Poco fa ripensavo a una discussione davvero interessante sui personaggi secondari che rubano la scena al protagonista (vi ricordate quel Severus che osava fare ombra a Harry e che, quindi, secondo The Bride forse non era troppo caro ai bambini?) e nello stesso tempo pensavo anche a tutto il nostro chiacchierare di questi giorni, sui personaggi che ci affascinano quanto Severus.
Ecco, a me piace immensamente Shakespeare, però ammetto che "Romeo e Giulietta" e la sua opera che meno apprezzo tra le tante tragedie.
Non starò qui a spiegarvi perché, se no facciamo notte, vi basti sapere che una sola cosa di questo dramma mi piace da impazzire. O meglio, una sola persona.
Mercuzio.
Ho sempre trovato che questo personaggio, col suo coraggio scanzonato, con la sua ironia elegante, con la sua intelligenza saggia, mascherata da mera guasconeria, sia bellissimo, molto più di Romeo e ho sempre pianto la sua tragica fine, anche se uno come Mercuzio poteva finire solo così.
Lui e lui solo, pur con la rabbia e l'amarezza nel cuore ("Maledette le vostre due famiglie!") poteva riuscire a morire scherzando sulla propria morte.
Ed è proprio il suo duello con Tebaldo che lo conduce alla tomba il mio pezzetto preferito di "Romeo e Giulietta".
Mi è venuta voglia di rileggerlo e poi condividerlo.
Quindi eccovelo (nella versione che trovate
QUI):
Benvolio: Per la mia testa, ecco qua i Capuleti.
Mercuzio: Per i miei talloni, non me ne curo. (Entrano Tebaldo ed altri)
Tebaldo: Stammi accanto, perché voglio parlare con loro. Signori, buon giorno; una parola con uno di voi.
Mercuzio: Non più che una parola, e con uno solo di noi ?
Accompagnatela, almeno, con qualche altra cosa; fate: una parola e un colpo di spada.
Tebaldo: Mi troverete discretamente pronto anche a questo, messere, se vorrete darmene l'occasione.
Mercuzio: Non potreste pigliarvela da voi, qualche occasione, senza che vi fosse data?
Tebaldo: Mercuzio, ti sei concertato con Romeo...
Mercuzio: Concertato! Che, ci hai preso per dei menestrelli? Se tu ci credi menestrelli, bada che tu non abbia a sentire altro che delle stonature, ecco l'arco del mio violino; e questo è quello che ti farà ballare. Altro che concerto!
Benvolio: Noi stiamo parlando in un pubblico ritrovo di gente: o ritiriamoci in un luogo appartato, e ragionate delle vostre lagnanze con un po' di calma, oppure separiamoci: qui tutti gli occhi ci guardano.
Mercuzio: Gli occhi furono fatti agli uomini per guardare, lasciate, dunque, che guardino; non mi muovo per il comodo di nessuno, io. (Entra Romeo)
Tebaldo: Ebbene, la pace sia con voi, messere, ecco qua il mio uomo.
Mercuzio: Ma io mi farò impiccare, messere, se egli indossa la vostra livrea. Su, andate voi per primo sul terreno, ed egli sarà al vostro seguito: allora Vossignoria potrà chiamarlo in questo senso il suo uomo.
Tebaldo: Romeo, l'amore che io ti porto, non mi sa porgere un'espressione migliore di questa: tu sei un vile.
Romeo: Tebaldo, la ragione che io ho di amarti scusa parecchio la collera insita in codesto saluto. Io non sono un vile, perciò addio:
vedo che non mi conosci.
Tebaldo: Ragazzo, questo non potrà scusare l'onta che tu mi hai fatto, perciò voltati e tira fuori la spada.
Romeo: Io dichiaro di non averti mai offeso, e ti voglio bene più di quello che tu non potrai comprendere, finché non saprai la ragione del bene che ti voglio: e questo, mio buon Capuleti (nome che io ho caro come il mio nome stesso), ti basti.
