Rileggere i libri...

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Arien73
view post Posted on 16/9/2013, 15:24




Mi trovi perfettamente d'accordo in entrambi i casi.
Harry del quinto libro mi era sembrato un pazzoide la prima volta che lo avevo letto, ma è stato proprio rileggendolo che invece ho apprezzato quei suoi sbalzi d'umore e quel suo carattere incendiario che lo rendono tanto umano, con difetti e debolezze come tutti e non il protagonista perfettino e incompreso. A questo punto sta diventando sempre più un mio personaggio preferito.
Quando ho detto che capisco meglio le pressioni subite da Draco non volevo dire certo che mi fosse cominciato a piacere. Volevo solo dire che le influenze della famiglia possono essere veramente molto forti e non è detto che una persona, una volta cresciuta, possa liberarsene, questo posso assicurartelo per esperienza personale e professionale. Puoi anche sapere cosa è bene e cosa è male, ma se ti hanno cresciuto inculcandoti certi "valori", a meno che tu non sia davvero un carattere molto forte e deciso (e Draco non lo è affatto) fai molta fatica a imparare a pensare con la tua testa. Ci sono però alcune cose che non tollero, come appunto rinfacciare a Ron la sua povertà o burlarsi dei malati permanenti del San Mungo. Non sono stati i genitori a imporre a Draco di fare il bullo, loro sono talmente altezzosi e pieni di sé che non si "abbassano" neanche a parlare con chi ritengono inferiore. Quando Draco dice cattiverie a Ron, Hermione o Neville non lo fa per piacere alla sua famiglia ma solo perché è un bullo ed è per questo che non mi piacerà mai.
 
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Nykyo
view post Posted on 16/9/2013, 15:33




Beh, in realtà, Arien, a insegnare a Draco a fare il bullo sono stati i suoi genitori eccome. Lucius, se non altro. Lucius non fa altro che sfottere Arthur perché è povero ogni volta che lo incrocia, chiama i suoi figli con gli stessi nomignoli con cui li chiama Draco e arriva al livello di attaccare briga con Ginny bambina in una discussione in cui manca solo che alla fine le dica: "Genégnégneè".
I figli sono specchio dei genitori e Draco lo è dei suoi anche quanto a bullismo, altroché.
 
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Arien73
view post Posted on 16/9/2013, 16:24




Eppure io ritengo sempre che il bullismo sia più una questione di carattere che di "imprinting" familiare. Cioé, è ovvio che un bambino con una famiglia violenta sarà anche lui violento, perché conosce solo quel modo di esprimersi, ed è altrettanto ovvio che Draco sia presuntuoso e altezzoso come i suoi genitori, gonfiato fino a scoppiare per il fatto di essere Purosangue, ricco ecc... Però il bullismo è una cosa diversa. James e Sirius sono bulli quanto Draco, anzi perfino di più, ma questo non l'hanno imparato dai genitori, è una cosa che viene loro spontanea per il fatto di essere belli, intelligenti, "fighi" e così via. Allo stesso modo, Draco non avrebbe certo potuto essere un ragazzo umile, generoso e simpatico con la famiglia che si ritrovava, ma avrebbe potuto comunque scegliere di non fare il bullo e comportarsi solo da snob altezzoso con la puzza sotto il naso. Un atteggiamento simile avrei potuto scusarlo, ma il bullismo no e del resto, come ti ho detto, condanno ancora di più James e Sirius per i loro atteggiamenti da bulli, quindi figuriamoci Draco!
 
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Camelia.
view post Posted on 16/9/2013, 18:01




Come ha ben detto Nykyo, i genitori di Draco e specialmente suo padre sono i peggiori esempi di snobismo.
Detto questo, è interessante cercare di capire quanto l'ambiente abbia il suo peso nella formazione di un carattere e quanto ne abbia invece la natura intrinseca di ciascuno.

