A proposito di Malandrini

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Aliseia
view post Posted on 10/3/2010, 22:49




Chissà se stasera il mio adorato Professore mi toglierà il saluto...

Ma io stavo riflettendo qualche giorno fa sui Malandrini, e allora... (non ci badate neanche voi, comunque, molte affermazioni sono volutamente esagerate…)



La cosa magica dei Malandrini non è quel perbenismo che me li ha fatti odiare, ma quella luminosa vitalità, quella crudele innocenza che fin dall'inizio mi hanno attirata, prima che Severus si ponesse fra me e loro.

Da allora Severus mi presta i suoi occhi, i suoi neri, profondi occhi, attraverso i quali l'intera saga è trasformata.

E con il suo sguardo, tramite i suoi passi, leggeri ma non timorosi, attraverso la Notte e la Foresta per assistere alla Trasformazione.

I will never die.

Ulula il Lupo alla Luna.

È il grido della Vita che non si arrende all'oblio e alla desolazione.

I Malandrini non moriranno mai.

Saranno per sempre belli, e per sempre giovani.

Saranno sempre sull'orlo del Tradimento e della definitiva Trasformazione.

La Mutazione, da ragazzi ad adulti, per quasi tutti loro è rimasta incompleta.

Il ricordo di James e Sirius, anche dopo che James si è sposato ed è diventato padre, è quello di due ragazzi sconsiderati, sempre presi dalla voglia di giocare.

James fa scaturire stelline colorate dalla sua bacchetta per far ridere il piccolo Harry, e poi si distrae proprio nel momento in cui gli servirebbe più attenzione, mentre la sua casa è minacciata da Voldemort.

Sirius non si accorge che il Topo ha scritto in fronte il tradimento, fin dall'inizio, fin da quando il Cappello Parlante si è posato sulla sua testa.

E gli affida la sorte di James e Lily.

Il mio Severus scuote il capo.

Sconsiderati.

Si bloccano sull'orlo dell'età adulta e poi spariscono dalle nostre vite.

E poi ritornano. Ancora. Dal passato, da Azkaban, dalla morte, persino (“È incredibile quanto assomigli a tuo padre, Potter”).

Remus, pur sgualcito dalla vita, dai malintesi e dalle bugie, non trova di meglio, istruendo Neville, che sbeffeggiare Severus ancora una volta, dimentico del fatto di averlo permesso già in passato.

Ma certe cose non cambiano mai.

Sconsiderati.

Stanotte nella Stamberga sembra quasi come allora, con il buio e con la luna piena, al punto che Remus dimentica persino la sua pozione anti-lupo, e con Sirius scambia occhiate d'intesa e vecchi sorrisi, e alza la bacchetta su colui che ha spezzato il cerchio e l'antica amicizia.

Peter, e non più Severus.

Severus, però, è quello ancora fuori.

Dal confine, dal bordo esterno della sua adulta consapevolezza, osserva la scena, e forse vorrebbe chiedere di poter giocare.

No, lasciaci stare.

Uno scambio di battute acide con Sirius, quel giorno a Grimmauld Place.

Quasi vengono alle mani, mentre Harry non ci capisce niente.

Mangiamorte.

Vigliacco.

Sirius per poco non cade dalla sedia.

Poi arrivano i grandi, ad interrompere la scena.

I Malandrini sono magici in senso strano e trasgressivo, rappresentano la forza eversiva della giovinezza e la potenza pericolosa della magia.

Sì, proprio loro, che dovrebbero essere quelli buoni.

Quelli regolari.

L’elenco delle punizioni inflitte a James e Sirius, che Harry è costretto da Severus a riordinare, ci presenta due giovani maghi incoscienti e pericolosi, a loro modo “maligni”, capaci di colpire un coetaneo con un incantesimo che lo trasformi in mostro a due teste.

Ogni mese James, Sirius, Peter, si trasformavano in animali non per contenere la furia di Remus, ma in qualche modo per dargli il loro complice sostegno.
Se è vero, come dice Remus, che certe scorribande sarebbero state sconsigliate, ma loro non sapevano rinunciarci, divertendosi troppo.

