La Soglia, Visioni, sogni e letteratura del soprannaturale

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Aliseia
view post Posted on 7/3/2010, 14:21




La Soglia



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Ciò che mi interessa soprattutto della letteratura e del cinema del soprannaturale è la soglia, quel momento di passaggio tra una percezione quotidiana della realtà e l'evento straordinario.
Il lungo brivido che corre lungo la schiena quando avvertiamo che non tutto è come sembra, e “ci sono più cose in cielo e in terra...”
Per questa ragione, come spiegherò più avanti, preferisco di solito il racconto di spettri a quello di vampiri.
Perché i racconti di fantasmi possono aprire lo spiraglio verso un’altra dimensione, verso l’ignoto. Oltre l’umano.
Il Vampiro, in quanto ex-uomo, umano lo è fin troppo.
Tanto è vero che i racconti di spettri e fantasmi, in qualunque forma, sono quelli ancora capaci di farmi paura.
Ciò che troverò oltre quella soglia fantasmatica, mi stupirà e mi scuoterà come nessun umanissimo succhiasangue potrebbe mai, sovvertendo l'ordine stesso della mia ordinaria, prevedibile vita.
Ma...
C'è un ma.
Amo i vampiri come nessun altra creatura soprannaturale.
C'è una cosa che il più umano dei mostri, il vampiro, può vantare, ed è il completo dominio dei nostri sensi. Il vampiro ha un corpo, una voce riconoscibile: si può vedere e ascoltare e toccare.
Il vampiro è sensuale e ci turba.
Il vampiro è cinema: vapore colorato pronto a farsi carne, luce tangibile che svanirà di fronte all'ultima soglia.
L'aurora, l'annuncio del giorno.

Più in generale, se ne avrete voglia, questa sarà la sezione del soprannaturale e del perturbante, di quelle dimensioni fantastiche che ci spiazzano e ci trasportano altrove.
Letteratura, cinema, musica.
Una sezione di brividi imprevedibili e di emozioni indicibili, una soglia da attraversare in direzione ignota.
Le Cronache dei Vampiri

Non ho mai avuto paura dei Vampiri.
Casomai, come ogni tranquilla e rispettabile fanciulla e poi adulta signora (?), li ho amati.
Non ricordo quando cominciò.
Ricordo di aver sofferto l’eccessiva lunghezza del Dracula di Coppola (film che mi sono rivista qualche mese fa, domandandomi di continuo: ma insomma, allora ero scema? Come ho fatto a non innamorarmi SUBITO di lui?)
Ricordo l’eccitazione e il piacere de Intervista col Vampiro di Neil Jordan, quello sì.
Il film di Vampiri con il cast più sbagliato della storia, ma come si fa a non amarlo?
Poi potremmo disquisire del fatto che, sulla carta, non potevamo immaginare due attori meno adatti di Brad e Tom (per non parlare dell’ineffabile Antonio col parruccone).
Ma questa è la Magia del cinema, ragazze.
In quel film Tom, Top-Gun-Tom, l’insopportabile Tom-bravo-ragazzo-americano, funziona.
Funziona persino Brad Pitt!
Certo, essendo così bravi-ragazzi-americani-che-siccome-sono-intelligenti-ogni tanto-mettono-in discussione-la-loro-immagine, Brad e Tom non hanno il “marchio” del Vampiro.
Quello ce l’ha Gary Oldman. Lui si porta dentro luce e oscurità. L’ha fatto per anni, fino ad incontrare il personaggio che tale binomio l’aveva persino nel nome: Sirius Black.
Ma, in generale, datemi un attore, possibilmente inglese, un mantello nero e due sfavillanti canini, e io esclamerò: “Wow, è sexy!”
Perché, diciamolo piano, i film di vampiri non sono film dell’orrore. I film di Vampiri sono film erotici!
Ma non solo, è ovvio.
Sono, ancora di più, film su natura e umanità, istinto e controllo, cuore e cervello.
E l’eterno oscillare: colpa e redenzione.
Ecco perché l’ultima arrivata, Stephenie Meyer, non mi convince poi molto coi suoi vampiri “vegetariani”.
Ci sono tante altre cose da dire, e mi piaceva con questo aprire una specie di Club sull’argomento, che si allargasse anche ad altri argomenti del soprannaturale, e con quella libertà e fantasia e spericolato romanticismo che avevamo irrimediabilmente perso in un precedente, ben noto tentativo.
Comincio con qualche estratto dal mio livejournal, dal momento che Bride all’epoca voleva commentare senza poterlo fare.
Vi consegno dunque le chiavi di questo tenebroso, romantico regno, felice di condividere con voi un’eterna passione che ha in comune con HP attori e capacità trasversale di affascinare chiunque, indipendentemente da età e storia personale.





