Sherlock Holmes, e il dottor Watson

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Beàtrix
view post Posted on 7/1/2011, 23:22




Ebbene sì, sono ancora io. Ebbene sì, sono di nuovo qui con un altro uomo che adoro e che non è il padrone di casa.
(ehm... mmmh... ssst... santo cielo, il padrone di casa mi caccerà prima o poi).
Dicevamo.
Dopo Spock (lo ammetto, dopo Spock, anche cronologicamente dopo Spock), lo scettro va proprio a lui, a Sherlock Holmes.
Dopo aver sproloquiato sul mio primo ufficiale, lasciatemi pontificare per qualche pagina sull'altro uomo che tanto mi affascina, e spero di divertirvi un poco.
Dunque... chi è Holmes? Cancellando la famigerata quanto incoerente rispetto al vero Holmes immagine che campeggia un po' ovunque e persino nella metrò di Londra, otteniamo qualcuno che conosce soltanto chi ha detto il Canone. Ma chi è Holmes?
Cominciamo a dire chi non è Holmes. Sherlock Holmes non è, come detto due righe sopra, l'immagine che è entrata nel costume comune. Quell'Holmes non è quello reale, ma è una figura che esce probabilmente dai film anni Trenta e Quaranta, che hanno purtroppo ben poco a che fare con l'originale.
Holmes nell'immaginario comune è un tizio magro e rattrappito, a volte un po' curvo, estremamente scaltro, veste un dress coath lungo e dismesso, un cappello con le orecchie trattenute da un legaccio sulla sommità, fuma una lunga pipa, ha il naso adunco, è stempiato, aguzzo, a volte piuttosto vecchio, a volte rugoso, misantropo e misogino, infallibile, ed è seguito da uno sciocco, Watson, una sorta di spalla. «Elementare Watson, elementare».
Beh, tutto questo è quello che in realtà Holmes non è.

