Severus Snape's Lonely Hearts Club Band

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Aliseia
view post Posted on 21/3/2010, 16:14




Conoscete i Beatles?
Allora sapete quello che voglio dire.
Se non li conoscete, vi dirò che Lonely Hearts, Cuori Solitari, non è propriamente una definizione da giornale per signore.
Come invece si potrebbe pensare.
La solitudine di cui parlavano i Beatles, di cui hanno parlato tanti artisti nel corso della storia, è una categoria del sentire che va un po’ al di là della sfera sentimentale.
C’è sempre un momento in cui sentirsi soli, anche tra tanta gente, anche quando si è accompagnati.
A volte è una sensazione triste.
A volte è quasi una consolazione, accompagnata da un moto d’orgoglio.
A volte è inevitabile.
A volte è la scelta di un’immaginazione fervida, di un sentire diverso che buca la terra e arriva alla luce, ma solo se lo lasci stare.
Vi è mai capitato di sentirvi così?
Se siete fan di Severus Snape, allora siete fortunate.
Perché lui è un idolo discreto.
Uno che vi lascerà sfogare senza parlare, con la testa china e apparentemente affaccendato attorno a una pozione.
Ma ascolterà, statene certe. E dopo aver parlato, scritto, riso e pianto, apparentemente da sole, vi accorgerete che le cose poi saranno un po’ più chiare. O almeno un po’ più lievi da sopportare.

Benvenute al Club dei Cuori Solitari di Severus Snape.
Lui è qui per tutti noi ;)
 
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Mixky
view post Posted on 23/3/2010, 15:41




CITAZIONE
C’è sempre un momento in cui sentirsi soli, anche tra tanta gente, anche quando si è accompagnati.

Ciao tesoro,
conosco alla perfezione la sensazione, anche se ahimè non conosco bene i Beatles... cioè li conosco e mi piacciono, però non in modo accurato. Non tanto quanto i miei Queen, ma questo è un altro discosro.
Amo moltissimo quella sensazione, amo a volte estraniarmi dal mondo che mi circonda e stare sola. Sola con Severus principalmente, lui è sempre lì ad ascoltarmi quando ne ho bisogno.
Severus non mi abbandona mai, c'è anche quando è impegnato in altro. E lo amo anche per questo.
 
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Aliseia
view post Posted on 23/3/2010, 22:18




CITAZIONE (Mixky @ 23/3/2010, 15:41)
CITAZIONE
C’è sempre un momento in cui sentirsi soli, anche tra tanta gente, anche quando si è accompagnati.

Ciao tesoro,
conosco alla perfezione la sensazione, anche se ahimè non conosco bene i Beatles... cioè li conosco e mi piacciono, però non in modo accurato. Non tanto quanto i miei Queen, ma questo è un altro discosro.
Amo moltissimo quella sensazione, amo a volte estraniarmi dal mondo che mi circonda e stare sola. Sola con Severus principalmente, lui è sempre lì ad ascoltarmi quando ne ho bisogno.
Severus non mi abbandona mai, c'è anche quando è impegnato in altro. E lo amo anche per questo.

Oh, tesoro, tu non hai bisogno di conoscere bene i Beatles per capirmi! :wub:
 
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Mixky
view post Posted on 27/3/2010, 15:15




Proprio in questi giorni riflettevo su questo argomento.
Di solito riesco a ritagliarmi dei momenti in solitaria ( e beata) contemplazione anche se sono al lavoro nel negozio pieno di gente: mi basta una canzone dei sopracitati Queen o un attimo di nostalgia che mi scatta la molla e in quei pochi minuti mi rigenero.
 
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Aliseia
view post Posted on 28/3/2010, 13:50




CITAZIONE (Mixky @ 27/3/2010, 16:15)
Proprio in questi giorni riflettevo su questo argomento.
Di solito riesco a ritagliarmi dei momenti in solitaria ( e beata) contemplazione anche se sono al lavoro nel negozio pieno di gente: mi basta una canzone dei sopracitati Queen o un attimo di nostalgia che mi scatta la molla e in quei pochi minuti mi rigenero.

Proprio vero.
Pochi versi di una canzone, uno sguardo da una fotografia, l'sms di un'amica.
E quello che era un pomeriggio sbagliato, tra gente che ti vede, ma non ti guarda davvero, diventa un angolino speciale.
Ieri avevo questa canzone, e lo sguardo da cagnaccio avvilito-tradito di Sirius Black, che affiorava da una vecchia fotografia (ma lui non s'arrende, e io nemmeno)

"Tra le case e i palazzi di una strada d'inferno
si vede una stella tanto bella e violenta
che si dovrebbe vergognare.
Televisori e cucine, cosi` uguali,
con i denti di bocca di uno venuto dal centro
in cerca di un dramma da annusare.
Il cucciolo Alfredo, avvilito e appuntito,
con i denti da lupo tradito,
ci pensa un attimo e poi sale..."

