| Non ho mai postato una mia ff qui e sinceramente non so cosa mi dia il coraggio di farlo con questa, in cui la mia follia è più che mai evidente. Dev'essere stato il fatidico passaggio dai 40 ai 41... ossia ormai mi considero arteriosclerotica e dunque spero di essere perdonata da chi leggerà questa sciocchezza (magari anche nessuno!).
Presentazione della ff: Mi ispiro liberamente alla terza stagione della serie Tv Il Trono di Spade (ma no? Davvero? Che strano...), anche se gli avvenimenti che invento rientrerebbero casomai nella seconda. Già qui è un caos, ma è solo l'inizio. In realtà si tratta di una parodia, con personaggi OOC e piuttosto messi in ridicolo e un personaggio nuovo, una inventata e quanto mai improbabile sorella minore di Ned Stark che verrà promessa in sposa a Ramsay Bolton, finirà a Forte Terrore e... basta così, sennò vi sconvolgo fin d'ora. Avvertimenti: considerate che la storia si ispira al telefilm Il Trono di Spade, quindi non mancheranno termini volgari, violenza, insomma, ordinaria amministrazione, perciò, pu essendo una parodia, non penso sia adatta ai minori di 16 anni. Altri avvertimenti... beh, come ho detto è una parodia, i personaggi sono piuttosto OOC, è un "What if?" perché chi diavolo sa cosa sarebbe accaduto se la mia storia fosse stata vera? Non scrivo a scopo di lucro, anche perché non ricaverei un soldo. I personaggi non appartengono a me, bensì a produttori, registi, sceneggiatori e chiunque abbia partecipato alla realizzazione della serie TV, basta che non vengano a cercarmi per farmi fuori. Ho detto abbastanza cretinate? Penso di sì. Dunque ecco la storia, che è una cretinata ancora maggiore!
Quattro funerali e un matrimonio Capitolo primo Il piccolo Lord di Grande Inverno, Brandon Stark, era stato svegliato bruscamente sul far del giorno da Maestro Luwin e adesso sedeva nella sala delle udienze, sui cuscini di velluto dello scranno che era stato di suo padre, con Ser Rodrick Cassel e Maestro Luwin alla sua destra e alla sua sinistra. Il motivo di quella levataccia mattutina era l’arrivo di Roose Bolton a Grande Inverno che diceva di avere messaggi urgenti da parte del Re del Nord, il giovane Robb Stark. Le parole del Lord di Forte Terrore, però, lasciarono allibiti il piccolo Lord e i due uomini al suo fianco. L’uomo, infatti, aveva una richiesta ben precisa da sottoporre all’udienza e cominciò subito a spiegarsi. “Il Re del Nord ritiene che sia indispensabile rinsaldare il più possibile l’alleanza tra le nostre famiglie, in modo da creare una sorta di impenetrabile muraglia da opporre ai Lannister” dichiarò. “Per questo motivo ha deciso di utilizzare al meglio la strategia dei matrimoni: il nostro Re sposerà, infatti, una delle figlie di Lord Walder Frey e lo stesso ho già fatto io; Arya Stark, che tutti ci auguriamo di ritrovare presto sana e salva, è stata invece promessa a uno dei nipoti di Lord Frey.” Bran pensò che Arya si sarebbe fatta scuoiare piuttosto che rispettare l’impegno che altri avevano preso per lei, ma ciò che lo turbava era un’altra cosa: perché Lord Bolton era venuto fino a Grande Inverno per riferire queste cose a lui? Forse anche lui era stato promesso, a sua insaputa, a una delle innumerevoli figlie o nipoti dell’anziano Lord? “Sono stato inviato qui” continuò Roose Bolton, “per proporre un’ulteriore alleanza matrimoniale: l’unione fra l’unica figlia di Lord Rickard Stark rimasta in vita e mio figlio Ramsay.” Bran sobbalzò. “La zia Ariana? Ma è vecchia per sposarsi, ha più di trent’anni!” esclamò, senza riuscire a trattenersi e in modo ben poco galante nei confronti della suddetta zia. “Ehm… il Principe Bran vuol dire che siamo molto onorati da questa proposta” tentò di rimediare Maestro Luwin, mentre Ser Rodrick pareva in preda a un attacco di tosse convulsa, “ma siamo rimasti sorpresi. Inoltre, mio Lord, forse non sei a conoscenza della differenza di età tra Lady Ariana e tuo figlio…” In realtà il turbamento del Maestro e di Ser Rodrick era dovuto al fatto che al Nord Ramsay Bolton era tristemente conosciuto come il Bastardo di Bolton e su di lui si raccontavano storie a dir poco agghiaccianti. Non era sicuramente il miglior partito che Lady Ariana potesse desiderare. “Le alleanze matrimoniali non tengono conto di simili piccolezze, quanto dei vantaggi che ne possono derivare, soprattutto