Roma, magia e mistero.
Magia e mistero, dunque, convivono a Roma da millenni anche se il cristianesimo, sin dagli albori, combatté senza sosta ogni forma d’occultismo, così come i riti pagani d’ogni tipo e genere.
Gli antichi Romani, comunque, avevano una gran paura di quei fantasmi che chiamavano
Manes (anime dei defunti) e praticavano veri e propri esorcismi per scacciarli dai luoghi infestati. In tempi più recenti, le cerimonie evocative di tipo Voodoo (necromanzia) che avvenivano soprattutto sull’Esquilino, vedevano la presenza dei cosiddetti zombi (morti che resuscitano senz’anima). Ma non di soli fantasmi e precursori di Frankestein vi parlerò qui.
Alcune delle chiese "misteriose"I turisti che si recano a visitare Roma, cercano soprattutto ruderi e chiese. Pochi di loro sanno, però, che molti luoghi di culto cristiani furono edificati dove in epoche precedenti sorgevano templi consacrati ad altre religioni.
Ad esempio, dove ora sorge la
Basilica di S. Pietro, anticamente si tenevano i riti dedicati al sacrificio dei tori, il tempio dedicato alla dea frigia Cibele o Magna Mater (la Grande Madre). Lì vicino c’era anche il tempio di
Mitra, dove era venerato un toro sacro, al quale si attribuivano poteri miracolosi, particolarmente graditi ai legionari romani. Il toro sacro era un formidabile avversario delle forze del male e quando veniva sacrificato il suo sangue serviva a battezzare i nuovi adepti che, tutti vestiti d’oro, vanivano bagnati con il liquido vitale del dio morente e subito dopo ingoiavano qualche goccia del liquido seminale prelevato dai suoi testicoli squarciati. Secondo questo culto, i battezzati a Mitra erano intrisi di potenza, bontà ed immortalità, e sarebbero risorti nel giorno del giudizio finale, quando Mitra avrebbe diviso gli uomini tra quelli che avevano dimostrato una fede profonda e chi invece sarebbe restato nell’oscurità eterna…
La similitudine con religioni a noi più familiari è impressionante, vero?
Talvolta, il Mistero si fa beffe di noi, e viene a cercare la nostra diffidenza…
Accanto al Palazzo di Giustizia, la piccola, deliziosa chiesa del Sacro Cuore del Suffragio, ospita un curioso museo. Tracce misteriose, quali impronte di mani, segni a forma di croce, ecc. lasciati dagli spiriti di personaggi in odore di santità su abiti, breviari, banconote, per lo più risalenti ai secoli XVIII-XIX, sono stati raccolti nella più piccola e bizzarra collezione del mondo, chiamata Museo delle Anime del Purgatorio, ospitata in un'unica sala presso la chiesa. Il museo fu fondato da un missionario apostolico, padre V. Jouet, che qui riunì moltissime testimonianze d’epoche diverse.
Quadri, libri, oggetti di vario genere legati, in qualche modo, al rapporto tra i vivi e i defunti. Tra i reperti più interessanti:
- la veste indossata dalla venerabile Chiara Isabella Fornari durante una cerimonia religiosa a Todi, nel 1732, in suffragio dell’anima del reverendo padre Panzini. Accadde che la Fornari, proprio durante la funzione, fu toccata da una mano invisibile che lasciò un’impronta infuocata sulla manica della veste ed i segni inconfondibili di una dolorosa bruciatura, sulla parte scoperta del braccio, nonché un misterioso segno di croce, tracciato con il pollice destro, sulla superficie di una tavoletta di proprietà della stessa Fornari.
- Un’impronta dello stesso tipo è quella lasciata dalla defunta consorella suor Scholens (morta nel 1637) sul grembiule di suor Maria Herendorps, nel monastero benedettino di Vinnemberg.
- Nel museo è visibile anche il segno lasciato da un’altra impronta incandescente sulla camicia da notte di tal Giuseppe Leleux, di Wodecq – Mos, in Belgio. Costui è stato visitato, e toccato, dalla defunta madre, che gli apparve nella notte del 21 giugno 1789…
Insomma, se siete appassionati della materia, vi consigliamo una visitina in questo strano museo.