Il cucciolo Alfredo - Lucio Dalla

 
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Nykyo
view post Posted on 30/3/2010, 09:45




I Beatles e la solitudine... tema non da poco, anche accostato a Severus. Accostabilissimo a Severus.
Mi viene subito da pensare, per associazione mentale a quella Eleanor Rigby che raccoglieva il riso del matrimonio di qualcun altro.
Come Severus che custodiva una dedica scritta per altri, una foto scattata per altri e con altri.
Ma Eleanor e Padre McKenzie rappresentano le solitudini che non si incontrano mai. Senza speranza.
Vite incompiute. Non vissute. Non rimpiante da chi resta.
Severus la sua solitudine l'ha donata a Harry (che è sempre stato molto solo anche in mezzo alla folla), a Sirius, il figlio non amato che ha cercato di tenere comunque al sicuro, a Remus che conosceva la solitudine del lupo, a Draco ce stava scoprendo la solitudine della paura e della disperazione, e a Silente, il grande solitario.
Severus l'ha donata a tutti e, che se ne sia accorto o no, non è stato più solo.
Non è stato una vita non vissuta. Ha avuto in dono il rimpianto di un figlio.
 
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Mixky
view post Posted on 30/3/2010, 15:58




Mi fa piacere pensare a Severus in questi termini. Mi riempie il cuore di affetto per lui. Per il più solitario di tutti, ma che per scelta si è fatto carico della solitudine altrui.
 
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Aliseia
view post Posted on 3/4/2010, 14:50




CITAZIONE (Nykyo @ 30/3/2010, 10:45)
Severus l'ha donata a tutti e, che se ne sia accorto o no, non è stato più solo.

Ah, Ny, quant'è bello il tuo post :wub:

Questo confronto tra le solitudini dei Beatles e quella (quelle) di HP è molto stimolante.
Anche i Beatles, come il nostro Severus, sono un caleidoscopio di solitudini.
Le solitudini narrate (cantate) e quelle vissute.
Il racconto di Eleanor Rigby, un rosario di solitudini sentimental-esistenziali, e la solitudine cercata, adorata, sognata dal giovane Lennon nei suoi Campi di Fragole.
Chiuso in un universo privatissimo e distante, in fuga da folle e clamore.
Un piccolo mondo autoreferenziale e un po’ pericoloso, trionfo del sogno ma anche della rassegnazione, della tolleranza e della spiazzante relatività:
“Niente è reale
E non c’è niente di cui preoccuparsi

Sempre, no, qualche volta, penso di essere me stesso
Ma tu sai che io so quando è un sogno”

La solitudine del gruppo.
I Beatles, a loro volta piccolo universo perfetto, autosufficiente, autoreferenziale, chiusi nella loro bolla, soli contro il mondo (“A volte, fra le urla dei concerti, quando eravamo stanchi o rauchi, non cantavamo nemmeno. Ci limitavamo a muovere le labbra”)
I Beatles organismo circolare e compiuto.
Non privi comunque di una spinta esterna, che alla fine romperà la bolla.
Niente di male: era destino. È la vita.
Ma, prima della rottura, anche noi che allora eravamo piccoli piccoli, anche quelli che sono nati dopo, tutti venimmo tirati a bordo del Sottomarino Giallo.
Tutti fummo arruolati nella Banda del Sergente Pepper.
In mondovisione, tra fiori, palloncini, e tutta l’improbabile coreografia dell’Estate dell’Amore, i Beatles lanciarono un messaggio che suonava vero, o, almeno, credibile: “Non c’è nessuno che tu possa salvare, che non possa essere salvato”
L’amore è rischio. È movimento, non chiusura.
(Ecco perché, il primo che mi paragona i Beatles ai Malandrini, chiamo il Sergente Pepper e lo faccio arrestare ;) )

La solitudine, infine, affrontata come scelta impopolare, all’epoca dello scioglimento, all’epoca in cui scoprirono di avere persino una vita vera, finalmente strappata al gossip e alla tirannia dei fans.

Amicizia e impopolarità.
Gruppo e coppia.
La solitudine del perdente e quella dell’asceta.
L’amicizia che sfida il mondo. L’amore che cambia il mondo.
Inutile dire quanto tutto questo mi ricordi Severus.
Lily, i Malandrini (ebbene sì). Anche Harry, certo.

Ma forse è solo che Severus ha fatto nel mio cuore la stessa strada.
Dall’idolatria del momento, all’eterna complicità.
(No, non siamo soli).
 
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7 replies since 21/3/2010, 16:14   90 views
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