Mercuzio: O fredda, disonorante, ignobile sottomissione! Ah! la stoccata se la porterà via! (Tira fuori la spada)
Tebaldo, acchiappa- topi, vuoi fare una passeggiata?
Tebaldo: Che cosa vuoi da me?
Mercuzio: Buon re dei gatti, nient'altro che una delle tue nove vite, con la quale è mia intenzione di prendermi qualche libertà: poi, secondo il modo con cui mi tratterai in seguito, penserò a picchiare di santa ragione sulle altre otto. Vuoi prender per gli orecchi la tua spada e strapparla fuori dalla sua pelliccia? Fa' presto, che la mia non t'abbia a ronzare intorno agli orecchi, prima che la tua sia fuori.
Tebaldo: Sono a vostra disposizione. (Tirando fuori la spada)
Romeo: Caro Mercuzio, metti giù la tua spada.
Mercuzio: Orsù, signore, la vostra botta. (Si battono)
Romeo: Benvolio, fuori la spada; abbassa con un colpo i loro ferri.
Signori, risparmiate, per vergogna, questo scandalo! Tebaldo, Mercuzio, il principe ha proibito assolutamente queste zuffe per le vie di Verona. Fermo, Tebaldo; e tu, mio buon Mercuzio... (Mercuzio è colpito. Escono Tebaldo e i suoi Partigiani)
Mercuzio: Sono ferito; al diavolo le vostre due famiglie! Sono spacciato: e costui se n'è andato, e non ha nulla?
Benvolio: Che! sei ferito?
Mercuzio: Sì, sì, uno sgraffio, uno sgraffio; ma per Dio è tanto quanto basta. Dov'è il mio paggio? Va', ragazzaccio, cerca un medico. (Il Paggio esce)
Romeo: Coraggio, amico; la ferita non può essere grave.
Mercuzio: Oh no! non è profonda come un pozzo né larga come la porta di una chiesa; ma può bastare, e non ci sarà bisogno di altro.
Domandate di me, domani, e troverete che son divenuto un uomo serio, e muto come una tomba. Vi garantisco che son condito per bene per questo mondo. Maledizione alle vostre due famiglie! Per Dio! Un cane, un topo, un sorcio, un gatto, graffiare a morte un uomo a questo modo! Un fanfarone, un ribaldo, un briccone come lui, che si batte con la precisione della matematica! Perché diavolo ti sei cacciato fra noi due? Io sono stato ferito di sotto al tuo braccio.
Romeo: Pensai che tutto questo fosse per il meglio.
Mercuzio: Benvolio, aiutami a trascinarmi in qualche casa, o verrò meno qui. Maledizione a tutte e due le vostre famiglie! Esse mi hanno ridotto cibo per vermi: l'ho avuta, ed anche bella forte. Le vostre famiglie!...Buon re dei gatti... Ah! Se Romeo non l'avesse fermato Mercuzio gliele avrebbe davvero suonate...
CITAZIONE
Astry: Sì, infatti Mercuzio ci finisce i mezzo proprio in modo stupido, quanto avrebbe fatto meglio a dire proprio "annate a morì ammazzati"! (Romeo e Giulietta in romanesco sarebbe un esperimento quantomeno da provare, se qualcuno non l'ha gia fatto). Comunque non è tanto il fatto di come viene ucciso, certo la morte scema di Sirius poteva inventarsela solo la Rowling, Shakespeare almeno non ammazza i suoi eroi facendoli scivolare su una buccia di banana. Io mi riferivo al suo atteggiamento durante il duello. Insomma proprio perchè sapeva di essere iol migliore, non so, è quel modo di giocare al gatto col topo, che mi ha dato un po' fastidio, però certo, tu hai ragione, perchè io non riesco ad entrare nella mentalità di quei giovani, nella "normalità" del loro odio. Ma in fondo Romeo e Giulietta è proprio questo, no? Odio che diventa normalità, obbligo, così come ammazzarsi con la leggerezza di un gioco.
