Andando avanti

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°Numenlith°
view post Posted on 16/1/2011, 10:57




Titolo: Andando avanti
Autore: Numenlith
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Severus, Lily, James
Riassunto: Severus Piton è morto, ucciso dalle zanne avvelenate del serpente di Lord Voldermort. Ora deve andare avanti, così come diceva Silente, e ad attenderlo sono due guide che non avrebbe mai creduto possibili.
Disclaimer: personaggi ed i luoghi presenti in questa storia appartengono a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. La trama gli eventuali personaggi originali e le ambientazioni di questo racconto sono, invece, in quanto mia creazione, di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o per estrapolare e pubblicare altrove una citazione dalla stessa.
Questa storia è stata scritta esclusivamente per puro divertimento e non ha alcuno scopo di lucro, non è pertanto intesa alcuna violazione del copyright.

****




Il Nulla dentro di me.
Mi sembra di galleggiare, leggero come una piuma.
Leggerezza e libertà, non pensavo di poter associare queste due sensazioni alla mia morte. Non sento nemmeno più il dolore inflitto dalle zanne avvelenate di Nagini sul mio collo, il colpo letale; il Signore Oscuro non ha voluto sporcarsi le mani con il sangue del suo servo, di quello che credeva il suo servo più fedele, per prendersi ciò che desiderava. Sapesse quanto si sbaglia! Avrei potuto opporre resistenza, ma non l’ho fatto, perché invero morire era ciò che più anelavo, da sedici anni: morire. Lei era morta e io non meritavo di vivere tanto, dopo che Lei se n’era andata… ma c’era il vecchio a tessere i fili delle mie sorti, a ricordarmi che potevo essere più utile da vivo che da morto. Eppure sono morto.
Sono morto. Due semplici parole, che contengono tutta la loro tragicità, ma che per me suonano quasi come una carezza.
Morire e perdermi infine nell’oblio.
Ho portato a termine la mia missione, anche se avrei voluto che avesse un sapore diverso: ho consegnato al Ragazzo la chiave della verità; ora andrà incontro al suo destino, rendendo vani gli anni di sacrifici in cui mi sono prodigato per salvargli la vita; per proteggerlo, così come avevo giurato sulla Sua tomba. E lui, ignaro, mi ha fatto il regalo più bello che potessi desiderare prima di accomiatarmi dalle miserie umane: i suoi occhi verdi, gli occhi di Harry Potter… no, gli occhi di Lily!

Perdonami, Lily. Ho fallito. Non sono riuscito a difenderlo, non ho mantenuto la promessa; tuo figlio morirà, per un progetto più grande, di cui io, seppure ne fossi attore sulla scena, non conosco la trama.
Non sono degno di portare con me il ricordo dei tuoi bei occhi verdi. Non sono degno di portarli come Passaporta per la mia vita nell’aldilà.

Sono morto. Eppure ancora soffro. Il mio cuore continua a sanguinare lentamente il suo tormento, eppure non dovrei avere più un cuore. La mia espiazione continuerà anche qui? Ma io non credevo di avere più un’anima da far espiare; credevo che fosse perita, una maledizione dietro l’altra, distrutta pezzo per pezzo, uno dopo l’altro, ogni volta che un innocente cadeva sotto i colpi della mia bacchetta.

Ma dove sono? È tutto così nebuloso, confuso, avvolto da una pesante foschia! Ma forse la vista non appartiene alle facoltà che si possiedono nell’aldilà. Neanche il tatto, d’altronde, lo appare: così come non sento più la ferita mortale, non vi sono sensazioni percepibili che possano destare il mio interesse.
Eppure sono adagiato su un pavimento. La nebbia s’addensa e si sposta come un grande nuvolone, lasciandomi questa rivelazione agli occhi, che quindi devo avere, insieme al corpo, pallida riproduzione di quello che è stato in vita.

Ora riesco a percepire il luogo che accoglie le mie spoglie. Mi trovo in un’enorme stanza, di cui non si riescono a intravedere i confini e l’alta volta, piena di un fumo denso, che si spande tutt’intorno.

