Pattinaggio artistico su ghiaccio, lo sport che mi fa sognare da quando ero una bimba che faceva "gli angeli" allo specchio...

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Nykyo
icon12  view post Posted on 5/5/2010, 17:49




Io vi avevo avvertite/i che prima o poi vi beccavate il pattinaggio anche su questi lidi.

Lo seguo fin da quando ero una bimba e poi nel 2003, quando si è ritirato il mio idolo, Alexei Yagudin, l'unico che fosse mai riuscito addirittura a commuovermi, ho smesso.

Mi faceva male (sono matta, lo so) vedere quella distesa bianca e tutti quei pattinatori in gara sapendo che Liusha (che è il diminutivo di Alexei, perché i russi con i diminutivi sono strani forte ) non sarebbe stato lì a incantarmi.

Così, complice il fatto che non era più così semplice seguire le gare (come rimpiango le dirette e differite di Telemontecarlo!) e che non lo è tutt'ora, avevo lasciato perdere e cercato di convincermi che tanto non mi interessava più quel mondo luccicante su pattini.

E forse ci sarei anche riuscita, visto che di pattinatori come Alexey Yagudin ne nasce uno ogni cent'anni, come si suol dire. Insomma, pensavo che nessuno al mondo avrebbe mai potuto emozionarmi tanto quanto lui, invece...

Un'amica anche lei appassionata di pattinaggio artistico un giorno dello scorso anno mi ha chiesto come mai non lo seguivo più e quando gliel'ho spiegato mi ha voluto mostrare il suo di pattinatore preferito.

Acc... mi ha fatta ripiombare a capofitto nel tunnel. Perché non si può essere così intensi, struggenti, eleganti e a volte perfino buffi e divertenti con i pattini ai piedi. Non si può, non vale!

Specie perché pensavo che dopo Alexei nessuno mai mi avrebbe fatta perfino commuovere.

Invece, magia magia, Stéphane Lambiel, svizzero del Vallese (dico bene Peeves? ) mi ha conquistata subito.

E devo perfino ammettere che per quanto io ancora ami Alexei in modo viscerale (un giorno vi posto anche lui, non la scampate mica ) nemmeno lui sapeva fare le cosiddette "trottole" nel modo incredibile in cui le fa Lambiel. Nessuno sa farle come Stéphane, forse nemmeno le ragazze che sono sempre più snodate.

Bene, finisco di sproloquiare e vi posto un po' di video, così almeno capite di cosa parlo.

Prima le cose più scanzonate...

Questo è un gala del 2006, ed è buffissimo come se la ride quando gli sbagliano la musica a inizio esibizione. Fantasmina Peeves, questo col pancino di fuori è tutto per te ;)
Non si può inserire direttamente il video, ma lo trovate QUI.
La cosa più bella è che sta completamente improvvisando, perché doveva pattinare un'altra cosa, ma altri pattinatori avevano la stessa musica e così lui l'ha cambiata all'ultimo momento.
Se uno è così anche mentre improvvisa...

Mi mette sempre di buon uomore :)



Quest'altro in realtà è un montaggio fatto da una fan, ma mi rende allegra, e quindi ve lo posto ^^






(segue nel prossimo post se no il forum non mi lascia inserire i vari video)

Questo... ehehehehe, mica facile fare il Moonwalking con i pattini E poi ho sempre amato questa canzone.





Questa è praticamente la sua esibizione più famosa. Musica di Nino Rota (meravigliosa!!!) per un Romeo molto, molto romantico e elegante.




Questo è il tango che quest'anno ha presentato anche in gara (con un costume più bello di questo, e molto più semplice, ma ve lo posto così perché questo è in alta definizione), prima di sostituirlo con la Traviata. Io divento letteralmente pazza per questo tango. Mi fa ammattire!





E ancora, [URL]https://www.youtube.com/watch?v=0sgi9WMLPbY[/URL]QUESTO, che posso solo linkare e che è uno dei suoi ultimi programmi di gala. Con la splendida musica di Jaques Brel e con un'intensità che a me mette i brividi.
E' una delle cose più belle e commoventi che io abbia mai visto pattinare. Forse addirittura la più bella di tutte.

A parte il fatto che ogni volta che penso che Stéphane aveva scelto di pattinarla quando un anno fa si era dovuto ritirare per un infortunio (poi è è tornato per le olimpiadi e ora si è ritirato di nuovo ma pattina in tutto il mondo in vari gala) e che il motivo è che ama il pattinaggio e questo pezzo è la sua preghiera perché il pattinaggio "non lo lasci mai"... e vabbè, mi commuovo...

E infine la sua splendida Traviata (+ un pezzetto del suo Guglielmo Tell).



La trottola finale è più che mai uno spettacolo!

A presto qualche foto e un resoconto dell'ultimo mondiale di pattinaggio, che si è svolto a Torino e che ho avuto la fortuna di potermi godere :)
 
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Nykyo
view post Posted on 6/5/2010, 15:58




Avevo promesso qualche foto, anche considerando che nel topic del mio compleanno gli apprezzamenti per il bel Lambiel fioccavano, ed eccomi qui.

Per oggi ve ne posto una sola, ma che secondo me vale per mille.
E' anche rara, perché Stéphane sta pattinando a braccia nude, lui che di norma non si scopre mai né sul ghiaccio né davanti a i fotografi (da ragazzino qualche foto a torso nudo l'ha anche fatta, ma poi è diventato pudicissimo, è sempre "molto vestito").
Ed è divetente il motivo di così tanta manna (la manna sono le sue belle braccia nude). Il fatto è che Stéphane era in Giappone per un gala e il suo bagaglio era stato smarrito. Niente valigia, quindi niente vestiti, niente costume di scena, e peggio di tutto niente pattini.
La mancanza di vestiti da indossare fuori dal ghiaccio è stata ovviata anche grazie alle fans giapponesi che, saputo dell'accaduto, hanno voluto aiutarlo regalandogli di tutto, intimo compreso, credo :lol:
Ma come fare per il gala?
Stéphane ha raccattato un paio di pantaloni neri e il primo gilet vagamente da tango che ha trovato, chiedendoli in prestito ai colleghi, ed ecco spiegata la sua mise a braccia nude (ma perché non perde il bagaglio più spesso? *_________*).
Anche per i pattini s'è arrangiato facendosi prestare quelli di un collega. E questo merita un applauso, perché pattinare con pattini di altri (o con pattini nuovi di zecca) è difficilissimo, ma lui è stato comunque fenomenale come al solito.

Ed eccolo qui ;)

 
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Astry
view post Posted on 6/5/2010, 16:41




CITAZIONE (Nykyo @ 6/5/2010, 16:58)
Ed è divetente il motivo di così tanta manna (la manna sono le sue belle braccia nude).

Sì proprio una manna :P
:Sev1: Su Severus, non fare il geloso. Coccole! :wub: :wub: :wub:
 
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Nykyo
view post Posted on 6/5/2010, 16:44




Eh... Severus... un altro che prima di mostrare un po' di pelle nuda... meno male che noi goccioline sappiamo che trucchi usare per ovviare, e senza nemmeno fargli sparire le valige ;)
 
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Aliseia
view post Posted on 6/5/2010, 17:24




CITAZIONE (Nykyo @ 6/5/2010, 16:58)
Stéphane ha raccattato un paio di pantaloni neri e il primo gilet vagamente da tango che ha trovato, chiedendoli in prestito ai colleghi, ed ecco spiegata la sua mise a braccia nude (ma perché non perde il bagaglio più spesso? *_________*).

Già! In alternativa, c'è sempre la soluzione "Roberto Bolle" :) Lui sì che non si fa problemi.
(Belle braccia, comunque, concordo :P )
 
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Nykyo
view post Posted on 6/5/2010, 17:31




Ahahahah solo che Bolle (*_*) esagera al contrario. Lui danza nudo...
 
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view post Posted on 6/5/2010, 18:40
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OT

A proposito di Bolle, la Littizzetto domenica sera ha fatto un pezzo sul "suo costume" , ero piegata in due dalle risate!

link su YouTube.


Fine OT
 
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Nykyo
view post Posted on 6/5/2010, 21:37




Aahahahahahahahah XDDDDDDDDDDDDDDDD Grazie Ary :lol:
 
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Nykyo
view post Posted on 18/5/2010, 15:23




Il buon Lambiel si è prestato a girare un bel documentario per la TV Svizzera.
Il documentario mostra il modo in cui Stéphane e la sua coreografa Salome Brunner creano un nuovo programma per un gala (programma che Stéphane ha preparato a marzo, periodo in cui il documentario è stato girato, ma non ha ancora pattinato).
Lui come sempre è delizioso e ci sono tante chicche (ad esempio lo si vede fare il ballerino classico).
Per altro vi dicevo che gira sempre fin troppo vestito... ecco, qui si smentisce ;)

E' in francese ma vale assolutamente la pena di guardarlo.
Se servisse (non ora, però, adesso non ce la faccio) potrei tentare un traduzione, io lo capisco perfettamente.

Per scaricarlo (non è visibile online, purtroppo, deve per forza essere scaricato) dovete andare a questi link:

Part I: www.mediafire.com/?3ojrlgzzyzo
Part II: www.mediafire.com/?ct4m30myyne
Part III: www.mediafire.com/?nzjoznyzztt
Part IV: www.mediafire.com/?4mywylnmj1t

(e ringrazio Jasmine Imhof per averli messi a disposizione sul suo account di media fire)

Una volta scaricati i vari pezzi di file dovete andare qui: http://hjsplit.en.softonic.com/ e scaricare anche il facilissimo ricompattatore di files che si chiama Hjsplit.
Installatelo, cliccate il tastino "join" e nella finestrella "imput file" inserite (con lo sfoglia che vi si aprirà in automatico) il primo file dell'elenco. Non mettete nulla nella casella sotto e premete "start".
Il file sarà di nuovo unito e pronto per essere visto.

Buona visione ;)
 
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norrispurr
view post Posted on 24/5/2010, 11:17




Bellissimo reportage Ny; ma perchè non posti in questa discussione anche alcune di quelle belle foto che mi hai mostrato scattate a Torino dove ci siete tu e la tua amica Lory in compagnia di alcuni bei pattinatori?
Penso che anche le altre streghette siano curiose di vederle! :)
 
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Nykyo
view post Posted on 26/5/2010, 15:01




CITAZIONE (norrispurr @ 24/5/2010, 12:17)
Bellissimo reportage Ny; ma perchè non posti in questa discussione anche alcune di quelle belle foto che mi hai mostrato scattate a Torino dove ci siete tu e la tua amica Lory in compagnia di alcuni bei pattinatori?
Penso che anche le altre streghette siano curiose di vederle! :)

Hai ragione, Vi :) Ma sto finendo di sistemarle per poterle postare con un vero e proprio reportage del mondiale di Torino :)
Me ne mancano poche, ho quasi fatto, solo che posso sistemarle solo nei ritagli di tempo e non ho ancora finito.
 
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Nykyo
view post Posted on 2/6/2010, 01:49




E finalmete ce l'ho fatta e sono riuscita non tanto a scrivere il resoconto promesso (l'ho scritto da tempo), quanto a sistemare almeno quelle che tra le circa 1800 (sì, sono pericolosa con una macchina fotografica in mano) fotografie fatte.

Allora se volete le impressioni di una pazza da sempre appassionata a questo sport eccoci. Scordatevi che sia una relazione tecnica (ma vi lascio un utilissimo link che può aiutarvi a capire meglio), preparatevi al delirio di una fan e venite con me ai:

1oo° Mondiali di Pattinaggio Artistico su ghiaccio 2010 - Torino - Palavela.