I Malandrini sono molto, molto meno “rispettabili” di quanto non lo siano i gemelli Weasley, o il Trio.

Lasciamo stare la fredda crudeltà riservata a Severus.

Quella attiene più proprio al loro lato “per bene”.

L’argomento l’abbiamo trattato più volte.

Il mio Severus alza sdegnato il sopracciglio: non ha bisogno della mia babbana commiserazione.

Resta il fatto che: crudeli, incoscienti, manipolativi, e persino pieni tra loro di livori, invidie, cose non dette.

No, questo non è il ritratto di bravi ragazzi.

Questo ai miei occhi li rende perciò molto più interessanti.

E il mio Severus insiste: vuole giocare.


COMMENTI
THE BRIDE: La gravità di Severus e la "leveità" dei Malandrini... ma il gioco funziona anche se opposizione. Mai come in questo momento, anche dopo HP6 i malandrini mi sembrano come i villeggianti dell'Overlook Hotel, nello sconvolgente finale di Shining: pernennemente congelati nella morte fotografica. I genitori di Harry, sì, anche Lily la luminosa, non è altro che un riflesso semovente in una vita a due dimensioni. Così anche nella Foresta, quando, alla fine, tutto si apre. I malandrini rimangono come bloccati sulla soglia della trasformazione, sul limitare della realtà.

ARY: Molto eloquente come paragone e il fermo immagine dell'Overlook Hotel è inquietante!!! E' proprio così Bride e, mi si consenta il paragone alchemico, non si è arrivati al passaggio al rosso, il "solve e coagula", che è il compimento, la rinascita, loro si sono fermati al "solve" , lasciandoci un'icona bianca, immobile che sì rappresenta l'amore, l'amicizia, ma senza il salto qualitativo e forse, come dice Aliseia, proprio per questa imperfezione, sono interessanti.
Severus il santo qualitativo l'ha fatto, è passato alla fase al rosso, attraversando il buio e la luce.

ALISEIA: Ehi, quanto mi piacciono i vostri commenti! C'è qualcosa di tragico, hai ragione Bride, qualcosa di sconvolgente, in questa trasformazione incompiuta, bloccata. Ma anche di struggente, di romantico e di perduto. Credo che la Rowling vedesse questo in Sirius, particolarmente. Mi sembra che parlasse di un arrested development, un'evoluzione che si arresta. Ed è un peccato, perchè la spinta vitale per crescere, Sirius in realtà ce l'ha. Ma nessuno lo aiuta in questo senso, nessuno forse, tranne la sua vittima e il suo tormento/tormentatore: Severus Snape (non è necessaria la lettura Malevolence ;) ).

E, Ary, le tue letture alchemiche mi affascinano sempre. Sai, sarà una piccola cosa, ma inizialmente per il post aveva scelto il rosso. Rosso Grifondoro. Ma qualcosa mi stonava e ho provato un colore tra il bianco e il giallo, un bianco lunare. Come dici tu: si sono fermati al "solve", lasciandoci un'icona bianca.



Edited by Astry - 14/3/2010, 15:45
 
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Astry
view post Posted on 14/3/2010, 15:44