"Io penso che dai genitori riceviamo una certa dose di bene e di male ed io ho avuto solo il male."
Questa frase viene dal film La valle dell'Eden, la pronuncia Cal (il gemello "cattivo" di Aron), non ricordo se sia anche nel libro ma è molto probabile di sì. Mi ha sempre incuriosita.
Nel romanzo inoltre si introduce il personaggio di Kate attraverso l'affermazione che alcune persone nascono già malvagie. E' un'affermazione intrigante, ma non credo di condividerla del tutto.
Secondo me l'ambiente c'entra eccome, sia quello familiare che quello più ampio della scuola, del giro di amicizie e delle esperienze che il singolo fa.

Poi nell'età adulta una persona dovrebbe possedere degli strumenti minimi per comprendere la differenza tra Bene e Male, a prescindere da come è cresciuta, ma è un percorso difficile, che non tutti sono in grado di affrontare.
Le persone cattive per nascita forse esistono, ma casisticamente sono proprio poche, secondo me.
 
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Arien73
view post Posted on 18/9/2013, 15:49




CITAZIONE (Camelia. @ 16/9/2013, 19:01) 
Poi nell'età adulta una persona dovrebbe possedere degli strumenti minimi per comprendere la differenza tra Bene e Male, a prescindere da come è cresciuta, ma è un percorso difficile, che non tutti sono in grado di affrontare.
Le persone cattive per nascita forse esistono, ma casisticamente sono proprio poche, secondo me.

Io personalmente non metto Draco fra le persone cattive per nascita (che, comunque, purtroppo esistono a prescindere dalla famiglia e dall'infanzia che hanno avuto), mentre una di queste è senza dubbio Tom Riddle. Il discorso che facevo sul bullismo era diverso e serviva soprattutto a spiegare perché Draco non mi piacerà mai come personaggio sebbene non lo ritenga cattivo per nascita e riconosca la grande influenza esercitata dai genitori su di lui. Draco è, secondo me, debole di carattere e plagiato dalla famiglia, per questo arrivo a "perdonargli" tante cattiverie e anche l'essere dalla parte di Voldemort; essere un bullo non è certo il peggiore dei suoi mali, ma è il motivo per cui a me, personalmente, è e resterà antipatico. Come ho già ricordato, il loro passato di bulli mi impedisce di provare simpatia anche per James e Sirius, che non sono di certo dalla parte del male.
In sostanza, il mio non è tanto un giudizio vero e proprio su Draco, è più la spiegazione di un'antipatia per un personaggio, a cui riconosco comunque valide attenuanti.
 
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Arien73
view post Posted on 25/11/2013, 16:30




E adesso ho iniziato a rileggere il settimo e ultimo libro, fingendo di non sapere quello che dovrà accadere.
I primi capitoli mi stanno prendendo molto, soprattutto mi fa pena Harry che si sente continuamente in colpa per tutto ciò che accade, per il fatto che gli altri si sacrifichino per lui, per i pericoli che tutti corrono... Mi sembra un sentimento molto naturale e fa di Harry un protagonista atipico (in senso buono!). Generalmente, nelle storie, libri, film ecc..., viene dato per scontato che tutti siano ben lieti di morire o soffrire per far trionfare il/la protagonista e questo/questa nemmeno se ne cura, come se fosse normale così. Invece Harry, molto più realisticamente, ne soffre e ci si tortura e questo me lo rende molto più caro. Direi che non mi è mai capitato di avere simpatia per un protagonista, Harry Potter è forse l'unico!
 
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Arien73
view post Posted on 6/12/2013, 22:57




E, rileggendo il settimo libro senza pregiudizi, ossia senza essere già innervosita all'inizio perché non mi sarebbe piaciuto il finale, devo ammettere che me lo sto godendo molto di più, almeno nella prima parte. In effetti vorrei chiedervi: ma il settimo libro lo trovate brutto di per sé, dall'inizio alla fine, oppure è solo nella parte finale che demolisce tutto?
 
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Nykyo
view post Posted on 6/12/2013, 23:10




Io lo trovo brutto tutto. Intanto mi piaceva di più la struttura da mistry dei libri precedenti. Poi mi manca troppo Hogwarts. E mi spalla a morte tutto il "campeggio". Ma soprattutto trovo illogico e campato per aria e tale da rovinare quasi quasi l'intera saga l'uscirsene dal nulla con tutta la faccenda dei Doni della Morte quando c'erano tutti i modi di chiudere senza e quando questo mette del tutto in secondo piano gli Horcrux dopo quanto JKR ce l'aveva menata. Per me è proprio un libro venuto male.
 