Ho attraversato gli Oceani del Tempo



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Ho rivisto il Dracula di Coppola, dopo tanti anni.
La visione del film mi ha lasciata ancora una volta stordita. Confermo l’eccessiva lunghezza che gli rimproverai all’epoca.
Ma gli riconosco ora la malia, l'incanto, la sensualità dichiarata e non casuale.
E penso davvero che il Dracula di Gary Oldman sia il migliore di sempre (come ho potuto, allora, dire il contrario? Vergogna!)
Il più struggente, il più dolce, il più sexy.
Il più realistico.
Il film funziona doppiamente quando in scena c'è lui.
Ecco una grande favola barocca, sontuosa, ironica, volutamente artificiosa.
Keanu Reeves mi delizia con la sua presenza-assenza.
Hopkins, con il suo assurdo, volgare Van Helsing sopra le righe, sembra incarnare l'incredulità del regista.
Winona è un'irrequieta, tenera bambolina.
Fino a che non arriva lui.
Lui è quello che sembra crederci davvero.
Lui è Dracula.
Le sue lacrime sono vere.
Lui si arrabbia, si delizia, si inumidisce le labbra.
Lui desidera.
E il film contiene tutte le metafore: il Cinema come fantastico vampirismo, il vampiro come forza sensuale primitiva e animalesca, ma anche come idolo imprescindibile della sessualità femminile, fatta di Sogni, romanticismo, luminescenti vapori che diventano concreti tra le lenzuola.
Il Dracula di Gary Oldman non è un solo idolo ma tanti: belli e mostruosi, dolcissimi e prepotenti, romantici e arroganti…
È il mostro-lupo che assale Lucy, e il magico Principe che trasforma le lacrime in diamanti, è il laido vecchio sensuale che si delizia del sangue di Jonathan, e lo splendido giovane vestito come un damerino, che mormora e ordina “Vedimi”, dall’altra parte della strada.
E io davvero non riesco a distogliere i miei occhi.


Il Personaggio è un Eterno Vampiro...



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Ne La Rosa Purpurea del Cairo: Mia Farrow si innamora di quello che vede sullo schermo.
“Ho appena incontrato un uomo meraviglioso. Non è reale, ma non si può avere tutto”
È con una specie di sollievo che l’ho riscoperto.
Non ero poi così pazza.
Il mio amore si concentra in quell’attimo fugace sullo schermo.
Sì, lo so: questo lo rende meno vero di un amore reale. Almeno se usciamo dalla bolla perfetta di quell’attimo perfetto.
Ma non sono i nostri amori reali anch’essi la collezione di tanti attimi? E non è per questo che parte poi la delusione, quando il ricordo si frantuma in una cruda realtà?
Mia Farrow ha ragione. Non si può avere tutto.
E sono ben disposta a faticare e incollare pezzi in un amore reale che non sia tutti i giorni perfetto.
Ma al cinema la realtà si dissolve in un fantastico Sogno, e mentre sono immersa in un film, ciò che è vero diventa più forte di ciò che è reale.
Il Personaggio è un Eterno Vampiro.
Che ha rubato occhi e bocca e cuore a un volenteroso attore che passava di lì.
E l’anima a noi, spettatori ignari, ma fin troppo disponibili nell’offrire il collo.


