Sembra davvero che in Harry Potter ci sia qualcosa che impedisca di leggere obiettivamente i fatti. Almeno, lo impedisca a chiunque non riesca a superare quella sorta di nebbia scura, oserei dire di “polvere buio pesto” che la Rowling ci ha gettato negli occhi. In effetti, l’amore per alcuni personaggi, ogni riferimento a Piton non è casuale, sembra essere l’unica guida in questa nebbia, l’unica cosa che ci permette di vedere le sue macchie dello stesso colore di quelle di altri personaggi.
Piton, ha avuto un infanzia difficile, ma non vogliamo usarla come giustificazione. Ha fatto una scelta terribile, non cerchiamo nemmeno di trovare una giustificazione. Ha detto cose terribili, dall’insulto alla sua migliore amica, fino alla frase pronunciata in presenza di Silente, quando accecato dall’amore, dalla paura di perdere Lily è disposto a tutto, egoisticamente disposto a tutto. Ebbene si, non neghiamo nulla, ne di quello che ha fatto ne delle parole che ha pronunciato, ma… c’è un ma…
Le parole di Piton spesso non corrispondono ai fatti, alle scelte che poi fa, sono parole che, a seconda della circostanza in cui vengono dette, prendono un significato diverso. Il Piton bambino rispondendo a Lily dice che non c’è differenza fra una nata Babbana e un mago. Lo stesso Piton poi usa questa differenza come insulto, quasi rinfacciando a lei di essere quella che è. Qualcuna che per nascita è destinata ad allontanarsi da lui, qualcuna che può essere accomunata alle persone che lo stanno umiliando, contro di lei grida l’insulto “mezzosangue” con la bocca impastata di sapone, e tutta la rabbia che in quel momento poteva provare. Ma ancora le sue parole non sono veramente quello che pensa. Perché poi torna a chiedere, a mendicare la sua amicizia (non parliamo d’amore, figuriamoci, Piton è innamorato, ma non si comporta come quello che sta per perdere la ragazza. Lily è un amica, e lui non osa nemmeno chiedere qualcosa di più. Cosa che invece fa James apertamente, quando la invita ad uscire con lui. E’ chiaro che James non cerca solo un amicizia, ma le sta facendo la corte)
Eppure, quella parola “mezzosangue” pesa come un macigno su di lui. Pesa come una condanna.
Ma torniamo al famoso incontro con Silente, quando Piton chiedendo il suo aiuto gli rivela di aver cercato di salvare Lily anche sacrificando suo figlio. Ebbene ecco che anche qui gli animi si scaldano.
“Ma che cosa terribile, sacrificare un bambino per salvare una donna. Orrore!”
Si, è orribile. Ma Piton ha già fatto il danno. Harry è la vittima designata, non si tratta di salvare o lui o la madre, ma solo di salvarne una. Harry Potter è quello che distruggerà Voldemort, figuriamoci se Piton può chiedere a Voldemort di risparmiarlo. Lily no, Lily è solo un intralcio tra Voldemort e il suo rivale. Le sarebbe bastato farsi da parte per vivere. Ma ovviamente una madre non potrebbe mai farlo, ed è proprio perché Lily poteva salvarsi che il suo sacrificio ha creato quella grande protezione che ha distrutto Voldemort.
Ma questo non importa, quello che importa è che Piton abbia chiesto al Signore Oscuro di risparmiarla Lily e non (cosa impossibile) di risparmiare James, Harry, Lily, insomma tutta la bella famigliola.
Boh? A parte l’enorme errore di aver rivelato la profezia, io nell’atteggiamento successivo di Severus non ci vedo nulla di così orrido.
Ma siccome abbiamo Silente di fronte a lui che spara il suo inappellabile giudizio “mi disgusti” ecco che subito quella richiesta, l’unica che Piton potesse fare, torna ad essere un altro macigno nel piatto della bilancia che si inclina pericolosamente in suo sfavore.
Silente lo condanna, già, ma poi altre parole dello stesso Silente ci sfuggono via come se non le avesse pronunciate. Qualcuno ha forse letto un libro diverso, ma a me pare che appena Piton esasperato gli risponde qualcosa come “fai quello che vuoi, salvali tutti.”
Silente reagisce in modo non meno orrido di Severus, ma nessuno sembra notarlo, o dargli peso, a parte Severus ovviamente. Insomma come si fa a dire, ok, li salvo, ma tu cosa mi dai in cambio?
Insomma se è Silente che mercanteggia la vita di un bambino va tutto bene? Mah!
Ok, mi direte che lui li avrebbe salvati comunque e che stava solo mentendo con Severus. Forse!
Sta di fatto che Severus ci casca alla grande, non è che si chiede “ma come? Io sono venuto qui ad avvertirlo perché salvi una famiglia e questo si mette a fare ricatti?”
In effetti la cosa suona strana a Piton che rimane perplesso, ma è anche chiaro che non è certo del buon cuore di Silente, infatti preferisce accettare di offrire qualsiasi cosa (e non sa nemmeno cosa effettivamente sta offrendo, dice solo “qualsiasi cosa”) pur di essere sicuro della salvezza di Lily.
Quindi abbiamo sul piatto di Severus, un insulto a Lily, la sua scelta di diventare Mangiamorte, l’aver rivelato al suo padrone la profezia che annuncia la sua distruzione (e altrimenti che buon servo sarebbe stato?) e poi l’aver chiesto a Voldemort di salvare l’unica persona che si poteva salvare (beh, poteva anche chiedere di salvare James, ma andiamo, quale uomo rischierebbe la vita per salvare il suo rivale in amore, nonché l’uomo che gli ha reso la vita un inferno?)