“Sev” la musica in tre lettere. Se avessi ancora un corpo, questo fremerebbe di gioia mista al terrore di dover affrontare la mia pena.
“Sev” ancora quella melodia.
Solo Lei mi chiamava a quel modo, con una dolcezza a me sconosciuta; così come sono stato privato prematuramente dell’affetto materno, da bambino ho conosciuto solo le percosse di un padre ubriaco; più tardi sono stato un adolescente schivo e privo di amici veri, poi un Mangiamorte che faceva sua una missione a cui credeva poco, infine un uomo che non conosceva amore, e che malgrado tutto faceva propria l’idea di un Amore che possa vincere il male più forte.

Ed ecco: in fondo due figure si fanno lentamente più nette. Un uomo e una donna che si stringono per mano, con una forza e un ardore tali da far credere che se si fossero lasciati, sarebbe stato per sempre.

I capelli rossi ondeggiano leggeri a una brezza che i morti non possono sentire sulle loro sembianze incorporee. Eterea, avvolta di un bianco drappo che le accarezza i piedi nudi e la fa apparire ancora più regale. Ipnotizzato, i miei occhi neri si perdono nel verde dei suoi.

È lei. La mia giustiziera. Non conoscerà clemenza, quando mi assegnerà la mia punizione, la pena che accompagnerà la mia eternità; la pena per averLa consegnata al Signore Oscuro, rivelando cose che non avrei dovuto udire, tantomeno ripetere; per non aver mantenuto la promessa di salvare la vita di suo figlio; e insieme mi farà pagare per tutti gli innocenti che ho ucciso, ubbidendo agli ordini di quello che volli come mio Signore.

Un cenno del capo dell’uomo che l’accompagna è un incoraggiamento ad andare. I capelli spettinati sono sempre gli stessi, eppure manca quel sorriso sghembo e quell’aria trionfa che mi ricordo avesse sempre da vivo. James Potter è venuto insieme a Lei per assistere alla mia ultima umiliazione, ma la cosa non mi importa.
Come sono giovani entrambi, così come la morte colse loro, appena ventenni, nel fiorire dei loro anni migliori, sposi felici e genitori di un bambino segnato dalla nascita, avvenuta sull’estinguersi del settimo mese.

Sorride, forse pregusta la vendetta tanto attesa, avanzando leggiadra, le mani abbandonate ai fianchi. E io, attratto da una forza a cui non posso oppormi, mi inginocchio a Lei, l’unica che io abbia amato, ma che il mio pensiero di uomo indegno non avrebbe dovuto nemmeno sfiorare, rischiando di contaminare la Sua purezza. Non invocherò il Suo perdono, né cercherò clemenza, ma non posso che inginocchiarmi alla Sua presenza; se non mi prostrassi, aggiungerei peccato su peccati.

