Per
Nykyo.
Per il suo Compleanno.
Per quel barlume di Nulla e Tutto che ha colto.
*+*
Titolo: Torna a casa
Autore: Sage
Data: 15 Aprile 2010
Tipologia: One-shot
Rating: Per tutti
Genere: Introspettivo
Avvertimenti: AU
Personaggi: Severus Snape (Severus Piton)
Epoca: Post HP7
Riassunto: Severus torna a casa
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti.
TORNA A CASAdi Sage
Torna a casa, ogni tanto.
Uno scricchiolio e la porta di legno marcio sembra crollare ai suoi piedi.
Ma è solo una sensazione, ogni volta.
"Prima o poi questa baracca cadrà a pezzi."
Ogni volta varca quella soglia con la smorfia di disgusto più convincente che gli riesce.
E torna a casa.
"Il pavimento è sporco", si dice, ma non vale neanche lo sforzo di muovere la bacchetta.
Sedersi su una delle sedie piene di tarli è impensabile.
Così rimane in piedi sull'uscio, troppo sfinito per qualsiasi cosa, quasi come un estraneo sulla porta di casa sua, indeciso se varcarla o no.
Non importa, non adesso, non questa volta.
Non importa tutte le volte che lì dentro si è sentito alienato e pavido, pur non ammettendolo neanche con se stesso.
No, non importa, adesso è a casa.
Un po' di immaginazione e dalla cucina ecco l'odore della torta di mele appena sfornata e quello vanigliato del bagnoschiuma.
La tinozza è piena e l'acqua bollente, come piace a lui.
Nella soffitta la mamma ha stipato tutti i vecchi libri, ma lui approfitta di ogni momento libero per infilare il naso in quei tomi polverosi, per ricordare qualcosa che ha dimenticato, ma che era importante.
Deve esserlo ancora, importante, ma lui non lo ricorda più.
Muove qualche passo esitando, come un attore che sul palcoscenico, improvvisamente, ha dimenticato le battute.
Era bello essere a casa, ma la sua casa non c'è più.
Tutto quello che rimane sono logore pareti e tazzine sbeccate.
Gli piaceva il gusto della cioccolata forte, liquido caldo contro il palato.
Gli piaceva immaginare il colore con cui avrebbe tinto le pareti, una volta diventato grande.
Ora tutto è grigio, ma neanche questo ha una qualche importanza.
Lui è stato lì, milioni di anni fa.
In ogni crepa c'è una traccia, un sussurro, una parola bisbigliata in mezzo ad uno sbadiglio.
Tutto qui.
"Torno a casa", si dice, richiudendo la porta quasi di soppiatto, e la sua casa l'ha portata via con sé.