Bela Lugosi is not Dead



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Credevo di aver visto tutti i film più importanti di Bela Lugosi. Anni fa, in una retrospettiva a tarda sera.
E di aver visto molti dei principali film di vampiri.
Dal Nosferatu di Murnau, pallido “insetto” alieno, a quello tristissimo di Herzog, dal Dracula del Sabato Sera di Frank Langella a quello “piacione” di Gerard Butler, passando ovviamente per il “mio prezioso”, il Dracula romantico di Coppola e di Gary Oldman.
Senza dimenticare i vampiri sexy e slash di Anne Rice e di Neil Jordan, le tenebrose metafore di Abel Ferrara con il suo Addiction, il recente raggelante Lasciami Entrare, i vampiri teen di Twilight.
Ma non ricordavo di aver visto il Dracula dei Dracula, quello di Tod Browning e di Bela Lugosi.
Possibile?
Il Dracula di Bela Lugosi è un archetipo, è il mito che alberga nella coscienza di tutti noi, anche di quelli che non hanno visto il film.
Non ce n’è bisogno.
Dracula è quello: mantello nero e sorriso perfido da clown lunare.
Alla fine l’ho recuperato. Era vero: non l’avevo visto, E non si può, se si vuole avere la più ampia panoramica sull’argomento.
Bela Lugosi è Dracula.
È il Dracula della nostra infanzia e il Dracula delle parodie.
È come dev’essere un Vampiro: alieno e insieme umano.
Ma di un’umanità ormai lontana, perduta, indecifrabile.
Si avvicina predatorio alla giovane fioraia che gli ha offerto le violette, e noi sappiamo che non ha fame di sesso, come molti suoi successori, ma solo di umanità e di calore.
Poi, gelido, altissimo (sembra sempre alto, anche quando gli altri sono più alti di lui) incede con eleganza fra i vapori malsani di una Londra notturna, unica figura a fuoco in un mondo di ombre.
Malsano, sì. Magnetico.
Ipnotico, a suo modo sensuale, anche se in un modo che non è della nostra dimensione.
Intendiamoci: non è un Dracula da fare innamorare.
Non è il Dracula umanissimo di Gary Oldman, per cui molte di noi rischierebbero volentieri l’anemia e l’equilibrio mentale.
Lui non è davvero umano.

(Per certi versi anche la creatura di Coppola è capace di allontanarsi dall’umanità, ma più in orizzontale, in una direzione animale, che in quella verticale, siderale, dell’enigmatico Dracula di Browning, e della fantastica, raccapricciante creatura di Murnau.
Le metamorfosi di Oldman in pipistrello e in lupo sono l’apoteosi della sensualità, un capolavoro dell’arte ibrida del trucco. Per non parlare dell’alter ego vecchio e vizioso, con le repellenti mani pelose e lo sguardo pieno di voglie, che si contrappone al bel Principe levigato e romantico.
A tutti loro Gary Oldman dona appunto l’umanità dolente dei suoi occhi azzurri, e davvero mi spezza il cuore coglierne il lampo smarrito, persino quando si incarna nella detestabile immagine del Dracula castellano: il vecchio Potente).

Ma voglio tornare al grande, grandissimo Dracula di Bela Lugosi.
Si dice che lui ci tenesse tanto, al punto di farsi seppellire con il costume originale.
Nel film Dracula muore fuori scena.
Un film di vampiri dove non si mostra una sola goccia di sangue.
Solo una serie di grida, multiple, a più voci, come quelle di una legione di demoni, ci avvertono dell’avvenuta esecuzione.
Van Helsing fa allontanare i due ragazzi, Mina e Jon, avvertendoli, mi pare di ricordare, che lui ha “ancora da fare”.
Una morte fuori scena che è ancora una volta una non-morte.
E l’immagine finale è per i due fidanzati, liberi (forse) da ogni tentazione, mentre insieme salgono una scala a spirale, verso la luce.
Bellissimo.

Se il mio cuore potesse battere…



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Mi spezzerebbe il petto.
Spike, o della nostalgia dell’umanità.
Questo è un intervento che non ho mai fatto e che volevo fare.
Spike, il bellissimo vampiro biondo del Buffyverse, mi ricorda sempre uno che bello e biondo non lo è stato mai. Sì, sì, proprio lui: Severus.
Come Severus, Spike è invischiato in un amore non ricambiato (forse, nel caso di Spike ci sono elementi su cui discutere, tra cui anche una fortissima, innegabile attrazione fisica tra lui e Buffy).
Spike è il terribile Vampiro, senz’anima e non redento, che si innamora della sua principale nemica, Buffy la Cacciatrice. Ma il cuore di Buffy appartiene a un altro, l’unico Vampiro con l’anima, tale perfettissimo e tenebrosissimo Angel.
Come Severus eterno secondo.
Come Severus martoriato dalla tensione verso qualcosa di diverso da sé, qualcosa di meglio.
Proprio il Meglio in assoluto, a dire il vero: il Bene.
Come Severus menomato nell’anima.
Come Severus eternamente nostalgico di ciò che era o poteva essere, e come Severus capace di superare l’orrore per arrivare alla redenzione.
Questo è Spike, signori, il vampiro che non aveva l’anima, ma aveva un cuore.






