Un amore in calzamaglia, Mercuzio (Giulietta e Romeo)

« Older   Newer »
  Share  
Nykyo
view post Posted on 3/3/2010, 11:47




Poco fa ripensavo a una discussione davvero interessante sui personaggi secondari che rubano la scena al protagonista (vi ricordate quel Severus che osava fare ombra a Harry e che, quindi, secondo The Bride forse non era troppo caro ai bambini?) e nello stesso tempo pensavo anche a tutto il nostro chiacchierare di questi giorni, sui personaggi che ci affascinano quanto Severus.

Ecco, a me piace immensamente Shakespeare, però ammetto che "Romeo e Giulietta" e la sua opera che meno apprezzo tra le tante tragedie.
Non starò qui a spiegarvi perché, se no facciamo notte, vi basti sapere che una sola cosa di questo dramma mi piace da impazzire. O meglio, una sola persona.

Mercuzio.

Ho sempre trovato che questo personaggio, col suo coraggio scanzonato, con la sua ironia elegante, con la sua intelligenza saggia, mascherata da mera guasconeria, sia bellissimo, molto più di Romeo e ho sempre pianto la sua tragica fine, anche se uno come Mercuzio poteva finire solo così.
Lui e lui solo, pur con la rabbia e l'amarezza nel cuore ("Maledette le vostre due famiglie!") poteva riuscire a morire scherzando sulla propria morte.

Ed è proprio il suo duello con Tebaldo che lo conduce alla tomba il mio pezzetto preferito di "Romeo e Giulietta".

Mi è venuta voglia di rileggerlo e poi condividerlo.
Quindi eccovelo (nella versione che trovate QUI):

Benvolio: Per la mia testa, ecco qua i Capuleti.
Mercuzio: Per i miei talloni, non me ne curo. (Entrano Tebaldo ed altri)

Tebaldo: Stammi accanto, perché voglio parlare con loro. Signori, buon giorno; una parola con uno di voi.
Mercuzio: Non più che una parola, e con uno solo di noi ?
Accompagnatela, almeno, con qualche altra cosa; fate: una parola e un colpo di spada.
Tebaldo: Mi troverete discretamente pronto anche a questo, messere, se vorrete darmene l'occasione.
Mercuzio: Non potreste pigliarvela da voi, qualche occasione, senza che vi fosse data?
Tebaldo: Mercuzio, ti sei concertato con Romeo...
Mercuzio: Concertato! Che, ci hai preso per dei menestrelli? Se tu ci credi menestrelli, bada che tu non abbia a sentire altro che delle stonature, ecco l'arco del mio violino; e questo è quello che ti farà ballare. Altro che concerto!
Benvolio: Noi stiamo parlando in un pubblico ritrovo di gente: o ritiriamoci in un luogo appartato, e ragionate delle vostre lagnanze con un po' di calma, oppure separiamoci: qui tutti gli occhi ci guardano.
Mercuzio: Gli occhi furono fatti agli uomini per guardare, lasciate, dunque, che guardino; non mi muovo per il comodo di nessuno, io. (Entra Romeo)

Tebaldo: Ebbene, la pace sia con voi, messere, ecco qua il mio uomo.
Mercuzio: Ma io mi farò impiccare, messere, se egli indossa la vostra livrea. Su, andate voi per primo sul terreno, ed egli sarà al vostro seguito: allora Vossignoria potrà chiamarlo in questo senso il suo uomo.
Tebaldo: Romeo, l'amore che io ti porto, non mi sa porgere un'espressione migliore di questa: tu sei un vile.
Romeo: Tebaldo, la ragione che io ho di amarti scusa parecchio la collera insita in codesto saluto. Io non sono un vile, perciò addio:
vedo che non mi conosci.
Tebaldo: Ragazzo, questo non potrà scusare l'onta che tu mi hai fatto, perciò voltati e tira fuori la spada.
Romeo: Io dichiaro di non averti mai offeso, e ti voglio bene più di quello che tu non potrai comprendere, finché non saprai la ragione del bene che ti voglio: e questo, mio buon Capuleti (nome che io ho caro come il mio nome stesso), ti basti.
Mercuzio: O fredda, disonorante, ignobile sottomissione! Ah! la stoccata se la porterà via! (Tira fuori la spada)
Tebaldo, acchiappa- topi, vuoi fare una passeggiata?
Tebaldo: Che cosa vuoi da me?
Mercuzio: Buon re dei gatti, nient'altro che una delle tue nove vite, con la quale è mia intenzione di prendermi qualche libertà: poi, secondo il modo con cui mi tratterai in seguito, penserò a picchiare di santa ragione sulle altre otto. Vuoi prender per gli orecchi la tua spada e strapparla fuori dalla sua pelliccia? Fa' presto, che la mia non t'abbia a ronzare intorno agli orecchi, prima che la tua sia fuori.
Tebaldo: Sono a vostra disposizione. (Tirando fuori la spada)

