Le tarsie marmoree nel Duomo di Siena

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Astry
view post Posted on 18/5/2012, 10:28




DUOMO DI SIENA



Notizie tratte da www.angolohermes.com/Luoghi/Toscana/Siena/Duomo.html



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Il Duomo di Santa Maria Assunta, a Siena, è una delle più riuscite creazioni dell'architettura romanica-gotica italiana. Iniziato nel 1229, venne portato a termine solo alla fine del secolo successivo; tra il 1258 e 1285 la direzione dei lavori fu affidata ai monaci Cistercensi di San Galgano che chiamarono a Siena Nicola Pisano e suo figlio Giovanni. All'inizio del secolo XIV, Siena era al massimo della sua prosperità e le proporzioni della Cattedrale non apparvero più degne dello splendore della Repubblica. Si decise quindi di ricostruire una nuova e grandiosa Cattedrale, di cui l'attuale chiesa non sarebbe stata che un transetto. Il progetto fu affidato a Lando di Pietro nel 1339. Ma la peste del 1348 ed alcune guerre con gli Stati confinanti fecero precipitare la situazione che da prosperosa divenne critica e l'ambizioso progetto venne definitivamente abbandonato (ancora oggi rimane la testimonianza di questa opera incompiuta, in fondo alla fiancata destra del Duomo). Si tornò, quindi, a lavorare sul duomo originario e nel 1376 fu affidata la costruzione della facciata superiore a Giovanni di Cecco; nel frattempo la cupola e il campanile erano già stati eseguiti; quest'ultimo, costruito nel 1313, è un bellissimo esempio di stile romanico, a pianta quadrata con sei finestre su ogni lato che vanno dalla monofora in basso alla esafora in alto. Nel 1382 si provvedeva al rialzamento delle volte della navata centrale e alla ricostruzione dell'abside. Solo allora, dopo oltre un secolo e mezzo, il duomo poté considerarsi terminato.

LE TARSIE MARMOREE




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Il pavimento del Duomo è interamente ricoperto da una serie di tarsie marmoree formata da 56 quadri che vennero realizzati dal 1369 al 1547 da oltre quaranta artisti. Esso non è visibile tutti i giorni dell'anno, perché i vari mosaici sono speso ricoperti per preservarne la pregevole fattura. Soltanto in determinate occasioni, ad esempio nei giorni attorno alla ricorrenza della festa dell'Assunzione (15 Agosto) o alla celebrazione del Palio, quando l'afflusso dei turisti è maggiore. Il primo grande riquadro, posto proprio davanti l'ingresso principale, può stupire per la figura rappresentata, che poco ha a che fare con la Chiesa cristiana. Dentro una cornice formata da un intreccio di svastiche, infatti, campeggia la figura di Ermete Trismegisto ("tre volte grandissimo"), una figura mitica e simbolica, ritenuta l'incarnazione del dio egizio Thot (corrispondente al greco Hermes ed al latino Mercurio), inventore della scrittura, dell'Alchimia e di tutta la scienza che da lui prese il nome di ermetica.




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La tarsia venne realizzata dal senese Giovanni Di Stefano, forse su commissione del cavaliere gerosolimitano Alberto Aringhieri. Ermete è rappresentato come una figura veneranda, che indossa una lunga veste cintata ed un alto copricapo. Con la mano destra egli consegna un volume ad un altro personaggio, con un turbante, dietro al quale c'è una terza figura di aspetto giovanile e vestito in modo più dimesso. Con la sinistra, invece, egli tocca una lapide, sorretta da due sfingi con le code intrecciate, sulla quale sono riportati alcuni versi dell'Asclepio e del Pimandro, due antichi libri attribuiti ad Ermete e facenti parte del cosiddetto Corpus Hermeticum, Corpo Ermetico. Alla base del mosaico, un cartiglio recita:

HERMES MERCURIUS TRISMEGISTUS / CONTEMPORANEUS MOYSE
Ermete Mercurio Trismegisto / contemporaneo di Mosè






È stato fatto notare che la scena nel suo insieme ha chiaramente una valenza iniziatica, a cominciare dai colori utilizzati, che richiamano le quattro fasi della Grande Opera Alchemica: lo sfondo è di colore nero (la nigredo), il giovane in disparte è completamente vestito di bianco (l'albedo), il vegliardo col turbante ha un elemento di colore rosso (la rubedo) mentre Ermete ha tre elementi del suo abito di colore giallo (la citrinitas).
Anche altre figure rappresentate nelle tarsie hanno caratteristiche di unicità rispetto all'ambiente in cui sono raffigurate. Vi si trovano, ad esempio, i ritratti delle più celebri Sibille, come quella Cumana.