Sono d’accordo sul fatto che ormai vedo i Malandrini con gli occhi di Severus, a volte mi chiedo se mi sarebbe piaciuta la loro esuberanza se non ci fosse stato fra me e loro quello “snivellus”. In fondo l’allegria, la voglia di vivere mi piace, ad esempio nei gemelli. Ma qui però qualcosa non torna. Nei malandrini c’è qualcosa di incompleto. Sirius e Remus non sono ciò che dovrebbero essere: due ragazzi che hanno sofferto. Di solito la sofferenza fa crescere, invece loro sono rimasti bloccati in una gioia infantile irreale. Un po’ come lo è quella visione finale che non sa né di paradiso né di ricordo, e che io sinceramente non ho nemmeno capito. (la pietra della resurrezione dovrebbe far risorgere le persone, riportarle nel mondo dei vivi contro la loro volontà, in un certo senso, ed è per questo che non può funzionare, ma per Harry loro ritornano, in che forma non si sa. Non sono vivi, altrimenti sarebbero rimasti anche dopo, e non sono fantasmi, perché i fantasmi sono bloccati e non sono propriamente felici. Non sono nemmeno angeli, alla faccia della Rowling, nemmeno loro sono così perfetti da presentarsi nella foresta con le alucce). I malandrini restano qualcosa di sfumato, abbellito, ma non chiaro. Come quelle foto che si sfocano un po’ per coprire i difetti. James, d’altro canto, nemmeno lui è limpido. Il ragazzo viziato, arrogante. Insomma ha tutti gli ingredienti per essere il tipico bullo antipatico, ma ancora tutto si sfoca e lui galleggia in un ricordo ovattato, un eco di qualcosa che non si riesce ad afferrare. Tornando al discorso di Ary sull’alchimia, loro sono una pietra filosofale mai raggiunta. Non sono stati intaccati dalla sofferenza, ne sono maturati, ne hanno mai capito/raggiunto la conoscenza. Anche l’eterna rivalità con Severus non viene mai superata. L’ultimo dei Malandrini muore prima di conoscere la verità su Severus, muore portandosi il suo odio nella tomba. Il cerchio non si è chiuso, anche se poi Harry lo fa a modo suo, ma i Malandrini e Severus non si incontrano mai. Alla fine è solo Severus che supera la barriera, che va oltre, raggiunge la redenzione e attraverso i suoi ricordi chiude il cerchio con Harry. Ma i Malandrini fino alla fine restano nella loro nebbia di perfezione, assolti senza aver mai affrontato la loro vittima.
 
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Aliseia
view post Posted on 20/7/2010, 21:24




Trasporto qui alcuni commenti relativi a James, da un'altra discussione

CITAZIONE (Nykyo @ 19/7/2010, 18:01)
A parte la piccola e non trascurabile questione che io odio James Potter con tutta l'anima e con l'intensità di mille soli ...
E ammetto che personalmente non concordo nemmeno con il discorso del "Siete uguali voi due".

Inutile dire che un paio di calcioni glie li mollerei anch'io.
Un paio però glie li risparmio perché ha protetto Remus, perché ha accolto Sirius in casa sua.
Forse perché ha persino accettato Peter (che poi, sull'accettazione del sorcio da parte dei Malandrini potremmo discutere a lungo).
In un certo senso, dalla sua posizione privilegiata, ha accolto tre ragazzi perduti, dando loro una casa e una ragione per vivere.
Detto questo, il signorino non sta simpatico neanche a me.
La mia inclinazione per i Malandrini non è mai stata per i singoli, ma per la quadrupla entità magica che porta quel nome. (Sirius Black è qualcosa di più di un Malandrino, per quello che mi riguarda, e per questo riesco ad amarlo quasi-senza-riserve e a slasharlo con Severus, che merita il meglio ;) ).
La mia distinzione tra Malandrini magici e Malandrini perbenino l'avevo esposta sopra.

La frase di Lily.
Se non sbaglio segue la proposta di lui: “Lo lascio andare se esci con me”.
Lily, giustamente scandalizzata, rileva che i due “sono uguali”. James fa notare :”Io non ti chiamerei mai in quel modo...”
Perciò, prima mette Severus nelle condizioni di sbroccare, e poi vuole approfittare della situazione per farsi ulteriormente bello davanti a lei.
Uguali, dice Lily. Ne ho dedotto: prepotenti, arroganti, pieni di pregiudizi.
E fin qui ci può stare.
Ma il parallelo è comunque molto interessante, e mi piacerebbe parlarne. Vorrei capire se per Lily Severus è manipolativo quanto James. Perché James lo è, e molto.
Comunque è un concetto che la Rowling riprende anche nei Ricordi del Principe.
Comincia con la somiglianza fisica.
James ha occhi e capelli scuri, è magro, ha il viso lungo e affilato. La scrittrice dice esplicitamente: assomigliava a Snape. Senonché Potter aveva l'aria inconfondibile del bambino amato, addirittura adorato dai suoi.
Credo che l'intenzione della perfida sia doppia.
Da una parte c'è la solita crudele annotazione: Harry è il figlio mancato di Severus. Potrebbe addirittura assomigliargli fisicamente, se non avesse gli occhi di Lily.
E poi c'è il problema della scelta di Lily. Severus, in un certo senso, poteva essere il suo tipo.
Se non l'ha scelto, non è perché lui era bruttino, solo e abbandonato.
Ma perché stava prendendo una brutta strada.
Lily, che era tanto buona ( <_< ), aveva già avvertito, pur in modo inconsapevole, che James era una buona pasta, e Severus no.
È interessante però anche la sua consapevolezza delle somiglianze tra i due.
Evidentemente la ragazza ha un debole per maschi prepotenti e competitivi. Che poi non si lamenti se i due giocano sporco.

