ardenti, sull’acqua e persino volare… Grande mago o abilissimo prestigiatore? Comunque, Simone affermava d’aver appreso le sue arti dai maghi caldei, e poco dopo il suo arrivo, a Roma non si faceva che parlare di lui. Ma poi arrivò San Pietro, che iniziò a predicare contro gli inganni dell’ormai celebre avversario. Per tutta risposta, il Mago si proclamò come il vero emissario di Dio, in contrapposizione alle bugie cristiane! Lo scontro era ormai inevitabile. Perfino Nerone, incuriosito, gli chiese di mostrargli le sue straordinarie capacità e Simone accettò con entusiasmo. Pochi giorni dopo, alla presenza dell’intera corte imperiale e di una gran folla, Simone si sollevò in aria, molto in alto, tra lo stupore generale. Ma, secondo la leggenda, Pietro e Paolo, presenti tra i curiosi che assistevano a quell’insolito spettacolo, si misero a pregare affinché il mago cadesse, e così fu. Simon Mago cadde nel punto in cui fu edificata, più tardi, la chiesa dei Santi Cosma e Damiano.


La Tomba maledetta

image

Sul Colle degli Ortuli, tra il Pincio e il Muro Torto, tra Piazza del Popolo e Piazzale Flaminio, divise dalle Mura Aureliane e Porta del Popolo, c’era la vera tomba di Nerone, da non confondere con l’omonima zona della periferia nord. L’imperatore folle, morto suicida, fu lì sepolto dalle sue nutrici ed un noce fu piantato sulla terra che copriva la tomba. Si racconta, nelle antiche cronache, che da subito un’orda di demoni cominciò ad eleggere quel luogo maledetto quale raduno abituale… Più tardi, anche le celebri streghe di Roma decisero di tenere le loro riunioni sotto il noce maledetto che, nel frattempo, aveva raggiunto dimensioni assolutamente straordinarie per una pianta della sua specie. Quasi mille anni dopo, papa Pasquale II decise che qualcosa andava pur fatto per far cessare quelle riunioni blasfeme. Nel 1099, dopo che gli apparve in sogno la Madonna, pensò di disperdere le ceneri del defunto imperatore nel Tevere e costruire sul luogo che ospitava il sepolcro, una chiesa.
Abbattuto il noce maledetto, fu tratta dal suolo un’urna di porfido e le ceneri che conteneva, sparse nel fiume. Fu poi eretta S. Maria del Popolo, chiesa da sempre circondata da un alone di mistero e che, alcuni scrittori , vedi Dan Brown nel sui Angeli e Demoni, hanno usato come sfondo dei loro racconti misterici. L’altare maggiore si trova proprio nel punto dove era piantato il noce diabolico. Nota : a prescindere dalla sua fama “occulta”, la chiesa è un capolavoro e , in una delle cappelle che si aprono sul transetto, si possono ammirare due dei dipinti più famosi di Caravaggio, La conversione di San Paolo e la Corcifissione di San Pietro.

image

image


image
Porta del Popolo, vista da Piazzale Flaminio

Per antica tradizione, l'area appena fuori Porta del Popolo (già Porta Flaminia), accanto alla chiesa di Santa Maria del Popolo, era usata come luogo di sepoltura per prostitute, atei e condannati che avevano rifiutato di pentirsi prima di morire sul patibolo, poiché a tutti costoro era fatto divieto di riposare in terra consacrata, cioè all'interno delle mura della città (abitudine, questa, rimasta in auge fino al XIX secolo!). A causa della sua natura di "cimitero maledetto", gli spiriti dei morti qui seppelliti, ancora oggi vagano alla ricerca di vendetta contro chi li condannò alla pena eterna, per cui non ci si deve meravigliare che in quel tratto, chiamato Muro Torto (e che io percorro tutti i giorni per tornate a casa ^_^ ) le automobili accusino, spesso, strani guasti o, inspiegabilmente, si ritrovino senza benzina.
Inoltre alla sommità delle mura sono state poste delle reti per evitare gesti insani:
un gran numero di aspiranti suicidi sceglievano proprio le mura che da Villa Borghese si affacciano sulla strada per porre fine alla loro esistenza.

image

Anche ciò pare che fosse (e sia) dovuto al malefico influsso di quegli spiriti inquieti.

image
targa a Piazza del Popolo

Qui furono sepolti i carbonari Targhini e Montanari, decapitati nel 1825 e si narra che ogni notte i Fantasmi dei due personaggi vaghino sotto le mura con la propria testa in mano dando i numeri da giocare al Lotto ai coraggiosi che sostengano il loro sguardo.