Un piatto già pesante non c’è che dire. Ma siccome non sono contenta voglio andare a vedere i piatti degli altri. Non sto condannando nessuno, ma voglio vedere cosa c’è dentro, tanto per equità.
Ora penserete che io tiri fuori la faccenda del bullismo, dei Malandrini e del fatto che qualcuno ha cercato di ucciderlo per passatempo e se l’è cavata con nemmeno una “nota sul registro?” (Ah no, quelle non si usano a Hogwarts). Si, da ex Snivellus questa cosa mi rode e parecchio, solo che l’ha subito può capire, ma lasciamo stare le mie motivazioni personali.
No, stavolta voglio mettere il naso in un altro piatto un piatto dorato e metterlo accanto a quello di Severus, voglio vedere se qualcuno ci ha spiluccato dentro per renderlo più leggero.
Sto parlando del piatto di Albus Silente.
L’uomo che si scandalizza della scelta scellerata di Piton giovane (scelta che lui non ha mai fatto?), l’uomo che si scandalizza dei favoritismi del Piton professore (anche quelli lui… mai). L’uomo che si disgusta per il fascino che la magia e il potere esercita in Piton (perché ovviamente Silente non sa cosa sia)
Insomma perché la macchia di Piton deve essergli rinfacciata al punto che forse forse nemmeno col suo sangue è riuscito a coprirla, mentre la stessa colpa, e lo ribadisco, stessa, uguale colpa di Silente sembra scivolare via così come la sabbia in una clessidra.
Piton ha scelto il lato oscuro, affascinato dalla magia, dal potere, da un mago più grande di lui che indubbiamente doveva avere un ascendente molto forte su dei giovani con una gran voglia di dimostrare il loro valore. Piton sceglie quello che per la sua natura ambiziosa è l’unica scelta che può fare. Rinuncia a Lily, rinuncia ad un amica, non alla sua ragazza, intendiamoci, ma ad un’amica che non lo capisce più, e anzi comincia a vergognarsi di lui, e trova anche faticoso doversi giustificare continuamente con i suoi nuovi amici per poterlo frequentare. Piton non sceglie di diventare un assassino, lui sceglie di diventare un grande mago, o almeno è convinto di questo.
La stessa convinzione di un altro giovane mago, Albus Silente che non decide di diventare un seguace, ma piuttosto egli stesso il reclutatore, il grande mago che progetta di cambiare il mondo magico assieme al suo “amico” che la Rowling in un intervista definisce così:
CITAZIONE
"lo immagino come un narcisista e infatuatore. Non credo che avrebbe voluto ricambiare i sentimenti di Silente in tal modo, anche se sarebbe stato come abbagliato da Silente, ma ha provato una sorta di gelosia e allo stesso tempo dicendo: Mio Dio, non ho mai conosciuto un ragazzo brillante come me, potente come me. Insieme, siamo inarrestabili". Quindi penso che non ha ricambiato nulla a Silente per non perdere quello stato d'amicizia.
E il fatto che non fosse solo un amicizia, bensì amore per Silente sembra che per la Rowling basti a giustificarlo:
CITAZIONE
“non un legame fraterno, ma io penso sia una cosa più tragica per Silente. Credo però ciò renda Silente un po’ meno colpevole. Lo vedo fondamentalmente come un vero intellettuale, brillante ed una persona precoce la cui vita emozionale è stata completamente soggiogata dalla propria mente, per sua scelta, e quindi la sua prima incursione nel mondo emozionale è catastrofica e penso sarà scioccato per sempre di questa parte della sua vita. Questo è ciò che ho visto come passato di Silente, ciò che ho sempre visto era nel suo passato. Egli mantiene una certa distanza tra se stesso e gli altri attraverso l’uso dell’umorismo, un certo distacco e modi leggeri.”
Proviamo a girare la stessa frase riferendoci a Piton:
CITAZIONE
“lo vedo fondamentalmente come un vero intellettuale, brillante ed una persona precoce la cui vita emozionale è stata completamente soggiogata dalla propria mente, per sua scelta”.
Se Silente, coraggioso e altruista Grifondoro, è riuscito a fare tanto danno da arrivare ad uccidere involontariamente la propria sorella solo per sete di conoscenza e di potere:
CITAZIONE
“Grindelwand, non puoi immaginare come le sue idee mi convinsero, Hary, quanto mi infiammarono. Babbani costretti all’obbedienza. Noi maghi trionfatori. Io e Grindelwand, i gloriosi, giovani capi della rivoluzione.” (tratto da HP7),
perché Piton, un ragazzo giovane dalla mente altrettanto brillante, tanto da inventare nuovi incantesimi e correggere con le sue annotazioni il suo libro scolastico, nonché ambizioso Serpeverde, dovrebbe essere più colpevole di Silente per essere caduto nella stessa trappola? In fondo Voldemort non doveva certo avere meno ascendente di Grindelwand, forse di più essendo già un mago maturo e Piton solo un giovane studente.
Perché l’uno dovrebbe essere perdonato e l’altro no?
Forse perché Severus è sarcastico e antipatico?
Ma non è forse una sorta di scudo, di difesa, questo suo comportamento? Silente, a dire della Rowling, usa l’umorismo allo stesso scopo:
CITAZIONE
“Egli mantiene una certa distanza tra se stesso e gli altri attraverso l’uso dell’umorismo, un certo distacco e modi leggeri.”
Entrambi cercano il distacco dalle persone, ma certo uno che parla di calzini e manicotti attira comunque le simpatie più di uno che ringhia e usa la lingua per ferire come fosse un pugnale.
Edited by Astry - 1/8/2011, 22:32