Quello che invece distingue Severus da James è proprio il modo di fare il bullo.
Se per bullo si intende un prepotente, uno che approfitta della propria forza per sopraffare un debole.
Questo in effetti è il significato. Ciò che distingue il bullismo di James è il suo ruolo di leader, la sua capacità di manipolare gli altri, usando carisma, popolarità, generosità, per agire sul piano della superiorità numerica.
Cosa che per me è sommamente detestabile.
Non mi va giù il 4 contro uno.
Perché, soprattutto negli anni dell'adolescenza, lo squilibrio numerico diventa anche squilibrio psicologico.
Non solo prendi le botte, ma, come già ha fatto notare Ny, pensi anche di meritarle.
Per il resto, ho accettato i Malandrini proprio perché umani.
Sono disposta a perdonare e discuto seriamente solo con chi capisce le loro magagne.
Perché, colgo l'occasione per ricordarlo anche alla Rowling: i bulli non sono normali.
Non è che un giorno sei bullo e il giorno dopo ti svegli e sei una “brava persona”.
Il bullo è uno con dei problemi. E se nel caso di Snape i problemi sono evidenti, e tanti, e ci vengono mostrati fino alla fine, non abbiamo visto lo stesso processo evolutivo nei quattro “fulgidi” ragazzi. Manca qualcosa.
Un'altra cosa su cui proprio non posso essere indulgente è il presunto intento educativo.
Quando mi dicono che forse Severus se lo meritava, perchè era un Mangiamorte in erba, potrei anche diventare idrofoba, e decidere di appendere i quattro per le palle, e Lily per le trecce (perché lo pensa anche lei, parliamoci chiaro).
Nel caso fosse vero: ma chi credevano di essere?
E, ammesso che avessero ragione, e non l'avevano, perché non rivolgevano l'intento moralizzatore verso quelli più grandi, grossi e pericolosi?
Insomma: sono Malandrina solo finché non mi toccano Severus.
Allora cominciano i guai :angry:
 
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Aliseia
view post Posted on 21/7/2010, 08:12




Un ripensamento importante.
Ovviamente la ragione principale che ci presenta la Rowling per distinguere James da Severus è la fascinazione per la Magia oscura.
Qui vorrei soffermarmi un attimo.
Trovo molto irritante e ipocrita la distinzione tra magia buona e magia cattiva effettuata dall’autrice.
Perché lei discrimina il tipo di magia, e non gli effetti (eppure sarà proprio lei a dirci, nell’ultimo libro, che si può lanciare un Avada Kedavra per amore…).
Ma, a quanto pare, usare un Sectumsempra per tagliarsi le unghie è più grave di un innocente Levicorpus che permetta di sputtanare e smutandare un compagno di scuola.
Lily rimprovera Severus di aver tollerato (non “usato”, se non ho capito male, ma “acconsentito all’uso di”) un incantesimo oscuro all’indirizzo di una certa Mary.
Severus dice, non senza imbarazzo “Era solo per ridere”. Non sapremo mai di cosa si trattava, e perciò è impossibile valutarne la gravità. Ma lei non risponde “Cretino, hai fatto soffrire Mary” (ammesso che sia così).
Bensì: “Ma Sev…quella è magia oscura!”
Bacchettona.
Non è l’uso di un certo tipo di magia a distinguere veramente Severus da James, ma la curiosità nei confronti di Voldemort e del suo mondo.
Una curiosità pericolosa. Oscura, stavolta sì, davvero.
Tra il giovane Severus, non ancora corrotto dal marchio, e il giovane, strafottente James, la differenza è solo nella banalità del male.
Severus frequenta ambienti strani. Oscuri.
James e Sirius si limitano, banalmente, a distruggere l’orgoglio e la dignità di un ragazzino confuso.