Il tempo corre… marzo è ormai lontano, eppure in alcuni momenti mi sento come se, in un certo senso, non fossi ancora tornata da Torino.
Sono ancora stordita dalla splendida settimana che ho passato ai Campionati del Mondo di pattinaggio artistico su ghiaccio 2010.
I centesimi mondiali nella storia di questo fantastico sport.
É stato incredibile e meraviglioso, un sogno diventato realtà in ogni modo possibile.
Un sogno che è iniziato quest’estate, quando ho cominciato a crederci davvero e ad organizzarmi, e che è culminato nel mio arrivo a Torino il 23 marzo, giorno di inizio delle gare.
Il primo impatto con il Palavela, lo stadio del ghiaccio che ha ospitato questi Mondiali e anche le Olimpiadi del 2006, mi ha lasciata senza parole.
Lo stadio era ancora mezzo vuoto, il ghiaccio era bianco e immacolato perché l’avevano appena rifatto in attesa di un nuovo gruppo di pattinatori di danza, e nel momentaneo silenzio io sono rimasta abbagliata da tutto quel bianco incastonato nel rosso ruggine delle pareti e nell’argento luccicante delle tribune.
Ho sbattuto ripetutamente le palpebre, incapace di credere di trovarmi lì sul serio, e mi sono sentita felice fino alla commozione.
Poco c’è mancato che mi venisse giù la classica lacrimuccia per l'emozione, mentre mi ricordavo bambina intenta a guardare il pattinaggio in tv, e mi rendevo conto che ora, da adulta, mi trovavo in un vero pattinodromo per una vera settimana di gare di altissimo livello.
Io! A Torino! Ai Mondiali di pattinaggio artistico! Ah!
A prima vista il bianco del ghiaccio è davvero abbagliante, sapete? Non me l’aspettavo.
Poi ci si abitua, ma il primo colpo d’occhio è proprio impressionante.
Credo che non dimenticherò mai in tutta la mia vita i sentimenti che ho provato in quei primi istanti.
Come una bimba felice, ho cercato prima di tutto di osservare ogni cosa per imprimermela il più possibile nella memoria.
Ad esempio, ho subito cercato con lo sguardo il divanetto del Kiss and Cry , che si trovava appena sotto di me, un po’ spostato verso la destra rispetto al punto in cui ho trascorso l'intero Campionato del Mondo, e poi ho osservato bene anche la pista, le tribune della stampa e il lungo bancone dei giudici, e ancora l’ingresso riservato agli atleti, poco più avanti.
Tutto mi è sembrato più nitido che mai, perché ero veramente lì, e non più dall’altro lato di uno schermo televisivo.

Lentamente, ho iniziato a capire che i posti che la mia amica Lori aveva scelto per noi erano a dir poco perfetti (lei era già stata al Palavela per un gala e, in quell’occasione, aveva deciso che per i Mondiali avremmo dovuto assolutamente accaparrarci proprio quei due posti specifici).
Erano perfetti!
Primo: ero seduta in un punto dal quale dominavo la pista intera, e quindi ho potuto seguire a meraviglia tutte le competizioni. E davanti a me c’era una scala, non un’altra fila di seggiolini, quindi potevo allungare le gambe quanto volevo… che sembra una fesseria, ma se uno passa sei giorni mattina e sera dentro un palaghiaccio il suo bel pregio ce l’ha eccome, fidatevi ;)
In secondo luogo: tutti gli atleti passavano inevitabilmente davanti ai miei occhi, non troppo lontano da me, ogni volta che salivano sul ghiaccio o ne uscivano e ogni volta che andavano al Kiss & Cry ad aspettare i punteggi.
Così ho avuto l'opportunità di osservarli davvero benissimo in ogni singolo momento della manifestazione.
Inoltre – gustosissima ciliegina sulla mia personale torta al cioccolato! – vedevo in modo ottimo e nitidissimo gli spalti opposti al mio, il che ha significato poter osservare gli atleti, anche quando non gareggiavano.
Perché era proprio sugli spalti davanti al mio, che ogni tanto gli atleti facevano capolino durante le gare (in attesa del loro turno di scendere sul ghiaccio) ed era lì che si sedevano quando decidevano di andare a fare il tifo per i loro amici o di osservare la situazione.
Ad esempio, durante tutte le due gare femminili Adam Rippon , che io chiamo con affetto il Cosino Biondo, perché è una sorta di Shirley Temple maschio di diciannove anni, era seduto proprio davanti a me (avevamo, per così dire due seggiolini gemelli ma speculari), dall’altro lato del Palavela.
Potevo osservarlo perfettamente mentre il povero Adam moriva d’ansia per gli errori che la sua adorata amica Yu-Na Kim stava commettendo sul ghiaccio.
Povero povero Adam, era terribilmente teso prima che Yu-Na iniziasse a pattinare, e poi era letteralmente disperato per via dei risultati dopo che Yu-Na ha terminato la gara.
Lui e Yu-Na si allenano insieme in Canada, con lo stesso allenatore, Brian Orser, e sono davvero molto amici (io ho perfino il sospetto che lui abbia una bella cotta per lei… be’, è solo un mio sospetto, però… *shipper mode on* sarebbero tanto carini insieme *shipper mode off*).
Adam dice sempre che quando lei gareggia lui soffre come un dannato sulla graticola, ma non credevo che fosse vero fino a questo punto.
Urca!!! L’ho visto mangiarsi le mani nel senso non figurato del termine e, quando lei provava un salto, lui non riusciva nemmeno a guardarla. Fissava il muro lì accanto.
Per non dire della volta che, durante il programma libero, di lei Adam sì è appollaiato a sedere sul bordo dello schienale del suo seggiolino (manco facile riuscirci, fidatevi) con le ginocchia al petto, teso fino allo spasimo.
Uno dei miei vicini di posto, Luca, l’ha perfino fotografato.
E dopo la fine della gara Adam è rimasto lì, seduto immobile e depresso, per non so quanto tempo. Luca diceva che avrebbero perfino potuto usarlo come attaccapanni, tanto Adam non se ne sarebbe nemmeno accorto.
La cosa comica in tutto questo? Yu-Na ha ha sì pattinato male, soprattutto il programma corto del primo giorno, ma è comunque arrivata seconda.
Medaglia d’argento, caspita! E Adam stava morendo come se lei fosse arrivata ultima XDDD
Credo che non si sia nemmeno goduto molto il fatto che lui, che era ai suoi primissimi Mondiali in categoria Seniores, gareggiando contro gente di altissimo livello è arrivato sesto. Il che è un successone.
Ma no, lui non festeggiava, lui era in ansia per Yu-Na Kim, che è solo campionessa olimpionica e vicecampionessa mondiale… XD
Poveretto ;D
Tutte le persone che erano sedute nella mia stessa fila lo guardavano con i binocoli come me e, alla fine, avevano una gran voglia di consolarlo almeno un po'.
“Povero Rippon” era diventato quasi un mantra tra noi.

Durante la finale di danza, invece, ho visto per tutto il tempo Brian Joubert (e abituatevi a sentirmelo chiamare solo Brian, perché io quest’uomo lo adoro e farei ridere a chiamarlo sempre per nome e cognome), che guardava la gara insieme alla madre.
Il mio idolo, il mio preferito, Brian! E stava seduto sotto il mio naso a guardare le gare proprio come me!
Con la mamma…
Sì, con la mamma, perché stanno sempre insieme e lui è un rinomato mammone, tanto che nel mondo del pattinaggio la cosa è risaputa e scatena perfino feroci dibattiti ogni volta che Brian perde una gara o cambia allenatore.
Finché vince è tutto ok, quando perde è colpa di mamma, del suo complesso edipico e del rapporto eccessivo che li lega l’una all’altro.
In Francia la stampa ci va a nozze ogni volta che Brian sbaglia qualcosa.
Quel giorno di sicuro lui e mamma erano lì per fare il tifo per Natalie e Fabian i due pattinatori francesi di danza (che tra parentesi ho avuto modo di incrociare il primo giorno e che sono carinissimi, anche fisicamente. Abbiamo fatto anche qualche foto insieme).
Loro e Brian sono molto amici e lui va sempre a vederli gareggiare.
Io, sapendolo, pattugliavo gli spalti vip con i binocoli, apposta per beccarlo al volo, come infatti è stato ;)
Certo il fatto che sua madre indossasse una maglia di un giallo pressoché fosforescente aiutava a rintracciarli XDDD
Trovata lei era certo che ci fosse anche lui.
Quei due sono talmente legati l’uno all’altra che almeno un paio di volte ho dovuto distogliere lo sguardo perché mi sentivo in imbarazzo (vedasi foto di repertorio da un giornale, che non è fatta ai mondiali ma rende bene l'idea).
Non avevo mai visto una madre e un figlio così "simbiotici".
Stanno sempre insieme.
Andavano insieme dappertutto, non c'è stato un solo momento durante la settimana in cui, se Brian era in un posto, sua madre non fosse lì anche lei.
Riuscivo perfino a capire se Brian era nei dintorni dal solo fatto che sua madre era lì in zona.
Cercavi lei (non era difficile trovarla, dato che per una fan del figlio Madame Joubert è molto riconoscibile e che ha indossato spesso vestiti particolari) e trovavi di sicuro anche lui.
Io ormai mi ero specializzata nella “caccia a mamma Joubert” ;D
Del resto lei era onnipresente quando si trattava del figlio.
Ma devo dire che almeno in una cosa Maman Joubert è sempre stata molto paziente e discreta: nel farsi da parte per lasciare spazio ai fans di Brian.
Nei momenti “riservati ai fans” lei era comunque lì con Brian, come sempre, ma lasciava che tutti avessero un po’ di tempo e di spazio per stare con Brian e che lui fosse liberissimo di trattenersi con i suoi tifosi quanto gli pareva.
E in ogni caso, non dovete mica pensare che non ho simpatia per la mamma di Brian.
Scherziamo? XD
Anzi, durante la settimana, ho voluto osservarla più da vicino, e le ho perfino regalato una rosa bianca, perché le ero grata per la famosa pazienza con cui aveva aspettato che tutti noi fans passassimo un po’ di tempo col suo amatissimo e inseparabile pargolo.
E poi per una fans di Joubert che si rispetti mamma Raymonde è un’istituzione sacra e intoccabile! ;D
In realtà, il mio "rapporto" con la mamma di Joubert è stato più che altro buffo e divertente XD

La prima volta che l’ho vista è stata quando Brian ha lasciato il Palavela dopo aver pattinato il programma corto.
Ero all’uscita degli atleti e, quando lui è venuto fuori dal palaghiaccio, ho notato Madame Joubert, prima ancora di vedere Brian.
É stato molto divertente, perché - a giudicare dalle foto e dai video che di solito la ritraggono - mi aspettavo una donna di mezza età (anche se, a pensarci bene, avrà cinquant’anni, è giovane), vestita come tutte le altre mamme del mondo: insomma, appunto come una donna e una mamma di mezza età :D
Be’, lei di norma si veste così e io mi ero fatta la mia idea.
Invece, mamma Joubert indossava uno strano completo che… emh… a suo modo, diciamo… era anche sexy. Sexy e tipico di una ragazza giovane, piuttosto che di una mamma old style :D
Non notare com’era vestita è stato impossibile perfino per me, per quanto in genere io non presti troppa attenzione a questo genere di cose.
Indossava un paio di pantaloni neri alla turca, di stoffa leggera, sopra i quali aveva anche una specie di gonna beige a palloncino e, infine, portava una maglia con una scollatura provocante, che lasciava le spalle nude e mostrava le bretelline di un reggiseno grigio.
Aveva persino i tacchi anche se non erano molto alti XD
Ricordo di aver pensato: "Hey! Wow! Che fine hanno fatto i suoi maglioni e le sue gonne in puro stile mamma? Sembra che oggi Madame Joubert abbia deciso di sorprendere tutti... o di sedurre qualcuno... magari... "
Vederla vestita così è stato… diciamo destabilizzante XD Mi ha un po’ scioccata XDDD
E poi... eh, beh, poi ho visto Brian e confesso che da quel momento, ho pensato davvero molto poco a sua madre ;)
Anche perché Brian è troppo bello! Troppo per poterlo descrivere.
Una dice: occhioni verdi, lentiggini, un fisicaccio… ma non rende affatto l’idea.
E nemmeno i video e le foto, per quanto lui sia fotogenico, danno un'idea di quant’è bello "di persona".
Acc… non c’ero preparata! Anche solo il reale colore dei suoi occhi è stato proprio un colpo basso!
Brian dovrebbe richiedere il porto d’armi prima di andarsene in giro impunemente con quegli occhioni lì e quelle labbra rosse.