in tempi difficili quali quelli che stiamo vivendo” replicò Bolton, glaciale. “Ad ogni modo, la proposta non viene da me, ma dal Re del Nord in persona e ritengo che la cosa più saggia da fare sia parlare direttamente con Lady Ariana. Lei, come ultima discendente di Lord Rickard, comprenderà sicuramente le importanti motivazioni che hanno portato Re Robb a insistere per tale unione.” A queste parole, Maestro Luwin e Ser Rodrick non poterono ribattere. La promessa sposa in questione fu mandata a chiamare e così, pochi minuti dopo, Lady Ariana Stark si presentò nel salone delle udienze. La figlia minore di Lord Rickard Stark non era certo la bellezza che era stata sua sorella maggiore Lyanna, che aveva soggiogato il cuore di un principe e di un futuro re. Aveva trent’anni, era una donna piccola e minuta dal viso affilato e con i capelli castano dorato della stessa tonalità del fratello Ned. L’unica cosa degna di attenzione in lei erano gli occhi, grandi e di un colore tra il verde e l’azzurro; per il resto era presumibilmente una versione adulta della piccola Arya, anche lei resa insignificante dal confronto con una sorella maggiore molto più graziosa e attraente. Roose Bolton aveva visto Ariana poche volte, anni prima, ma non mostrò il minimo scrupolo o rimorso all’idea di consegnare quella fragile donnina nelle mani del suo famigerato figlio. Anzi, dopo averla cortesemente salutata, le riferì immediatamente ciò che il nipote Robb desiderava da lei, sottolineando che tale alleanza matrimoniale avrebbe potuto rivelarsi persino decisiva per mutare le sorti della guerra in favore delle truppe del Nord, tanto per far nascere in Ariana tutti i sensi di colpa possibili e immaginabili… “Se questo è ciò che il Re del Nord vuole da me, io posso solo accettare la proposta” rispose tranquillamente lei. “Lady Ariana, non sei obbligata…” comincio Ser Rodrick, ma Roose Bolton, con un mezzo sorriso che sembrava un ghigno e un lampo di trionfo negli occhi gelidi, si affrettò a congratularsi con la donna per la saggezza dimostrata. Non era più possibile ritirare la promessa fatta da Ariana. “Se dunque è questa la volontà del nostro amato Re Robb…” provò a dire Maestro Luwin, pallido come un morto, “il Principe Bran e noi tutti saremo lieti di eseguirla. Per Grande Inverno sarà un onore ospitare tuo figlio, permettendo così a lui e a Lady Ariana di conoscersi, poi io stesso celebrerei il…” Ora che aveva ottenuto ciò che voleva, però, Roose Bolton non intendeva perdere altro tempo in inutili convenevoli. “La vostra offerta è generosa e ringrazio di cuore il Principe Bran” ribatté. “Purtroppo, però, siamo ancora in guerra e io ho a disposizione solo pochi giorni prima di riunirmi all’esercito del Nord stanziato alle Torri Gemelle. E’ indispensabile che Lady Ariana parta immediatamente con me per Forte Terrore e che il matrimonio venga celebrato quanto prima nel mio castello: così, quando tornerò in battaglia al fianco del nostro Re, potrò rassicurarlo sulla felice conclusione della vicenda.” Bran, Maestro Luwin e Ser Rodrick si guardarono smarriti. Era già abbastanza spiacevole accettare il matrimonio tra Ariana e il Bastardo di Bolton, ma doverla addirittura mandare senza indugio a Forte Terrore, in mezzo a gente sconosciuta e poco raccomandabile… Lord Bolton, però, non diede ai due uomini il tempo di replicare e si rivolse invece a Bran in tono ossequioso. “Mio principe, sono certo che non desideri altro che compiacere il nostro amato Re” disse. “Tuo fratello Robb sarà fiero di te quando gli riferirò che non hai esitato a compiere ciò che lui ti chiedeva, come ci si aspetta da un vero Lord di Grande Inverno.” Le parole di Lord Bolton colpirono nel segno: per Bran nulla contava quanto l’affetto e la stima del fratello maggiore. Obbedendo al suo volere gli pareva quasi di averlo nuovamente vicino a sé e Robb gli mancava così tanto… “Maestro Luwin, aiuta mia zia a prepararsi per la partenza” ordinò dunque il piccolo Lord, cercando di non pensare che, un tempo, Robb gli aveva confessato di temere Lord Bolton e che, perciò, era piuttosto strano che lo avesse scelto come suo messaggero… “e sia fatto tutto come mio fratello, il Re del Nord, desidera.” Maestro Luwin dovette obbedire, molto a malincuore; Ser Rodrick avrebbe voluto dire tante cose, ma il suo parere ormai era superfluo.