James è veramente l’emblema della normalità magica.
Prepotente ma “simpatico”.
Trasgressivo ma non troppo.

E qui ritorna invece il parallelo con Sirius, che è un folle, un istintivo sconsiderato, uno capace di uccidere.
Uno che ha l’oscurità persino nel nome.
Severus non è più oscuro di lui.
Solo più controllato.
 
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Nykyo
view post Posted on 21/7/2010, 22:58




Quoto molto di quel che dici, tesoro.

E poi stringi stringi mi viene da pensare a molti clienti che ho, che vengono da quartieracci e non hanno mai conosciuto che grigiume, mancanza di opportunità vere, violenza domestica. Che grandi scelte hanno, mi chiedo io a volte. Che istinto verso il bene? Chi gliel'ha insegnato cosa è davvero bene e cosa è davvero male.
Certi ambienti sono criminogenici.
Poi spessissimo i bulli sono figli di papà, perché l'essere viziati porta a cattive inclinazioni quanto certi ambienti degradati, però è più facile per chi è cresciuto nella bambagia "scegliere di essere buono" (tra Dudley e Harry, ad esempio non mi sarei stupita troppo se quello squilibrato e feroce fosse stato Harry).
La mia forse è una provocazione, no so, so solo che in effetti Sirius che è cresciuto anche lui nel degrado morale e affettivo a parole sceglie il bene e nei fatti tra un po' usa un amico come arma per uccidere un compagno di scuola.
Forse ad essere un James è più semplice decidere che si è uno dei "buoni", forse no, chissà, ma ogni tanto ci rimugino su.

In ogni caso la differenza è anche nel fatto che James si vedeva bello. Si percepiva come meritevole di amore, quasi gli pareva insopportabile l'amata Lily quando osava mostrarsi così cretina da non amarlo come gli era dovuto, da non cadergli ai piedi come previsto. Lui che giocava col boccino per fare il figo (e col boccino, si badi, non con la Pluffa che in realtà era la sua spettanza nel quidditch, perché a differenza di quel che tutti credono James non era un cercatore. Con quel boccino che la Row, parole sue giustifica dicendo che "Una Pluffa avrebbe certo fatto meno impressione sulle ragazze"), lui che perfino il fido (e fate pure doppi sensi canini, ci stanno tutti) Sirius sfotte un po' al riguardo, dando ragione a Lily.

Severus no, lui non crede di essere figo e non crede di poter davvero essere amato.

Una differenza di base mica da poco.
E una somiglianza in più con un certo Black...

Edited by Nykyo - 23/7/2010, 09:51
 
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Aliseia
view post Posted on 23/7/2010, 08:35




CITAZIONE (Nykyo @ 21/7/2010, 23:58)
In ogni caso la differenza è anche nel fatto che James si vedeva bello. Si percepiva come meritevole di amore

Questa osservazione è così importante, tesoro.
Lo specchio di Severus è incrinato, mentre quello di James è intatto.
 
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Nykyo
view post Posted on 23/7/2010, 09:36




CITAZIONE (Aliseia @ 23/7/2010, 09:35)
CITAZIONE (Nykyo @ 21/7/2010, 23:58)
In ogni caso la differenza è anche nel fatto che James si vedeva bello. Si percepiva come meritevole di amore

Questa osservazione è così importante, tesoro.
Lo specchio di Severus è incrinato, mentre quello di James è intatto.

Credo che quello di Severus si sia forse ricomposto e aggiustato solo nel riflesso verde dello sguardo di Harry in punto di morte.
 
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view post Posted on 23/7/2010, 14:03
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CITAZIONE
Ma, a quanto pare, usare un Sectumsempra per tagliarsi le unghie è più grave di un innocente Levicorpus che permetta di sputtanare e smutandare un compagno di scuola.

Ma XD Scusate se spoetizzo un attimo, ma... XD Sono morta dal ridere al pensiero che Severus si sia creato questo incantesimo per tagliarsi le unghie dei piedi.