Edited by Aliseia - 20/3/2010, 13:58
 
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Nykyo
view post Posted on 8/3/2010, 21:59




Ma che meraviglia questo post illustrato! le immagini mi hanno piombata in pieno nelle varie atmosfere ed emozioni evocate.
Tesoro, quanto abbiamo di diverso e quanto in comune, eppure ci incrociamo sempre... siamo due strane parallele che possono intersecarsi e i vampiri nel sono una prova più che mai lampante.
Prima o poi devo fare il mio personale post su questi signori della notte :)
 
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Aliseia
view post Posted on 10/3/2010, 22:31




Devo dire che quasi tutte le foto mi provocano un'oscillazione tra emozione, incanto, paura e sbav... (quasi tutte: per il Nosferatu di Murnau escluderei lo sbav. Vabbè strana, ma non fino a questo punto ;) )
 
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Mixky
view post Posted on 20/3/2010, 09:05




Oh Aliseia!
Che dire? No, non oso dire niente perchè questo post è perfetto.
Mi hai riportato alla mente immagini splendide e ho sorriso in qualche punto perchè, as usual, ci intendiamo alla perfezione io e te!
Non oso parlare di Gary Oldman che per me è e rimarrà sempre Dracula.
Per non parlare del mio "piacione" preferito... Gerard Butler... *sospiro*
E ti dirò di più siamo d'accordo anche su Intervista col Vampiro.
Grazie per avermi fatto sorridere e ripensare con piacere ai miei vampiri preferiti.
 
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Aliseia
view post Posted on 20/3/2010, 13:58




Grazie a te, tesoro :wub:
Che bello leggere che sei passata di qui.
 
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Aliseia
view post Posted on 3/6/2010, 22:28




"Il Vicolo tenebroso" di Jean Ray




Mi è tornato in mente questo racconto leggendo il romantico post di Beatrix, quello sulla dama bianca di Carew.
Il racconto di cui accennerò, in realtà, parla di tutt’altro. Ma mi affascinava la tematica amorosa collegata all’orrore.

I vampiri, dicevamo poco sopra…
Così carnali, così sensuali.
Ma può un fantasma, essere algido ed evanescente per definizione, suscitare veri e propri sentimenti amorosi?
Un fantasma che si presenti nel modo tradizionalmente più conosciuto: invisibile, indefinibile?

Jean Ray, scrittore belga dalla vita avventurosa, non è molto conosciuto.
Gli intenditori lo considerano comunque uno dei maestri della letteratura fantastica del ‘900.
E il suo “Vicolo Tenebroso” è una delle più affascinanti, spiazzanti, disturbanti storie di fantasmi mai raccontata.
Cito la trama a memoria, e chiedo già scusa per le imprecisioni.

Questa è una doppia storia, a dire il vero, giocata su piani spaziali e temporali diversi.
O forse no. Forse il tempo e lo spazio sono gli stessi, ma i protagonisti in qualche modo vivono una diversa qualità di vita, e non s’incontrano mai, se non (ma non è certo) nel tragico finale.
Due diari, in due diverse lingue, ritrovati per caso nel porto di Amburgo, raccontano appunto una doppia storia di perdizione.
Sono due racconti misteriosamente collegati tra loro, sebbene diversissimi nei toni e nelle caratteristiche dei protagonisti.
Una storia parla di una casa, infestata da fantasmi e presenze malvagie.
Nella seconda storia un ladro scopre un vicolo che gli altri non vedono, entra in una casa apparentemente disabitata, e lì ogni giorno ruba un oggetto, un piatto, che un diabolico sconosciuto gli paga profumatamente.
Ogni giorno il ladro torna nella casa, e ogni giorno ritrova il piatto nello stesso punto in cui l’aveva prelevato la prima volta.
Inutile dire che la casa è la stessa, e che non sapremo mai con certezza in che modo le due vicende sono collegate.