Era ormai pomeriggio inoltrato e Ariana viaggiava da molto tempo nella carrozza che era stata allestita per lei. Roose Bolton, che era giunto a Grande Inverno a cavallo, aveva deciso di compiere il tragitto fino a Forte Terrore in compagnia della futura nuora per aver modo di parlarle con tutta calma. Sebbene scombussolata da tanti avvenimenti inaspettati e repentini, Ariana manteneva un contegno tranquillo e si guardava intorno con una carta curiosità; tale atteggiamento fu giudicato favorevolmente da Lord Bolton che pareva molto soddisfatto per la riuscita del proprio inganno. “Mia Lady” disse ad Ariana, “hai preso la decisione più saggia e il nostro Re sarà sicuramente orgoglioso di te: hai dimostrato di essere una vera Stark.” “Non ho fatto altro che compiere il mio dovere” rispose semplicemente lei, dimostrando ancora una volta di essere una perfetta Stark, ossia qualcuno per cui il dovere era talmente importante da giustificare le scelte più assurde. “Sei partita senza esitazioni verso un luogo e persone che non conosci” riprese Lord Bolton in tono condiscendente. “Se qualche dubbio ti sta tormentando, rivolgimi pure tutte le domande che desideri ed io ti risponderò con la massima sincerità.” “Ti ringrazio, mio Lord” disse Ariana, che di curiosità e dubbi ne aveva un sacco. “In effetti, avrei qualche domanda, però… ecco, non so se…” “Immagino ti stia chiedendo quanto possa valere un matrimonio tra una Stark e mio figlio che, come tutti sanno, è illegittimo, non è così?” Bolton sorrise appena nel vedere che Ariana arrossiva. “Non devi preoccuparti di questo: ho riconosciuto Ramsay come mio erede qualche tempo fa e tu diventerai a tutti gli effetti la lady di Forte Terrore.” La lady di Forte Terrore… c’era qualcosa che suonava strano in quelle parole, sembrava il titolo di una delle storie della vecchia Nan… Ariana si scrollò di dosso quel pensiero con un sorriso e, timidamente, azzardò una seconda domanda. “Perdona la mia insolenza, ti prego, mio Lord, ma… ecco, a Grande Inverno ho sentito circolare delle voci un po’… strane… riguardanti tuo figlio e, sì, magari si tratta solo di maldicenze, forse…” “Non devi scusarti, mia Lady, la tua curiosità è legittima, anche perché sai bene che, tra pochi giorni, io dovrò riunirmi all’esercito del Nord e tu resterai sola con mio figlio a Forte Terrore” iniziò a dire Roose Bolton, con un esordio tutt’altro che incoraggiante. “Devo confessare che Ramsay è certamente un ragazzo singolare e ha un modo tutto suo di fare le cose; dunque, sì, gran parte delle voci che hai udito corrisponde a verità. Ma posso assicurarti che non hai nulla da temere, poiché mio figlio è ben consapevole dell’importanza del vostro matrimonio e dell’unione delle nostre famiglie, sa quanto tu sia preziosa per noi e si comporterà… beh, immagino che cercherà di fare più o meno quello che gli ho detto. E’ giusto, però, che tu sappia che dovrai mostrarti saggia e prudente nel trattare con lui che, come ho detto, ha un carattere piuttosto difficile…” Chiaramente era un eufemismo. “Confido nella tua intelligenza, mia Lady, pertanto so che seguirai i miei consigli e che non ti troverai in difficoltà. Ti mostrerai allegra, compiacente e rispettosa… sai, Ramsay non sopporta di essere contraddetto… se lo farai sentire importante penso che riuscirà ad affezionarsi a te” proseguì il Lord in tono discorsivo. “Lui ha le sue idee e le sue fissazioni che a te potranno sembrare strane, ma non darlo a vedere, anzi, la cosa migliore che puoi fare è assicurargli che qualsiasi cosa fa è ben fatta. Inoltre, questo devi assolutamente saperlo, ci sono cose che non dovrai mai, mai domandare e luoghi del castello in cui non dovrai mettere piede per nessuna ragione al mondo. Se ti comporterai sempre così, sono certo che riuscirete ad andare d’accordo.” “Forse potresti ripetermi tutto dall’inizio, mio Lord, se non ti arreca troppo disturbo? Penso che dovrei scrivermelo, per essere sicura di ricordare esattamente le tue parole” rispose Ariana, chiedendosi se Lord Bolton volesse prenderla in giro. L’uomo sembrò stupito, poi sorrise e riprese a parlare, in tono divertito. “Sei davvero intelligente come pensavo e il tuo spirito mi piace, credo proprio sia quello che ci vuole in una situazione simile” le disse, compiaciuto. “Sono certo che ricordi benissimo quello che ti ho detto e che saprai destreggiarti al meglio. Non preoccuparti, mia Lady, dimostri di essere proprio la nuora che cercavo!”