CITAZIONE
Credo che quello di Severus si sia forse ricomposto e aggiustato solo nel riflesso verde dello sguardo di Harry in punto di morte.

Ma voi complottate per farmi scendere la lacrimuccia, che belle parole.
Forse davvero, solo in quel momento Severus, si è potuto riflettere e vedersi non come un peccatore in cerca di redenzione ma come un cavaliere che si arrende, dopo aver combattuto fino all'estremo sacrificio.
Che triste...


 
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Aliseia
view post Posted on 24/7/2010, 13:07




CITAZIONE (Asmodai @ 23/7/2010, 15:03)
CITAZIONE
Ma, a quanto pare, usare un Sectumsempra per tagliarsi le unghie è più grave di un innocente Levicorpus che permetta di sputtanare e smutandare un compagno di scuola.

Ma XD Scusate se spoetizzo un attimo, ma... XD Sono morta dal ridere al pensiero che Severus si sia creato questo incantesimo per tagliarsi le unghie dei piedi.

Pensavo proprio a quello. Si fatica meno ;)

CITAZIONE (Nykyo @ 23/7/2010, 10:36)
Credo che quello di Severus si sia forse ricomposto e aggiustato solo nel riflesso verde dello sguardo di Harry in punto di morte.

E' un'immagine bellissima :wub:
 
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Nykyo
view post Posted on 25/7/2010, 22:52




CITAZIONE (Aliseia @ 24/7/2010, 14:07)
CITAZIONE (Nykyo @ 23/7/2010, 10:36)
Credo che quello di Severus si sia forse ricomposto e aggiustato solo nel riflesso verde dello sguardo di Harry in punto di morte.

E' un'immagine bellissima :wub:

Poi mi domandano perché amo Harry ;)
 
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view post Posted on 18/5/2012, 18:04

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Anche secondo me !.Quoto in pieno quello che hai detto dello specchio!
 
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Camelia.
view post Posted on 29/6/2013, 19:13




Wow, che discorsi interessantissimi! I Malandrini mi affascinano molto e ho sempre rimproverato alla Rowling la mancata spiegazione della crescita -e quindi del miglioramento- di James. Rimane un vuoto che mi piacerebbe vedere colmato.

Concordo sul concetto dell'eterna giovinezza che caratterizza i 4, persino Remus che in effetti, con il Molliccio di Neville sembra regredire ai livelli dei suoi compari ai tempi della scuola.

Sui Malandrini ho sentimenti ambivalenti: da un lato c'è da dire che non sopporto il loro bullismo nei confronti di Severus anche se ritengo Sirius il motore di un vero e proprio odio verso il serpeverde, mentre da parte di James la cosa mi pare un po' più soft, più che odio direi disprezzo per serpeverde (più avanti ci sarà anche l'elemento Lily). Codaliscia si accoda e basta, la sua specialità, e Remus applica una sorta di assenso/dissenso non partecipato, forse per non perdere gli unici 3 amici che ha. Nel Principe Mezzosangue afferma di non amare né odiare Severus, è consapevole che non potranno mai essere amici e sanare le ferite adolescenziali, è consapevole del fatto di aver perso il posto di insegnante per colpa di Piton e tuttavia è grato del fatto che lui gli abbia preparato per un anno intero la pozione anti-lupo. Forse vorrebbe avvicinarsi a lui, ma sa di non potere chiedere tanto.
Peccato, perché trovo che entrambi siano derelitti bisognosi di un amico.

Dall'altro lato ammiro in maniera incondizionata la capacità di Sirius e James (Codaliscia, come sopra, si accoda e basta) di accettare e in qualche modo proteggere un bambino con una gravissima maledizione in corpo. Prima di conoscere il loro comportamento nei confronti di Severus, i Malandrini mi piacevano un sacco e pensavo che fossero un po' come Fred e George.
La scoperta del loro lato negativo mi ha lasciato l'amaro in bocca come ad Harry.