Un'altra tarsia rappresenta invece la Ruota della Fortuna, una Ruota ad Otto Raggi dominata da un imponente imperatore assiso in trono, con altri tre personaggi che cercano di salire o scendere dalla ruota, immaginata in movimento. Il senso di questa figura è la rappresentazione del mutevole destino umano: procedendo in senso orario, a partire dalla figura di sinistra, infatti, si può così interpretare: regnabo (regnerò), regno (regno), regnavi (regnavo), sum sine regno (sono senza regno). Si tratta della stessa figura rappresentata nel decimo arcano maggiore dei Tarocchi, che la tradizione vuole siano stati inventati dallo stesso Ermete Trismegisto. La tarsia dimostra che almeno nel periodo in cui è stata eseguita, ad opera di Domenico di Nicolò, intagliatore attivo negli anni a cavallo tra il '300 ed il '400, il simbolico mazzo di carte era già conosciuto.

La-ruota-di-Siena


Il Quadrato Magico del SATOR
Il Duomo è noto anche per un'altra importante presenza, quella del Quadrato Magico del SATOR. Esso si trova inciso su una piccola pietra incassata a circa due metri da terra, nella parete esterna sul fianco sinistro, di fronte al palazzo arcivescovile. La sua presenza qui potrebbe avvalorare l'ipotesi del collegamento tra il quadrato magico ed i Cavalieri Templari: Siena, infatti, fu uno dei più importanti centri templari del nord-Italia, attraversata in pieno dalla Via Francigena, che collegava la Francia con Roma guidando i pellegrini fino al sepolcro di San Pietro, in Vaticano. I Templari a Siena avevano una propria mansione di cui oggi rimane visitabile la splendida chiesa di San Pietro alla Magione.

Duomo_SATOR

 
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view post Posted on 22/5/2012, 10:16
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Io adoro Siena e il suo Duomo è uno splendore... Astry cara, direi che ci dobbiamo fare un giretto assieme :lol:
 
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Astry
view post Posted on 22/5/2012, 13:44




CITAZIONE (Asmodai @ 22/5/2012, 11:16) 
Io adoro Siena e il suo Duomo è uno splendore... Astry cara, direi che ci dobbiamo fare un giretto assieme :lol:

Appena mi sarò dimenticata del giretto fatto con i miei alunni :-)
Oltretutto i monumenti ce li hanno fatti vedere solo dall'esterno... e la guida era un cane, ci ha portati al bar.
 
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view post Posted on 22/5/2012, 14:15
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Il Quadrato Magico del SATOR

Il Duomo è noto anche per un'altra importante presenza, quella del Quadrato Magico del SATOR. Esso si trova inciso su una piccola pietra incassata a circa due metri da terra, nella parete esterna sul fianco sinistro, di fronte al palazzo arcivescovile.

Mi hai stuzzicato e sono andata a fare qualche ricerchina... ;) e il quadrato Sator sembra abbia più di 2100 anni!

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A Pompei nel 1936, su una colonna della Grande Palestra, il professor Pompeo Della Corte, esperto di graffiti ed eminente pompeianista, scoprì una misteriosa iscrizione. Si trattava di cinque parole latine, accostate in modo da formare un quadrato, con il vocabolo centrale TENET che si intersecava creando una croce.
L'iscrizione era una frase "palindroma", cioè leggibile in entrambi i sensi. Il significato del Quadrato era però sconosciuto a tutti.
Le cinque parole, lette una di seguito all'altra, sono: SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS. La particolarità del crittogramma consiste nel fatto che può essere letto sia da destra a sinistra che dall'alto in basso, e a partire da ogni angolo.
A prima vista potrebbe sembrare solamente un originale passatempo enigmistico dell'antichità, creato per il divertimento degli ameni pompeiani. Se non fosse che il Quadrato del sator da duemila anni ha un posto di rilievo nella storia e si ritrova nelle culture di paesi diversissimi e lontani tra loro. Nessuna sciarada ha mai avuto tanta fortuna!

Quattro delle parole del latercolo (piccolo mattone d'argilla) pompeiano sono note, ma una non si ritrova in nessun dizionario conosciuto: AREPO.
La parola che più si avvicina ad arepo è "Areopago", la collina di Marte (Ares) ad Atene, dove il tribunale supremo dell'Areopago teneva le sue sedute.
La traduzione più probabile secondo l'Enciclopedia Britannica è: "Il seminatore dell'Aeropago detiene le ruote dell'Opera".

Tra le tante teorie sul Quadrato c'è quella dello storico Ludwig Diehl, secondo il quale la frase dovesse essere letta, come molte altre iscrizioni antiche, in modo "bustrofedico", cioè "voltando alla maniera dei buoi quando arano": SATOR OPERA TENET - TENET OPERA SATOR, il seminatore tiene l’ opera – l’opera tiene il seminatore. Ma anche così il vero senso restava ancora poco chiaro.