I suoi occhi accarezzano il mio viso; per me sono sempre una carezza, dovessero anche esprimere l’odio che pure mi merito. Una smorfia sulla sua bocca perfetta. Si, è giusto che tu esprima tutto il tuo disprezzo nei miei confronti!
“Deve aver fatto male!” ora capisco cosa la disgusti tanto. Istintivamente porto una mano al collo, lì su quella ferita che ricorderà sempre la mia fine, anche se tuttavia non sento niente alle dita. Ma io avrei dovuto patire molto peggio di questo, e se il Signore Oscuro avesse saputo la verità, mi avrebbe certo garantito una morte meno stoica.
“Non meritavi una morte tanto atroce!” la sua voce è sempre innocente, espressione della sua purezza interiore. Nascondo lo sguardo, reclinando il capo in avanti. Vorrei parlare, ma dalle mie labbra esce solo aria. Riesce più difficile qui parlare, manifestare il pentimento, di quanto fosse stato in vita esprimere disappunto e sarcasmo.
“Sev” ancora quel vezzeggiativo che solo le sue labbra hanno saputo pronunciare “sono venuta a prenderti. Ho chiesto di essere io ad accoglierti e sono stata esaudita. Potrò così restituirti un po’ di quell’Amore che tu mi hai dato in un silenzioso riserbo. Avessi solo saputo in vita… sarei stata meno crudele, non ti avrei voltato le spalle…”.
Alzo gli occhi. Cosa dici? Sai chi sono io? Sono l’uomo che ha rivelato a Voldemort la profezia, sono l’uomo indegno che avrebbe barattato la tua vita con quella di tuo figlio e di tuo marito!
“Dovresti accogliere tuo figlio. Lui ha più bisogno di te. Lui merita le tue attenzioni, non io” infine trovo la forza di proferire.
Lily sorride, uno di quei suoi sorrisi così sereni e frequenti. “Harry non verrà. Non oggi”.
Oggi no. Domani, allora? Cosa cambia in fondo! “Neanche domani” mi leggi nel pensiero, così come sei sempre stata abile a fare in vita, nonostante avessi chiuso il mio cuore e i miei sentimenti in una roccaforte irraggiungibile.
“La profezia deve compiersi. Non c’è altra scelta. Così Silente ha detto…”.
“Shh” Lily pone l’indice sulla bocca a reclamare il silenzio “Silente ha sbagliato. Anche i migliori sbagliano, Sev” un sorriso, ancora, come a voler suggerire altro con quelle sue parole “anche se credo che lui avesse sempre pensato a questa eventualità”.
Silente. Sempre lui. Lui che diceva che bisognava andare avanti. Lui che come un regista aveva deciso la propria morte e guidato la mia vita e quella di tanti altri.
“Ma io ho fallito! Non sono riuscito che a proteggerlo che per una manciata di anni! Il tuo sacrificio è stato ripagato con 16 miseri anni. E io non ho potuto fare di più! Sono rimasto il perdente che il tuo James si divertiva a chiamare Mocciosus” la mandibola si irrigidisce, non tanto al ricordo bruciante degli scherzi dei quattro malandrini, quanto alla conferma del mio fallimento, della mia incapacità di essere uomo, che ho cercato di mascherare con l’abilità di pozionista e l’interesse per le conoscenze magiche, pur anche quelle più occulte.
“No” Lily scuote il capo, facendo ondeggiare la chioma rossa “Proprio adesso stanno festeggiando. E Harry ti ha perdonato. Tutto il mondo magico ti perdonerà e ti daranno il giusto tributo per i tuoi grandi meriti”.
Meriti? Quali meriti, Lily? Non prendermi in giro. Vorrei urlarti contro, farti ragionare. La morte ti ha condotto a travisare così tanto la realtà? Ma non trovo tanto fiato e tante forze per parlare. Sono stanco. Speravo che almeno la morte potesse mettere fine al mio tormento. È questa la mia punizione? Sentirti dire, Lily, così tante sciocchezze? Socchiudo gli occhi e dalle palpebre cadono due lacrime. Non credevo di essere più in grado di piangere. Promisi a me stesso di non farlo più, una volta salito sul treno che mi avrebbe portato ad Hogwarts, al mio posto legittimo di mago, lasciandomi alle spalle un padre che non mi capiva, come non aveva capito mia madre, spaventato dalle nostre doti magiche a lui precluse; infransi quella promessa solo per piangere la tua morte, Lily, ma io non ero degno di compiangerti, e da allora lo feci sempre in silenzio, come in silenzio portai avanti il mio lavoro di spia e la mia missione.