La carrozza giunse a Forte Terrore all’imbrunire, proprio il momento più adatto per godersi lo spettacolo della fortezza in tutta la sua spaventosità. “Ecco, questo è Forte Terrore, cosa te ne pare, mia Lady?” le chiese Lord Bolton, con un tempismo perfetto. “Francamente… questo sembra un buon posto per essere aggrediti…” fu la risposta della donna, tanto spontanea che strappò una mezza risata all’uomo. In effetti, ci aveva azzeccato in pieno… “Rare volte ho incontrato un tale senso dell’umorismo in una lady” commentò compiaciuto. “Più ti conosco e più mi compiaccio della decisione di darti in moglie a mio figlio.” Roose Bolton scortò la promessa sposa nel castello e chiese a un servitore di mandargli immediatamente Ramsay. Intanto, Ariana si guardava intorno sempre più incuriosita, con la vaga sensazione di essere capitata in una di quelle storie agghiaccianti della vecchia Nan che tanto le piacevano. “Finalmente, Ramsay, ma dov’eri andato a finire? Sapevi che avresti dovuto accogliere la tua promessa sposa, te l’avevo detto, no? Bene, Lady Ariana, ti presento mio figlio Ramsay. Ramsay, lei è Lady Ariana Stark” disse Lord Bolton, lievemente irritato per la brutta figura che gli aveva fatto fare il ragazzo. “Ah, è lei… Beh, non sembra mica tanto una vera Lady” fu il commento annoiato del giovane. Nemmeno tu sembri per nulla un Lord, pensò Ariana, valutando con un veloce sguardo il ragazzotto che si trovava di fronte, vestito semplicemente, con gli occhi color del ghiaccio identici a quelli del padre sotto una capigliatura nera e piuttosto scarmigliata. Dimostrava vent’anni o poco più e ricordava un sano contadinotto piuttosto che l’erede di Forte Terrore. Tuttavia, Ariana non era venuta per farsi fare a pezzi il primo giorno e così, con un sorriso, si inchinò graziosamente e lo salutò con molta cortesia. “Sono veramente onorata di fare la tua conoscenza, Lord Ramsay” disse. Roose Bolton la squadrò chiedendosi se la donzella fosse molto furba o molto scema. Forse un po’ di entrambe le cose. “Piacere mio” tagliò corto Ramsay. “Bene, ora che ci siamo presentati, io avrei da fare una cosa che ho giusto interrotto…” Lord Bolton non voleva sapere cosa fosse. “Ramsay, sei pregato di non farmi vergognare di fronte alla tua fidanzata! Qualunque cosa stessi facendo, sono certo che puoi rimandarla” lo rimproverò. “Ora, sarebbe cortese da parte tua intrattenere Lady Ariana, magari facendole visitare il castello.” Ariana colse una certa irritazione nel contegno del giovane e pensò che fosse meglio evitare complicazioni. “Mio Lord, ti prego, non rimproverare tuo figlio” disse in fretta. “A quanto pare l’abbiamo interrotto mentre aveva affari urgenti da sbrigare ed io non voglio essere un fastidio per lui. Saresti invece così gentile da chiamare un servitore che mi indichi la mia stanza, in modo che possa rinfrescarmi e cambiarmi d’abito? E’ stato un viaggio così lungo… Nel frattempo Lord Ramsay potrà terminare i suoi… impegni e poi, forse, sarà disposto a mostrarmi le bellezze del vostro castello.” Entrambi i Bolton rimasero sconcertati: Ramsay provò un lieve compiacimento nel vedere che la sua promessa sposa prendeva le sue parti di fronte a suo padre, pur senza nemmeno conoscerlo; Lord Roose si trovò, suo malgrado, ad ammirare l’espediente al quale Lady Stark era ricorsa per liberarsi da una situazione che poteva farsi incresciosa. Se continuava così, aveva buone speranze di sopravvivere al matrimonio col suo bastardo…
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