Anche volendo identificare il sator con Dio e le opere con l'universo intero, interpretazione che giustificherebbe lo stretto rapporto che si è sempre potuto constatare tra il latercolo e la religione cristiana, non si spiega comunque perché questo fosse presente anche nel mondo pagano, prima della diffusione del Cristianesimo.

La frase si può leggere a serpentina, senza ripetere tenet.
Si ottiene: SATOR OPERA TENET AREPO ROTAS. "Il seminatore tiene le opere, l'arepo le ruote", cosa poteva significare?
Il latino TENET può essere tradotto anche con: tenere in mano, avere il controllo o, con un termine moderno, gestire. Il seminatore ha il controllo delle opere, o dei lavori, delle azioni quotidiane.
Anche nel mondo romano le ROTAS, poi, possono essere intese come le ruote della fortuna o le ruote del destino.
Resta il mistero dell'AREPO, ma se derivasse veramente dal greco Areopago, il luogo di riunione dei supremi giudici? Potremmo supporre che fosse una forma popolare, derivata contraendo il termine Areopago, per indicare il supremo tribunale o il giudice stesso.

Dal punto di vista grammaticale e semantico otteniamo:

SATOR - nominativo singolare - il seminatore
OPERA - accusativo plurale - le opere
TENET - verbo, presente, terza persona singolare - tiene
AREPO - nominativo singolare - l'Areopago
ROTAS - accusativo plurale - i destini

Il senso dell'intera frase appare più chiaro e abbastanza semplice:
Il seminatore ha il controllo delle opere, il tribunale supremo (controlla) le ruote del destino.
Ovvero: IL SEMINATORE DECIDE I SUOI LAVORI QUOTIDIANI, MA IL TRIBUNALE SUPREMO DECIDE IL SUO DESTINO.
Siamo di fronte a due frasi antitetiche, che hanno in comune il verbo TENET.
Si può notare che in questa accezione il testo non solo può essere letto in ogni senso, ma in qualsiasi senso lo si legga il significato non cambia. E la frase resta ugualmente palindroma.
Il seminatore è l'esempio dell'uomo più umile, il contadino, l'Areopago invece incarna chi ha il potere supremo di decidere la sorte degli altri uomini.

Ampliando il concetto si può interpretare: L'UOMO GESTISCE LE SUE AZIONI QUOTIDIANE, MA IL GIUDICE SUPREMO CONTROLLA IL SUO DESTINO.

Il quadrato potrebbe essere una specie di semplice massima proverbiale, posta sotto forma di gioco di parole per essere più facilmente accessibile e memorizzabile, che in realtà spiegherebbe un concetto filosofico di altissimo valore quale il limite del libero arbitrio dell'uomo nei confronti della divinità.

Se infatti pensiamo al giudice supremo come Dio, otterremo: L'UOMO DECIDE LE SUE AZIONI QUOTIDIANE, MA DIO DECIDE IL SUO DESTINO.

In che modo possiamo conciliare l'apparente capacità dell'uomo di decidere delle sue azioni e la sua capacità di scegliere, con la consapevolezza dell'esistenza di un Dio che regola e ordina tutte le cose?

Il fascino di una simile domanda ancora oggi ci lascia sconcertati. Quasi ammaliati. Senz'altro ci sentiamo inadeguati nel trovare una risposta.
Nella filosofia antica furono per primi i pensatori stoici a porsi il problema dei limiti del libero arbitrio. Aristotele aveva speculato e creduto all'esistenza di un Dio. I seguaci dello Stoà si chiesero come conciliare questo Dio con la libertà dell'uomo.

A partire dal 164 a.C., con la conquista della Macedonia, la Grecia divenne di fatto una provincia romana e Roma entrò in contatto con il mondo greco e la sua filosofia.
Purtroppo le due culture divergevano profondamente. Quella romana era pragmatica e utilitaristica, quella greca teoretica e contemplativa.
I filosofi romani adeguarono le dottrine universali ed eterne, provenienti dalle province dell'est, condensandole in massime brevi e di immediata comprensione ad uso popolare. Il latercolo pompeiano potrebbe ben inserirsi in tele processo di adattamento.

Se pensiamo poi alla vicinanza di certi concetti dello stoicismo con quelli del Cristianesimo, e come spesso i filosofi stoici, come Seneca, siano stati spesso creduti cristiani, si può ben comprendere come il Quadrato Sator, che esaltava il potere di Dio sull'uomo, sia stato anche accolto tra i simboli della religione di Cristo.

Padre Felix Grosser notò che poteva essere stata considerata una "crux dissimulata" e venerata di nascosto dai primi cristiani, perseguitati per la loro fede.

