Womb

Giusto avantieri ho visto Womb. Il difetto maggiore che ha, se non siete fra quelli che la trovano un pregio, è la lentezza tipica di certo cinema indie europeo. Lentezza e silenzi.
Ma ha una fotografia sui toni di grigio davvero spelendida, è ottimamente recitato (specie da Eva Green, già nota come musa di Bertolucci) e soprattutto parte da un'idea base interessantissima e la sviluppa in maniera sul serio inquietante, disturbante addirittura. E apre, in parte rispondendo anche, una serie di enormi interrogativi? Fino a che punto può spingersi l'amore? Fino a che punto è corretto usare i "doni" della scienza? Fino a che punto l'amore è amore e non mero egoismo o senso di colpa? E l'incesto che contorni assume in un mondo in cui è possibile colonare e partorire la copia della persona amata?
Non per stomaci delicatini, dato l'argomento, ma sul serio un film che fa pensare.
Mi ha colpito, anche se ammetto senza né pudore né vergogna alcuna che a me quel tipo di lentezza e di silenzi da cinema d'autore piace poco. Ma il resto vale la visione e anche il conseguente turbamento.