Faraone antico, Una meraviglia dimenticata sotto il nostro naso

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Astry
view post Posted on 30/10/2012, 13:57




FARAONE ANTICO



Come spesso accade si cerca lontano e non ci si accorge delle meraviglie nascoste dietro l'angolo. Faraone antico si trova, infatti, in una piccola frazione di Sant'Egidio alla Vibrata chiamata appunto Faraone, ed è praticamente a venti minuti di macchina da casa mia e a nemmeno cinque minuti da casa di Alex Piton, eppure noi non la conoscevamo.
Perché? Perché nessuno qui nella zona ha occhi adatti ad apprezzarne la bellezza evidentemente, nessuno ne parla, nessuno va a vederlo, e chi sa della sua esistenza lo conosce solo come un ritrovo di drogati e prostitute, per non dire di peggio.
Presto di questo tesoro non rimarrà più nulla, ed è già un miracolo se non è ancora stato trasformato in una discarica. Tutto sommato, mucchi sparsi di sedie e mobili da bagno che abbiamo trovato, non ne hanno ancora deturpato la bellezza, per ora, ma quanto durerà?

QUI trovate una descrizione del luogo.
Faraone, il cui nome è di chiara origine longobarda (“fara” in quella lingua era l’accampamento), è una frazione di Sant’Egidio alla Vibrata (Teramo). E’ costituita da due parti ben distinte: la più antica è un vero e proprio borgo fortificato di chiara impronta medioevale e prende il nome di Faraone Antico. E’ ormai disabitata dalla metà degli anni sessanta del secolo scorso e molti dei suoi abitanti hanno dato vita ad un nuovo centro a poca distanza che si snocciola lungo la S.P. 2 che collega Sant’Egidio alla Vibrata con Villa Lempa, cui è stato dato il nome di Faraone Nuovo o, più semplicemente, Faraone. Venne parzialmente danneggiata da un terremoto nel settembre del 1950 e l’accorato interessamento del parroco di allora don Giovanni Reali (1913-1973) fece affluire a Faraone copiosi contributi pubblici che consentirono gradatamente la migrazione nel nuovo sito, con l’abbandono di quello vecchio. Dopo aver attraversato un profondo fossato con un ponticello, al posto del quale un tempo c’era un ponte levatoio, l’ingresso a Faraone Antico è trionfale, attraverso un grande portale ad arco sormontato da una elegante torre merlata. Un bel bassorilievo raffigurante una Madonna con Bambino cui San Giovannino porge il paese di Faraone, evidentemente invocando protezione per i suoi abitanti, firmata da G. Sassetti Asculanus fa bella mostra di sè. L’autore è con ogni probabilità Ghino Sassetti, scultore, affermato Maestro scultore a cavallo della metà del secolo scorso, che fu anche docente all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Il bassorilievo ricalca il tema di un affresco risalente al 1500 attribuito al pittore marchigiano Stefano Folchetti che si trova nella Chiesa di San Vito Martire di Faraone. Appena sotto, una iscrizione recita: “Maria SS. delle Misericordie. Il Parroco D. Giovanni Reali e il popolo di Faraone alla loro protettrice, perchè liberati dai pericoli della guerra. A. D. 1944”. Appena sotto, incastonata nel muro restaurato, una pietra logorata dal tempo porta incisa la data del 1467, che è probabilmente la data della costruzione della cinta muraria. Più a sinistra, anche questo rimesso in opera all’atto del restauro, si trova lo stemma in pietra di Generoso Cornacchia di Civitella del Tronto, rappresentato da una torre quadrata sormontata da una cornacchia; di fianco le lettere G e C ed al centro la data 1511. Al di là del portale un’ordinata piazzetta su cui si affaccia la Chiesa di Santa Maria delle Misericordie ed un monolitico edificio munito di contrafforti di sostegno a scarpa, costruiti lì dopo i danni del terremoto del 1950. Nel bel mezzo del paese, in una delle tre strade che lo percorrono su cui si affacciano complessivamente una ventina di edifici, spicca il palazzo dei Baroni Farina, che insieme ai Ranalli ed ai Faragalli furono tra i più importanti proprietari terrieri della zona. Esso aveva ospitato un convento di suore e, al pian terreno, l’asilo; il soffitto del suo piano superiore ancor oggi mostra i bellissimi decori policromi che lo adornavano. Gli altri edifici, dove un tempo erano collocati anche un bar e l‘ufficio postale, sono ormai smozzicati dal tempo e divorati dalla vegetazione. A ridosso della chiesa, parte della casa canonica, che un tempo ha vissuto anche i fasti di un cinema parrocchiale, ha usufruito di interventi di recupero più o meno invasivi ed è oggi abitata da una famiglia.

Di seguito qualche brutta foto fatta da me, mentre QUI trovate quelle fatte dal nostro Horus che, oltre ad essere un esperto di Alieni, si è rivelato anche un artista della fotografia, nonchè abbastanza pazzo e spericolato da infilarsi nelle case pericolanti a fotografare, mentre io da brava Serpeverde son rimasta prudentemente sulla soglia. :unsure:

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Edited by Astry - 30/10/2012, 15:19
 
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Mixky
view post Posted on 30/10/2012, 14:40




Ed ecco perchè l'Italia va male. Ed andrà anche peggio perchè siamo una massa di caproni che non vede niente. Si spreca troppo e dove serve veramente non viene mosso un dito.
Non mi ci far pensare che mi viene la bile, va... Vuoi sapere qual è ultimamente il mio motto? L'Italia è bella, ma sono gli italiani che non vanno!
Comunque bellissimo posto da visitare.
 
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Nykyo
view post Posted on 30/10/2012, 14:44




Che posto particolare, chissà che atmosfera. Peccato lasciarlo ad un simile degrado :(
 
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2 replies since 30/10/2012, 13:57   20 views
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