Lily! Come ti ho amato! L’unica per cui provai tanto, per cui il mio cuore ha battuto! Invano ho cercato l’amore in altre donne; ma io non meritavo amore, come poi compresi, e infatti non ebbi altro amore che quello che si compra dalle donne di strada, consumato troppo in fretta, nella speranza che potessi essere tu quella che stringevo tra le braccia e non una donna di malaffare, niente di più diverso da te. E allora fuggivo. Quante volte si ripeteva quella scena: io che sussurravo il tuo nome, fra le braccia di una donna di cui lo ignoravo. E poi niente. Smisi anche di rubare quei pochi attimi di amore artefatto, comprato; si esaurirono in questo modo, presto, le voluttà della mia giovinezza, così come presto si erano accese alla speranza illusoria di poterti avere.
Lily, perdonami anche per questo. Quante le mie colpe! Ma io non avrò forse mai il coraggio di chiederti perdono, avessi l’eternità davanti a me! Ma tu sai già tutto, come già vedi la vittoria di tuo figlio.
“Grazie, Sev!”. Se avessi ancora un cuore, questo fermerebbe i suoi battiti ad udire tanto.
“Co..cos..?”.
“Grazie!” ripete. Non ho capito male, allora. “Grazie per aver difeso Harry, quando io e James non abbiamo potuto. Per averlo vegliato. Grazie, per averlo fatto crescere, per averlo temprato! Grazie per aver salvato tante vite! Grazie, Sev!” ora sono i suoi occhi verdi a riempirsi di lacrime di commozione. No. Non voglio vederti piangere, non per colpa mia, ancora! Anche fosse di felicità, come vuoi farmi credere.
“Io non ho fatto niente. Tutti questi meriti che mi vuoi attribuire… io ho solo colpe” mi prostro ancor di più, mio malgrado, poggiandomi sui palmi delle mani. Le lacrime ricadono sul pavimento, perdendosi nella nebbia fitta che si continua a sollevare intorno a noi.
“Anche i migliori sbagliano” ripeti per la seconda volta “Tutti abbiamo le nostre colpe” una pausa che dura un soffio “Prendi me! Io non ho saputo perdonarti l’offesa subita. Ti ho voltato le spalle quando tu avevi più bisogno di me. Se ti fossi stata accanto, forse, ti avrei risparmiato tante di quelle sofferenze! Perdonami, Sev!”.
Tu sei a chiedermi perdono? Chi è il regista di questo aldilà a burlarsi tanto di me? A invertire i ruoli? Sei ancora tu, Silente?
“Ma tu sei stato comunque grande” continui a parlare come una melodia “Hai contribuito a riportare la pace sul mondo. Grazie a te, Sev, i nostri figli e le generazioni che verranno avranno un mondo migliore su cui vivere!”.
Alzo gli occhi e finalmente ho il coraggio di guardarti negli occhi oltre un secondo. Come sei bella! Così come ti ho sempre portato nel cuore! Perdono, Lily. Perdona me. Tu nella tua immensa misericordia e perfezione hai già perdonato. Ma io non ho niente da perdonare a te, perché non ho mai visto colpe a macchiare il tuo cammino.
“Andiamo, Severus. Gli altri ci aspettano” in un attimo James è lì vicino a te. Intreccia di nuovo la sua mano in una di quelle della sua sposa, come se fosse stata anche troppo quella separazione. Anche da morto devo essere reo di separarvi? No, non voglio. Ora capisco che il vostro Amore non poteva conoscere opposizione; che tu, Lily, eri fatta per essere sposa e madre, compagna di chi era a te pari, non certo di un viscido come me.
Se fossi quello che fui in vita, da giovane, e che continuai ad interpretare anche dopo, dovrei mostrare il mio disprezzo, sottolineando il mio distacco e chiamandoti per cognome, Potter. Ma io non lo farò. E non avrò nemmeno il coraggio di chiamarti James. Taccio.
“Andiamo” fa eco al marito “Gli altri ci aspettano” chi sono questi altri? Dovrò prostrarmi davanti a ognuno di loro, battendomi il petto per ogni mio peccato? Se così fosse, non sarò codardo. Troverò il coraggio; e nella mia mente rimbombano le parole lo Smistamento avviene troppo presto. “Anche Sirius ha da dirti qualcosa e più tardi ci raggiungerà anche Remus. E Silente vuole abbracciarti”…l’abbraccio di Silente, colui che mi fu più vicino di un padre… Sarò stato degno di lui? Dal sorriso di Lily appare di si. Dovrei riempirmi di orgoglio, ma l’orgoglio non appartiene a questa nuova esistenza.
Mi tendi la mano libera, tu, Lily, che sei venuta come Beatrice venne da Dante. E la mia mano si intreccia alla tua e diviene tutto luce.
Luce dentro e fuori di me.
 