Nykyo: Ecco, io non riesco a fare il tuo ragionamento perché trovo che Shakespeare sia davvero calato nei tempi che descrive e a quelli circoscritto (per quello odio i rifacimenti in chiave moderna che per me hanno poco senso).
Voglio dire che nel 1300-1400 non era solo Mercuzio a risolvere le cose duellando, e difendere il proprio onore e quello di un amico a suon di fendenti era normale (come nel far west lo era farlo a revolverate, per capirci), e anche i valori erano differenti, tanto che alcuni che ora sarebbero negativi erano - per quell'epoca "giustamente" direi - positivissimi.
Così se ora io vedessi un ragazzo comportarsi come Mercuzio direi che è un teppista e un delinquente, un attaccabrighe e anche peggio, ma per la sua epoca era solo un ragazzo abituato ad un modo di vita e ad un codice morale diversi che, con coraggio e lealtà, stava mostrando la sua amicizia profonda per Romeo.
E il fatto che di botto, senza avergli nemmeno spiegato perché Romeo e Benvolio lo esortino a non combattere per lui ha ovviamente poco senso.
E' come se qualcuno gli avesse cambiato le regole del gioco in piena corsa, povero Mercuzio, e il suo avversario ne avesse approfittatto per vincere barando.
Per questo sono decisamente solidale anche col la sua amarezza e quasi delusione.
Poi che fossero tempi barbari di sicuro non ci piove.
CITAZIONE
Astry: Tu hai ragione, infatti non c'è niente di logico nel mio ragionamento, è solo che non potendo immedesimarmi in certe situazioni, perchè le sento lontane da me, non riesco ad affezionarmi ad un personaggio così. Il difetto è il mio ovviamente, non di Mercuzio o qualsiasi personaggio come lui. Che ci posso fare? Come mi fa ridere che due mocciosetti che si son visti si e no una volta, poi facciano tutto quel gran macello fino ad ammazzarsi tutti e due per "amore", eheheh, ma quale amore? Ci sono cose che cambiano e cose che restano sempre attuali, come ad esempio, l'avidità e la sete di potere, il rimorso e la paura, sì, mi sento più vicina ad un Macbeth, lo trovo molto più attuale, nonostante il suo contorno di streghe e fantasmi. Non mi scuso sennò poi Ary mi picchia. :-DDD
Nykyo: Se ti scusi poi ti picchio io XD
E scusi di che, poi? Non hai idea di quanto mi diverto a discuterne con te e con tutte voi. Era un po' che non me la godevo tanto.
Capisco perfettamente il tuo ragionamento su Macbeth ed è giustissimo, infatti quella è una delle opere di Shakespeare meno legata dai vincoli dell'epoca.
Streghe a parte, Macbeth è uno dei pochi suoi drammi che non mi scandalizza in una chiave moderna.
Posso immaginarlo benissimo, ad esempio, come un grosso squalo della finanza, con conoscenze nella mala (s'è sposato la figlia di un Boss ;D) che fa fuori il dirigente della sua grande multinazionale e poi...
Ci siamo capite.
Per il resto, è che ognuna di noi è fatta a modo suo, tesoro, giustamente. Io di mio non ho mai avuto un gran bisogno di immedesimazione per amare un personaggio, e anzi quasi sempre amo personaggi nei quali non mi immedesimo affatto.
Ma è solo questione di modo di essere fans, mica c'è quello giusto e quello sbagliato.
Semmai ti posso dire - e non c'entra però con l'immedesimazione - che non riesco a paragonare la scemaggine dell'amore tra Romeo e Giulietta con il comportamento di Mercuzio.
Nel senso che, come ti dicevo, il modo di fare di Mercuzio rientra nella sua epoca e per quell'epoca è sensato, leale e coraggioso, mentre l'amore è amore in ogni epoca e se è vero che il colpo di fulmine esiste è pure vero che anche nel '300 la gente di norma si amava su basi un filo più solide di un unico ballo e due chiacchiere sotto un balcone.
Acc... come devo sembrare cinica XD
Edited by Astry - 29/4/2011, 18:08