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Arien73
view post Posted on 7/12/2013, 14:38




Sì, l'ambientazione al di fuori di Hogwarts manca anche a me, ma sinceramente la prima parte, quando vengono fuori i segreti di Silente ad esempio, mi sta intrigando un sacco. Certo so anch'io che andrà peggiorando e sarà sempre più ingarbugliato, ma per adesso lo sto rivalutando.
 
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Camelia.
view post Posted on 7/12/2013, 16:52




Io l'ho sempre trovato il più debole dei 7, anche se la storia di Silente e quella di Piton ne rialzano il livello sul finale.

E' un libro che "non funziona" in quanto mantiene la stessa logica dei primi 6, ovvero il punto di vista di Harry, senza però averne la stessa struttura: la scansione scolastica del tempo e l'ambientazione fuori Hogwarts limitata a 3 personaggi non si combinano bene assieme e sarebbe stato meglio per la Rowling optare per un narratore dal punto di vista onnisciente, che desse spazio alle vicende della scuola e dei prof. Questo avrebbe raddoppiato il volume del romanzo...

Le altre cose che non sopporto sono il personaggio di Ron che non viene sviluppato bene e sembra che l'autrice si sia dovuta sforzare per dargli un ruolo e qualcosa da fare. I momenti successivi all'abbandono di Harry ed Hermione erano potenzialmente carichi di pathos e tensione, e invece il tutto viene limitato a due dialoghi che spiegano cosa Ron abbia fatto in quelle settimane e fine. Il suo "coraggio" nel tirare Harry fuori dal laghetto poi, non mi pare un'impresa così spaziale da meritargli il patentino di vero Grifondoro.

Sempre a causa del ricorso al punto di vista potteriano inoltre, tutte le svolte della storia avvengono in maniera molto stiracchiata: la scoperta della funzione della spada di Grifondoro, per esempio, è patetica (e stranamente migliore nel film) e francamente poco credibile... il trio non incontra un cane e non ha contatti con nessuno per mesi e poi - ta dah!- si imbatte in un gruppo di persone che danno loro un sacco di informazioni. Culo, ma una storia che va avanti a colpi di culo non è avvincente né credibile :(
Stessa cosa dicasi per l'unica volta che riescono a collegarsi a Radio Potter o quando vengono portati a Villa Malfoy (se non li avessero presi, avrebbero mai saputo della Coppa nella camera blindata Lestrange?).

La faccenda dei Doni della Morte a me piace e anche molto, ma poteva e doveva essere sviluppata meglio.
Anche in questo caso, che il significato del simbolo appartenga solo al trio (e a Lovegood) potrebbe essere poco credibile... nessuno di coloro che ha sezionato il testamento di Silente se ne è accorto, nessuno al Ministero conosce quella leggenda...
Ma a parte questo, che forse è pure passabile trattandosi di leggenda antica, io trovo che Silente si sia fidato troppo del caso e della fortuna per far arrivare il messaggio a Harry. Nulla delle informazioni che gli ha passato poteva condurre il ragazzo ai Doni: affidarsi alla perspicacia di Hermione è un riconoscimento all'intelligenza di lei, ma è davvero un azzardo.
Per di più Silente ammette di aver puntato su Hermione anche per fermare Harry dal possedere i Doni! Ma che cavolo, lo voleva vivo o lo voleva morto??

Per il resto, ci sono cose che meritavano approfondimenti, già ho detto del trattamento di Piton dopo la sua morte ecc.; o cadute di stile, tipo la Mc Granitt che guarda Carrow come fosse qualcosa di spiacevole appiccicato alla tazza di un water, l'ingresso al Ministero sempre via water (un'ossessione, come il vomito) o l'abomivole "buco a forma di Piton" nel vetro della finestra... ma che è, Roger Rabbit?!