Inoltre la professoressa Bianca Capone, in base ad approfonditi studi archeologici, ha sostenuto che in particolare i Cavalieri Templari abbiano conosciuto e diffuso il Quadrato Sator. Questo, infatti, si troverebbe riportato in vari luoghi, sacri e non, legati alla storia dei Templari.
Il Quadrato Sator potrebbe essere quindi una massima filosofica, eterna, la cui validità ha attraversato i secoli. Una pillola di saggezza ad uso individuale, ma anche un monito alla presunzione umana. Un'altra versione del "Memento homo!".

I reperti più antichi del Quadrato Sator, quelli appunto ritrovati a Pompei, secondo gli archeologi sarebbero databili attorno alla metà del primo secolo d.C.. In un momento storico nel quale il mondo romano aveva smarrito i valori dell'antica Repubblica e i nuovi poteri imperiali inducevano gli imperatori a considerarsi degli dei, era particolarmente necessario rammentare loro i limiti del potere umano e riaffermare che esiste un Giudice Supremo che dall'alto decide il destino degli uomini..

I ricchi e felici pompeiani, inoltre, dopo il terremoto del 62 d.C., come scrive Seneca, avevano potuto sperimentare la precarietà dell'esistenza umana ed era abbastanza logico che fossero spinti a rivolgere le loro riflessioni sulla potenza di quel Potere Supremo che così duramente aveva dimostrato la sua forza e la loro fragilità.

I colti Cavalieri Templari avrebbero, in seguito, ripreso e diffuso la massima per affermare il potere dell'unico Dio sulla piccolezza dell'uomo, ammonendo quest'ultimo a non inorgoglirsi della propria libertà individuale.

Purtroppo durante gli anni bui del Medioevo deve essere andato perso il significato originale del Quadrato Sator. Incolti studiosi lo hanno trasformato in un simbolo esoterico, avvilendolo con poteri pseudo magici e giungendo a credere che curasse addirittura i cani rabbiosi.

Nessuna formula magica invece, nessun assurdo potere terapeutico, nessun "Quadrato magico", come è stato spesso chiamato. Niente a che vedere con gli esorcismi e la magia nera ...tantomeno con le odierne cantilene propiziatorie ad uso e consumo degli automobilisti californiani!
Solamente un'esortazione a riflettere sull'esistenza, sull'uomo. Solamente un "laterculum", un piccolo mattone di saggezza universale, il cui fascino e la cui validità hanno attraversato i millenni proprio perché non discrimina tra culture, razze o fedi diverse.
 
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Astry
view post Posted on 22/5/2012, 14:47




CITAZIONE (Ary64 @ 22/5/2012, 15:15) 
CITAZIONE
Il Quadrato Magico del SATOR

Il Duomo è noto anche per un'altra importante presenza, quella del Quadrato Magico del SATOR. Esso si trova inciso su una piccola pietra incassata a circa due metri da terra, nella parete esterna sul fianco sinistro, di fronte al palazzo arcivescovile.

Mi hai stuzzicato e sono andata a fare qualche ricerchina... ;) e il quadrato Sator sembra abbia più di 2100 anni!

Tanto per non voler strafare, ahahahah! :lol: :lol: :lol:
Ma il Quadrato magico lo avevi spiegato proprio tu in un altro post, se non sbaglio.
 
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view post Posted on 22/5/2012, 15:54
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CITAZIONE (Astry @ 22/5/2012, 15:47) 
CITAZIONE (Ary64 @ 22/5/2012, 15:15) 
Mi hai stuzzicato e sono andata a fare qualche ricerchina... ;) e il quadrato Sator sembra abbia più di 2100 anni!

Tanto per non voler strafare, ahahahah! :lol: :lol: :lol:
Ma il Quadrato magico lo avevi spiegato proprio tu in un altro post, se non sbaglio.

No, non ho mai parlato di quadrati magici, di labirinti sì, nelle cattedrali gotiche!
 
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Astry
view post Posted on 22/5/2012, 16:02




CITAZIONE (Ary64 @ 22/5/2012, 16:54) 
CITAZIONE (Astry @ 22/5/2012, 15:47) 
Tanto per non voler strafare, ahahahah! :lol: :lol: :lol:
Ma il Quadrato magico lo avevi spiegato proprio tu in un altro post, se non sbaglio.

No, non ho mai parlato di quadrati magici, di labirinti sì, nelle cattedrali gotiche!

Infatti ho ricontrollato, eppure ci avrei messo la mano sul fuoco di averlo letto qui sul forum e quindi ero certa che l'avessi scritto tu. :-)

 
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6 replies since 18/5/2012, 10:28   1042 views
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