Sherlock Holmes è un uomo sui trentacinque. Non è un bell'uomo, ma viene descritto come un uomo piuttosto affascinante, che sa esercitare, quando gli serve, una particolare galanteria con il gentil sesso; non è affatto misantropo anche se piuttosto solitario e molto diffidente, e non si possa dire che sia misogino, anzi ha un reverenziale rispetto per le donne, anche se se ne tiene rispettabilmente alla larga, quasi ne avesse un sottile timore, quasi che una distrazione femminile fosse sgradita in quanto lo priverebbe della sua totale oggettività di vedute.
È descritto come un uomo piuttosto giovane ma uomo fatto -infatti facendo due conti il maggior numero di racconti è ambientato fra i suoi 35 e 45-, con gli occhi grigi e penetranti così spesso citati dal suo biografo, occhi freddi, ma di tanto in tanto incredibilmente luminosi quando qualcosa lo colpisce o eccita -e Holmes, a dispetto di quanto si possa credere, è facilmente eccitabile se preso per il verso giusto; ha il profilo aquilino, la fronte alta ma non stempiata, anzi viene detto avere capelli scuri. Ha mani lunghe e nodose, macchiate dall'acido perché si diletta di chimica. Watson lo descrive di primo impatto come «un chimico di prim'ordine», ma tale non appare essere durante lo svolgersi dei racconti, quanto piuttosto un appassionato di chimica che usa sporadicamente i suoi esperimenti per provare eventuali teorie, ma fa uso talmente rado di questo interesse da non potersi certo definire un chimico.
È tanto disordinato quanto metodico, alterna periodi di depressione e umor nero durante l'inattività per diventare spesso febbrilmente attivo quando la sua intelligenza ha motivo di essere svegliata e utilizzata, lavorando giorno e notte senza sosta dimenticandosi di mangiare e dormire. Le sue compagne di ragionamento sono tre pipe corte e tozze, di legno o terracotta, ma non viene mai citata la calabash che purtroppo compare qua e là quasi sempre nei film. A tempo perso suona anche il violino, ma Watson non lo ha mai descritto come un gran bravo violinista, anzi a volte il povero dottore ne risulta innervosito dai suoni sconnessi che l'altro cava dal suo strumento. Tuttavia Holmes è uno straordinario appassionato di musica, estremamente acculturato in merito, assiduo frequentatore di concerti: il che non ne fa un buon esecutore, ma sicuramente un ottimo intenditore. Watson lo descrive privo di cultura generale, così come a volte Holmes indirettamente descrive se stesso nel medesimo modo, ma anche questo viene smentito nel corso degli scritti, dove il detective ne esce come una personalità poliedrica, un'ottima memoria, molto dotto in letteratura, anche straniera, e in pittura: un vero appassionato cultore delle arti. Insomma, non per niente sua nonna era la sorella di Vernet. Holmes, ancora a dispetto di quanto si possa credere, è estremamente sensibile alla bellezza: in generale, e soprattutto della musica, delle arti, e della natura, tanto da fermarsi a contemplare le rose.
È egli stesso un uomo estremamente elegante, sempre pulito e ben vestito, con il cilindro, il bastone da passeggio, giacca, catena e orologio; il famigerato impermeabile trasandato non è certo il suo, e il berretto da cacciatore viene citato una sola volta, se non vado errato nel racconto Silver Blaze.
Solo lati positivi? affatto, anzi. Quanto descritto sopra è per mostrare quanto sia contrario all'immagine corrente. Non è vecchio, non è trasandato, non è curvo, anzi dimenticavo di dire che pratica molti sport di autodifesa, dalla boxe alle arti marziali, e sa tirare di scherma. Non è misantropo, non è misognino, è estremamente intelligente ma non cattivo. È superbo, capriccioso, infantile, umorale, depressivo, solo, a volte lunatico, mai volgare, elegante... e con una psicologia estremamente complessa che esce un poco a poco a ogni racconto. Ha un fratello, Mycroft, di sette anni maggiore, un fratello che ha capacità di deduzione logica ancora maggiori delle sue ma estermamente pigro, un fratello quale forse Sherlock ha sempre tentato di eguagliare e al quale pare sentirsi inferiore, un fratello che sembrerebbe avere avuto i vantaggi dalla famiglia che Sherlock non ha avuto. Holmes è un uomo estremamente insicuro, con un bisogno costante di essere adulato, cercato, complimentato, approvato, insicuro a tal punto da essersi inventato un lavoro quale è unico al mondo, è il migliore anche perché non ha confronti: è il primo e unico «private consulting detective»: e non è affatto infallibile, anzi. Fallisce più e più volte, e la prende sempre malissimo.
...E c'è una persona, una persona che lo sopporta per anni e anni. Se Sherlock Holmes guadagna tutto il mio interesse a livello di uomo, di fascino, di mente, c'è una persona che guadagna tutta la mia simpatia amicale. Il mitico, impareggiabile, dottor John Watson.
E anche su di lui ci sono decine di luoghi comuni da sfatare: Watson è un uomo giovane, anch'egli sulla trentina avanzata, un bell'uomo, molto apprezzato dalle donne -si è sposato due volte, o forse tre, qui il Canone non è chiaro; ha il viso aperto, è un uomo galante e cortese, anch'egli piuttosto elegante anche se non tanto quanto Holmes. Quella di Holmes è un'eleganza quasi superba che a volte rasenta l'affettazione anche nei modi, quella di Watson un'eleganza piacevole di un perfetto uomo di mondo. È un medico, ha lavorato come medico nell'esercito in India, ritiratosi per una ferita. Watson è un uomo dai nervi saldi, dai principi sani, un uomo di fiducia, intelligente, coraggioso, estremamente paziente. E niente affatto stupido. Anzi. È Holmes che si diverte a salire in cattedra mostrando i suoi metodi, che stupiscono Watson solo in un primo momento, infatti poi il dottore ci fa amabilmente il callo. Watson è il grande biografo di Holmes. Quanto Holmes è umorale e instabile, tanto Watson è affidabile e leale. Quanto Holmes è infantile e capriccioso, tanto Watson è paziente e pacato. Tanto Holmes è lunatico e primadonna, tanto Watson si premura di confortare le persone. Tanto Holmes è superbo tanto Watson cerca di metterlo in guardia. E, diciamolo pure, menomale che c'è stato Watson molte volte, o il nostro detective forse avrebbe fatto una brutta fine.