Altra chiesa celebre, quella dedicata ai SS. Cosma e Damiano, alle spalle di via dei Fori Imperiali, è nota tra gli occultisti come luogo magico da visitare assolutamente. Inoltre, ha qualcosa a che fare con uno dei nemici storici della Chiesa: Simon Mago. Costui, odiatissimo dai Cristiani di quel tempo, propagandava l’adesione alle sue arti mentre i primi evangelisti cercavano di fondare il cristianesimo… Simone, appena arrivato a Roma, cominciò a dare mirabolanti spettacoli gratuiti, impressionando notevolmente la cittadinanza; del resto, egli sosteneva di conoscere il potere della manipolazione molecolare, riuscendo a passare tra i solidi (pareti, montagne), e soprattutto compiva veri e propri miracoli illusionistici, animando le statue dinanzi a folle di spettatori allibiti. Dimostrò varie volte di saper camminare sui carboni ardenti, sull’acqua e persino volare… Grande mago o abilissimo prestigiatore? Comunque, Simone affermava d’aver appreso le sue arti dai maghi caldei, e poco dopo il suo arrivo, a Roma non si faceva che parlare di lui. Ma poi arrivò San Pietro, che iniziò a predicare contro gli inganni dell’ormai celebre avversario. Per tutta risposta, il Mago si proclamò come il vero emissario di Dio, in contrapposizione alle bugie cristiane! Lo scontro era ormai inevitabile. Perfino Nerone, incuriosito, gli chiese di mostrargli le sue straordinarie capacità e Simone accettò con entusiasmo. Pochi giorni dopo, alla presenza dell’intera corte imperiale e di una gran folla, Simone si sollevò in aria, molto in alto, tra lo stupore generale. Ma, secondo la leggenda, Pietro e Paolo, presenti tra i curiosi che assistevano a quell’insolito spettacolo, si misero a pregare affinché il mago cadesse, e così fu. Simon Mago cadde nel punto in cui fu edificata, più tardi, la chiesa dei Santi Cosma e Damiano.
La Tomba maledettaSul Colle degli Ortuli, tra il Pincio e il Muro Torto, tra Piazza del Popolo e Piazzale Flaminio, divise dalle Mura Aureliane e Porta del Popolo, c’era la vera tomba di Nerone, da non confondere con l’omonima zona della periferia nord. L’imperatore folle, morto suicida, fu lì sepolto dalle sue nutrici ed un noce fu piantato sulla terra che copriva la tomba. Si racconta, nelle antiche cronache, che da subito un’orda di demoni cominciò ad eleggere quel luogo maledetto quale raduno abituale… Più tardi, anche le celebri streghe di Roma decisero di tenere le loro riunioni sotto il noce maledetto che, nel frattempo, aveva raggiunto dimensioni assolutamente straordinarie per una pianta della sua specie. Quasi mille anni dopo, papa Pasquale II decise che qualcosa andava pur fatto per far cessare quelle riunioni blasfeme. Nel 1099, dopo che gli apparve in sogno la Madonna, pensò di disperdere le ceneri del defunto imperatore nel Tevere e costruire sul luogo che ospitava il sepolcro, una chiesa.
Abbattuto il noce maledetto, fu tratta dal suolo un’urna di porfido e le ceneri che conteneva, sparse nel fiume. Fu poi eretta S. Maria del Popolo, chiesa da sempre circondata da un alone di mistero e che, alcuni scrittori , vedi Dan Brown nel sui Angeli e Demoni, hanno usato come sfondo dei loro racconti misterici. L’altare maggiore si trova proprio nel punto dove era piantato il noce diabolico. Nota : a prescindere dalla sua fama “occulta”, la chiesa è un capolavoro e , in una delle cappelle che si aprono sul transetto, si possono ammirare due dei dipinti più famosi di Caravaggio, La conversione di San Paolo e la Corcifissione di San Pietro.
Porta del Popolo, vista da Piazzale FlaminioPer antica tradizione, l'area appena fuori Porta del Popolo (già Porta Flaminia), accanto alla chiesa di Santa Maria del Popolo, era usata come luogo di sepoltura per prostitute, atei e condannati che avevano rifiutato di pentirsi prima di morire sul patibolo, poiché a tutti costoro era fatto divieto di riposare in terra consacrata, cioè all'interno delle mura della città (abitudine, questa, rimasta in auge fino al XIX secolo!). A causa della sua natura di "cimitero maledetto", gli spiriti dei morti qui seppelliti, ancora oggi vagano alla ricerca di vendetta contro chi li condannò alla pena eterna, per cui non ci si deve meravigliare che in quel tratto, chiamato Muro Torto (e che io percorro tutti i giorni per tornate a casa
) le automobili accusino, spesso, strani guasti o, inspiegabilmente, si ritrovino senza benzina.
Inoltre alla sommità delle mura sono state poste delle reti per evitare gesti insani:
un gran numero di aspiranti suicidi sceglievano proprio le mura che da Villa Borghese si affacciano sulla strada per porre fine alla loro esistenza.
Anche ciò pare che fosse (e sia) dovuto al malefico influsso di quegli spiriti inquieti.
targa a Piazza del PopoloQui furono sepolti i carbonari Targhini e Montanari, decapitati nel 1825 e si narra che ogni notte i Fantasmi dei due personaggi vaghino sotto le mura con la propria testa in mano dando i numeri da giocare al Lotto ai coraggiosi che sostengano il loro sguardo.
Continua...