Ma torniamo a me e alla sua mamma, va’, che almeno riprendo fiato…
La seconda volta che l'ho vista, finalmente la signora Joubert era vestita come una mamma non troppo giovane, proprio come io avevo sempre immaginato che dovesse essere. Evviva! Il mondo aveva smesso di essere sottosopra, ora sì che mi raccapezzavo! :DDDD
Se ne stava seduta tutta tranquilla nello stesso anello del palaghiaccio in cui io e gli altri tifosi stavamo in piedi per assistere agli allenamenti del programma libero.
Era a pochi metri di distanza da me e confesso che la mia curiosità è stata tale che ho voluto vederla più da vicino (anche perché in quel momento ancora non potevo sapere che il giorno dopo mi sarei ritrovata a pochi centimetri da lei pur non volendolo).
Detto così suonerà stranissimo, ma tenete conto che, come ho già detto, per le fans di Brian Joubert la sua mamma è praticamente un’istituzione. Fa parte del pacchetto “Joubert all inclusive”, insomma ;)
Tutti gli appassionati la conoscono per forza di cose e alla fine, a furia di sentirla nominare e di vederla intervistare, vien voglia di osservarla da vicino, se è possibile.
Così, mentre la mia amica Lori ridacchiava dicendomi: "Tu sei matta. Mi fa paura, e guarda come è seria. Sei proprio matta. Quella ti mangia!" io ho scritto su un pezzo di carta che avevo con me una breve dedica per Brian (solo per dargli il mio appoggio di fan per la gara del giorno dopo), poi ho preso coraggio e mi sono avvicinata a sua madre.
Mi sono prodotta in un piccolo inchino rispettoso, perché in realtà lei mette davvero un po’ soggezione, e poi ho esordito, nel mio miglior francese: "Bonjour Madame Joubert."
La suddetta Madame Joubert mi ha guardata in silenzio, con aria interrogativa, e io le ho porto il foglietto, dicendole in inglese: "Potrebbe dare questo a Brian, per favore?" e devo ammettere che, ruffiana come non mai, ho pronunciato apposta il nome Brian con un accento smaccatamente francese, non solo perché so che lei preferisce così (invece suo figlio prova sempre a farsi chiamare con la pronuncia inglese per Brian, malgrado lei lo corregga ogni volta davanti ai giornalisti e benché in questo modo lui ottenga solo di farsi chiamare con un orribile versione ibrida tra le due lingue che suona come se si chiamasse Braiàn XD), ma anche perché io preferisco di gran lunga la pronuncia francese.
In ogni caso, lei in un primo momento mi ha guardata di nuovo con un’espressione chiaramente sospettosa, poi ha aperto il bigliettino e ha letto la mia dedica.
Questo deve averla convinta che non ero una pazza pericolosa (:D) e sicuramente le ha anche fatto piacere, perché ha annuito col capo e la sua espressione si è addolcita parecchio, mentre mi faceva cenno di sì.
Io allora ho detto: "Grazie. Merci!" e me ne sono andata con la netta sensazione di essere appena tornata una quattordicenne idiota :D

La terza e ultima volta che ho incontrato Madame Joubert (sì, era molto facile inciampare in Brian sua madre lì al Palavela. Succedeva di continuo, grazie a Dio. Me la sono proprio goduta! XD) è stata ancora più divertente ;D
Durante una pausa per il rifacimento del ghiaccio, io e Lori siamo scese al pian terreno del Palavela, per incontrare un’amica giapponese che era seduta nella fila sotto le nostre, nel primo anello del pattinodromo.
Dopo un po’ volevamo tornare tutti insieme (io, Lori, la giapponese Yumiko, e Luca, un ragazzo che è diventato nostro amico perché per tutta la settimana è stato seduto accanto a noi, insieme a sua madre) su ai nostri posti e, sulla strada del ritorno, ci siamo resi conto che in uno degli stand degli sponsor c'era parecchio movimento.
C’era un sacco di gente, tutta in fila o che comunque si affollava lì intorno.
"Ci deve essere qualcuno dei pattinatori che firma autografi" ha detto Luca, e io ho risposto: "Penso proprio di sì. Chissà chi è? Ora provo a scoprirlo..."
Anche Lori si è spostata per vedere meglio, e si è avvicinata alla folla.
Però camminava distratta, guardando la ressa invece di guardare dove metteva i piedi.
Così, a un certo punto, ha rischiato di andare a sbattere con forza contro una persona che stava in piedi proprio davanti a lei.
Non è successo solo perché l’ho fermata appena in tempo, afferrandola per la maglia. E sono davvero riuscita a bloccarla solo a pochissimi centimetri dalla persona contro la quale stava per cozzare a tutta birra.
Lori si è voltata verso di me e mi ha detto: "Mi sa che il pattinatore è Brian…"
Io ho scosso la testa ho risposto, ridacchiando e a bassa voce: "É senza dubbio Brian, tesoro… perché hai appena rischiato di travolgere Maman."(Maman è il modo affettuoso in cui io e Lori chiamiamo la madre di Brian, quando parliamo di lei).
E già! A quel punto, è ovvio, non c’era più alcun bisogno di chiedersi chi fosse il pattinatore che, un po' più in là, firmava autografi per i suoi fans.

Quello è stato uno dei momenti più piacevoli di tutta la settimana! *___*

Io e gli altri ci siamo messi in fila in attesa che venisse il nostro turno di poter fare una foto con Brian e di chiedere il suo autografo. Tutto senza la fretta degli altri giorni in cui l’avevamo sempre visto stanco dopo una gara, in procinto di farne un'altra, o intento ad allenarsi.
In quell’occasione lui era lì apposta per i fans, non c’era motivo di correre 
E Brian è stato così gentile e sorridente che mi ha scaldato il cuore.
Ovviamente era felice di avere i suoi fan riuniti intorno a sé ed era anche soddisfatto per l’esito finale delle competizioni che, giusto il giorno prima, gli era valso il bronzo e che per lui, dopo una tremenda disfatta ai Giochi Olimpici di Vancouver, aveva significato una vera rinascita.
Insomma, Brian era proprio rilassato – grazie a Dio! – ed era finalmente felice come non lo avevo più visto dopo Vancouver.
Anche se ho avuto modo di notare che Brian a volte sa essere molto timido, in quel momento era completamente a suo agio e di ottimo umore.
Non ha avuto affatto (né allora né mai) l'atteggiamento di una star, e questo benché nessun altro atleta, durante la settimana del Mondiale, sia stato così "ricercato" e amato dal pubblico. Specialmente da quello femminile ;)
Ci stendeva tutte, dalle ragazzine alle nonne, e non lo dico tanto per dire.
Ho visto con i miei occhi mariti sconsolati andare a recuperare anziane consorti che gli si erano imbambolate davanti.
Ovunque Brian andasse, la gente gli si raccoglieva intorno, impazzivano tutti per lui, era amatissimo.
Pensate solo che quando si è svolta la cerimonia delle small medals, dopo il programma libero, nessun altro è stato trattenuto così a lungo dalla gente come Brian, nemmeno la medaglia d’oro Daisuke Takahashi.
Eppure, sul serio, Brian non si è mai comportato come un divo.
Le poche volte che non ha concesso ai suoi fans autografi, o un attimo di attenzione e qualche parola, è stato perché era troppo stanco per poter trascorrere del tempo con loro, o perché era troppo nervoso in vista della gara imminente e non riusciva – giustamente – a pensare ad altro.
Malgrado questo, in effetti, Brian mi ha firmato il primo autografo (me ne ha firmati due, uno su un poster e un altro sulla sua autobiografia. Non gli avrei nemmeno chiesto il secondo se quello sul libro fosse stato più leggibile ma, purtroppo, un tizio della sicurezza mi ha letteralmente trascinato via mentre lui me lo scriveva, nonostante il fatto che Brian non fosse infastidito di dovermelo fare) subito dopo il programma corto, anche se quella sera era stanco morto per via dello stress e della fatica da competizione.
Comunque, piuttosto che sembrare una star, quando era con i suoi fans, Brian aveva l'aria uno che sta pensando: "Sono tutti qui per me. Mi amano. Non capisco esattamente perché... per quale motivo mi amano tanto, ma è così bello accorgersene... " (Oddio, per altro quando fa così viene voglia di allungargli uno specchio XD)
Sua madre, poi, durante gli assalti dei tifosi aveva sempre un’espressione impagabile, come se stesse per dirci: "Sì, lo so è verissimo: Brian è assolutamente meraviglioso. Sono venticinque anni che lo so: mio figlio è incredibilmente bello. É meraviglioso, già. Lo so che è così ... bene, ora lo sapete anche voi... " XD
Sembrava davvero contenta del modo e dell’intensità con cui suo figlio era amato dalla gente. Si vedeva che la cosa le piaceva un sacco ;)
Orgoglio di mamma. E poi, come si suol dire “Ogni scarafone è bello a mamma soja”. Se poi lo scarafone è bello sul serio… ;D
Quel giorno, tra l’altro, Brian è stato davvero un tesoro con tutti noi. Ed eravamo tanti.
Quando è arrivato il mio turno di avvicinarmi a lui per una foto, non ho avuto nemmeno bisogno di chiedergli nulla, perché Brian ha fatto tutto lui: mi ha stretto la vita con un braccio (oh. .. vedeste con che forza, e com’è stato piacevole con quelle braccia e quelle mani virili che si ritrova... confesso che mi sono sciolta, anche se sono una donna felicissimamente sposata. Però avreste dovuto sentire e vedere… acc… le sue mani sono così sexy!) e poi si è chinato verso di me, sorridendo.
E non è che quel sorriso stordisca meno della sua stretta. Dannati francesi! ;D

