Tutti i Severus possibili
Questo non è certo un saggio, ma un insieme un po' confuso di spunti di riflessione.
Con tante domande, alcune retoriche, altre un po' meno.
Poiché su questo argomento ho poche certezze, e forse non voglio neanche averne.
Come sempre chiedo: non prendete tutto sul serio.
Definizione di canon-fiction da
Wikipedia QUICITAZIONE
Il canone è, nel contesto della fiction, sia l'insieme di quei romanzi, storie, film, e simili che sono considerati come originali, cioè ufficiali, di un dato universo immaginario, sia l'insieme di quegli eventi, personaggi, ambienti e affini la cui esistenza all'interno di quell'universo è accertata.
Affinché l'universo immaginario risulti coerente, specialmente in quelle fiction che comprendono diverse opere, sia gli autori che il pubblico possono trovare utile definire cosa è "veramente" accaduto in quell'universo e cosa no. Solitamente è considerato canonico tutto quello che è stato prodotto dalla fonte originale dell'universo immaginario, mentre sono "non canoniche" (o apocrife) quelle opere di adattamento, di derivazione o non ufficiali, spesso prodotte su media differenti da quello originale.
La coerenza è un elemento che mi interessa molto.
Ma solo nell'ambito della definizione del personaggio, non dal punto di vista della narrazione e della trama.
IC o OOC.
In altre parole: di chi parliamo, quando parliamo di Severus?
Vale per lui come per ogni altro personaggio, ma lui è un esempio davvero tipico.
Poiché non esiste un solo Severus. Se è vero per chiunque, o per qualunque cosa percepita dai nostri miseri sensi, dalla nostra, limitata, intelligenza, è anche vero che Severus è un caso molto interessante.
Poiché, come altri personaggi molto discussi e molto amati, Severus si fa carico di tante speranze, passioni e contraddizioni, che dalla sua definizione dipendono il divertimento, a volte persino la felicità, di tante persone.
Ora, è evidente che la sua autrice ci dà le coordinate.
Fisiche, psicologiche, morali.
Prima dell'uscita di DH ero terribilmente in ansia.
“Fa che sia sano e salvo”. Salvo, soprattutto. Moralmente. Non avrei potuto gestire un Severus colpevole, Mangiamorte fino alla verifica finale.
Me lo sono anche chiesto. Ma sono una fan, non una scrittrice. E per condividere devo avere qualche punto fermo.
Era difficile, per me, rinunciare al sogno proprio nel momento più appassionante e intenso, il gran finale.
Ed essendo fan, e non autrice, i miei sogni dipendevano dalle intenzioni della Rowling.
La scelta morale di Severus, nel senso più evidente e semplificato, Bene o Male, era in realtà tutto ciò che mi interessava.
Per il resto, potevo pensarci io. Potevamo pensarci noi, i fans.
Le altre coordinate erano infatti piuttosto variabili.
A partire da quella più evidente: l'aspetto fisico. Certo, tutti noi sappiamo che Severus ha un grosso naso, lunghi capelli neri e unti. È magro (ha mani ossute, che muove con gesti ampi. Piuttosto espressive, potremmo supporre).
Sappiamo che si muove “come un pipistrello”. Il che può voler dire tante cose: lento? Aggraziato? Minaccioso? Semplicemente
brutto?!
Non viene mai descritto come imponente, ma la sua presenza e la sua voce si “impongono” sul pubblico, generando soggezione, terrore. Rispetto, in un certo senso.
La sua voce è bassa e ipnotica, e impone il silenzio. Bella? Può darsi.
Certo non possiamo aspettarci questo giudizio da Harry Potter.
Harry ce lo descrive “brutto come un gargoyle”.
È un tipo particolare di bruttezza: antico, ambiguo, non comune.
Se dobbiamo aspettarci da Harry lo stesso distacco che ha nei giudizi morali, in particolare nei confronti di Snape, sappiamo che Severus è probabilmente “meno brutto” di quanto ci faccia capire il ragazzino.
A favore di questa tesi potremmo invocare anche la possibile infatuazione della madre del ragazzo, che, se non l'ha amato, comunque “avrebbe potuto”. Almeno così afferma la Rowling.
E se la scrittrice sottolinea più volte il primato delle qualità morali su quelle fisiche, diamo per scontato che comunque piacersi un po' non guasta.
Sull'aspetto fisico entra in gioco un'altra questione cruciale del canon: i films.
C'è chi rifiuta a priori l'immaginario dei films. Ma io non ci riesco. Forse perché ho sempre inteso il canon letterario come un punto di partenza, e non come un punto d'arrivo.
Ho rifiutato il canon più rigoroso dopo aver letto il primo libro. Ho rifiutato soprattutto le scelte morali e psicologiche dell'autrice (l'anti-pedagogica divisione in sale, definite appunto per caratteristiche morali e psicologiche. L'ingiustizia di un giudizio dato a priori da un Cappello Magico, alla tenera età di 11 anni. La conseguente emarginazione morale dei Serpeverdi. La ripetuta confusione tra ridicolo-fisico e colpa morale).
I films furono la prima leva per scardinare il canon letterario. Poi sarebbe venuto lo slash.
E se è vero che molti degli attori, soprattutto tra gli adulti, non corrispondono alla descrizione fisica dei libri, né la loro recitazione alle caratteristiche psicologiche, dobbiamo anche ammettere di non sapere con assoluta certezza ciò che aveva in mente la Rowling.
L'autrice si disse “deliziata” dalla scelta di Alan Rickman. Deliziata.
E abbiamo saputo, proprio in tempi recenti, che sa impuntarsi, quando vuole.