Direi che ho scritto abbastanza. Ancora due ultime note: una è che vi è una interessantissima questione in merito alla reale esistenza di Holmes e di quanti ruotano attorno a lui, e l'altra è che fra tutte le rappresentazioni televisive estremamente sfalsate mi sento di consigliare caldamente l'interpretazione Jeremy Brett... consiglio le prime 21 puntate, se non ricordo male. Dopo l'attore si è ammalato gravemente, e anche se la sua bravura rimane altissima, ovviamente il personaggio e la presenza scenica ne hanno risentito pesantemente. Le prime venti o ventuno puntate sono semplicemente fantastiche, da manuale: un Holmes perfettamente Holmes, un Watson perfettamente Watson (successivamente l'attore viene cambiato), le battute perfettamente copiate dal Canone. Insomma, semplicemente perfetto.

Ah, post scriptum: Holmes non ha mai detto la famigerata frase «Elementare Watson», che è una invenzione cinematografica.
 
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Nykyo
view post Posted on 8/1/2011, 01:21




Bellissimo post. Anche io adoro Holmes e Watson, per quanto non inorridisca delle sue varie (l'ultima compresa) versioni cinematografico-televisive.

Personaggio davvero poliedrico, a modo suo uno che soffre molto, uno autodistruttivo e insicurissimo, come dici tu, ma sopratutto un uomo colmo di "contraddizioni" spesso lampanti che lo rendono interessantissimo e meraviglioso.
Un uomo capace di essere del tutto razionale e freddo, ma anche di essere tanto sentimentale da conservare la foto di una donna (anche come monito) come un tesoro inestimabile e di suonare con il violino una sorta di ninna nanna solo per distendere i nervi del suo migliore amico e farlo addormentare quando quello non ha chiuso occhio da troppi giorni.

Lui e Watson sono di una complementarità impressionante e, insieme con l'ambientazione nella Londra d'epoca, sono il bello dei racconti di Doyle che quanto a trama poliziesca non sono poi questo granché.
 
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Aliseia
view post Posted on 8/1/2011, 14:18




Aaaahhh!!! Voi mi leggete nel pensiero!! Streghe!! ;)

Cara Beatrix, mi sto proprio leggendo il Segno dei 4, e sono d'accordissimo con le tue prime righe.
Holmes è un figo!
Ha gli occhi penetranti, è atletico, tira di boxe... Altro che il signorino rigido che conoscevamo dai film...
Ne sono proprio affascinata (e il suo languore e la sua iper-attività, la sua freddezza e la sua fragilità... Che personaggio interessante!)

E perciò voglio differire la lettura del tuo post alla mia fine-lettura del romanzo, perché sono curiosa di scoprire se avrò le tue stesse impressioni...
Ma qui ritorno, non mi scappi! ;)

CITAZIONE (Nykyo @ 8/1/2011, 01:21) 
Un uomo capace di essere del tutto razionale e freddo, ma anche di essere tanto sentimentale da conservare la foto di una donna (anche come monito) come un tesoro inestimabile e di suonare con il violino una sorta di ninna nanna solo per distendere i nervi del suo migliore amico e farlo addormentare quando quello non ha chiuso occhio da troppi giorni.