É stato emozionante in un modo che non so descrivere, e Brian non si è mostrato affatto infastidito dal fatto che io – sì, proprio io e non un'altra ragazzaccia sfacciata! :D – mi sono appoggiata il più possibile sul suo petto.
É buffo, perché in quel momento il mio cuore non è impazzito come quando l’ho visto gareggiare, però in compenso i miei pensieri sono stati assolutamente idioti.
Veramente stupidi, eh, datemi retta, dico sul serio ;D
Infatti non ho proprio potuto evitare di pensare: "É così tiepido... lui... lui è vivo. Ma proprio vivo. Sul serio! Non è una foto o lo spezzone di un video, è una persona vera, ed è una cosa così bella e tenera che lo sia."
Non riuscivo a smettere di ascoltargli il respiro.
Era il respiro di una persona reale, non di un sogno, di un eroe o di un idolo inesistente.
E questa constatazione anziché farmi innamorare di lui (anche se non si può guardare negli occhi di Brian – e lui ti guarda dritto negli occhi mentre ti parla – senza innamorarsi di lui almeno un pochino), mi ha fatto provare affetto, se potete capire cosa intendo.
Poi Brian mi ha detto: "Big or small?" intendendo chiedermi su cosa firmare l’autografo, e io ho scelto "Big", perché significava avere la sua firma su un gran bel poster (la mia amica Lori, invece, ha preferito avere il suo autografo su una cartolina, ma devo ammettere che anche quella era una foto di Brian davvero molto bella).
Be’, però… insomma, un bel pezzo di figliolo virile come quello non dovrebbe mai fissare una donna negli occhi chiedendo “Big or small?” perché se poi una dopo ripensandoci ridacchia immaginando sottintesi non è colpa sua… XD
Ogni cosa bella però ha una fine, si sa, così dopo aver fatto una foto e avuto l’autografo io ei miei amici ci siamo spostati un po’, per lasciare spazio anche ad altre persone. Ma siamo rimasti prudentemente vicini alla madre di Brian, perché eravamo sicuri che alla fine l’avrebbe raggiunta per andar via con lei.
E così è stato, naturalmente. Abbiamo fregato in contropiede chiunque aveva previsto che lui andasse via dall’altro lato e l’aveva aspettato lì XD
Se vuoi vedere Brian Joubert da vicino il più a lungo possibile sapere che faccia ha sua mamma e quali sono le loro abitudini è sempre il più grosso vantaggio ;D
In quel momento io avrei tanto voluto dare a Brian la rosa bianca che non potevo gettarli sul ghiaccio (di norma si tirano sempre fiori agli atleti, ma al Palavela dal nostro anello di gradinate non era consentito lanciare fiori o peluche sul ghiaccio), però gli uomini della sicurezza l’hanno reso impossibile, e allora la rosa l’ho data a Madame Joubert, ovviamente senza dirle che non era per lei. Dopo tutto, se l’era ben meritata, per la pazienza che aveva dimostrato con noi fans e un po’, be’ anche ... per aver dato alla luce un figlio così delizioso ;)
Le ha fatto piacere riceverla, e mi ha risposto con un sorriso.
Quindi, no, davvero, non posso dire che la mamma di Joubert mi stia antipatica ;) :D


Ma... Ho parlato tanto di mamma Joubert, e invece immagino che vi interessi di più sapere com’è stato veder competere suo figlio Brian e tutti gli altri.
Be’… tutti gli altri… in realtà, anche se mi sono goduta le gare di tutti più di quanto saprò mai esprimere e anche se sono felice come una pasqua per i risultati, che per me sono perfetti, è inutile dire che mi viene più semplice descrivere le mie sensazioni parlando proprio di come ha gareggiato Brian.
Questo perché i suoi due momenti di gara, ed in particolare il programma corto, per me sono stati i più emozionanti e a tratti perfino commoventi di tutta la settimana. In compenso al gala ridevo come una pazza per il programma tremendo che ha presentato… una roba che manda la gente in visibilio ma che è sgraziatissima XDDD Terribile! Lascia i crateri nel ghiaccio. Vedeste che solchi. Sfido io che gliela fanno pattinare sempre prima della pausa di rifacimento ghiaccio XD
Vi dico solo che subito dopo che Brian l’ha pattinata io e Lori siamo andate a salutare un gruppo di fans di Stéphane Lambiel, donne abituate alla grazia assoluta, tutte schifatissime da ciò che avevano appena visto. E io ho dovuto ammettere “É orribile!” e mi veniva così tanto da ridere che sono rotolata su un seggiolino con le lacrime agli occhi, dicendo che però io Brian lo adoravo ugualmente.
Se non altro ho fatto ridere anche loro.
Vabbè, poi lui l’orrore di programma lo pattinava vestito tutto aderente… gli si contavano i muscoli, questo aiutava a condonarglielo e… non valeva mica ;D
Ma torniamo alla competizione. Vi dicevo che nessun’altra tra le emozioni che ho provato è stata altrettanto forte.
Neanche spalmarmi sul suo petto, che ci crediate o no XD
Forse solo poter osservare gli allenamenti del programma libero a pochissimi metri dal ghiaccio mi ha fatto tremare così tanto le gambe.
É stato incredibile!
La prima cosa che posso dire è: quando Brian si è posizionato al centro della pista per iniziare il suo programma corto, la sera della sua prima gara, io ho capito che non sarei riuscita a tornare al mio posto in tribuna finche lui non avesse finito. Non potevo, non c’era verso.
Ero scesa alla base del mio anello di spalti durante i sei minuti di riscaldamento del suo gruppo, per osservare un po’ meglio tutti gli atleti (era il gruppo dei campioni, per così dire), e quando ho visto l'espressione sul viso di Brian, tesa come la lama dei suoi pattini, ho capito che non sarei mai riuscita a guardarlo pattinare restandomene comodamente seduta sul mio seggiolino come al solito.
So che sembra stupido e senza senso o proprio folle, ma sentivo che dovevo rimanere esattamente dove mi trovavo, lontano dalle altre persone – perché in quel momento non sarei riuscita a prestare attenzione a nessuno – e il più vicino possibile a Brian e al ghiaccio.
Non che pensassi che la cosa potesse aiutare lui in alcun modo, non fraintendetemi, ma è stato così… non so, forse solo per la tensione, forse anche perché era la prima volta che lo vedevo gareggiare dal vivo e sapevo che dopo i Mondiali non sarebbe mai più ricapitato.
Non sono mai stata il tipo di persona che perde del tutto la testa per un idolo, ho un concetto molto nitido, anche se a volte non sembra, della distanza tra un atleta (o un cantante, o un qualunque altro “idolo”) e suoi fans, ma sono anche il tipo di persona che segue gli eventi sportivi accalorandosi fino al massimo picco di partecipazione emotiva.
Insomma, penso di essere ciò che si suol definire “un’appassionata”, nel senso più passionale del termine, appunto.
Se l’atleta per cui tifo vince, io esulto e sprizzo gioia da tutti i pori, se perde, specie se la cosa lo fa soffrire, mi posso perfino deprimere fino alle lacrime.
Vedere Brian arrivare 26esimo a Vancouver, vederlo triste da morire per quel disastro e sapere che nelle seguenti quattro settimane, prima di Torino, la stampa francese l’aveva demolito senza pietà mi era dispiaciuto da matti.
E ora eccolo lì a cercare di riscattarsi… oppure, a seconda del punto di vista sull’orlo di una nuova disfatta.
Ero in ansia da morire per lui e, più anche lui si mostrava nervoso, peggio mi sentivo.
Penso che la mia ansia sia stata così forte anche perché l'espressione di Brian mi è sembrata fin troppo chiara. So che ad esempio a Lori non ha fatto lo stesso identico effetto, ma per me, personalissimamente, quell’espressione almeno in quello specifico momento non lasciava spazio a dubbi. Era come se il viso e perfino i muscoli tesi del corpo di Brian mi stessero dicendo: "Bene, adesso mi gioco la carriera. É la prova definitiva. Se tutto va bene, avrò la mia rivincita, ma se va male questa volta è proprio finita."
E' stato abbastanza… emh… terribile.
Sì, direi che terribile rende l’idea XD
Chissà se anche altri lì al Palavela hanno provato la stessa sensazione di inesorabilità, di “O la va o la spacca”.
Forse sì e forse no, di sicuro, dopo un primo momento di silenzio, quando Brian ha atterrato il primo salto senza errori, lo stadio è esploso.
I salti erano fondamentali, non mi inoltro in spiegazioni tecniche, ma sopratutto in questo caso ogni salto sbagliato e ogni salto corretto pesavano come macigni
E mentre Brian saltava il pubblico ha rimarcato ogni successo con calore.
Si applaude sempre su un salto (forse anche di più su quelli sbagliati, per incoraggiare l’atleta) e quando Brian saltava… sapeste che strilli…
Intanto per me ognuno di quei voli avvitati nell’aria era un momento di apnea. Respiravo solo quando Brian atterrava.
E urlavo, come tutto il resto del pubblico.
Ma questo è niente in confronto a quello che è successo quando la parte del programma concentrata sui salti è finita.
Brian ha atterrato bene il triplo Lutz (il salto che ultimamente e soprattutto a Vancouver è diventato la sua croce), e ha sottolineato la cosa esultando prima ancora che i suoi piedi toccassero davvero il ghiaccio.
Cosa ben poco apprezzabile sotto il lato tecnico-artistico della vicenda, diciamocelo… non vi dico quanto ci azzeccano certi gesti delle braccia nel bel mezzo di quella che dovrebbe essere una coreografia… ma vabbè, parliamo di Joubert, gente. Mai stato rinomato per avere un concetto troppo… emh… rigoroso di cos’è una coreografia…
Sappiate solo che da lì in poi Brian ha esultato in quel modo almeno altre due volte, ma sapete una cosa? Mi sono detta: “Oh, al diavolo, per una volta chi se ne frega!!!”
A dirla tutta credo di essere tornata in pieno possesso del mio effettivo discernimento di appassionata di pattinaggio artistico, dotata delle giuste nozioni tecniche e del giusto senso critico in materia, solo parecchi minuti dopo, quando ha pattinato Daisuke “Io Sì Che Sono Un Pattinatore Artistico” Takahashi.
In quel momento me ne infischiavo!
Del resto Brian faceva bene a esultare per quell’atterraggio riuscito. Da quel salto in poi tutto è cambiato.
Brian ha capito che era “andata” e la sua tensione si è trasformata in qualcos’altro – è stato così evidente – quindi si è tuffato dentro quel che gli restava da pattinare del programma con una forza, con una potenza e con un desiderio di esserci (almeno a modo suo) al 100%, che sono stati davvero impressionanti.
Ha cercato un contatto col pubblico e, quando si è accorto di averlo stabilito, eleganza o meno, ha trascinato tutto lo stadio con sé sul ghiaccio.
Sì è stato emozionante.
Quasi nessun altro ha fatto impazzire così tanto il pubblico.
Brian non sarà artistico, ma il carisma non gli manca ;)
La gente applaudiva e teneva il tempo battendo i piedi sui gradini delle scalinate.
Il Palavela tremava, vibrava davvero, non parlo solo di rumore.
In soldoni: un casino assurdo di strilli, applausi e piedi battuti.
Quanto a me, beh, devo ammettere che sono stata schifosamente sopraffatta dall'emozione. Una roba senza ritegno né pudore. Inutile provare a negare.
In un primo momento mi ero messa a guardare Brian stando accoccolata sui talloni, di modo da poter vedere bene il ghiaccio senza che la balaustra in plexiglas mi infastidisse, ma ad un certo punto le gambe mi hanno abbandonata e mi sono ritrovata in ginocchio a tenere il ritmo battendomi le mani sulle cosce.
Senza accorgermene, e senza ricordarmi che avevo le gambe già in parte acciaccate per essere caduta sulle scale proprio quella mattina, ci ho messo così tanta forza che mi sono venti i lividi sulle cosce e sui palmi delle mani (e poi quando ho capito cosa era successo non riuscivo a crederci. Davvero avevo fatto una cosa simile? Io? Durante uno dei programmi di pattinaggio meno artistici dell’universo? Dio che vergogna!!! XD).
In quel momento, mi sentivo così euforica che sarei potuta esplodere al pensiero che Brian ce l’aveva fatta, che era "risorto" e che , finalmente, era felice e sorridente, lì vicino, sotto i miei occhi lucidi di commozione.
Non ho pianto, ma mi tocca ammettere che ci sono andata vicina.
É stato l’attimo in cui ho capito quanto accidenti mi sono affezionata a questo benedetto ragazzo, la portata esatta del mio affetto di fans/tifosa.
E una delle cose più belle è stata Lori che, appena Brian ha terminato di pattinare, è letteralmente volata giù per le scale per correre ad abbracciarmi felice come me, e gridando di gioia.
Ma tu guarda queste fans di Lambiel cosa combinano quando Stéphane non c’è ;) :DDD
Beh, diciamo che Lori è affezionata a me e a Brian (anche se io non ho quel sederino, gli occhioni verdi e le lentiggini e anche se lui non è artistico come Stéphane nemmeno nei suoi sogni più arditi… o forse è meglio dire, anche se lui non è artistico in generale XD) e che quindi anche lei era parecchio felice ;)
Per altro, se proprio Lori non me l’avesse fatto conoscere, io manco saprei chi è Brian Joubert.
Insomma, come al solito, è tutta colpa di Lori se mi sono ridotta così per un pattinatore a cui una volta l’allenatrice ha perfino gridato “Muoviti, papero!” durante una competizione internazionale XDDD