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Astry
view post Posted on 16/1/2011, 14:06




Ho letto con piacere questa storia. Mi piace come scrivi, per quanto la situazione sia insolita, il tuo Severus mi piace.
In effetti fatico un po' ad immaginarlo nell'aldilà, anche se anch'io mi sono cimentata nel descrivere un Severus post settimo libro, ma ho volutamente sorvolato sulla questione Lily, Paradiso, anime che si incontrano e tutto quanto comporterebbe. Troppo strano rivederli insieme, consapevoli dei loro ruoli in vita, consapevoli della verità. Ed è questo effetto che mi ha fatto la tua storia. Concordo con ogni singola parola, e il tuo Severus pensa esattamente quello che penserebbe il mio, ma ugualmente i suoi pensieri mi mettono a disagio. Non so spiegarlo. Complimenti comunque e grazie per aver restituito a Severus quanto meritava, anche se avrei preferito qualche riconoscimento in più in vita e non solo dall'altra parte.
 
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°Numenlith°
view post Posted on 16/1/2011, 16:44




CITAZIONE (Astry @ 16/1/2011, 14:06) 
Ho letto con piacere questa storia. Mi piace come scrivi, per quanto la situazione sia insolita, il tuo Severus mi piace.
In effetti fatico un po' ad immaginarlo nell'aldilà, anche se anch'io mi sono cimentata nel descrivere un Severus post settimo libro, ma ho volutamente sorvolato sulla questione Lily, Paradiso, anime che si incontrano e tutto quanto comporterebbe. Troppo strano rivederli insieme, consapevoli dei loro ruoli in vita, consapevoli della verità. Ed è questo effetto che mi ha fatto la tua storia. Concordo con ogni singola parola, e il tuo Severus pensa esattamente quello che penserebbe il mio, ma ugualmente i suoi pensieri mi mettono a disagio. Non so spiegarlo. Complimenti comunque e grazie per aver restituito a Severus quanto meritava, anche se avrei preferito qualche riconoscimento in più in vita e non solo dall'altra parte.

Grazie per le tue parole. Soprattutto grazie per aver dedicato un pochino del tuo tempo per leggere ^_^
Non so nemmeno io perchè mi sia venuto in testa di scrivere di un'aldilà... avrei potuto scrivere di un pre-morte, ma forse mi sarei troppo compromessa con quanto scritto da Rowling, rischiando in termini di coerenza. A me piace immaginarmelo così, Severus, rappacificato con i morti e glorificato nella memoria dei vivi, dato che è stata decisa la sua morte.
 
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Misss
view post Posted on 13/4/2011, 22:28




MI piace moltissimo il tuo stile e la tua storia mi è sembrata così "viva" e vera che mi sono commossa a leggere queste righe. HO trovato la tua storia originale e pervasa da un senso di armonia trasmesso da Lily che , secondo me, rappresenta perfettamente l'atmosfera del paradiso.
CITAZIONE
Severus, rappacificato con i morti e glorificato nella memoria dei vivi,

anche io mi sono immaginata così la possibile "continuazione" della vicenda di Piton.
Di solito non sono una che ama troppo le FF maliconiche (acnhe se questa è attorniata da un senso di pace) ma è stata scritta in maniera accurata che mi ha fatto apprezzare questa storia.
 
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°Numenlith°
view post Posted on 26/7/2011, 16:44




CITAZIONE (Misss @ 13/4/2011, 23:28) 
MI piace moltissimo il tuo stile e la tua storia mi è sembrata così "viva" e vera che mi sono commossa a leggere queste righe. HO trovato la tua storia originale e pervasa da un senso di armonia trasmesso da Lily che , secondo me, rappresenta perfettamente l'atmosfera del paradiso.
CITAZIONE
Severus, rappacificato con i morti e glorificato nella memoria dei vivi,

anche io mi sono immaginata così la possibile "continuazione" della vicenda di Piton.
Di solito non sono una che ama troppo le FF maliconiche (acnhe se questa è attorniata da un senso di pace) ma è stata scritta in maniera accurata che mi ha fatto apprezzare questa storia.

Mi rendo conto che la mia risposta arriva a distanza di diversi mesi, ma era da svariato tempo che non passavo da queste parti.
Confesso che le tue parole mi hanno fatto un immenso piacere. Trattasi della prima, e dell'unica a dire il vero, al momento, ff che io abbia scritto, e saperla di gradimento a qualcuno mi riempe di felicità. Ho cercato di dare proprio un senso di pace con questa mia e forse ci sono riuscita.

Semplicemente grazie per averla letta e commentata ^_^
 
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Arien73
view post Posted on 18/9/2013, 16:19




Una ff veramente splendida e commovente, mi piace l'idea di un aldilà in cui Severus sia finalmente in pace e sia amato da tutti, quando in vita non ha ricevuto che prese in giro, odio e disprezzo. Certo sarebbe stato bello se avesse potuto godere di qualcosa di simile anche da vivo, ma così lo hai comunque ricompensato. Mi piace anche l'immagine di una Lily/Beatrice che lo accoglie e lo accompagna nel mondo della luce. La cosa che mi ha commossa e colpita di più, però, è stato il modo in cui hai reso i pensieri di Severus, i suoi rimorsi, la paura di non avere fatto abbastanza per Harry, di aver fallito... povero Severus! Per tutta la lettura ho sentito il desiderio di abbracciarlo forte forte e di rassicurarlo che no, non aveva sbagliato ma anzi era stato un eroe, il più grande e il più umano degli eroi!
Bravissima!
 
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5 replies since 16/1/2011, 10:57   111 views
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