Romeo: Caro Mercuzio, metti giù la tua spada.
Mercuzio: Orsù, signore, la vostra botta. (Si battono)

Romeo: Benvolio, fuori la spada; abbassa con un colpo i loro ferri.
Signori, risparmiate, per vergogna, questo scandalo! Tebaldo, Mercuzio, il principe ha proibito assolutamente queste zuffe per le vie di Verona. Fermo, Tebaldo; e tu, mio buon Mercuzio... (Mercuzio è colpito. Escono Tebaldo e i suoi Partigiani)

Mercuzio: Sono ferito; al diavolo le vostre due famiglie! Sono spacciato: e costui se n'è andato, e non ha nulla?
Benvolio: Che! sei ferito?
Mercuzio: Sì, sì, uno sgraffio, uno sgraffio; ma per Dio è tanto quanto basta. Dov'è il mio paggio? Va', ragazzaccio, cerca un medico. (Il Paggio esce)

Romeo: Coraggio, amico; la ferita non può essere grave.
Mercuzio: Oh no! non è profonda come un pozzo né larga come la porta di una chiesa; ma può bastare, e non ci sarà bisogno di altro.
Domandate di me, domani, e troverete che son divenuto un uomo serio, e muto come una tomba. Vi garantisco che son condito per bene per questo mondo. Maledizione alle vostre due famiglie! Per Dio! Un cane, un topo, un sorcio, un gatto, graffiare a morte un uomo a questo modo! Un fanfarone, un ribaldo, un briccone come lui, che si batte con la precisione della matematica! Perché diavolo ti sei cacciato fra noi due? Io sono stato ferito di sotto al tuo braccio.
Romeo: Pensai che tutto questo fosse per il meglio.
Mercuzio: Benvolio, aiutami a trascinarmi in qualche casa, o verrò meno qui. Maledizione a tutte e due le vostre famiglie! Esse mi hanno ridotto cibo per vermi: l'ho avuta, ed anche bella forte. Le vostre famiglie!...


Buon re dei gatti... Ah! Se Romeo non l'avesse fermato Mercuzio gliele avrebbe davvero suonate...








CITAZIONE
Astry: Sì, infatti Mercuzio ci finisce i mezzo proprio in modo stupido, quanto avrebbe fatto meglio a dire proprio "annate a morì ammazzati"! (Romeo e Giulietta in romanesco sarebbe un esperimento quantomeno da provare, se qualcuno non l'ha gia fatto). Comunque non è tanto il fatto di come viene ucciso, certo la morte scema di Sirius poteva inventarsela solo la Rowling, Shakespeare almeno non ammazza i suoi eroi facendoli scivolare su una buccia di banana. Io mi riferivo al suo atteggiamento durante il duello. Insomma proprio perchè sapeva di essere iol migliore, non so, è quel modo di giocare al gatto col topo, che mi ha dato un po' fastidio, però certo, tu hai ragione, perchè io non riesco ad entrare nella mentalità di quei giovani, nella "normalità" del loro odio. Ma in fondo Romeo e Giulietta è proprio questo, no? Odio che diventa normalità, obbligo, così come ammazzarsi con la leggerezza di un gioco.