Alla gara successiva, durante il programma libero ero comunque nervosa (prima che iniziasse più che durante. Confesso di aver creduto perfino che mi fosse salita la febbre XD) e ho fatto un tifo selvaggio per Brian, ma non è stato come vedere il programma corto.
Ed è ironico, perché il programma lungo di quest’anno è il più bel programma che Brian Joubert abbia mai pattinato e mi piace tantissimo, mentre il suo programma corto è uno dei peggiori che lui abbia mai pattinato (parlo a livello di resa, musica, elementi e coreografia, non di errori commessi), eppure ormai sono fregata: non scorderò mai quel corto.
E peggio ancora credo che amerò per sempre quel programma, per via dei ricordi a cui ormai è legato.
Chissà che ho fatto di male, dopo tanti anni di onorato e serio tifo per pattinatori meravigliosi come Alexei Yagudin, perché mi toccasse il karma di affezionarmi tanto proprio a un programma così…

Karma a parte, più tardi, tornata a casa, è stato strano ma anche “piacevole” leggere le interviste a Brian, guardare la conferenza stampa dopo il programma corto, e accorgermi che le mie sensazioni venivano confermate dalle parole di Brian.
É stato proprio curioso sentirgli dire che, prima di pattinare, aveva avuto paura che la sua carriera stesse per finire e che poi, mentre pattinava, si era concentrato più sul pubblico che sulla perfezione e sul livello dei vari elementi del programma.
É stato come rivivere le emozioni di quei momenti e avere la conferma di non essermele solo sognate.
La paura che mi era parso di intuire guardando Brian in viso c’era stata davvero, a quanto pare, e sul serio il contatto tra Brian e il pubblico era stato voluto e forte come lo ricordavo.
E poi, a sentire Brian che diceva quelle cose, mi sono sentita ancora più felice che lui fosse riuscito a dimostrare di essere ancora un campione.

Un'altra cosa davvero emozionantissima è stata assistere agli allenamenti.
Purtroppo non ho potuto essere presente a tutte le sessioni di allenamento (e nello specifico, ho visto Brian solo durante quelli del programma libero e durante le prove del gala), ma quelle che ho visto me le sono proprio godute.
Nel complesso, è stato piacevolissimo e incredibilmente interessante vedere gli atleti allenarsi (ad esempio mi sono beata del fatto che i fratelli Kerr hanno ripetuto il loro programma di gala sotto il mio naso un sacco di volte. Così ho potuto godermi ogni singolo particolare da vicino e con calma, e fare un sacco di foto).
Ovviamente la cosa più eccitante di tutte è stato l’allenamento del programma libero.
In primo luogo per il fatto che durante gli allenamenti il pubblico può stare nell’anello più basso degli spalti, a pochissimi metri dalla pista e dagli atleti.
Quel giorno io e Lori siamo arrivate al Palavela presto, in tempo per vedere l’allenamento di Jamal Othman e di Florent Amodio, nonché di qualche altro atleta che ora non ricordo. Subito dopo è arrivato anche Adam Rippon, e ha iniziato a prepararsi per pattinare anche lui.
Siamo state ben felici, sia io che Lori, perché entrambe amiamo già tanto Amodio che è la nuova promessa francese, e perché io adoro Adam. Ci vado matta.
É stato proprio bello potergli chiedere un autografo e vederlo da vicino. E Lori ha approfittato dal fatto che Adam stava firmando il mio blocchetto degli autografi per scattargli alcune foto davvero bellissime, mentre io ne ho scattate altre prima che finisse di allenarsi.
Ma il primo colpo al cuore mi ha stesa prima di incontrare Adam.
É successo un istante dopo che sono arrivata a bordo pista.
In principio uno dei volontari che prestavano servizio come inservienti ci ha impedito di scendere giù nell’anello più basso dello stadio, così io e Lori abbiamo guardato Othman e Amodio stando nel gradino più basso del nostro livello (poco più giù di dove sedevamo di solito. In pratica nello stesso punto in cui io avevo guardato Brian che gareggiava). Poi ci hanno detto che potevamo andare giù.
Appena scese, non ricordo nemmeno il perché, ci siamo avvicinate all’angolo più estremo della balaustra in plexiglas che dominava l’inizio della scala per il back stage e gli spogliatoi.
Siamo arrivate fin lì, abbiamo guardato verso il basso e ... Brian era esattamente a due metri da noi, bello come il sole a primavera!
Non indossava ancora la tutina “di scena”, era lì solo per gettare un’occhiata in pista.
Gli ho fatto due foto al volo e una è buffissima, perché l’ho giusto pescato mentre faceva le smorfie XDDD
Alcune ragazze giapponesi gli hanno chiesto un autografo. Io invece volevo solo osservarlo, con calma e da vicino (per quanto non sapessi che il giorno dopo avrei potuto abbracciarlo e fare una foto con lui, e anche se l'ultima volta che avevo visto era stato comunque da molto vicino, tanto da averlo potuto toccare. Del resto, in quella prima occasione, Brian stava lasciando il Palavela dopo il programma corto, e non aveva avuto molto tempo per i fans).
Così sono rimasta ad osservarlo per bene e non appena lui è tornato dietro le quinte, lontano dai miei occhi, ho potuto finalmente riconcentrarmi su tutti gli altri pattinatori che erano ancora sul ghiaccio.
Ma sono rimasta vicino a dove avevo visto Brian, perché sapevo che per tornare in pista con il suo gruppo di allenamento, sarebbe dovuto ripassare da lì (e anche perché era il posto migliore per fermare Adam e chiedergli un autografo mentre usciva dal ghiaccio).
Guardare l’allenamento di Adam Rippon e di tutti gli altri è stato molto interessante e divertente, una vera mamma per un’appassionata di pattinaggio.
Potevo vederli pattinare così da vicino… tentare i salti, provare i vari elementi…
Ma quando Brian è tornato e si è di nuovo fermato proprio sotto di me, sistemandosi i guanti del costume, le mie gambe si sono trasformate in qualcosa di molto più molle e più vacillante del solito e il mio cuore ha preso il volo.
Ciao ciao Ny. Un’altra volta! Acc… anni e anni di tifo serio e ben indirizzato sconfitti da un sorriso tutto lentiggini…
Ero così affascinata che trattenevo il fiato.
Quella mattina, durante tutti gli allenamenti, ho fatto un sacco di foto, ma le mie preferite sono proprio quelle in cui Brian non era ancora sceso sul ghiaccio e si stava ancora infilando i guanti.
Sarà anche che i polsi degli uomini, se sono bei polsi, su di me hanno effetti parecchio ormonali…
Ci fosse stato lì Stéphane che ha polsi stupendi magari sarei svenuta ;D
Comunque sia, Brian era con tutta evidenza teso al pensiero della gara di quella sera e mi spiaceva per lui, ma era anche così sfacciatamente atletico e virile che faticavo a formulare pensieri troppo coerenti.
Ovviamente, dal momento che era il turno di allenamento dei migliori, anche Daisuke Takahashi, Jeremy Abbott, Michal Brezina e Patrick Chan erano lì, ma io non riuscivo a vederli davvero.
L’amante del buon pattinaggio che è in me adora il modo di pattinare di almeno tre di loro e li considera fantastici, ma… avevo un Joubert che faceva da elemento distraente. E ci si impegnava parecchio…
Vi assicuro che per me è stato davvero insolito e inaspettato perché amo così tanto il pattinaggio che per me i pattinatori sono sempre interessati, specie se sono di alto livello come lo erano quelli che si stavano allenando con Brian.
Malgrado ciò Brian aveva catturato tutta la mia attenzione.
Così, a quel punto, ho deciso anche dove volevo fermarmi per osservarlo: esattamente dietro Laurent Depoully, l’allenatore di Brian, che era appoggiato al cancelletto di accesso alla pista e che custodiva gelosamente i suoi coprilama e la sua bottiglia di acqua minerale.
Era il posto perfetto per guardare Brian da vicino per fotografarlo a raffica (anche se ero così eccitata che la maggior parte delle foto sono venute un po' mosse, a differenza di quelle che, nella stessa occasione, ho fatto ad altri pattinatori).
Era davvero un ottimo posto, perché Brian non poteva che passare di là, sotto il mio naso, ogni volta che voleva bere, riposare un po’ o parlare col suo allenatore..
Era un passaggio obbligato!
Povero Brian, credo di averlo torturato un po’ all’inizio, proprio perché ero ferma lì.
Lui era nervoso per la gara, e io ho notato che, in un primo momento, non era poi così felice di trovarsi sotto il mirino della mia fotocamera. Ogni volta che passava vicino a me e alla mia reflex rallentava e chinava un po’ il capo.
Così mi sono detta: "Povero Brian, dovrei lasciarlo in pace", ma, anche volendo graziarlo, non riuscivo a muovermi, ero affascinata da ogni salto che tentava, e da ogni singolo movimento del suo corpo... perfino da come muoveva le mani...
I salti di Brian non sono stati perfetti, ma quando gli riuscivano erano talmente belli e tipicamente suoi che trattenevo il fiato.
Col passare del tempo, Brian si è abituato a me e alla mia fotocamera indiscreta e ha smesso di fare il timidone.
Ha semplicemente fatto come se non ci fossi, eh, non aspettatevi chissà che cosa XD
Devo anche dire che non è stato merito mio se si è sentito più a suo agio. É che Daisuke Takahashi aveva iniziato a provare salti quadrupli e a sbagliarli tutti, l’uno dietro l’altro.
E più Daisuke sbagliava, più Brian acquistava fiducia in se stesso, e scordava il nervosismo.
A ogni passo falso del rivale corrispondeva un sorriso sempre un po’ più largo di Brian.
Vedere Daisuke mostrarsi così fallibile, evidentemente faceva sì che lui si sentisse meno fragile.
Inoltre è stato bello per me poter osservare con tanta libertà perfino le incertezze degli atleti, e notare quanto fossero perfettamente leggibili sul volto di Brian e degli altri.
É stato un altro di quei momenti in cui, per quanto già lo sapessi, ho realizzato fino a che punto anche i grandi campioni sono prima di tutto esseri umani.
É stato interessante anche notare le dinamiche psicologiche: a fine allenamento Brian era rilassato e Daisuke un fascio di nervi.
Cosa che poi non si è riflettuta sulla gara, ma che è parte del gioco. Perciò è stato bello non perdersi neanche questi dettagli.
Alla fine, ma solo dopo che Brian ha lasciato il ghiaccio (qualche minuto prima di tutti gli altri) mi sono finalmente resa davvero conto che anche Chan, Abbott e Takahashi erano in pista XD
Ma prima sono anche riuscita ad andare da Madame Joubert per consegnarle la famosa dedica, e soprattutto è successo un piccolo incidente davvero divertente.
Brian si trovava sulle scale che portavano al back stage, quindi era ancora sotto gli occhi di tutti, tifosi compresi, e voltava la schiena a noi tifosi, quando Depoully ha cominciato a slacciargli il costume e ad abbassare la zip, scoprendogli le spalle.
Depoully aveva denudato appena pochi centimetri della schiena di Brian (e io e alcuni altri tifosi ce ne stavamo lì a goderci lo spettacolo in religioso silenzio, senza disturbare o farci notare in alcun modo) quando paio di giapponesine hanno capito che l’allenatore stava praticamente spogliando Brian proprio sotto i loro occhi e si sono messe a gridare come pazze.
Io ho avuto paura che si lanciassero giù dalla balaustra, e naturalmente Depoully si è reso conto che forse denudare Brian in quel modo davanti ai suoi fans poteva dimostrarsi un grave errore tattico e si è subito fermato.
Accidenti! Che peccato! ;DDD Mannaggia alle giapponesi, mannaggia! ;DDD