Tra le cose che mi sono piaciute invece, oltre le già citate, c'è la descrizione della stanza di Luna, un ulteriore tassello che racconta della sua solitudine e del suo affetto sincero verso i compagni grifoni dell'Es. Mi piace anche molto la disperazione di suo padre.

Diciamo che le cose valide del romanzo sono ben bilanciate da altre che proprio non vanno. E questo è un peccato per un libro che chiude una serie e che è stato preceduto da altri con trame complesse ma meglio dominate (tipo il Calice di Fuoco): per me, la Rowling doveva lavorarci sopra anche un annetto in più.
 
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Arien73
view post Posted on 13/12/2013, 14:05




Sono d'accordo con te per quanto riguarda lo stile, in effetti. Io, quando ho detto che lo stavo rivalutando, mi riferivo principalmente alla trama, che mi sembra ricca di spunti interessanti (mi intriga da morire la storia dei Doni della Morte, nata da un'antica leggenda, e anche tutta la vicenda del passato di Silente). Certo, se mi soffermo su come è scritta, le cose cambiano un po'. E' proprio vero che la vicenda non è raccontata bene, io non riuscivo a capire perché, ma poi le tue parole mi hanno illuminato: è perché è vista sempre dal punto di vista di Harry! Non ci avevo pensato ma è proprio così. E' per questo che, ad esempio, quando Ron va via (a me era sembrata molto credibile quella parte, del resto poteva essere normale che Ron, dopo tanto tempo, cominciasse a dubitare della missione e se ci metti anche un po' di gelosia...) sarebbe stato interessante seguire lui, vedere cosa faceva e come si sentiva invece di liquidar tutto in due parole quando ritorna, così pare che sia andato a farsi una vacanza!
Sul fatto che Silente si sia affidato alla fortuna perché Harry scoprisse i Doni della Morte e avesse previsto Hermione per fermare un Harry tentato dai Doni... beh, in questo non ci vedo tanto una debolezza della trama, quanto del personaggio stesso di Silente, di cui abbiamo già parlato più volte. Lui non si è fidato di Harry, non si è mai confidato con lui, lo ha messo in enormi difficoltà per venire a sapere dei Doni della Morte... e tutto questo perché ha pensato che ne sarebbe stato tentato! Davvero una bella attestazione di stima! Così come quando sceglie, all'inizio, di affidare Harry ai Dursley perché, soffrendo, almeno non sarebbe diventato un maghetto viziato. Assurdo! Solo perché Silente stesso è stato tentato dall'oscurità doveva pensare che tutti fossero come lui?
Ma su Silente abbiamo già detto molto, per il resto, a parte la struttura narrativa e i tanti spunti non ben sviluppati, a me non dispiace come libro, ce ne sono stati altri che mi sono sembrati più noiosi in certi punti.
 
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Camelia.
view post Posted on 13/12/2013, 23:07




In realtà queste considerazioni mi sono venute a distanza di tempo, lì per lì il romanzo me lo sono goduta e molto.

E' solo che quando si metabolizza la storia, si comincia a pensare a come è strutturata e costruita.
 
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Arien73
view post Posted on 18/12/2013, 18:44




E per voi qual è stato il libro che avete amato di più tra i sette e quale di meno?
Beh, di meno credo che diremo tutte il settimo, per un motivo o per un altro, anche se io ho fatto più fatica a leggere, per esempio, il quinto.
 
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Camelia.
view post Posted on 19/12/2013, 00:56




Per me il peggiore è il 7° e ne ho già lungamente parlato, mentre il migliore faccio fatica a sceglierlo.

Scarto i primi due, non perché siano brutti, ma unicamente perché sono un po' brevi; in realtà il 2° è molto bello, i nuovi personaggi sono bene caratterizzati (Lucius, Dobby ecc.), tutta la storia del giovane Tom Riddle è ben congegnata e si lega perfettamente al particolare della bacchetta spezzata e dell'espulsione di Hagrid, accennati nel 1°.

Il 3° è affascinante e lo amo perché introduce Lupin che è uno dei personaggi della saga che più mi piacciono, mentre Piton ha diverse scene indimenticabili.
Piton è sempre stato un personaggio per cui ho provato una sotterranea attrazione, anche quando si comportava malissimo e ingiustamente. Credo che la Rowling sia stata brava a lasciare sempre quel non so che di non detto che rendeva le bastardate di Piton diverse da quelle della Umbridge o di altri "cattivi".