Nykyo: Ecco, io non riesco a fare il tuo ragionamento perché trovo che Shakespeare sia davvero calato nei tempi che descrive e a quelli circoscritto (per quello odio i rifacimenti in chiave moderna che per me hanno poco senso).
Voglio dire che nel 1300-1400 non era solo Mercuzio a risolvere le cose duellando, e difendere il proprio onore e quello di un amico a suon di fendenti era normale (come nel far west lo era farlo a revolverate, per capirci), e anche i valori erano differenti, tanto che alcuni che ora sarebbero negativi erano - per quell'epoca "giustamente" direi - positivissimi.
Così se ora io vedessi un ragazzo comportarsi come Mercuzio direi che è un teppista e un delinquente, un attaccabrighe e anche peggio, ma per la sua epoca era solo un ragazzo abituato ad un modo di vita e ad un codice morale diversi che, con coraggio e lealtà, stava mostrando la sua amicizia profonda per Romeo.
E il fatto che di botto, senza avergli nemmeno spiegato perché Romeo e Benvolio lo esortino a non combattere per lui ha ovviamente poco senso.
E' come se qualcuno gli avesse cambiato le regole del gioco in piena corsa, povero Mercuzio, e il suo avversario ne avesse approfittatto per vincere barando.
Per questo sono decisamente solidale anche col la sua amarezza e quasi delusione.

Poi che fossero tempi barbari di sicuro non ci piove.

CITAZIONE
Astry: Tu hai ragione, infatti non c'è niente di logico nel mio ragionamento, è solo che non potendo immedesimarmi in certe situazioni, perchè le sento lontane da me, non riesco ad affezionarmi ad un personaggio così. Il difetto è il mio ovviamente, non di Mercuzio o qualsiasi personaggio come lui. Che ci posso fare? Come mi fa ridere che due mocciosetti che si son visti si e no una volta, poi facciano tutto quel gran macello fino ad ammazzarsi tutti e due per "amore", eheheh, ma quale amore? Ci sono cose che cambiano e cose che restano sempre attuali, come ad esempio, l'avidità e la sete di potere, il rimorso e la paura, sì, mi sento più vicina ad un Macbeth, lo trovo molto più attuale, nonostante il suo contorno di streghe e fantasmi. Non mi scuso sennò poi Ary mi picchia. :-DDD

Nykyo: Se ti scusi poi ti picchio io XD

E scusi di che, poi? Non hai idea di quanto mi diverto a discuterne con te e con tutte voi. Era un po' che non me la godevo tanto.

Capisco perfettamente il tuo ragionamento su Macbeth ed è giustissimo, infatti quella è una delle opere di Shakespeare meno legata dai vincoli dell'epoca.
Streghe a parte, Macbeth è uno dei pochi suoi drammi che non mi scandalizza in una chiave moderna.
Posso immaginarlo benissimo, ad esempio, come un grosso squalo della finanza, con conoscenze nella mala (s'è sposato la figlia di un Boss ;D) che fa fuori il dirigente della sua grande multinazionale e poi...
Ci siamo capite.

Per il resto, è che ognuna di noi è fatta a modo suo, tesoro, giustamente. Io di mio non ho mai avuto un gran bisogno di immedesimazione per amare un personaggio, e anzi quasi sempre amo personaggi nei quali non mi immedesimo affatto.
Ma è solo questione di modo di essere fans, mica c'è quello giusto e quello sbagliato.

Semmai ti posso dire - e non c'entra però con l'immedesimazione - che non riesco a paragonare la scemaggine dell'amore tra Romeo e Giulietta con il comportamento di Mercuzio.
Nel senso che, come ti dicevo, il modo di fare di Mercuzio rientra nella sua epoca e per quell'epoca è sensato, leale e coraggioso, mentre l'amore è amore in ogni epoca e se è vero che il colpo di fulmine esiste è pure vero che anche nel '300 la gente di norma si amava su basi un filo più solide di un unico ballo e due chiacchiere sotto un balcone.

Acc... come devo sembrare cinica XD

Edited by Astry - 29/4/2011, 18:08
 
Top
Aliseia
view post Posted on 18/3/2010, 22:15




Aliseia: Hai ragione. E' fantastico.
Arrogante e generoso come si conviene...
E quel senso dell'umorismo fino alla fine...
Meraviglioso.

Se mi consentite di abbassare il livello, volevo citare il finale di Buffy.
SPOILER ALLERT
Situazione molto drammatica, e lei che finalmente si dichiara.
Almeno per tre stagioni avevamo sospirato quelle tre parole.
E lui, che sta per sacrificarsi per l'umanità, le risponde con un gran sorriso: "Non è vero. Ma grazie di avermelo detto"
E poi, ridendo addirittura: "Vai. Voglio vedere come va a finire"
Ah, che vampiro... E che uomo!
 