L’altra sessione di allenamento che ho visto è stata altrettanto bella, anche se Brian non c'era.
Anzi, non avendolo avuto lì a distrarmi, finalmente mi sono potuta concentrare anche sugli altri atleti.
I più divertenti sono stati senza dubbio Brezina e Abbott.
In teoria dovevano solo provare i loro programmi singoli per il gala, ma poi hanno iniziato per gioco una gara di salti.
Be’, in un primo momento di sicuro era un gioco... ma poi... hahaha... Brezina è stato incredibile, dovevate vederlo!
Salta davvero bene ed erano anni che non vedevo qualcuno saltare così in alto (non trovo i suoi salti eleganti come quelli di Brian, ma caspita se è notevole il ragazzo!!! Era spettacolare.).
Insomma, quei due ad un certo punto si sono proprio infogati di brutto XD
Brezina non è mai caduto, o quasi, e il povero Jeremy invece ha iniziato a sbagliare e a cadere sempre più spesso, ma non ha voluto mollare per nessun motivo, anche se alla fine era tutto ammaccato e camminava curvo e tenendosi le reni come un vecchino pieno di reumatismi.
Brezina rideva e Abbott s’impuntava.
Alla fine, dopo l’ennesimo tentativo Jeremy di saltare ancora, Brezina l’ha raggiunto a centropista e, con aria del tutto distaccata, ha saltato proprio sotto il suo naso un triplo-triplo da infarto alto come se volesse decollare.
E con questo Brezina ha definitivamente distrutto e asfaltato il suo sfortunato amico Abbott.
Povero, povero Jeremy! ;D

In ogni caso, malgrado l’abbia pubblicamente umiliato a suon di salti, Brezina mi è parso proprio in ottimi rapporti con Jeremy Abbott.
Sono molto amici e si vede. Passano molto tempo insieme quando Brezina non è con la sua ragazza, la più piccola dei fratelli Reed.
In effetti a Torino è stato interessante anche vedere chi è legato a chi e come.

Oltre a tutto questo, durante il Mondiale, ci sono stati molti altri episodi divertenti e emozionanti.
Troppi per poterli riportare tutti qui.
Uno è stato quello delle Small Medals.
Tutte le cerimonie delle Small Medals sono state carine, ma per me la più memorabile resterà sempre e per forza di cose quella delle donne.
Quando le small medals sono state assegnate alle ragazze infatti, siamo state io e Lori a fare due delle domande che di solito i fans possono rivolgere agli atleti. Io ho domandato una cosa a Yu-Na Kim e Lori ha chiesto qualcosa a Miki Ando.
In realtà per una questione di tempistica è stata la presentatrice a porre le domande indicandoci alle atlete, in modo che capissero chi le aveva fatte.
Io ho chiesto a Yu-Na, come stava Adam Rippon, dal momento che l’avevo visto così sconvolto, poveretto, mentre lei gareggiava.
Ma la presentatrice era tremenda, non capiva un piffero e ha chiuso la domanda con qualcosa che io non avevo detto: "E alla fine l’hai consolato?” ha aggiunto, del tutto di testa sua. “Perché, se non l’hai fatto tu, la ragazza che ha posto la domanda lo farebbe volentieri al tuo posto, visto che Adam, dice, è tanto carino."
Mi ha fatta passare per quella che aveva una cotta per Adam Rippon :DDD
Ed è verissimo che Adam è carinissimo e io lo adoro, ma ... non in quel senso :D
No grazie, Adam non è proprio il mio tipo d’uomo :D
Troppo piccolo, troppo biondo, troppo teneroso, troppo Cosino Biondo appunto! XD
Però avreste dovuto vedere la faccia di Yu-Na, quando la presentatrice le ha detto che Adam era così preoccupato per lei.
Era sorpresa e imbarazzata, credo di averla un po’ spiazzata :D
Alla fine ha risposto che tutti loro sono sempre molto preoccupati quando i loro amici gareggiano, ma che Adam stava bene che e si sarebbe presa cura di lui.
Lori, invece, ha rivolto a Miki una domanda che voleva essere una presa in giro del suo allenatore nonché fidanzato Nikolaj Morozov, però, a causa della cattiva traduzione dell’interprete Miki ha capito tutt’altro e ha risposto in una maniera così tecnica e seria che Lori è stata addirittura citata sul sito web italiano dedicato al pattinaggio sul ghiaccio “Art on Ice”, come quella che aveva fatto una domanda tecnicissima alla campionessa giapponese.
Così, io ho fatto la parte della gossip-girl , e Lori quella della super esperta di pattinaggio artistico :D
E entrambe siamo finite sulla TV coreana e su quella giapponese :D (e su Youtube)

Un'altra cosa che buffissima è stata il podio maschile.
Seguo il pattinaggio da anni ma non avevo mai visto niente di simile.
Il modo certe cose erano organizzate a Torino non era il massimo, questo poi è stata assurdo, ridicolo e imbarazzante.
Punto primo: i due gradini della medaglia d’argento e della medaglia di bronzo avevano quasi la stessa altezza.
Quindi, una volta salito sul podio, Patrick Chan (l’argento) ha capito di aver sbagliato gradino e ha chiesto a Brian di fare cambio di posto.
E Brian ha detto ridendo: "You did it! Hai fatto tutto tu!"
Come ad intendere che non era salito volontariamente su quel gradino per usurpare il secondo posto a Chan.
E già allora, nonostante la serietà della cerimonia, Brian e Chan hanno iniziato a ridacchiare parecchio.
Come se non bastasse, a quel punto, i gradini erano finalmente occupati dai giusti atleti, ma in compenso le bandiere del Canada e della Francia erano inesorabilmente invertite.
Così, Brian ha ricevuto la sua medaglia di bronzo sotto i colori del Canada, e Chan rimasto per tutto il tempo sull’attenti sotto la bandiera francese :D
Fortunatamente, almeno Takahashi aveva la bandiera giapponese di fronte a sé e l'inno nazionale era quello giusto XDDD
Ma non è finita lì... quando è arrivato il momento di scendere dal podio Brian, Patrick e Daisuke si sono ritrovati confusi e incerti.
Piuttosto che scendere giù dai rispettivi gradini con l’abituale flemma e compostezza, tutti e tre sono volati giù da quel podio in un modo davvero scomposto e imbarazzante.
A guardare la scena da dietro, come ho fatto io (ero proprio alle spalle del podio) si aveva la divertentissima ma allucinante impressione che qualcuno avesse gettato un ratto morto sul podio e che quindi quei tre se la stessero svignando lanciandosi disordinatamente giù dai gradini XD
Sarebbe stato anche il meno (anche se ogni volta che vedo la foto di quella fuga che sono riuscita a scattare rido come una pazza XD), ma la serie di cose assurde è continuata.
Da quel momento in poi, infatti, Brian, Chan e Daisuke hanno iniziato a notare che qualcosa – una sostanza non identificata, ma appiccicosa come il miele o la colla – era rimasta attaccata alle lame dei loro pattini e rendeva loro difficile pattinare.
Tutti e tre non facevano altro che sollevare una gamba per controllarsi le lame, proprio come chi si osserva la suola delle sue scarpe per vedere se, per caso e per sfiga... ha schiacciato una cacca per strada.
È stato troppo divertente XDDD
Tutti e tre cercarono di pattinare, ma riuscivano giusto a fare qualche passo e poi si bloccavano di nuovo.
Questa misteriosa sostanza appiccicosa, evidentemente, era sul podio e da lì è finita sulle lame dei pattini.
Fosse quel che fosse, tutti e tre erano davvero impacciati nei movimenti.
Takahashi pattinava a gambe divaricate, come un marinaio sul ponte di una nave durante un fortunale :D
Daisuke “Eleganza” Takahashi… una scena mai vista… XD
Chan, che di solito pattina talmente veloce da far sembrare lento chiunque altro, era così impedito da questa cosa collosa che, a un certo punto, ha raccolto una bandiera giapponese (lanciata sul ghiaccio dai tifosi di Daisuke) e poi ha cercato di inseguire Takahashi per dargliela, ma non riusciva a correre.
Quando Chan se ne è accorto ha iniziato a ridacchiare di nuovo con Brian, ancora più di prima.
Per Chan, veloce com’è di solito, il fatto di non riuscire a star dietro a Takahashi deve essere stato abbastanza surreale.
Di sicuro, è stato surreale e divertente per me vederlo succedere :D
Quando poi è arrivato il momento della foto di rito, un fotografo ha chiesto a Daisuke di sollevare verso l’alto la medaglia d'oro e il bouquet di fiori che gli avevano consegnato. Lui ha sollevato prima un braccio e poi l'altro e, a questo punto... ha perso completamente l'equilibrio e stava per cadere all'indietro come un sacco di patate.
Brian e Patrick l’hanno salvato, abbracciandolo da dietro all'ultimo momento.
E io a questa visione sono quasi morta dal ridere XDDD
Credo che quel podio e quella cerimonia di premiazione siano state stranissime per loro.
In realtà, tutti e tre sono abituati da anni e anni a partecipare a quel tipo di cerimonia, ma dubito sul serio che avessero mai visto niente di simile prima di allora.
E tutti e tre sono pattinatori di alto livello, più o meno aggraziati che siano sono campioni, ma improvvisamente sembrava che nessuno di loro fosse più in grado di pattinare decentemente :D
Era come se la sostanza misteriosa che avevano appiccicata ai pattini li avesse ritrasformati in tre novellini imbranati XD
Chissà che diavolo era?
Non lo so, so solo che quando tutte e tre sono finalmente usciti dal ghiaccio, Chan rideva così tanto (piegato su se stesso e con le mani appoggiate sulle cosce, come se avesse mal di pancia) che non riusciva più a fermarsi.
Brian, invece, si è avviato dritto e spedito verso sua madre, che lo aspettava dietro la balaustra, e una volta che l’ha raggiunta - prima ancora di mostrarle la medaglia di bronzo – ha alzato una gamba e le ha fatto vedere la lama di un pattino.
Evidentemente le ha subito spiegato che aveva della "colla" sulla lama, e che non riusciva più a pattinare.
E io e Lori l’abbiamo perfino sfottuto un po’, immaginando buffi doppiaggi in cui lui piagnucolava chiedendo che lei lo vendicasse XD
Mi chiedo se, alla fine, anche Brian, Patrick e Daisuke hanno commentato tra loro che quello era stato davvero il podio più assurdo di tutta la loro lunga carriera.
Certamente devono aver pensato che lo fosse :DDD
Se non altro quelli dell’organizzazione hanno imparato dall’errore commesso. Il giorno dopo i gradini del podio erano numerati e rivestiti alla sommità di stoffa antisdrucciolo del tutto priva di collanti vari ;)

A parte questo, a Torino, ci sono stati anche momenti altrettanto emozionanti, ma meno buffi. In Alcuni perfino un po’ “drammatici”.
Ad esempio, tutti sono rimasti col fiato sospeso mentre il russo Brodulin, che aveva appena iniziato ad eseguire il suo programma corto, si avvicinava alla giuria e chiedeva un break.
Nessuno sapeva cosa fosse successo, ma lui ha mostrato un pattino ai giurati e dopo un po’ il suo problema è stato chiarissimo: una delle lame di Brodulin si era spezzata di netto.
Non c'è stato niente da fare, Brodulin ha dovuto ritirarsi senza nemmeno aver potuto gareggiare davvero.
Peccato, perché durante il riscaldamento era andato tutto bene.
Ancora più surreale e triste, è stato vedere Nobunari Oda sbagliare i suoi salti, fino al punto di farli tutti solo singoli.
Era difficile da credere... in qualche modo forse è stato perfino peggio del disastro di Brian a Vancouver, perché, salti a parte, il programma di Oda sarebbe stato sostanzialmente un buon programma.
Anche Sara Mayer è caduta in modo rovinoso per il suo punteggio... povera Sarah... E 'stato veramente triste vederla andar male.
Per non parlare degli errori di Yu-Na Kim.
Incredibile! Yu-Na ha rischiato di cadere - malamente - da un angelo! Una cosa rarissima e assurda per una campionessa olimpionica. E poi ha perfino perso l'equilibrio all’inizio di una trottola in un modo molto strano.
Oh, se aveste visto quanto il povero Adam soffriva per la sua adorata Yu-Na in quel momento...
A sua volta Rippon è stato davvero coraggioso - Adam ha davvero mostrato sangue freddo, sono fiera di lui! – a non perdere la testa quando è venuto il suo turno di pattinare il programma lungo.
Lo dico perché Adam è dovuto scendere in pista subito dopo Samuel Contesti.
Il Palavela era ancora in un deliquio per Samuel, dal momento che lui era l’atleta di casa. Tutti strillavano “Samuel, Samuel, Samuel” e applaudivano ancora la sua performance, e chiunque, dovendo pattinare dopo di lui, avrebbe avuto ragione di sentirsi intimidito.
Invece Adam è rimasto calmo e ha fatto il suo lavoro! E 'stato un grande.
Bravo Adam!

