Con colpevole ritardo, ecco il resoconto della nostra gitarella pasquettistica!
La partenza da casa di Astry (equipaggio: Astry, Saré, Alex Piton, il buon Thor e me stesso) è stata alle 7.30, e le 3 ore di viaggio sono state allietate dalla musica provveduta dal sottoscritto, e dai vagiti e versacci vari emessi da Astry stessa come lamentela per la mia guida… Arrivati a Bomarzo, ci siamo incontrati con un gruppo di miei scellerati amici che ci attendevano per la visita al parco.
Gli amici "scellerati"
Mentre il tempo sembrava rimettersi quel tanto che bastava per rendere possibile il giro.
Sfortunatamente non eravamo gli unici ad aver avuto l’idea di andare a Bomarzo per Pasquetta, quindi il parco era piuttosto affollato…
Dopo aver accolto con una sassaiola ed una gragnuola d’insulti l’ultimo arrivato, che ci ha fatto aspettare un’ora, abbiamo iniziato la visita.
Si parte con le statue, con lettura mimata della guida (no, non volete sapere cos’è)
Il papero guida.
e foto di rito vicino al Proteo (pregevole il tentativo riuscito di Alex d’imitarlo…),
al Gigante (fate il paragone con Astry), alla Tartaruga ed all’Elefante.
L’eccitazione ha raggiunto il top alla vista della famosa Casa Pendente, dato che c’era stato intimato (pena la tortura tramite Cruciatus) di scattare quantità assire di foto. Beh, come potete notare abbiamo rispettato l’obbligo, noncuranti delle contumelie che ci sono state scagliate addosso da chi stava aspettando che finissimo di fotografarci per entrare…
Comunque, la sensazione che si prova all’interno della Casa è indescrivibile, surreale!
Dopo una breve salita nel bosco, eccoci alle piazzette del Nettuno e del famosissimo Orco, simbolo stesso del Parco. Il posto ideale per farci foto di gruppo, e simulare sacrifici umani…
A questo punto, la fame ha cominciato a farsi sentire, e dagli zaini hanno cominciato ad uscire panini, bottiglie, salsicce, e soprattutto le attesyssyme torte di Sara ed Astry!!!
Purtroppo l’addensarsi delle nubi ci ha costretti a sgomberare il prato subito dopo il pranzo, impedendo lo svacco post-prandiale…
Salutati gli altri amici dopo una partita a “Bang!” (gran gioco) ed una canzonaccia goliardica composta per l’occasione,
noi 5 abbiamo proceduto verso la seconda tappa: Civita di Bagnoregio, la famosa “Città che muore”.
Costruita su di uno sperone franoso al centro di una valle, raggiungibile solo attraverso un sottile ponte, è uno spettacolo favoloso, da sogno. Uno scenario perfetto per tante, tante altre foto!!!
Nonostante le proteste di Astry (che intanto fraternizzava con i locali)
l’istinto di Sara, Thor e me di tuffarci in qualsiasi situazione potenzialmente pericolosa ci ha spinti in un sentiero al di fuori del percorso turistico.
E per una volta, alla fine del tunnel...
invece della morte abbiamo trovato una radura incantata in un bosco da favola, quindi altre foto!
Ma, ahimé, oltre al tempo meteorologico avevamo alle calcagna anche il suo omonimo cronologico. Quindi zaini in spalla, verso la macchina e verso casa; come al solito stanchi, sporchi ma felici!
Leslan
Edited by Astry - 14/4/2010, 21:23