Top
Nykyo
view post Posted on 18/3/2010, 23:31




Ecco, lo Zio l'ha risputato doppio, lo sapevo ;DDDD

In ogni caso, abbassa pure il livello quanto vuoi, tesoro, Mercuzio non se ne avrebbe a male, sono certa che Spike gli sarebbe piaciuto un sacco.
Io ho un debole per la sua ironia.
Altrochè Angel... così li voglio: belli e pungenti! :)
 
Top
view post Posted on 18/3/2010, 23:50
Avatar

Advanced Member

Group:
O.C.A.
Posts:
7,048

Status:


ROMEO -Stanotte ho fatto un sogno.

MERCUZIO -Anch'io.

ROMEO -Davvero. E che cosa hai sognato?

MERCUZIO -Che quei che sognano spesso soggiacciono...

ROMEO -Che soggiacciono! Giacciono. A dormire. Sognando cose vere.

MERCUZIO -Ah, ho capito: da te c'è stata la regina Mab.

ROMEO - Regina Mab? Chi diavolo è costei?

MERCUZIO - La mammana del regno delle fate; e si presenta sempre in una forma non più grossa d'una pietruzza d'agata al dito indice di un assessore; viaggia su un equipaggio trainato da una muta di piccoli esserini, e si posa sul naso di chi dorme; i raggi delle ruote di quel traino sono formati da zampe di ragno, il mantice dall'ali di locuste, le briglie da sottili filamenti d'esili ragnatele; i pettorali dai rugiadosi raggi della luna; la frusta ha il manico d'osso di grillo e la sferza d'un filo sottilissimo; il cocchiere, a cassetta, è un moscerino tutto grigio-vestito, non più grande della metà d'uno di quei vermetti che si tolgono fuori con lo spillo dal dito d'una pigra fanciulletta; il cocchio è un guscio cavo di nocciola lavorato così da uno scoiattolo falegname o da qualche vecchio tarlo; son essi i carrozzieri delle fate l'uno e l'altro, da tempo immemorabile. In questo arnese, Mab va cavalcando, la notte, pei cervelli degli amanti, e allora questi sognano d'amore; o per le rotule dei cortigiani che sognan subito salamelecchi; o sulle dita d'uomini di legge che sognan subito laute parcelle; talvolta sulle labbra delle dame, e queste sognano d'esser baciate, e spesso sulle loro labbra Mab irritata dai loro fiati guasti pei troppi dolci, lascia delle pustole. Talvolta anche galoppa su pel naso d'un sollecitatore di favori a pagamento, e quello, allora, in sogno, sente l'odore d'una petizione; talvolta va a solleticare il naso col crine d'un porcello della decima, ad un prevosto e quello allora sogna un altro benefizio parrocchiale. Talora passa con il suo equipaggio sul collo d'un soldato militare, e allora questi sogna a tutto spiano di tagliar gargarozzi di nemici, brecce, imboscate, lame di Toledo, brindisi con bicchieri senza fondo; poi, d'improvviso, gli rulla all'orecchio il tamburo e lui salta su di botto, si sveglia, e dopo avere smoccolato per la paura un paio di bestemmie, se ne ricade giù, morto di sonno. È quella stessa Mab che nella notte intreccia le criniere dei cavalli e fa dei loro crini sbarruffati, unti e bisunti, dei magici nodi che a districarli portano disgrazia. È lei la maga che quando le vergini giacciono a letto con la pancia all'aria, le preme perché imparino a "portare" e le fa donne di "buon portamento". È lei che...

ROMEO -Basta, via, Mercuzio, basta! Stai parlando del nulla!

MERCUZIO - Sì, di sogni, che sono i figli d'un cervello pigro, fatti solo di vana fantasia, che sono inconsistenti come l'aria, più incostanti del vento, che ora scherza col grembo gelido del settentrione, ed ora, all'improvviso, in tutta furia, se ne va via sbuffando e volge il volto alle stillanti rugiade del sud.
....