... :wub: quel violino mi ha proprio stesa, già... :wub:
 
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Beàtrix
view post Posted on 8/1/2011, 14:40




Ma fantastico... stiamo guadagnando un'altra Holmes-addicted: io mi sono appena iscritta a un forum su Holmes, insomma, dopo aver infestato le sezioni extra di forum che con Holmes non c'entrano un'ostrega mi sembra giusto trasferirmi anche in ambienti più idonei. Comunque sono ovviamente presente anche in queste discussioni. Stai leggendo SIGN eh? ottimo ottimo, ma hai solo quello oppure hai tutto il Canone? Ti consiglio vivamente di leggere tutto il Canone, perché i racconti sono molto, ma molto migliori rispetto ai quattro romanzi.
Attendo allora le tue impressioni.

ps: le prime righe del primo romanzo fanno lo stesso effetto a tutti: «...Holmes??? o.O»
 
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Aliseia
view post Posted on 8/1/2011, 14:50




Ho letto Un Studio in rosso, tempo fa.
1 romanzo e 1/2, perciò, non molto ;)
Devo dire che trovo il personaggio, anzi i personaggi (anche Watson è davvero un bel tipo) decisamente migliori delle storie che li riguardano.
Più complessi, più affascinanti, appunto. Ma attendo di "attaccare" i racconti.

Ho visto sul finale del post un accenno agli Holmes dello schermo. Ti dirò: in prima battuta consideravo Robert Downey jr abbastanza inadatto, anche se sexy come sempre. Però, dopo aver letto una parte del Segno, devo ammettere che non è poi così OOC.
E poi è carino, e sta così bene con Jude Law (aehm... Ny?)

A tutt'oggi il mio Holmes preferito è Rupert Everett ne Il Mistero della Calza di seta.
Ne ho già parlato: lo trovo me-ra-vi-glio-so... Amaro, languido, disincantato... Forse un po' troppo raffinato (Holmes, come dicevamo sopra, ha classe ma non è un "signorino")
Comunque Rupert è un Holmes che adoro (anche Ian Hart è fantastico nella parte di Watson)

Edited by Aliseia - 9/1/2011, 13:52
 
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Beàtrix
view post Posted on 16/1/2011, 18:51




Ciao Aliseia, come procede la tua lettura di Holmes? Ti sei già addentrata nei racconti? Io qui aspetto e trepido!! Vai vai con i pareri anche parziali.
Intanto, visto che Nyky prima ha citato le rappresentaizoni cinematografiche, metto qui un paio di immagini dei due Sherlock Holmes IMHO migliori.

Il primo, primo anche in ordine cronologico, è lo storico Holmes di Basil Rathbone.
image
Ha ritratto un Holmes più o meno canonico, lo era per i tempi in cui ha recitato. È rimasto l'Holmes storico, tanto che la figura allampanata con il cappello da cacciatore e il soprabito lungo è diventata un classico dell'immaginario comune.
Anche la figura di Watson, ricordato come uomo pingue e avanti con gli anni è dovuta all'attore che impersonò il dottore a fianco di Rathbone.
Rathbone dal canto suo propone un Holmes molto, forse troppo calmo e pacifico rispetto a quello descritto del Canone. È un personaggio che appare sicuro di sé, lievemente ironico ma nemmeno troppo, pacato, riflessivo. Forse troppo pacato, Holmes è una mente tormentata. Ma per gli anni Trenta, ammettiamo che anche come resa fisica è un Holmes a cui possiamo fare i complimenti.

L'Holmes migliore, a parer mio, è quello dalla mente quanto mai tormentata portato sullo schermo da Jeremy Brett. Che dà al personaggio uno spessore mai visto in precedenza, che lo rende in modo totalmente canonico (e qui facciamo i complimenti anche ai registi o chi per loro che hanno avuto l'idea di stare appiccicati agli scritti di Doyle). Brett al suo Holmes non dà solo una psicologia finissima e una mente tormentata come dicevo (che purtroppo era anche quella dell'attore stesso), ma anche una presenza di tutto rispetto. Per quanto riguarda Watson, David Burke è l'Watson più canonico che si sia mai visto. Dopo una ventina di puntate l'attore viene sostituito da Edward Hardwicke, un "buon" Watson, ma non di resa così perfetta.
Ecco quindi qualche immagine della coppia migliore.

image image
 
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Aliseia
view post Posted on 5/2/2011, 16:31




CITAZIONE (Beàtrix @ 16/1/2011, 18:51) 
Ciao Aliseia, come procede la tua lettura di Holmes? Ti sei già addentrata nei racconti? Io qui aspetto e trepido!!

