Questo post era stato scritto e pubblicato in altra sede, ma, visto che era soprattutto dedicato alla mia Niky, ho pensato di pubblicarlo anche qui.
Dunque, mi ero accorta, che si tende spesso ad identificare Severus Snivellus solo con il Severus giovane, il Severus dei tempi della scuola.
Per me non è così, evidentemente il concetto non l’ho mai spiegato chiaramente. Il termine “acciughino” che ci piace tanto si riferisce al suo aspetto fisico, ma l’appellativo di Snivellus, per me, non indica affatto la sua età anagrafica.
Credo di conoscere il pensiero di Niky, infatti, spesso, sia io che lei ci siamo ritrovate a discutere sul Severus adulto e vi abbiamo riconosciuto Snivellus senza alcuna difficoltà.
Il concetto di Severus Snivellus per me è qualcosa di molto più complicato. Non esiste un Severus ragazzino e un Severus adulto, ma esiste un ragazzino che è diventato adulto portandosi appresso tutte le sue esperienze che ne hanno formato il carattere.
In questo sono abbastanza d’accordo con Alan Rickman quando dice che Piton è una persona insicura. In realtà il suo lato Snivellus è sempre presente in qualsiasi sua azione anche da adulto.
Ahimè, non vorrei doverlo fare, ma devo proprio dire di parlare per esperienza personale.
Cosa resta ad una persona che ha un passato da Snivellus? L’odio, certo, la rabbia verso chi ci ha fatto del male. Una rabbia quasi infantile e questa in Severus c’è, basta vedere come si comporta con Sirius. Ma rimane anche qualcos’altro: la convinzione di non poter comunque essere accettato, di avere qualcosa per cui le persone non potranno mai essere sincere con te. Severus non accetta l’amicizia dei suoi colleghi, e si stupisce dei complimenti di Silente. Quando il preside gli dice che lui è molto più coraggioso di Karkaroff sembra quasi non credere a quello che sente.
Per citare : “No” convenne Silente. “sei un uomo molto più coraggioso di Igor Karkaroff. Sai, a volte credo che lo smistamento avvenga troppo presto…” Si allontanò, lasciando Piton basito.
Il punto non è che Piton non conosce le sue doti, anzi lui sa di essere un bravo mago, ci tiene all’ordine di Merlino, sa anche di non essere un codardo e ci tiene al riconoscimento altrui, eppure è sicuro che nessuno mai potrà apprezzare la parte migliore di lui. Nessuno ha saputo vederla e quindi lui la nasconde per non restare deluso. Fa promettere a Silente di non rivelare mai quella parte perché è più facile essere disprezzato mostrando il suo peggio e sapendo di non essersi mai scoperto, piuttosto che mostrare la sua vera anima e vederla calpestare.
Credo che fosse questa l’insicurezza alla quale si riferiva Rickman. Piton non è una persona debole, ma non lo era nemmeno da ragazzo. Lui era forte e orgoglioso. Reagiva alle umiliazioni con la rabbia di un animale ferito. Senza mai cedere anche quando sapeva di non poter vincere, quando erano in quattro contro uno.
C’è tanto Snivellus nel Piton adulto, c’è il ragazzo innamorato che piange su una fotografia, c’è quello arrabbiato che si prende la sua piccola rivincita personale rivelando la condizione di Lupin, rompendo una promessa fatta molti anni prima. C’è l’uomo freddo e distaccato che dedica la vita alla sua missione senza aspettarsi ringraziamenti. Ma, mentre finge di non aver bisogno dell’apprezzamento e dell’amicizia altrui, è geloso del rapporto fra Silente e Harry: “Ti fidi di lui… e non di me”. Quanto Snivellus c’è in questa frase. A me riporta alla memoria altre parole, altre frasi, quelle dette con la cattiveria di cui solo i bambini sono capaci: “Tu non puoi sapere, tu non puoi giocare, tu non puoi partecipare…” Seguite da appellativi vari non molto diversi da Snivellus.
E poi quando Silente gli rivela le sue intenzioni e Piton si rende conto che Harry dovrà essere sacrificato, reagisce di nuovo come Snivellus, “Mi hai usato”.
In realtà quello che viene usato è il suo amore per Lily. La parte di lui che nessuno conosce tranne Silente. La sua debolezza in un certo senso, che è poi la “ragione di ferro” che tutti cercavamo.
Forse Severus aveva sperato veramente nell’affetto di Silente, e per l’ennesima volta scopre a sue spese quanto può essere doloroso sentirsi tradito da un amico, o un padre. Scopre di essere solo una pedina, gli resta solo la missione e la porta a termine senza cercare più nulla per sé fino a quell’ultimo sguardo.
Tirando le conclusioni, per me non esiste Severus adulto senza Snivellus, ed è proprio la sua parte di ragazzo rifiutato che crea la Maschera che tutti conosciamo.
Edited by Aliseia - 10/3/2010, 23:46