William Shakespeare, Romeo e Giulietta, Atto I, Scena IV


E non dico altro! :)

Ny, mi hai fatto riaprire il libro, per ritrovare questa scena!

Fossimo gemelle io e te! :lol
 
Top
Nykyo
view post Posted on 19/3/2010, 07:52




CITAZIONE (Ary64 @ 18/3/2010, 23:50)
ROMEO -Stanotte ho fatto un sogno.

MERCUZIO -Anch'io.

ROMEO -Davvero. E che cosa hai sognato?

MERCUZIO -Che quei che sognano spesso soggiacciono...

ROMEO -Che soggiacciono! Giacciono. A dormire. Sognando cose vere.

MERCUZIO -Ah, ho capito: da te c'è stata la regina Mab.

ROMEO - Regina Mab? Chi diavolo è costei?

MERCUZIO - La mammana del regno delle fate; e si presenta sempre in una forma non più grossa d'una pietruzza d'agata al dito indice di un assessore; viaggia su un equipaggio trainato da una muta di piccoli esserini, e si posa sul naso di chi dorme; i raggi delle ruote di quel traino sono formati da zampe di ragno, il mantice dall'ali di locuste, le briglie da sottili filamenti d'esili ragnatele; i pettorali dai rugiadosi raggi della luna; la frusta ha il manico d'osso di grillo e la sferza d'un filo sottilissimo; il cocchiere, a cassetta, è un moscerino tutto grigio-vestito, non più grande della metà d'uno di quei vermetti che si tolgono fuori con lo spillo dal dito d'una pigra fanciulletta; il cocchio è un guscio cavo di nocciola lavorato così da uno scoiattolo falegname o da qualche vecchio tarlo; son essi i carrozzieri delle fate l'uno e l'altro, da tempo immemorabile. In questo arnese, Mab va cavalcando, la notte, pei cervelli degli amanti, e allora questi sognano d'amore; o per le rotule dei cortigiani che sognan subito salamelecchi; o sulle dita d'uomini di legge che sognan subito laute parcelle; talvolta sulle labbra delle dame, e queste sognano d'esser baciate, e spesso sulle loro labbra Mab irritata dai loro fiati guasti pei troppi dolci, lascia delle pustole. Talvolta anche galoppa su pel naso d'un sollecitatore di favori a pagamento, e quello, allora, in sogno, sente l'odore d'una petizione; talvolta va a solleticare il naso col crine d'un porcello della decima, ad un prevosto e quello allora sogna un altro benefizio parrocchiale. Talora passa con il suo equipaggio sul collo d'un soldato militare, e allora questi sogna a tutto spiano di tagliar gargarozzi di nemici, brecce, imboscate, lame di Toledo, brindisi con bicchieri senza fondo; poi, d'improvviso, gli rulla all'orecchio il tamburo e lui salta su di botto, si sveglia, e dopo avere smoccolato per la paura un paio di bestemmie, se ne ricade giù, morto di sonno. È quella stessa Mab che nella notte intreccia le criniere dei cavalli e fa dei loro crini sbarruffati, unti e bisunti, dei magici nodi che a districarli portano disgrazia. È lei la maga che quando le vergini giacciono a letto con la pancia all'aria, le preme perché imparino a "portare" e le fa donne di "buon portamento". È lei che...

ROMEO -Basta, via, Mercuzio, basta! Stai parlando del nulla!

MERCUZIO - Sì, di sogni, che sono i figli d'un cervello pigro, fatti solo di vana fantasia, che sono inconsistenti come l'aria, più incostanti del vento, che ora scherza col grembo gelido del settentrione, ed ora, all'improvviso, in tutta furia, se ne va via sbuffando e volge il volto alle stillanti rugiade del sud.
....

William Shakespeare, Romeo e Giulietta, Atto I, Scena IV


E non dico altro! :)

Ny, mi hai fatto riaprire il libro, per ritrovare questa scena!