Perché James e Sirius si comportavano così? Non prendo in considerazione Peter e Remus per i motivi di cui sopra.
1) il background: i due Malandrini sono cresciuti in un ambiente non povero come Spinner's End e questo conta molto. Nel caso di Sirius in un ambiente addirittura nobile, per quanto decadente e per quanto lui stesso ne sia schifato.
2) il background familiare: per Sirius è qualcosa di conflittuale che gli fa odiare tutto ciò che è serpeverde per principio, di un odio autentico. Teniamo in conto che lui ha anche un carattere forte e ama vivere "al massimo" (non a caso adora le motociclette).
Quanto a James, bene ha ricordato Aliseia il passo in cui la Rowling rileva una somiglianza profonda tra James e Severus e un'altrettanto profonda e insanabile differenza: l'uno cresciuto nell'amore e nell'affetto, l'altro nella solitudine dei sentimenti, se non peggio.
L'uno sicuro di sè, l'altro perennemente insicuro, anche se con una voglia e una volontà di riscatto incredibili.

Qui sono in disaccordo con Nykyo su una cosa:
CITAZIONE (Nykyo @ 21/7/2010, 23:58) 
...la differenza è anche nel fatto che James si vedeva bello. Si percepiva come meritevole di amore...

Severus no, lui non crede di essere figo e non crede di poter davvero essere amato.

Quoto il discorso su Severus e sono d'accordissimo sul fatto che James fosse scocciato dal fatto di non piacere a Lily (era attirato da lei proprio per questo? Alla fine, per amor suo, riesce a cambiare al punto che la ragazza decide di fare una famiglia con lui!).
Ma al netto di Lily, non credo che James fosse così "consapevole" della sua bellezza, del suo successo, della sua figaggine a tutto tondo che lo portava ad essere ammirato.
Per lui era normale.

Mi spiego: sono cresciuta percependo la differenza tra me e un'altra persona, che si comportava come James immaturo. Col senno di poi posso dire che era consapevole delle cattiverie cretine che mi ha riservato fino all'adolescenza, ma che era nella sua natura non porsi il problema che poteva NON farle.
A livello intellettuale poteva arrivarci (e tuttora glielo rimprovero), ma a livello emotivo no. Perché era cresciuto "adorato" come James e per lui era una cosa naturale essere adorato, essere nel giusto sempre, punto.
Non era nella sua natura vedere le cose dal punto di vista altrui, non gli passava neanche per la testa.

James è il tipo di persona che in una nuova compagnia ci mette 3 secondi ad essere accettato e spiccare su tutti. Per lui è normale, senza che ne sia consapevole.


Infine, i Malandrini erano così diversi da Severus? No.
Semplicemente fanno parte di due squadre differenti e per questo non riusciranno mai a colloquiare se non attraverso lo scontro. E Lily l'aveva capito, con quel "siete ugali" che ha già citato Aliseia.
Solo che Severus era solo e loro erano in 4.
Ma anche Severus avrà la sua "compagnia" e farà i suoi danni quando si unirà ai Mangiamorte, rivelandosi non meno "bullo" eanzi, con l'aggravante che le gesta dei Mangiamore sono ben più gravi delle cretinate immature e spaccone dei Malandrini -fatta eccezione per l'episodio di Sirius che avrebbe lasciato Piton incontrare un lupo mannaro-.

Severus è simile a Sirius nella sua capacità di far del male (gli incantesimi del Principe Mezzosangue si fanno via via sempre più crudeli); è simile a Remus nel suo giustificare le azioni degli amici della sua squadra "Non era niente, era solo uno scherzo"; è simile a Peter, nel suo accodarsi ai Mangiamorte per voglia di emergere; è simile a James perché è il suo alter-ego sfigato e non può sopportarlo (cosa aggravata dall'elemento Lily). James era tutto ciò che lui voleva essere, che nell'inconscio desiderava essere perché riteneva di meritarlo?
Secondo me sì: era tutto ciò che voleva essere, che non era e che cercherà di essere nel modo sbagliato, perdendo prima Lily e scegliendo poi Voldemort.

Scusate il pippone, e mi sono pure contenuta, le idee sui Malandrini e Severus sono troppe :rolleyes:

Edited by Camelia. - 30/6/2013, 12:20
 
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