Continua...
 
Top
Nykyo
view post Posted on 9/2/2011, 17:05




Uh, che meraviglia di post!!! Perché a Roma devo starmene chiusa al corso, uffa, preferirei visitare tutti questi posticini!
 
Top
Aliseia
view post Posted on 9/2/2011, 21:05




CITAZIONE (Nykyo @ 9/2/2011, 17:05) 
Uh, che meraviglia di post!!! Perché a Roma devo starmene chiusa al corso, uffa, preferirei visitare tutti questi posticini!

Ah, anche io!! Voglio visitare tutto!!!
Appena posso mi studio meglio quest post fantastico.

Ma nel frattempo: grazie, Sabry, sei sempre la strega delle meraviglie :wub:

Ah, letto tutto.
Davvero un post bellissimo.
Quel Museo delle Anime del Purgatorio mette davvero i brividi... E S. Maria del Popolo... Me li segno tra i posti da visitare. Assolutamente.

Edited by Aliseia - 13/2/2011, 15:23
 
Top
view post Posted on 5/3/2011, 18:55
Avatar

Advanced Member

Group:
O.C.A.
Posts:
7,048

Status:


E oggi vi faccio conoscere uno dei luoghi dove, nel corso degli anni, sono andata molto spesso a passeggiare...

Il Cimitero acattolico



cimitero_protestante

A ridosso delle Mura Aureliane, a lato della Piramide Cestia, si trova il cimitero acattolico, un angolo di pace e silenzio surreali in mezzo al traffico metropolitano. Denominato un tempo “Cimitero degli stranieri”, “dei protestanti” o anche “degli artisti e dei poeti”, il cimitero di Testaccio è uno dei più antichi cimiteri ancora attivi in Europa e vanta un passato ricchissimo che si respira nelle viuzze strette di uno dei posti più incantevoli della Roma nascosta, tra centenari cipressi, piante di mirto e d’alloro, rose selvatiche e cangianti camelie. La zona dove sorge il cimitero, ancora nel ’700 e fino ai primi anni dell’800 faceva parte dell’Agro romano, ed era nota come “i prati del popolo romano”; così viene indicata nella pianta della città di Giovanni Battista Nolli del 1784, forse il primo documento che attesti ufficialmente il luogo dell’attuale cimitero. La legislazione dello Stato Pontificio vietava ai non cattolici di essere sepolti in chiesa o in terra benedetta e si dovettero creare nuove aree dove seppellirli, rigorosamente di notte per non suscitare l’avversione e il fanatismo religioso del popolo, appena fuori dalle mura cittadine. Grazie alla richiesta dei rappresentanti diplomatici di Prussia, Hannover e Russia di recingere a proprie spese il cimitero, nel 1821 la Segreteria di Papa Pio VII Chiaramoti ne autorizzò l’apertura ufficiale. Nonostante la maggior parte dei suoi monumenti commemori cittadini di paesi protestanti, nel cimitero acattolico vi sono sepolte anche persone di altre fedi religiose: greco-ortodossa, russo-ortodossa, ebraica, islamica e anche cattolica.


s2qovp
Tomba di Percy Bissey Shelley

Qui dormono insieme l’ultimo sonno visitatori stranieri, in gran parte studenti, scrittori ed artisti, che nell’epoca del Romanticismo e del Neoclassicismo si recavano a Roma dall’Europa del Nord. Come i poeti inglesi John Keats, Percy Bysshe Shelly e Joseph Severn, ma anche August von Goethe, figlio del celebre scrittore.

Celebre è l’epitaffio inciso sulla lapide di Keats:
“Qui giace uno il cui nome fu scritto sull’acqua”

Un’altra sepoltura degna di nota è quella dello scultore statunitense William Wetmore Story; sopra la tomba che lo accoglie è installata una scultura in marmo di grande realismo denominata “l’Angelo del Dolore”, che raffigura un angelo disteso sul sepolcro che piange la morte della moglie, anch’essa sepolta nello stesso simulacro.