Fossimo gemelle io e te! :lol

Ah! Stavo per postarlo io, lo stavo cercando!!!
Vedi che siamo gemelle davvero?
Che meraviglia. Di uomo, di monologo e di concetti! ^______________^
 
Top
Astry
view post Posted on 19/3/2010, 10:35




Sì, che uomini, (anche che Vampiro. Mannaggia quella scena me la sono persa), come del resto in quella di Shakespeare, ehm, mi sono lasciata traviare e coccolare dalla versione in DVD e dalla voce del giovane Alan Rickman. Qui però devo fare un po' la voce fuori dal coro. Anche perchè quella spavalderia nel duello e poi davanti alla morte mi aveva un po' irritata. Io non la paragonerei alla scena di Buffy, dalle poche parole che ha scritto Aliseia, mi son sembrate due situazioni molto diverse. In Mercuzio c'è rabbia, una rabbia che lo porta a maledire due famiglie. Insomma, son saltata sulla sedia e la prima cosa che mi è passata per la testa è stata: ma perchè diamine te la prendi con gli altri se finisci infilzato, se sei tu che hai voluto combattere per forza, visto che Romeo aveva altro per la testa? Non che mi piaccia Romeo, intendiamoci, però a cosa a portato la spavalderia di Mercuzio. Le maledizioni con Shakespeare non son cose da prendere alla leggera, sono quelle parole che hanno segnato il destino dei due innamorati (non faccio commenti sulla coppia sfigata). A parte il mio giudizio sul personaggio, mi inchino profondamente davanti a Dio Shakespeare


PS: Ah, dimenticavo di dire, che trovo molto più somigliante Sirius a Mercuzio. E' proprio in stile Mercuzio la morte di Sirius. Lui sghignazza e Bellatrix lo fa fuori.
 
Top
Nykyo
view post Posted on 19/3/2010, 15:25




CITAZIONE (Astry @ 19/3/2010, 10:35)
Sì, che uomini, (anche che Vampiro. Mannaggia quella scena me la sono persa), come del resto in quella di Shakespeare, ehm, mi sono lasciata traviare e coccolare dalla versione in DVD e dalla voce del giovane Alan Rickman. Qui però devo fare un po' la voce fuori dal coro. Anche perchè quella spavalderia nel duello e poi davanti alla morte mi aveva un po' irritata. Io non la paragonerei alla scena di Buffy, dalle poche parole che ha scritto Aliseia, mi son sembrate due situazioni molto diverse. In Mercuzio c'è rabbia, una rabbia che lo porta a maledire due famiglie. Insomma, son saltata sulla sedia e la prima cosa che mi è passata per la testa è stata: ma perchè diamine te la prendi con gli altri se finisci infilzato, se sei tu che hai voluto combattere per forza, visto che Romeo aveva altro per la testa? Non che mi piaccia Romeo, intendiamoci, però a cosa a portato la spavalderia di Mercuzio. Le maledizioni con Shakespeare non son cose da prendere alla leggera, sono quelle parole che hanno segnato il destino dei due innamorati (non faccio commenti sulla coppia sfigata). A parte il mio giudizio sul personaggio, mi inchino profondamente davanti a Dio Shakespeare


PS: Ah, dimenticavo di dire, che trovo molto più somigliante Sirius a Mercuzio. E' proprio in stile Mercuzio la morte di Sirius. Lui sghignazza e Bellatrix lo fa fuori.

Sì, è vero, tutto sommato il Cagnaccio assomiglia a Mercuzio.
Eppure, Spike quando ci si mette...
Ma a parte questo, io trovo che avesse ragione, invece, povero Mercuzio.
Capisco cosa intendi dire, tesoro, solo che non riesco a non tenere conto di due cose fondamentali:

1) fino al giorno prima, Romeo lo incitava alla lotta, non certo alla pace, e Mercuzio, quando duella, non sa delle nozze segrete che spingono Romeo a non voler attaccare Tebaldo. Lui si comporta come sempre e tra Capuleti e Montecchi era la norma, anche per giovani meno focosi di Mercuzio, farsi la pelle a ogni tre per due.

2) Mercuzio il duello l'avrebbe vinto, non è che muoia propriamente perché s'è battutto, muore perché Romeo si mette in mezzo, gli solleva la lama e così facendo gli sguarnisce la guardia, dando gioco a quello selale di Tebaldo per colpirlo a tradimento, se no era Tebaldo che faceva una brutta fine. Insomma, Mercuzio non "inciampa" come Sirius, lui muore perché qualcuno gli "tira addosso il Velo", per dirla metaforicamente.