Il 4° mi ha colpito -e molto- per la sua complessità, per la presenza di molti personaggi nuovi (tutti ben descritti) e di tutte quelle sottotrame che si incastrano perfettamente tra loro, senza che la storia ne risulti appesantita.
Bellissimo l'episodio del lungo litigio tra Ron ed Harry: molto credibile, decisamente adolescenziale.
Devo anche dire che questo è l'ultimo libro che ho letto dopo aver visto il film in tv, per cui lo stupore è stato triplo, dato che la storia cartacea è molto più ricca: una sensazione già provata con i primi tre romanzi, ma questo in particolare mi ha colpita perché il film -per forza di cose- ha dovuto tagliare molto di più in proporzione.

Tenete conto che ho letto i libri uno di fila all'altro (sono arrivata molto tardi rispetto alle uscite in libreria!, ma almeno di sono risparmiata interi anni di attesa per ogni nuova uscita).
Il 5° quindi è stato il primo libro delle serie che ho letto senza sapere cosa mi aspettava e non mi ha deluso. Avevo davvero voglia di SAPERE come la storia andava avanti e la Umbridge mi ha ricordato troppo ( :angry: ) una ex-collega che ha funestato più di due anni della mia vita, per cui la mia partecipazione quando leggevo era altissima.
Ho adorato le parti con Piton e il carattere scostante, malmostoso e fumino di Harry. Un personaggio umanissimo e non infallibile, non il solito eroe senza macchia e senza paura, ma un giovane pieno di dubbi e cadute. Ho davvero apprezzato i suoi lati negativi e il fatto che la Rowling non li nascondesse.

Il 6° non è male, i ricordi su Voldemort sono eccezionali, Piton come prof di Difesa ci regala scene magnifiche, la storia dei ragazzi a Hogwarts non ha grandi picchi di eventi ma ogni piccola cosa conduce al finale, per cui all'interno del romanzo c'è un climax costante.
E' l'unico romanzo che mi ha fatta bloccare, quando ho letto l'"Avada Kedavra" di Piton contro Silente. Non potevo credere a quanto i miei occhi avevano letto, ho dovuto rileggere quella frase tre volte prima di capacitarmi che era scritta sul serio. Erano secoli che un libro non mi provocava sensazioni fisiche (batticuore, senso di vuoto ecc).

In conclusione dire che il libro "migliore" potrebbe essere il 4°, ma unicamente per la sua struttura articolata ma ben diretta, perché tutti gli altri volumi contengono diversi episodi che adorato e comunque faccio fatica a non pensare alla saga come una storia "unica".
 
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Arien73
view post Posted on 23/12/2013, 16:41




Mi piacerebbe che anche altri utenti rispondessero, mi sembra una discussione carina!
Sono d'accordo con te sui primi quattro libri, sui quali hai scritto le stesse identiche cose che penso anch'io!
Anche per me, alla fine, il libro peggiore è il settimo e ne abbiamo già parlato, ma, come ti ho detto, come storia in sé quello che mi ha interessata meno è stato il quinto: devo confessare che le lunghe torture e cattiverie della Umbridge alla fine cominciavano a stancarmi, inoltre mi ha molto annoiata tutta la parte di Harry infatuato di quella Cho Chang e il modo in cui Sirius è morto mi è sembrato alquanto assurdo.
Il libro che mi è piaciuto di più? Per me sono due: il terzo, perché vengono introdotti Lupin e altri personaggi "adulti" di grande importanza (e per me, che ho letto i libri dopo i trent'anni, la presenza di miei coetanei ha voluto dire molto!) e il sesto perché si rivelano molte cose su Tom Riddle, l'atmosfera si fa sempre più spaventosa e misteriosa e la morte di Silente è stata un colpo di scena incredibile (ho già detto, vero, che non ho molta simpatia per Silente? :P).
 
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54 replies since 20/4/2013, 14:48   236 views
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