Riservato inizialmente ai non cattolici stranieri, col tempo il cimitero ha accolto anche intellettuali italiani che rappresentavano una cultura in qualche modo alternativa, “straniera” rispetto a quella dominante.

11tc1gy
Pasolini sulla tomba di Gramsci

Primo fra tutti Antonio Gramsci, illustre esponente del pensiero marxista italiano, la cui sepoltura è stata immortalata dai versi di Pier Paolo Pisolini ne “Le Ceneri di Gramsci”, ed inoltre Carlo Emilio Gadda, Antonio Labriola, il poeta romano Dario Bellezza, il fisico nucleare Bruno Pontecorvo e la famiglia Marconi.



Passeggiando fra le lapidi è possibile scoprire delle vere e proprie opere d’arte, come la celebre “Psiche che si sveste delle sue spoglie mortali”, citata da D’Annunzio ne “Il Piacere”, l’imponente “Angelo della Resurrezione” ed innumerevoli reperti di epoca romana impiantati sui sepolcri ottocenteschi.


eiuw7b
Tombe di Keats e Severn

John Keats riposa nella “parte antica” del cimitero, sulla sua lapide é incisa una lira greca con quattro delle otto corde rotte. Joseph Severn che è sepolto accanto a lui lo interpretò come un modo per mostrare il genio di Keats spezzato prematuramente dalla morte.


La lapide mostra questa scritta:

Questa Tomba
contiene tutto ciò che fu Mortale
di un
GIOVANE POETA INGLESE,
Che
sul suo Letto di Morte,
nell’Amarezza del suo Cuore
verso il Malvagio Potere dei suoi Nemici,
Desiderò
che queste Parole venissero incise sulla sua Lapide
“Qui giace Uno
Il cui Nome fu scritto sull’Acqua”
24 Febbraio 1821


In realtà keats avrebbe voluto che sulla sua lapide si scrivesse solo “Qui giace Uno il cui nome fu scritto sull’acqua”, il resto lo aggiunsero Joseph Severn e Charles Brown perchè Keats era stato stroncato dalla critica letteraria e ingiustamente trattato dal suo tutore, volendo esprimere così la sua e la loro amarezza. In effetti, fu proprio la sua sensibilità e generosità verso gli altri a farlo soffrire, poichè Keats visse in ristrettezze economiche per aver prestato dei soldi agli amici e anche al fratello George, la sua malattia degenerò fino alla morte proprio perché non aveva di che vivere.






Edited by Ary64 - 19/6/2013, 08:54
 
Top
Nykyo
view post Posted on 5/3/2011, 19:07




Uh, la tomba del mio amato Shelley. Temo che sia difficile per me avere tempo a sufficienza per visitarla, ma mi piacerebbe tantissimo.
 
Top
Aliseia
view post Posted on 6/3/2011, 11:52




Da Le Ceneri di Gramsci di Pierpaolo Pasolini



... Ah come
capisco, muto nel fradicio brusio

del vento, qui dov'è muta Roma,
tra i cipressi stancamente sconvolti,
presso te, l'anima il cui graffito suona

Shelley...


Grazie, Ary, questa cosa del Cimetero acattolico mi ha emozionata davvero :wub:
 
Top
*Peeves*
view post Posted on 10/12/2011, 00:09




A febbraio mi piacerebbe visitare Roma, questo post è piu' che mai attuale! Spero di entusiasmare mia figlia per un po' di cultura e includere questi angolini nella lista delle mete da visitare.
 
Top
Nykyo
view post Posted on 10/12/2011, 16:50




Sigh, che attacco di nostalgia di Roma e di Ary mia :(((
E io che pensavo di reiscrivermi al corso, ma per ora non riesco :(
 
Top
view post Posted on 10/12/2011, 17:12
Avatar

Advanced Member

Group:
O.C.A.
Posts:
7,048

Status:


CITAZIONE (Nykyo @ 10/12/2011, 16:50) 
Sigh, che attacco di nostalgia di Roma e di Ary mia :(((
E io che pensavo di reiscrivermi al corso, ma per ora non riesco :(

Sigh! Anche a me mancano i nostri appuntamenti quindicinali con pizza!!! :(

CITAZIONE (*Peeves* @ 10/12/2011, 00:09) 
A febbraio mi piacerebbe visitare Roma, questo post è piu' che mai attuale! Spero di entusiasmare mia figlia per un po' di cultura e includere questi angolini nella lista delle mete da visitare.