Certo le maledizioni in Shakespeare (Macbeth insegna) non sono mai bruscolini, però... a parte il fatto che quei due non credo sarebbero finiti bene comunque (secondo quel tontolone di Romeo una volta scoperto che gli aveva disonorato la cugina di nascosto il caro Tebaldo non l'avrebbe voluto morto in ogni caso?), io al posto di Mercuzio avrei smoccolato anche di peggio, temo.
Per quel che ne sa lui la questione è che, mentre lui crepa per aver voluto difendere l'onore di un amico, Tebaldo non ha manco mezzo graffio.

Confesso che a me da molta più noia la successiva reazione di Romeo. Trovo che a suo modo sarebbe stato più rispettoso della morte dell'amico se fosse stato coerente con se stesso fino in fondo e avesse perdonato Tebaldo anche per questo o almeno l'avesse lasciato stare.
Invece... dico, prima ti ficchi in mezzo e fai crepare quel poveretto perché non puoi proprio fare la bua al cuginetto della tua bella e poi acchiappi Tebaldo e l'accoppi un secondo dopo solo per lavarti la coscienza? Mah...

Io la vedo molto come se in fondo Mercuzio dicesse "Ma guarda tu se dovevo crepare come un fesso per i vostri amorazzi d'adolescenti, ma andate un po' tutti a morì ammazzati, va'!" (se mi si passa il romanesco XD).
Sarà che Romeo aveva quattordici anni, e Giulietta appena tredici (quattordici li compie sulla scena), quindi come amore il loro era davvero un filo da ragazzini.
Mercuzio era anche un po' più grande d'età, e ci finisce di mezzo in un modo che trovo sempre un filo idiota, poveretto.

Poi, vabbè, io sono talmente poco amante di "Romeo e Giulietta" come love story che l'unica cosa che amo e la colonna sonora del film che aveva girato Zeffirelli.
 
Top
the bride1
view post Posted on 14/11/2010, 16:26




Ieri sono stata a teatro a vedere “Romeo e Giulietta”. Naturalmente un adattamento, per carità, e neanche troppo ben fatto ma Mercuzio...Mercuzio...
Come è possibile che non me ne sia innamorata prima?
Immediatamente mi sono ricordata di questa discussione e oggi sono tornata a pescarla.
Ho letto la tragedia, ho visto due o tre adattamenti cinematografici – quello di Zeffirelli, su tutti – e se non ricordo male pure un'altra versione teatrale ma mai mi era rimasto così caro il caro Mercuzio.
Capisco che negli anni i gusti possano cambiare e comprendo anche come, da ragazzina, avessi occhi e cuore solo per Romeo e Giulietta e per il loro amore ma queste per me sono solo scuse
Mercuzio è ciarliero, sbruffone, esagerato, ironico e quindi in fondo cinico e la sua morte, tragica e inutile, è mille volte più coinvolgente della morte consolatoria e consacratrice di Romeo e Giuletta.
Non mi ha sorpreso, perciò, trovare qui qualche rigo dedicato a lui e devo dire che è sempre un piacere enorme scoprire le vostre belle parole, la nostra non comune vicinanza nel sentire, nell'apprezzare, nello scegliere i personaggi e le situazioni.
 
Top
Nykyo
view post Posted on 14/11/2010, 22:51




Mercuzio prima o poi colpisce sempre un certo tipo di cuore ;) Un cuore Pitonico, per esempio ;)
 
Top
the bride1
view post Posted on 19/11/2010, 18:08




CITAZIONE (Nykyo @ 14/11/2010, 22:51) 
Mercuzio prima o poi colpisce sempre un certo tipo di cuore ;) Un cuore Pitonico, per esempio ;)

Era proprio quello che cercavo di dire ;)