Ciao! ;) Ho finito il Segno, ma non mi sono ancora addentrata nei racconti.
Confermo la mia opinione sui romanzi: non è tanto la trama, il "giallo" in sé per sé che mi conquista, ma la psicologia di Holmes, così misterioso e tormentato.
E Watson, e il rapporto tra di loro.

In quanto agli Sherlock storici, confesso di avere un debole per il buon vecchio Basil, così british, così fragile. Ma anche Jeremy Brett mi intriga. Dovrei cercare qualche filmato ^_^
 
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Beàtrix
view post Posted on 6/2/2011, 09:10




Mmmmmmma ti accontento subito :D

Filmatino musicale su musica molto bellina tanto per farsi un'idea generale (stesso filmatino che ho linkato nel mio profilo facebook):
www.youtube.com/watch?v=19FRo2oJ2uA&feature=player_embedded

I primi dieci minuti dell'episodio «The dancing men», uno dei miei preferiti.
www.youtube.com/watch?v=YqIOW91fCvE

...toh, ti aggiungo anche questo, giusto perché ci sono capitata per caso.
https://www.youtube.com/watch?v=4LWvJ8gC1dg...rev-rn-1r-12-HM

Edited by Beàtrix - 6/2/2011, 11:58
 
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Nykyo
view post Posted on 6/2/2011, 21:43




Grazie dei video, Bea :)
 
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Aliseia
view post Posted on 13/2/2011, 15:11




Mi piace! Occhi verdi e una vita tormentata... Sì, mi piace.

Già che ci sono, lancerei la mia candidatura per un eventuale futuro Moriarty: Aidan Gillen!!
 
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Beàtrix
view post Posted on 13/2/2011, 16:16




Nel libro gli occhi di Holmes sono grigi, ma quelli verdi di Brett sono impagabili.
E comunque ci stanno, anche come colore.
...l'ultima frase mi sfugge...
 
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Aliseia
view post Posted on 13/2/2011, 16:39




CITAZIONE (Beàtrix @ 13/2/2011, 16:16) 
Nel libro gli occhi di Holmes sono grigi, ma quelli verdi di Brett sono impagabili.
E comunque ci stanno, anche come colore.
...l'ultima frase mi sfugge...

Adoro la combinazione occhi chiari/capelli scuri... ;)

Ehm, quanto all'ultima frase... Lascia stare, ognuno ha le sue fisse! :D
 
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Astry
view post Posted on 13/2/2011, 17:28




Quanto mi piace Brett! Ho tutta la raccolta delle sue interpretazioni di Holmes, peccato che sono in video cassette di bassa qualità e si stanno rovinando. <_<
 
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Nykyo
view post Posted on 14/2/2011, 11:36




Fattele riversare in DVD, tesoro, qui ci sono fotografi che lo fanno. E' un peccato perderle.
 
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queenseptienna
view post Posted on 18/2/2011, 11:45




Concordo pienamente sul fatto che la versione cinematografica più fedele al libro è sicuramente quella di Basil Rathbone, ha quasi lo stesso fascino dell'Holmes scritto.
Però vorrei spezzare un'arancia una lancia nei confronti del recente Sherlock interpretato da RDJ: ok, non ci azzecca niente FORSE, ma come aspetto ce lo si può fare anche stare (sì ok, io AMO fino allo spasimo quell'uomo e sapere che il mio ex marito lo ha visto dal vivo mi uccide), però dobbiamo rendergli merito di aver creato una nuova fetta di appassionati che prima non sapeva manco cosa fosse Sherlock Holmes, se non quello che dice appunto "Elementare Watson" xD
 
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14 replies since 7/1/2011, 23:22   514 views
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