Fammi sapere, così organizziamo anche con Astry, la obblighiamo a prendersi un paio di giorni di ferie dai mostriciattoli! :D
 
Top
Nykyo
view post Posted on 10/12/2011, 17:26




Sono troppo incasinata al momento, tesoro, ma se poi dovessi riuscire a iscrivermi tu sarai la prima a saperlo.
 
Top
*Peeves*
view post Posted on 11/12/2011, 23:05




CITAZIONE (*Peeves* @ 10/12/2011, 00:09) 
A febbraio mi piacerebbe visitare Roma, questo post è piu' che mai attuale! Spero di entusiasmare mia figlia per un po' di cultura e includere questi angolini nella lista delle mete da visitare.

CITAZIONE (Ary64 @ 10/12/2011, 17:12) 
Fammi sapere, così organizziamo anche con Astry, la obblighiamo a prendersi un paio di giorni di ferie dai mostriciattoli! :D

Si'!!! :wub:
Non ho ancora prenotato niente, ma mia figlia ha le vacanze scolastiche dall'11 al 26 febbraio e quindi dovremmo piazzare la nostra settimana romana in quel termine. Se ci fosse una data favorevole, e il b&b sia libero prenoteremo in quel periodo!
Si potrebbe anche rapire Astry e altre snapine se necessario... :Bel: Magari anche Sage è nei dintorni.
 
Top
*Peeves*
view post Posted on 29/4/2012, 23:48




L'incontro con Ary ha funzionato! E guarda caso il nostro bed&breakfast era effettivamente a pochi minuti dal maniero di Ary.
Avevo promesso qualche foto, inizio a postarne alcune anche se non sono veramente tutte di luoghi misteriosi. Sono state scattate almeno da una strega :Minn:



Il nostro alloggio si trovava anche a due passi dal Vaticano, quindi ci sentivamo automaticamente protette e benedette ;)



Qui si vede San Pietro dalla via della Conciliazione.



Indipendentemente dall'essere religiosi o no, il Vaticano e San Pietro in particolare, sono di una grandezza architettonica e artistica incredibile.




La cupola di Michelangelo dall'interno, particolare di un mosaico.




Anche i giardini non scherzano! Vista dalla balconata della cupola con neve.




Il magnifico Baldacchino di San Pietro di G.L. Bernini


Naturalmente ho visto anche la Pieta' di Michelangelo, purtroppo per le catacombe non avevamo piu' tempo per visitarle.


La prossima foto da l'idea delle difficolta' che i turisti potrebbero incontrare muovendosi a Roma...

... e vi suggerisce la meta della nostra seconda giornata romana.

CONTINUA :)
 
Top
view post Posted on 19/6/2013, 08:50
Avatar

Advanced Member

Group:
O.C.A.
Posts:
7,048

Status:


Dal momento che siamo vicini al 24 giugno, vi racconto una storia...

S. Giovanni e la "notte delle streghe"

14bt7iu

Una delle feste religiose e profane più sentite a Roma, fino alla metà degli anni 30'/40', era quella di San Giovanni, il 24 giugno, durante la quale non mancava occasione di baldorie e scherzi di ogni tipo.
La festa cominciava la notte della vigilia, la cosiddetta “notte delle streghe”, durante la quale la tradizione voleva che le streghe andassero in giro a catturare le anime.

Era credenza popolare, infatti, che la notte di San Giovanni, i fantasmi di Erodiade e di sua figlia Salomè, che avevano fatto decapitare il Battista, e per questo condannate a vagare per il mondo su una scopa per espiare la colpa, chiamassero a raccolta tutte le streghe sui prati del Laterano.
La gente partiva da tutti i rioni di Roma, al lume di torce e lanterne, e si concentrava a San Giovanni in Laterano per pregare il santo e a mangiare le lumache nelle osterie e nelle baracche appositamente predisposte per la festa. Le lumache erano un piatto di prammatica, perché la tradizione voleva “ tante lumache, tante corna per le streghe”.