Eppure è strano...stranissimo.
Insomma, Mercuzio è molto più vicino a Sirius che non a Severus.
Di Sirius ha il fare sbruffone e disinibito, la morte giovane e a suo modo accidentale... Soprattutto, Mercuzio mi sembra simile a Sirius perchè amico fraterno di un cuore innamorato. Forse è un aspetto troppo marginale, questo, per tirarci su tutta una elucubrazione ma nella mia percezione esiste un parallelismo molto chiaro fra Mercuzio/Romeo che ama Giulietta e Sirius/James che ama Lily. Certo, la tensione emotiva e la tragedia che lega Romeo a Giulietta non ha niente a che vedere con quella che lega James a Lily. Ma se ci soffermiamo sul legame di fratellanza e complicità che lega Mercuzio a Romeo secondo me vengono fuori molti elementi di vicinanza rispetto al rapporto James/Sirius. Mercuzio era figo, più figo di Romeo almeno quando Sirius era più figo di James. Eppure è Romeo/James ad innamorarsi, a completarsi. Mercuzio/Sirius rimane un eterno incompiuto e quindi eterno ragazzo. La sua morte è spropositata, accidentale e ha senso solo perchè simboleggia un male e una violenza superiore. Di loro ci rimane solo il ghigno beffardo e sornione, che irride tutto, a cominciare dall'amore di Romeo/James.

E allora, come è possibile che il cuore pitonico batta anche per Mercuzio?
 
Top
Nykyo
view post Posted on 20/11/2010, 01:09




CITAZIONE (the bride1 @ 19/11/2010, 18:08) 
E allora, come è possibile che il cuore pitonico batta anche per Mercuzio?

Mi asterrò dal darti una risposta Malevolence, perché mi rendo conto (sono serissima) che per chi non ama il pairing potrebbe sembrare solo un altro modo di ritirare dentro lo slash in un discorso in cui non c'entra nulla.
In realtà la tentazione è forte perché appunto non ti darei una risposta Malevolence per amor di slash o per amor del pairing ma in quanto una risposta c'è alla tua domanda e se c'è è davvero quella a cui ogni amante di Malevolence prima o poi arriva.
Come può Severus amare Sirius? La domanda non è poi così differente da: come può una pitonica amare Sirius o chi gli assomiglia.
La mia risposta Malevolence sarebbe lunghissima e articolata e implicherebbe concetti come uguali ma opposti, due facce della stessa medaglia o simili.
Ma anche esulando da questo posso risponderti in un altro modo, forse un po' tanto malevolence anche quello: un cuore pitonico è portato ad amare chi è come Sirius o come Mercuzio perché entrambi, proprio come Severus, sono diversi, sono a loro modo fuori dal coro, destinati a non avere mai un reale compimento. Una vita che non potrà mai essere vissuta davvero quella di Sirius e Mercuzio, impediti nella crescita da Azkaban e dalla morte, una vita che è trascorsa ma si è comunque bloccata prima di germogliare se non in maturità almeno in pienezza è anche quella di Severus.
E tutti e tre sono coraggiosi. Tutti e tre sanno dare la vita. Tutti è tre conoscono l'invidia e l'astio per chi li manda al macello senza riconoscerne il valore fino in fondo.
Tutti e tre sono capaci di cinismo e ironia profonde, ma tutti e tre sono in fondo maschere della più cupa tragedia.
L'allegria spensierata di Mercuzio non è dissimile dal ghigno incoscente di Black, eppure se li guardi bene entrambi sono amari come il sorriso sempre represso di Piton.

Noi pitoniche siamo incapaci di restare indifferenti alla diversità, specie del sentire, all'ironia, al coraggio senza speranza, alla lealtà e alla risata amara, chiunque ce le presenti.
 
Top
the bride1
view post Posted on 20/11/2010, 22:21




CITAZIONE (Nykyo @ 20/11/2010, 01:09) 
Noi pitoniche siamo incapaci di restare indifferenti alla diversità, specie del sentire, all'ironia, al coraggio senza speranza, alla lealtà e alla risata amara, chiunque ce le presenti.

Delizioso. E vero. Tutto vero.
 
Top
Nykyo
view post Posted on 21/11/2010, 21:52




CITAZIONE (the bride1 @ 20/11/2010, 22:21) 
CITAZIONE (Nykyo @ 20/11/2010, 01:09) 
Noi pitoniche siamo incapaci di restare indifferenti alla diversità, specie del sentire, all'ironia, al coraggio senza speranza, alla lealtà e alla risata amara, chiunque ce le presenti.

Delizioso. E vero. Tutto vero.

Sono lietissima di essere riuscita a spiegarmi :)
 
Top
12 replies since 3/3/2010, 11:47   207 views
  Share