Navi e fantasmi

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Nykyo
view post Posted on 2/11/2013, 00:01




Le navi e i fantasmi vivono da sempre un fruttuoso connubio, anche nella letteratura (basti pensare ai racconti di Poe, o al cosiddetto Olandese Volante), oggi vi racconto una storia curiosa che mi ha fatto tornare alla mente una bella canzone del nuovo album di Sting.

La canzone (assai romanzata per dare l'idea che la nave sia stata costruita con l'aiuto del Diavolo con cui l'ingegnere che l'aveva proggettata avrebbe fatto un patto) è questa e la consiglio a chi ama lo stile celtico: http://videos.sapo.pt/5J3i4ZtfulczkeAr2Y1J

La storia che l'ha ispirata è questa:

Nel 1853 l'ingenere inglese Isambar Kingdom Brunel (che nome curioso, eh?) uno degli ingegneri più prolifici e famosi di tutti i tempi, e a tutt'oggi uno degli inglesi più famosi della storia britannica, costruì quella che all'epoca per molti anni fu la più grande nave del mondo.
Lunga 211 metri e pesante 20.000 tonnellate la nave che si chiamava Great Eastern venne progettata per attraversare gli oceani e fu fondamentale per la posa del primo cavo tlegrafico oceanico. Ma si dice che fosse maledetta e infestata a causa di un tragico avvenimento accaduto durante la costruzione.
Successe infatti che mentre gli operai lavoravano a saldare tra loro i due enormi scafi (uno interno e uno più esterno) che la componevano un giorno, a fine turno, alla conta degli operai mancasse un uomo.
L'operaio mancante venne cercato per tutto il giorno ma non venne ritrovato e Brunel e gli altri operai decisero di terminare comunque la costruzione della nave e la saldatura dei due scafi.
Da allora, però, gli operai lamentarono di aver sentito più e più volte un rumore, che a volte continuava anche per ore, simile a quello di un martello che venisse sbattuto contro lo scafo.
Nel 1854, dopo appena un anno, la mastodontica nave fu pronta a salpare e venne varata. Le cose, però, non andarono come previsto, venne commesso un errore e la nave scivolò malamente dalla rampa di varo e finì arenata nel Tamigi con uno squarcio di ben 25 metri nella fiancata.
Dal momento che la falla riguardava solo lo scafo più esterno, la Great Easter rimase comunque a galla e sommozzatori vennero mandati arisaldare lo scafo..
Uno di loro, quello ch stava chiudendo il pezzo finale della fiancata risalì in superficie pallido come uno straccio e terrorizzato, dicendo di aver visto uno spettro che batteva con un martello contro la parte interna dello scafo.
Non venne creduto e dopo il ritrovamento di un enorme catena con appeso un anello che la corrente spingeva a picchiare contro lo scafo tutti pensaron chequest'ultima fosseciò che il sommozzatore aveva visto, onché la causa del marttellio che aveva accompagnato tutto il lavoro di riparazione.
Varata una seconda volta, finalmente con successo, la Great Eastern, che doveva ancora essere completata in alcuni punti dovette aspettare ancora quattro anni prima di prendere davvero il largo nel suo viaggio innaugurale verso New York.
Per tutto quel tempo e anche in tutti i lunghi anni in cui, pur essendo stata progettata come nave mercantile e per il trasporto di persone, venne usata soprattutto come posacavi la Great Eastern godette di una brutta fama di nave infestata perché si continuò a udire spessissimo il misterioso martellare sullo scafo.
Nel 1888 la nave venne dichiarata pronta per essere dismessa e si cominciò a demolirla ma la cattiva sorte tornò a colpire e un enorme cavo d'acciaio che la tratteneva si tranciò di netto all'improvviso. La Great Eastern scivolò su un fianco e per poco non si schiantò in modo distruttivo sulle banchine del porto.
I presenti dissero di aver sentito marttellare appena prima che il cavo cedesse.
La nave era così grossa e robusta che ci vollero due anni per finire le demolizioni che finirono solo nel 1890.
Ma mentre lo scafo esterno veniva definitivamente separato da quello interno i lavori dovettero essere fermati per un paio di settimane. Gli operai demolitori, infatti, avevano ritrovato lo scheletro di un uomo, murato vivo per errore tra uno scafo e l'altro.
Lo scheletro quasi certamente apparteneva all'operaio che era svanito nel nulla nel 1853, all'inizio dei lavori di costruzione della nave.
Tutti ne furoo convinti perché accanto ai poveri resti venne trovata una cassetta degli attrezzi da operaio e vicina ad essa un martello.
Si dice che da quel momento, fino alla fine della demolizione, nessuno sentì mai più alcun martellio contro lo scafo.


PS: tra le libertà che Sting si prende nella canzone c'è il tempo più breve di navigazione effettiva attribuito alla nave, la morte del capitano e di altri marinai durante l'ultimo viaggio della Great Eastern e soprattutto il fatto che gli operai murati vivi fossero due e che Brunel - secondo la canzone colpevole di aver chiuso le ricerche dei due operai spariti e di aver fatto saldare lo scafo, imprigionandoli a morire in modo orribile - sia morto d'infarto durante il varo. Brunel infattì morì poco prima che la Great Eastern compisse il suo viaggio innaugurale, ma lo fece in circostanze molto meno romanzesche.


Vi lascio anche questo link, perc, fantasmi o meno, Brunel è una figura interessantissima: http://it.wikipedia.org/wiki/Isambard_King...el#Bibliografia
 
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