Tutti i partecipanti, prima di uscire di casa per andare in Piazza San Giovanni, provvedevano a rovesciare sull’uscio di casa una manciata di sale grosso ed a porvi vicino una scopetta di saggina: questo per non far entrare le streghe in casa poiché, essendo degli esseri estremamente curiosi, oltre che dispettosi, esse si sarebbero fermate sull’uscio a contare i grani di sale ed i fili di saggina. Così facendo, però, avrebbero perso ore preziose e sarebbero state sorprese, all’alba, dai raggi del sole, che le avrebbe dissolte, essendo loro degli esseri notturni.

La partecipazione popolare era massiccia, si mangiava e si beveva in abbondanza e soprattutto si doveva far rumore con trombe, trombette, campanacci , tamburelli e petardi di ogni tipo. Con questi rumori assordanti, secondo l’antica usanza, si potevano impaurire ed allontanare gli spiriti del male e le streghe, affinché non potessero cogliere certe erbe che, sbocciate e colte in quella notte, costituivano la materia prima per i loro incantesimi.

In questa atmosfera festaiola, caratterizzata da allegria sfrenata, erano inevitabili le risse, provocate dai più attaccabrighe, e alla fine finiva sempre per scapparci qualche coltellata.
La festa si concludeva all'alba quando il papa, dopo lo sparo del cannone di Castello, si recava a San Giovanni per celebrare la messa alla presenza delle autorità religiose e politiche, dopo la quale dalla loggia della basilica gettava monete d'oro e argento: il lancio, ovviamente, scatenava la folla presente.

dal 1991 il Festival è ripreso nell'ambito della Festa de' Noantri, mentre la tradizionale festa di San Giovanni ha perso praticamente del tutto l'antica importanza.

Dal 1891 alla manifestazione venne associato un festival della canzone romana, conosciuto come Festival di San Giovanni; idea nata, non a caso, proprio in un'osteria (ora scomparsa, chiamata Facciafresca). Quella prima edizione è stata vinta da una
canzone intitolata, appropriatamente,

'Le streghe' (di N. Ilari e A. Calzelli) 1891.


dal 1991 il Festival è ripreso nell'ambito della Festa de' Noantri, mentre la tradizionale festa di San Giovanni ha perso praticamente del tutto l'antica importanza.

--------------------------------------------

Un racconto sulla storia della festa del 24 giugno, solstizio d'estate! :)

L’appuntamento di piazza San Giovanni è saldamente legato al solstizio d’estate. In questo giorno il sole, simbolo del fuoco, entra nel segno del cancro, segno d’acqua dominato dalla luna, così, secondo l’immaginario, il sole e la luna, il fuoco e l’acqua, si uniscono, la luce e l’ombra, il maschio e la femmina, il positivo e il negativo: quando tutto si fonde, si ottiene un “matrimonio divino” e si generano energie positive e benefiche sull’intero pianeta. Facile intuire come l’evento suggerisse una serie di pratiche magiche e celebrazioni. Ecco risuonare nelle nostre orecchie i giri armonici delle ballate dai toni rituali alla ricerca della benevolente fortuna.

Il 24 giugno è il giorno dedicato a San Giovanni Battista, predicatore e profeta del primo secolo A. C. , più volte ricordato nei Vangeli per avere preannunziato la venuta del Messia.
Ci ricordiamo tutti la storia di Salomè e che, indotta dalla madre, dopo aver danzato per il padre Erode, chiese come compenso la testa di Giovanni: era il 24 di giugno. Anche prima che nascesse, il suono fu determinante per San Giovanni Battista. La tradizione cristiana ne dà mille conferme. In visita alla madre, cioè a Santa Elisabetta, la Madonna si sentì dire così: “Quando il suono del tuo saluto arrivò alle mie orecchie, il bambino saltò su nel mio sena tanta fu la sua gioia”.

