Frozen

« Older   Newer »
  Share  
Camelia.
view post Posted on 14/1/2014, 01:55




locandina
Ho visto Frozen direi almeno 6 volte perché ero di turno in un cinema (storia lunga). Lo consiglierei? Sì. Ma… ci sono dei ma.
Sono uscita dalla prima visione abbastanza sicura che non avrei voluto rivederlo, nella mia testa avevato già stilato una lista di difetti. Però l’ho rivisto, attirata da alcune cose che mi avevano colpita, e dalla seconda visione in poi mi ci sono affezionata.

Scusate l'abbondanza di spoiler nascosti, ma non voglio rovinare la visione a chi ancora non l'ha visto!
Partiamo dai difetti:

- cosa davvero imperdonabile, la sceneggiatura ha diverse sbavature
quella a mio avviso più macroscopica e che mi ha colpito fin da subito riguarda il rapporto Anna/Kristoff: non si sono situazioni che giustifichino o mostrino l’attrazione crescente del ragazzo per Anna. Il fatto che lui sia innamorato di lei non è chiaro, non basta fargli fare lo sguardo triste quando la lascia al castello. Gli sceneggiatori avrebbero dovuto lavorarci su meglio.

Poi ci sarebbero gli anni e anni che le sorelle passano separate, senza vedersi MAI; nei tentativi di Anna di approcciarsi alla sorella non compaiono mai i genitori, il che è assurdo. Nessuno nel regno che si chieda come mai le porte sono chiuse, perché Elsa non si faccia mai vedere ecc. Il pezzo musicale che accompagna questa parte è carino, ma la storia in sè ha dei buchi.

Kristoff dice di essere rimasto solo e di essere stato adottato dai troll… e tutti i tagliaghiaccio con cui stava all’inizio del film? Se era un bambino orfano, nessuno di loro avrebbe potuto “adottarlo”?!

Ci sono delle scene inutili, ma ne parlerò a proposito delle musiche.

- colonna sonora: bella. Canzoni: belle, ma troppe.
Sia chiaro, io AMO i musical (i bei musical), ma spesso la Disney (specialmente negli anni ’90) ha abusato della musica-per-forza creando a volte un effetto eccessivamente frastornante, quando poteva selezionare poche canzoni, ma buone.
Frozen offre diversi momenti musicali gradevoli. Ma ce ne sono almeno un paio di troppo e sono la canzone di Olaf, superflua, e quella dei troll, decisamente inutile e troppo chiassosa. Fastidiosa, direi. Poteva essere sostituita da 30-max 60 secondi di un buon onesto dialogo fatto di gag e battute e ne avrebbero giovato tutti, spettatori, troll, Kristoff, Anna ed economia del racconto.
Trovo incredibile che lo staff che ha lavorato a questo film non abbia capito quanto il numero dei troll sia da buttare. Quando Disney lavorò a Biancaneve, furono scritte un sacco di canzoni carine, ma solo 8 (se non sbaglio) entrarono nel film, le altre furono tagliate senza pietà, perché non funzionali alla storia, cosa che è IL criterio di selezione per evitare pezzi odiosi come quello di Frozen. Questo è un altro punto di demerito della sceneggiatura.

Parliamo ora dei pregi:

- il corto di Topolino che anticipa il film è una piccola genialata e un gentile omaggio del nuovo cinema al vecchio. Purtroppo, avendo io visto il film in 2D non ho potuto apprezzare l’effetto tridimensionale che doveva essere notevole.

- l’animazione di Frozen è ineccepibile; le espressioni dei volti sono fantastiche e potrebbero bastare a fare il film. Alcune scene e inquadrature sono state pensate per il 3D e dovevano fare la loro porca figura viste con gli occhialini

- l’ambiente “fiabesco” è ben reso, i paesaggi sono belli, la neve è disegnata che sembra vera

- le spalle (Olaf il pupazzo di neve e Sven la renna) funzionano e ho avuto modo di constatare che tutte le fasce d’età di pubblico le hanno apprezzate

- Anna è un’eroina buffa: la sua parlantina, il suo fare le cose prima di pensarle, i suoi modi esuberanti ispirano immediata simpatia (in questo ricorda un po’ Merida di Brave). Il suo aspetto fisico è un po’ troppo filiforme e quel collo striminzito su cui posa una testa dagli occhioni sgranati fa un po' l’effetto bambolina, ma –a parte Biancaneve e la già citata Merida che aveva i fianconi- trovatemi un’altra principessa Disney che non possa sfilare in passerella

- stesso discorso vale per Elsa, con l’ “aggravante” che a volte assomiglia a una Barbie semovente per via del biondo quasi bianco dei capelli abbinato ad un vestito azzurro sciantoso (ok, è la regina delle nevi, ma il tutto è corredato di spacco esagerato), per l’ombreggiatura viola degli occhi a volte un po’ troppo marcata e per la camminata troppo ancheggiante
nella scena della sua “liberazione”

Un vero peccato, perché Elsa è il personaggio secondo me più bello e potente:
la sua sofferenza sempre nascosta, il suo terrore di far male agli altri, le sue paure inconfessabili, il suo canto di libertà che ha il suo picco nel gesto di gettare la corona, sciogliersi i capelli e abbandonare le vesti pesanti che la rinchiudono da capo a piedi, sono elementi che fanno di lei uno dei personaggi più complessi mai creati dalla Disney.
La canzone “All’alba sorgerò” (“Let it go” nell’originale) è la più bella del film; mi ha ricordato, anche se con esiti diversi, Mr Hide che si libera dal Dr Jekyll (Free… Free at last!!!). L’angoscia iniziale che opprime Elsa si scioglie via via, il sorriso, la voglia libertà, la possibilità di libertà, l’euforia della libertà prendono il sopravvento. La scena è costruita molto bene e quant’è tutto luminoso adesso, rispetto alla scena della sua fuga al buio.
Ovviamente anche le altre scene in cui Elsa prova picchi di emozione sono altrettanto potenti e contribuiscono a fare di lei un bel personaggio: su tutte, quella in cui non controlla il dolore e colpisce Anna al cuore e quella in cui Hans le annuncia che Anna è morta.


- il doppiaggio: mediamente molto buono se non ottimo, specialmente nelle parti cantate. Ottima la Rossi nelle vesti di Anna, ottima la Autieri come cantante, qualche perplessità nel recitato, anche se dopo diversi ascolti ci si abitua a che Elsa parli così. Un pelo troppo pasticciata nella pronuncia la voce di Anna bambina, ma sopportabile. Un irriconoscibile Brignano ha dato una gran bella caratterizzazione ad Olaf.

In definitiva considero Frozen un bel film con qualche neo che lo sporca irrimediabilmente e questo è un gran peccato perché la storia (nei personaggi di Elsa e Hans e nello scioglimento degli eventi) è piuttosto innovativa rispetto ai ruoli canonici delle fiabe disneyane.
I mezzi per evitare le imperfezioni di certo non mancavano e in futuro riguarderò il film soprattutto per la personalità di Elsa, che mi ha attirato fin dalla prima visione, forse perché è il personaggio per cui ho provato più empatia.

Concludo con un riflessione di mia zia arrivata via sms: "Rifletto: la morale di Frozen è: l'amore che salva è quello che si dà, non quello che si riceve".

Edited by Camelia. - 15/1/2014, 10:57
 
Top
0 replies since 14/1/2014, 01:55   33 views
  Share