Infine - e poi il mio racconto troppo prolisso sarà davvero concluso - devo dire qualche parola a proposito dell'atmosfera che ho respirato al Palavela.
La mia è stata una settimana indimenticabile anche grazie a quell’atmosfera.
Fin dall'inizio della mia avventura, mi è stato chiaro che il pattinaggio è uno sport d’elite in tutti i sensi, e che è seguito da tifosi molto diversi rispetto a quelli che seguono alcuni altri sport. Anche se poi è ovvio che non si può fare di tutta l’erba un fascio e ogni sport ha degli ottimi e degnissimi tifosi.
Però giusto per farvi un esempio posso dire questo: il mio bed & breakfast si trovava di fronte a uno degli stati di calcio di Torino.
L’ultima domenica, quando tutto è finito, la gente al Palavela mi ha detto addio con un sorriso, con tanta emozione e con un abbraccio.
Tutti dicevano "Arrivederci" e "Mi mancherai" e tutti erano veramente tristi di dover salutare gli altri.
Nello stesso tempo allo stadio era in corso una partita di calcio, e la polizia era di guardia fuori in tenuta anti-sommossa.
Da un lato della città c’erano addii affettuosi, arrivederci già nostalgici e un clima molto solidale e amichevole, e d'altra parte c'era pur sempre il rischio che qualcuno ti menasse durante la partita.
Tutto ciò mi sembra abbastanza emblematico.
Il pattinaggio artistico è proprio uno sport meraviglioso in tutti i sensi.
Gli stessi atleti sono così gentili e disponibili che si fa fatica a crederci. Ti rendono difficile ripartire e dire: "Okay, ora è tutto finito."
Ognuno di loro è pronto a regalare ai suoi fans una foto, un sorriso, un autografo e qualche volta anche due chiacchiere.
Molti di loro – soprattutto i fratelli Kerr che sono i più gentili di tutti, devo dire – ringraziavano calorosamente i tifosi che chiedevano loro una foto o un autografo.
Nessuno di loro si comportava come una star lontana e inaccessibile.
Potevi letteralmente toccarli.
Io mi sono ritrovata a picchiettare su una spalla di Patrick Chan, in modo che si girasse per una foto, e la sua risposta è stata un sorriso.
Mi sono avvicinata a Takahashi e a quasi tutti i suoi colleghi. Ho foto con Abbott, Scott Moir e moltissimi altri atleti, e tutti sono stati molto gentili e carini con me.
Ho anche ridacchiato con Massimo Scali, perché quando l’ho abbracciato per una foto – la notte della finale di danza in cui ha vinto il bronzo in coppia con Federica Faiella – una ragazza ubriaca ha abbracciato me come se, così facendo, potesse arrivare a stringere Massimo, e poi non voleva più lasciarci andare.
Massimo in quel momento era molto stanco a causa della gara (e per la tensione, perché lui e Federica avevano gareggiato anche se lei non stava per niente bene), ma non si è mostrato affatto impaziente.
Infatti, mi guardava e rideva per l’assurdità della situazione e, mentre Lori gli diceva “Scusaci, non la conosciamo mica”, lui ha continuato ad abbracciarci finché non siamo riusciti a farci fare un foto senza la tizia ubriaca ce la rovinasse.
Anche Federica che era distrutta per via di un'influenza intestinale, prima di fuggire, si è fermata a dire ai suoi fans: "Perdonatemi, non riesco proprio a restare, sto troppo male, ma Max sta per uscire e rimarrà un po’ con voi anche per conto mio."
L’unica delusione in questo senso: Carolina Kostner.
É stata l’unica che fuggiva sempre come una diva senza fermarsi nemmeno per una foto.
Per il resto nemmeno Mao Asada e Yu-Na Kim, le medaglie d’oro e d’argento della gara femminile sono state tanto altezzose e intoccabili.
Semmai, parlando di pattinatrici italiane, Valentina Marchei è stata un tesoro.
Si è fermata a parlare con me e Lori, anche se era veramente di fretta (era impegnata come commentatrice nello staff della RAI).
Quando l’abbiamo incontrata, tra l’altro, era preoccupata a morte perché, anche se quest’anno ha vinto i Nazionali ed è andata molto bene per tutta la stagione, non sapeva ancora se sarebbe riuscita a gareggiare il prossimo anno.
La cosa purtroppo non dipendeva dalla sua volontà e nemmeno dalla sua bravura (e infatti quest’anno lei non competeva, malgrado la vittoria in campo nazionale. L’Italia aveva un solo posto al mondiale e due pattinatrici di punta. Hanno scelto Carolina).
Quando le ho detto: "Ecco l'unica italiana tifiamo davvero!" Valentina mi ha risposto seria, come se non riuscisse a crederci: "Qualcuno vi ha pagati per dire così?"
In questo momento mi ha fatto una gran tenerezza e mi sono intristita un sacco per lei. Povera Valentina, deve essere tremendo stare a guardare mentre si decidono il tuo futuro e la tua carriera, e sapere di non poter influire in nessun modo.
"No" le ho risposto "Siamo davvero tue fans. Non mollare, Vale! Non ti arrendere."
E lei ha risposto: "Ma io credo in me stessa. Forse ci credo anche troppo, è questo problema. Ora, non so più in cosa sperare."
Veniva una gran voglia di cercare di rassicurarla.
O almeno di distrarla dal pensiero di come poteva finire la gara di Carolina. Cosa che Lori ha cercato di fare, dicendole: "Comunque, grazie per aver consolato il povero Rippon".
Le parole di Lori ovviamente erano riferite alla preoccupazione che Adam Rippon aveva mostrato per Yu-Na. Poco prima, infatti, avevamo visto Valentina che chiacchierava con lui con il chiaro intento di fargli dimenticare l’ansia per l’amica.
Valentina ha capito subito a cosa Lori si riferiva, nonostante Lori in effetti non avesse specificato, e qui la conversazione è diventata surreale XD
Infatti Valentina ha replicato più o meno: "Beh, è normale essere nervosi prima che un amico gareggi... lo capisco bene, non avete idea di quanto stavo male io ieri..."
Valentina ovviamente non ha mica detto per chi era stata così nervosa la sera prima, durante la competizione maschile, ma è stato subito lampante per me e Lori che lei stesse parlando di Brian e del suo programma corto.
Insomma, lui è il suo ex (?) ragazzo…
Per altro, ve l’ho detto che è stato un dialogo surreale? XD Così surreale che per chiudere il discorso in bellezza io le ho istintivamente risposto: "Allora ieri eravamo in due." Le ho detto proprio così, come se fosse la cosa più normale di questo mondo replicare in questo modo. Come una pazza, insomma XD E come se la sua preoccupazione per Brian e la mia fossero comparabili, come se io e lei fossimo state le uniche in pensiero per lui in tutta Torino e, soprattutto, come se fosse normale che io parlassi così di Brian proprio con lei. Sembrava una chiacchierata tra compagne di scuola… non fosse stato che io e Lori le avevamo appena rivolto la parola per la prima volta in vita nostra XD
Di certo è chiaro che, insieme o no, Valentina è sempre molto affezionata a Brian :)
Per altro, quant’è bella quella ragazza! Bella e pure simpatica.
Sono proprio contenta che il prossimo anno lei possa finalmente gareggiare sul serio. Credo che tiferò tanto per lei.

Così la mia settimana a Torino si è conclusa con la sensazione di aver vissuto un sogno bellissimo e con un sacco di bei ricordi delle gare, ma anche di tantissimi altri momenti divertenti.
E mi ricorderò sempre anche delle tante persone conosciute al Palavela.
Ad esempio, della signora seduta accanto a me, e che amava Brian e John Kerr.
Cercava sempre di convincermi che Brian era bello, ma John lo era appena un po’ di più. E ovviamente non ci riusciva ;D
Avrà avuto un sessant'anni e non era un’esperta di pattinaggio, ma chiedeva sempre spiegazioni, e alla fine conosceva tutti gli atleti e tutti i salti e gli elementi dei programmi.
Quando ci siamo salutate, ha regalato a me e a Lori due sacchettini di gianduiotti e mi ha detto: "Non ti dimenticherò mai, tesoro, siete state così gentili e tu mi hai insegnato un sacco di cose. Ho imparato tanto.... mi mancherete ." É stata proprio carina!
E poi c'erano Paola (con cui mi sto sentendo tutt’ora via mail) e suo figlio Luca.
Paola avrà più o meno l’età di mia madre e va pazza per Brian, avreste dovuto vedere come faceva il tifo per lui!
Si infervorava perfino più di me! :D
Luca, poi, è un fan dei campioni giapponesi, la brava Mao Asada e Daisuke Takahashi, ma durante il programma corto, anche per solidarietà con sua madre e con Lori, che gli sedeva accanto, ha tifato per Brian con entusiasmo. Al grido di “É orribile, ma non importa” riferito ad una serie di passettini per nulla artistici e aggraziati che sono tipici delle coreografie di Joubert (e sono tremendi, è verissimo XD, anche se mai come quelli del suo programma di gala, dopo il quale, come già detto, io sono finita a ridere semisdraiata sui sedili davanti a una pletora di fans di Lambiel, ossia di donne abituate ad eleganza e leggiadria. Ricordo che ridevo e dicevo “É orribile…” e che alla domanda “Ma lo ami lo stesso?” ho risposto: “Sì, è orribile, ma lo adoro!” XDDD).
Poi ci sono stati anche Iris, Yumiko, Roberto e tanti altri con cui è stato divertente anche solo scambiare due parole :)
Insomma, l’atmosfera di una competizione di pattinaggio è veramente bellissima.
Lo sport dovrebbe essere sempre così!

A questo punto smetto di scrivere questo resoconto davvero troppo lungo (e mi scuso se mi dilungata troppo), e resto a disposizione per domande e chiarimenti di qualunque tipo.

