Così parlavano i Babilonesi!

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view post Posted on 3/10/2010, 15:20
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Ho letto (e ascoltato! ^_^ ) questo interessantissimo articolo su Repubblica e ora ve ne porto a conoscenza!!

"Così parlavano i babilonesi"
un prof riporta in vita la lingua
Un ricercatore britannico ha interpretato una serie di componimenti poetici rinvenuti su tavolette d'argilla. E li ha messi online affinché tutti possano ascoltare il "suono" di una delle più antiche civiltà della Storia. Ecco l'effetto che fa

di LUIGI BIGNAMI

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La Porta di Ishtar
al Pergamon Museum di Berlino



DOPO circa duemila anni, la lingua dei babilonesi torna viva. E si può anche ascoltare. Tutto questo, grazie a un ricercatore inglese autore di un'impresa unica nel suo genere. Martin Worthington - questo è il suo nome - della University of Cambridge, esperto di grammatica babilonese e assira, ha infatti creato un sito internet nel quale ha inserito una serie di poesie "in lingua", da lui interpretate: le prime registrazioni includono alcuni dei più antichi lavori della letteratura di quel popolo e sono riconducibili ai primi anni del secondo millennio prima di Cristo. Al momento il ricercatore ha reso pubblici una trentina di racconti. Molti altri sono in fase di registrazione.

AUDIO - COSI' PARLAVANO I BABILONESI 1

L'idioma babilonese era una delle due varianti dell'accadico, l'altra era la lingua popolare assira. Il primo venne utilizzato fino all'VIII secolo prima di Cristo, mentre della seconda si hanno tracce che datano fino al I secolo dopo Cristo. L'impegno di riportare in vita queste lingue da parte di Worthington è finalizzato soprattutto ad attirare l'attenzione su di esse, così che siano sempre di più i ricercatori che si avvicinano a questa parte del mondo antico che meriterebbe ricerche ben più approfondite rispetto a quelle che gli vengono dedicate, considerata anche la mole di informazioni a disposizione.

"Molto spesso mi viene chiesto com'era il suono della lingua babilonese - spiega Worthington - e poiché non è semplice descriverlo ho pensato che fosse giusto creare una risorsa grazie alla quale chi è interessato possa ascoltarlo". Certo, non è semplice dare un "volto" a quei suoni, "è quasi un lavoro da detective - osserva il ricercatore - con questo esperimento ho poi voluto sfatare alcuni miti che durano da tanto tempo, ossia che più si va indietro nella storia e meno si conosce di essa. In realtà sui babilonesi abbiamo una gran quantità di informazioni che ci permette di gustare la ricchezza e la complessità della cultura di quel popolo".

Al momento, la collezione di racconti orali vanta soprattutto opere poetiche. Gran parte proviene da iscrizioni cuneiformi su tavolette d'argilla rinvenute nell'area geografica in cui sorgeva la Mesopotamia e che oggi appartiene a Iraq, Siria, Turchia e Iran. "In questi componimenti - spiega lo studioso - si fa la conoscenza con divinità, giganti, mostri della mitologia del tempo e con creature strane e meravigliose". Molte descrizioni potrebbero aver fornito lo spunto di alcuni dei racconti biblici più noti, come la storia di Gilgamesh, (andate qui per saperne di più!) che sentì raccontare da Utanapishtim di come egli fu istruito dagli dei per preparare una barca e far fronte a un diluvio universale e, con essa, salvare il "seme di tutte le creature viventi".


 
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