Già al suono delle parole della Vergine, Giovanni rende dunque testimonianza a Cristo ed il padre Zaccaria ottiene la sua voce per imporre al figlio secondo i voleri dell’angelo il nome con cui sarebbe stato invocato nei secoli, ancora, secondo il Vangelo Erodiade avrebbe ottenuto la testa del santo anche per tagliarne la lingua, per ammutolire cioè quella voce che aveva osato denunciare le colpe sue e del re annunciando il Messia.

Un’altra tradizione romana è legata al 24 giugno: nell’antica Roma si festeggiava, proprio in quel giorno, anche fors fortuna, la dea della casualità, che solitamente non poteva essere adorata, ma per la quale, in quella data, questo divieto era sospeso. Virgilio nelle “Bucoliche” rievoca, in tale giorno gli ambarvali, antichi sacrifici resi a Cerere, la dea delle messi, durante l’antica festa romana per purificarle e allontanare i cattivi influssi; gli ambarvalia consistevano nel sacrificare un maiale, una pecora e un toro dopo averli condotti, in procession, tre volte, intorno alla città. Un rituale sostenuto da ritmi intensi, eccessivi, come nella tradizione delle feste pagane.

La religione cattolica divenne ben presto conscia dell’importanza del periodo legato al solstizio d’estate e dei festeggiamenti a esso associati, e ai riti pagani sovrastò le proprie celebrazioni. Da qui il solstizio d’estate è diventato la festa di San Giovanni il battista, che sarebbe nato esattamente sei mesi prima di Cristo.

Secondo la leggenda il 24 giugno è il giorno in cui le streghe si recano in volo verso il grande albero di noce di Benevento, per il sabba, nel loro percorso verso sud avrebbero sorvolato Roma, passando sopra alla Basilica per vederle passare e si portavano con loro speciali strumenti magici di protezione tra cui le “spighette” riposte nella biancheria e il “garofoletto” ossia un piccolo fiore che veniva benedetto quel giorno durante la messa. Chi credeva alla leggenda adottava accorgimenti tali da non far entrare nelle case le cattive maliarde mettendo davanti all’uscio di casa del rosmarino, ginepro, alloro e ulivo benedetto, oppure dell’aglio come antidoto contro i malefici e come erba portafortuna e porta ricchezza o ancora, un mazzetto di “erbe magiche” formato da iperico, artemisia, ruta, menta e salvia. Il suono che nasce da questi climi, nella sua disarmante semplicità, è magico ed avvolgente.

E’ ancora usanza consumare le lumache per la festa di San Giovanni, infatti la tradizione vuole che le corna delle lumache portino sventure, ma mangiandole queste vengono scongiurate. Si riteneva che i quattro cornini delle lumache potessero essere fonte di discordia e quindi correva l’obbligo di nasconderli nello stomaco per bloccare tale rovinosa opportunità e poiché il piatto di lumache era piuttosto pesante bisognava accompagnarlo, per migliorarne la digeribilità, con un buon bicchiere di vino bianco, frizzantino e fresco.

Perché tutto questo accade a piazza San Giovanni? Una delle teorie che spiegano l’ubicazione dei festeggiamenti già in epoca arcaica nell’area dedicata poi al battista è che nella zona dove oggi le auto vanno da un semaforo all’altro sorgeva il mons Cipollarius (il monte delle cipolle fu spianato da Benedetto XIV nel ‘700). Dove il superstizioso popolino pagano acquistava cipolle ed agli per tutelare se stesso e Roma da eventuali sortilegi di streghe, stregoni, diavoli. Non c’erano solo agli e cipolle nelle mani dei gaudenti che dalla notte del 23 giugno presidiavano la zona mangiando frutta, verdure e quelle lumache che venivano offerte a vecchi amici infedeli o a vecchi soci sleali ai quali che si era sentito ingannato dichiarava finiti i suoi rancori.

Tutto questo e molto di più gira intorno a questa festa piena zeppa di tradizioni e rituali ed è per questo che la sua ideale colonna sonora spazia tra mille sfumature che la compongono.
 
Top
Nykyo
view post Posted on 19/6/2013, 09:43




Tesoro mio tu sei una miniera d'oro di cose interessanti! *_______*
 
Top
13 replies since 9/2/2011, 10:02   976 views
  Share