Prima di fuggire però vi lascio le prove fotografiche della mia settimana di forllie torinesi ;D

Varie:

Il primo impatto col Palavela (o, come dicono i torinesi, con il Palazzo a Vela):

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Il famoso divanetto del Kiss & Cry (ossia Bacia e Piangi, per via delle reazioni che ospita, visto che qui gli atleti siedono ad attendere i punteggi) ancora deserto:

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I cerchi Olimpici rimasti dal 2006 e striscioni vari (per lo più dei tifosi svizzeri):

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Gli spalti VIP:

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Le Flowers, ossia le bimbe che di solito pattinano in giro dopo ogni esibizione (di gara e di gala) di ogni atleta per raccogliere fiori e peluche ed evitare che possano far cadere gli altri pattinatori:

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Foto varie dalle gare:

Florent si riscalda prima del programma corto:

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I Kerr in diversi programmi:

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Tessa e Scott:

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Federica e Massimo:

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Gli allenamenti del programma lungo:

Brian:

Joubert spunta a sorpresa dalle scalinate degli spogliatoi, e che fa? Le boccacce? :lol:
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Meno male che poi ha smesso:
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Ed eccolo scendere sul ghiaccio, ma prima una sistemata ai guanti del costume (le mie foto preferite di quel giorno, come vi dicevo): image
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Aemh...
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Ed ecco che Ny si apposta per beccarlo al varco ogni volta che il povero Joubert va a bere (faccio come i leoni con le gazzelle XDDD):

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Daisuke Takahashi la medaglia d'oro, mentre prova il suo programma lungo:

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Samuel Contesti:

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Patrick Chan la medaglia di bronzo:

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Michal Brezina:

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E Adam, il delizioso Cosino Biondo:

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Boccoli d'oro :lol: :
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La mano e la mia XD:
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Le prove del gala:

John Kerr fa la rock star ;) :D :

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I Kerr provano il programma di gala a pochi metri da me (goduria!!!):

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Brian durante la sessione di firma degli autografi:

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Seconda parte del foto-resoconto:

Un po' di pattinatori sparsi acchiappati al volo mentre non gareggiavano:

I famosi Fabien e Nathalie che Brian guardava pattinare e che sono tutti e due troppo carini:

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Valentina Marchei (che però dal vivo è mille volte più bella):

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Alban Preubert, la riserva dei francesi che non ha pattinato, ma mi portava così fortuna che gliel'ho perfino detto:

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Florent Amodio la nuova promessa del pattinaggio francese:

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Jamal Othman dalla svizzera:

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Javier Fernandez dalla Spagna, che è tanto carino ;) :

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Brian sodisfatto dopo aver superato lo scoglio del programma corto:

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Jeremy Abbott (da solo e con me mentre io indosso il piumino più largo dell'universo e lui tiene tra le dita una scatola di cioccolatini russi che credo fossero ipercalorici... ideali per la dieta di un atleta XD):

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Michal Brezina fuori dal ghiaccio (sembra un certo Draco Malfoy ^_-):

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Takaiko Kozuka, il "terzo uomo giapponese" che io trovo carinissimo:

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Sinead Kerr dalla Scozia:

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John Kerr, il fratello di Sinead:

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Massimo scali la nostra medaglia di bronzo nella danza (attaccata al mio braccio c'era la tizia ubriaca XD):

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Ed eccomi con la medaglia d'oro della danza Scott Moir:

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Sembra un po' un hobbit lo so ;D ed eccolo con la sua partner di danza Tessa Virtue:

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Ancora Tessa:

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Ancora Fabian e Nathalie:

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Brian strafelice dopo la seconda giornata di gara e dopo aver vinto il bronzo:

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Mao Asada, la medaglia d'oro della competizione femminile:

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Un inattesa Shizuka Arakawa, oro olimpico del femminile di Torino 2006, bellissima inviata della TV giapponese:

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L'epica gara di salti tra Jeremy Abbott e Michal Brezina:

Brezina arriva sul luogo della pugna...

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Cavalier Abbott si prepara alla battaglia ascoltando musica e muovendo un piedino a ritmo:

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Brezina inizia a scaldarsi:

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Abbott comincia bene, con un salto davvero ben piazzato:

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Ma Brezina non gli da scampo:

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Terza parte del foto-resoconto:

Cerimonia per la consegna delle Small Medals (ossia piccole medagliette d'oro, argento e bronzo che vengono date in aggiunta a quelle delle premiazioni ufficiali ai primi migliori tre atleti del programma lungo, ossia della gara finale. Il che vuol dire a chi ha avuto i migliori punteggi in quel frammento di gara, non a chi dopo entrambi i programmi. Quindi il terzo classificato delle Small Medals può non coincidere con quello dell'intero Mondiale. A Torino per non sbagliare, quando questo accadeva premiavano sia il terzo classificato del lungo che la normale medaglia di bronzo):

Premiazione maschile:
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Premiazione femminile (quella in cui io e Lori facevamo domande assurde):

Incominciando con la bellissima medaglia d'argento (a Torino e d'oro alle olimpiadi) Yu -Na Kim:
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Le rivali di sempre, la giapponese (vincitrice di questo round) Mao Asada e la coreana Yu-Na Kim:

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La terza classificata del lungo femminile (mentre la gara finale l'ha vinta l'europea Laura Lepisto) Miki Ando, anche lei giapponese:

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Ancora Mao:

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Ed eccole tutte e tre insieme:

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Il famigerato podio più sgangherato della storia del pattinaggio:

I risultati finali:

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Prima che Brian e Chan si scambiassero i gradini:

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Le bandiere invertite:

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Joubert riceve la stretta di mano del presidente della Federazione Internazionale di pattinaggio su ghiaccio, l'italianissimo Ottavio Cinquanta:

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Un abbraccio per il fotografo:

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Sul maxischermo:

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La fuga precipitosa dal podio :D :

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"Acc... chi mi ha incollato i pattini?" :D :D :D

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"Avrò mica pestato una... emh..."

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Chan e la bandiera giapponese che poi non riusciva a consegnare a Takahashi:

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Impediti...:

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In posa per le foto ufficiali:

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...e perfino in quel momento...

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Il giro d'onore:

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Brian corre a far vedere il pattino gommato alla sua mamma:

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Aliseia
view post Posted on 2/6/2010, 13:38




CITAZIONE (Nykyo @ 2/6/2010, 02:49)
Infatti non ho proprio potuto evitare di pensare: "É così tiepido... lui... lui è vivo. Ma proprio vivo. Sul serio! Non è una foto o lo spezzone di un video, è una persona vera, ed è una cosa così bella e tenera che lo sia."
Non riuscivo a smettere di ascoltargli il respiro.
Era il respiro di una persona reale, non di un sogno, di un eroe o di un idolo inesistente.
E questa constatazione anziché farmi innamorare di lui (anche se non si può guardare negli occhi di Brian – e lui ti guarda dritto negli occhi mentre ti parla – senza innamorarsi di lui almeno un pochino), mi ha fatto provare affetto, se potete capire cosa intendo.

Sai che ti adoro quando sembri parlare di pattinaggio, e invece parli di altro? Davvero :wub:
Oh, bè… Anche quando parli di pattinaggio. ;)


Sì, tesoro. Bel portamento. E non ci hai detto il vero colore degli occhi. (Gli occhi, ragazze, concentratevi sugli occhi! Su, da brave!)

CITAZIONE
Tutto mi è sembrato più nitido che mai

Anche a noi :wub:
 
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Nykyo
view post Posted on 2/6/2010, 15:32




CITAZIONE (Aliseia @ 2/6/2010, 14:38)
CITAZIONE (Nykyo @ 2/6/2010, 02:49)
Infatti non ho proprio potuto evitare di pensare: "É così tiepido... lui... lui è vivo. Ma proprio vivo. Sul serio! Non è una foto o lo spezzone di un video, è una persona vera, ed è una cosa così bella e tenera che lo sia."
Non riuscivo a smettere di ascoltargli il respiro.
Era il respiro di una persona reale, non di un sogno, di un eroe o di un idolo inesistente.
E questa constatazione anziché farmi innamorare di lui (anche se non si può guardare negli occhi di Brian – e lui ti guarda dritto negli occhi mentre ti parla – senza innamorarsi di lui almeno un pochino), mi ha fatto provare affetto, se potete capire cosa intendo.

Sai che ti adoro quando sembri parlare di pattinaggio, e invece parli di altro? Davvero :wub:
Oh, bè… Anche quando parli di pattinaggio. ;)

E' che... tu lo sai quanto fragili possono essere gli idoli, no? O quanto dannatamente umani al punto di fregarti e colpire al cuore anche se non vorresti.
E quando vengono fuori dalla tua testa (ed è un dono immenso in un certo senso, almeno per me e nel caso specifico... come se avessi potuto stringere tra le dita la vita troppo sottile di Sirius, o sfiorare le ciglia abbassate di Severus. So che tu capisci) e sono veri, e - Dio! - così umani da rifiutarsi di restare sul piedistallo, allora sei fottuta!

Poi... non sai quanto ci ho pensato, dopo che tutto era finito, al ritorno, non sai quanto ho pensato a questo singolo concetto: sono stata fortunatissima.
Non tanto e non solo per aver realizzato il sogno nel sogno di incontrare così spesso e così da vicino uno dei miei idoli, ma per non esserne stata minimamente delusa. E' un brutto vizio quello che spesso hanno gli idoli vagheggiati da lontano, di essere altro da quel che si credeva, di essere peggio di come li si sperava, e di farti sentire uno schifo ad averli amati e a non esserti accorta di com'erano davvero.
A volte un idolo che risulta "falso" delude più di un amico che risulta tale, per quanto sembri assurdo.
Ti fa sentire stupida, anche.
Io non ho avuto la sfortuna di questo tipo di delusione, nemmeno nel vedere (giuro che in quei sei giorni si sono visti anche quelli) i difetti di Brian, perché erano quelli che già conoscevo, umani, perdonabili, così suoi da essere parte di quello che me lo fa adorare.

Quindi, già, era così tiepido, vero, vivo ed è stato un dono.

Non è che ne sono innamorata, è che ha ancora una volta reso più colorata la mia già coloratissima esistenza e gliene sono così grata che ogni tanto mi ci intenerisco un po' ;)


CITAZIONE

Sì, tesoro. Bel portamento. E non ci hai detto il vero colore degli occhi. (Gli occhi, ragazze, concentratevi sugli occhi! Su, da brave!)

Verdi! Ha un meraviglioso paio di occhioni verdi! Ma... be', non so come l'obbiettivo della mia reflex era caduto sul suo... emhh... sul... insomma, come dici tu: bel portamento! :lol:


CITAZIONE
CITAZIONE
Tutto mi è sembrato più nitido che mai

Anche a noi :wub:

Perché le persone come te sono meravigliosamente recettive :wub: Non per merito mio ;)

Edited by Nykyo - 2/6/2010, 16:52
 
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Nykyo
view post Posted on 2/8/2010, 10:56




Fa caldo e un po' di ghiaccio ci sta bene, anche se i regalini che vi porto più che altro il caldo lo fanno venire...

Uno è un pezzetto da un gala che è divertentissimo, buffo e sexy da matti. Ci pattina il mio Alexei e poi... occhio a John Zimmerman, il biondino col cappello bianco e la camicia biege senza maniche... io non amo spesso i biondi, ma... aemh... sono una donna sposata (e lo è anche lui con quella fortunella italiana di Silvia Fontana, a sfatare il mito che i pattinatori sono tutti gay. Per altro quei due visti insieme dal vivo sono di un innamorato-puccioso da spavento XD).

Non dite che non vi avevo avvertite di quanto è carino ;)



E per chi preferisce i bruni, ma soprattutto per la mia Svizzera preferita che non vizio da un po'...







Ovviamente le foto e il video non sono miei, li ho presi on line, appartengono a chi li ha realizzati.

Edited by Nykyo - 3/8/2010, 00:25
 
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31 replies since 5/5/2010, 17:45   4603 views
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