Come ha fatto quando gli sceneggiatori del Principe Mezzosangue volevano venderci un Silente sciupafemmine.
“Ma Silente è gay!” Ha fegato, la ragazza. Quando vuole.
Ma questo Severus alto e solenne, dai lunghi occhi intensi, la bocca sensuale, la camminata che fa vibrare le pietre di Hogwarts... come si concilia col mostriciattolo-gargoyle-pipistrello di cui parlano i libri?
Ed esiste un canon dei films, e quanto può discostarsi da quello dei libri?
La definizione-wiki parla di “opere originali, e cioè ufficiali”.
Le due parole non sono sinonimi. Lo sceneggiatore non coincide con la scrittrice.
Ma non si può negare l'ufficialità ai films. Per alcuni, anzi, i films sono l'approccio “ufficiale” all'universo di HP. E i libri sono cosa marginale ed eccentrica, destinata a noi fanatici.
Cos'è ufficiale? Cos'è originale?
È un problema che conoscono bene i fans delle serie televisive. Nella lunga serialità non esiste che l'ideatore della serie, il creatore, sia anche l'autore di tutte le puntate.
E capita a volte di doversi sorbire puntate incredibili, con i personaggi completamente snaturati.
Ma parliamo della puntata n della tot stagione, e chi può negare che sia una puntata ufficiale?
Ma spingiamo ancora oltre l'asticella.
Nel complesso universo della serialità e dei diritti d'autore, dove il Severus di Alan Rickman è comunque universalmente accettato come “Severus Snape”, almeno dal grande pubblico, e gli sceneggiatori dei films modificano la trama più o meno liberamente, come si colloca la fanfiction?
Ignote fanwriters, ben attente all'IC, hanno forse meno diritti morali sul personaggio di un distratto sceneggiatore?
Cosa li distingue? L'esistenza di un contratto?
E, soprattutto: la fanfiction esiste?
Voglio dire: se la pubblicazione di un'opera d'arte rende reale il personaggio, che dire delle infinite variazioni elaborate dai fans su quell'opera originale?
Esistono un Severus debole, un Severus gay, un Severus sdolcinato, una qualunque di quelle imprevedibili elaborazioni, alcune delle quali, come negarlo, ci fanno accapponare la pelle?
Ve lo chiedo perché a volte avverto come sofferenza certe trame delle fanfictions inglesi, certe fanart, che io vivo come un vero e proprio tradimento al mio sentire.
E non mi basta pensare: non è vero niente. Quel piccolo Severus che sento sbagliato, tradito, ormai esiste, c'è, ha modificato in qualche modo il tessuto della storia, e per annullarne gli effetti nefasti non posso che leggere le mie fanwriters preferite (grazie, ragazze
) o provare a scriverne a mia volta, quasi a creare una specie di antidoto.
Poiché proprio io che metto in discussione il canon, ho in realtà per esso un culto così democratico e rispettoso, che vorrei estenderlo a tutto, fanfiction compresa
Ciò che è pubblicato esiste, e non si può più scappare.
Tornando alla nostra Rowling, al suo Severus e ad Alan, non credo davvero che l'interpretazione dell'attore inglese coincida con la visione della scrittrice.
Come molte di noi, lei ha gradito lo sguardo malinconico, la micro-smorfia beffarda, l'aria acida e altezzosa. Facendosene addirittura ispirare (come notò Ny tanto tempo fa, il Severus del Voto infrangibile, o quello del primo capitolo di DH, non è il Severus-gargoyle del Calice di Fuoco. È quello che io chiamo il Severalan, una nuova creatura
Il Severalan è una creatura affascinante: sornione, sicuro di sé, e potenziale gran ballerino di tango. )
Il Severalan è uno dei tanti Severus possibili.
Non è il mio, che è una sintesi tra un giovane Alan ancora magro e bruttino, e un più acido ed elettrico Severus da fanfiction e fanart.
Non è il mio, poiché il mio è prevalentemente slash.
È uno dei tanti di cui potremmo discutere le caratteristiche morali e psicologiche, confrontandoci su libri, interviste, e tutto il materiale canonico a disposizione, ma senza certezze finali (è nobile? È meschino? È davvero salvo? L'ha fatto per Lily o per il Bene supremo?).
Senza essere certi nemmeno della parola definitiva dell'autrice.
Nella trama la definizione di canon sembrerebbe invece più certa.
Severus Snape non ha amato altra donna che Lily.
Severus Snape è morto.
Altra donna... E gli uomini? E amata come? Spiritualmente? Sensualmente? In modo tale da poter comunque fare l'amore con un'altra, o votandosi completamente a lei, anima e corpo?
In sette libri gli sentiamo dire una sola parole d'amore:
sempre. Ma sempre cosa?
Come è intensa e definitiva quella parola.
E, nello stesso tempo, come è ambigua.
E poi…
“Gli occhi verdi incontrarono i neri, ma dopo un attimo qualcosa nel profondo di questi ultimi svanì,. lasciandoli fissi e vuoti. La mano che stringeva Harry crollò a terra e Piton non si mosse più “Io so che i suoi occhi si accendevano di una scintilla ogni volta che andava in missione. E a quel punto la sua missione era finita.
Ma chi ha usato la parola “morto”? Non la Rowling, mi sembra. Non nel libro.
È solo una provocazione. Ma questo per dire che, quando si invoca il
rigore del canon, bisognerebbe pensare alle conseguenze.
Non tutto è ciò che sembra.
Qui a Spinner's End amiamo ed accettiamo tutti i Severus possibili.
Ogni tanto vi proporrò il mio (o i miei).
Ben disposta a farmi sedurre dai vostri.
Edited by Aliseia - 22/4/2010, 14:43