Ma qui ci interessa la prima storia, che è in realtà una storia d’amore.
Intrisa d’ambiguità e di sensualità repressa.
Lei, che è una signorina apparentemente irreprensibile, lavora come governante presso tre anziane sorelle.
Lui è un fantasma. Non un morto che ritorna, ma una vera e propria creatura aliena, invisibile agli occhi di lei, ma reale, così reale da doversi nutrire.
Le anziane signore che abitano la casa ne intuiscono la forza malvagia, o forse solo la diversità. E lo combattono.
Ma lei no. Lei lo sente piangere: un lamento, “moa moa”, che sembra quello di un cucciolo, di un bambino.
E fa quello che qualunque donna farebbe, di fronte a una creatura che piange: gli porta da mangiare.
Lui sembra gradire solo il latte: nel buio della stanza lei lo sente lappare come un cane.
Lei non lo vede, ma ne sente il patetico richiamo, e continua a tornare.
Un giorno lei lo avverte anche con gli altri sensi: l’aria si sposta, e un vento tiepido attraversa i capelli della donna.
Poi quel soffio così tenero si posa per un attimo sulle labbra della giovane, e lei scrive: “ne ricavai una strana vergogna”.

Non racconto oltre, perché la storia è lunga e complicata, e non sarò mai ben sicura di aver capito tutto, anche dopo più letture.
Ma non importa.
Resta quell’emozione, il senso dell’indicibile, l’inspiegabilità e la diversità dell’amore: l’impressione tenera, imbarazzante, struggente, di un fantasma e della donna che lo ama.

La casa stregata di Fulhalm Road e altri orrori (2007 - La biblioteca di Profondo Rosso n. 12)
 
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Nykyo
view post Posted on 3/6/2010, 22:50




Mi hai intrigata tantissimo. Amo tanto il genere letterario alla Poe o alla Hoffman e adoro anche i fantasmi per nulla romantici di Montague Rohdes James e quelli tristi e ironici di Bierce, a questo autore mi mancava e voglio proprio colmare la lacuna.
Grazie, tesoro, non sarebbe la prima volta che mi dischiudi un mondo :)
 
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Aliseia
view post Posted on 5/6/2010, 14:50




CITAZIONE (Nykyo @ 3/6/2010, 23:50)
Mi hai intrigata tantissimo. Amo tanto il genere letterario alla Poe o alla Hoffman e adoro anche i fantasmi per nulla romantici di Montague Rohdes James e quelli tristi e ironici di Bierce, a questo autore mi mancava e voglio proprio colmare la lacuna.
Grazie, tesoro, non sarebbe la prima volta che mi dischiudi un mondo :)

(Se c'è una che dischiude mondi, quella sei proprio tu. Spesso nemmeno te ne accorgi :wub: )

Quegli autori li adoro anch'io, tesoro.
M.R. James, in particolare. E' il perfetto autore di storie di fantasmi.
Come sa essere crudele, dietro la sua bonomia...

Jean Ray ha scritto quel racconto meraviglioso, poi gli altri, almeno quelli che ho letto, sono molto più concreti e cattivi.
Non sempre il mio genere, ma è comunque un grande.
Rilancio invece con Walter De la Mare. Ho letto I Racconti del Mistero, di Guanda. E se c'è uno elusivo, uno che davvero ti dà il senso del mistero, quello è lui.
E' capace di arrivare all'ultima pagina e, al momento della rivelazione, il protagonista si volta terrorizzato dall'altra parte...
Fantastico, è proprio il caso di dirlo. ;)
 
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Aliseia
view post Posted on 14/7/2010, 14:27




Non ho resistito.


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"No, Diggory, i vampiri non brillano. 50 punti in meno per Tassorosso."

La fanart è di una certa LoveforSeverus, e la fonte è Fanpop. Il codice l'ho preso direttamente da lì, spero di non aver fatto danni! ;)
 
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Nykyo
view post Posted on 14/7/2010, 22:44




CITAZIONE (Aliseia @ 14/7/2010, 15:27)
Non ho resistito.


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"No, Diggory, i vampiri non brillano. 50 punti in meno per Tassorosso."

La fanart è di una certa LoveforSeverus, e la fonte è Fanpop. Il codice l'ho preso direttamente da lì, spero di non aver fatto danni! ;)

Nessun danno, tesoro, salvo quello ai miei addominali doloranti dal ridere. E' meravigliosa XDDDDDDD
 
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Aliseia
view post Posted on 9/1/2011, 14:49




Da QUI

I Vampiri attori sono una delle categorie più delicate di metodo, ispirazione, predestinazione.
Quella del vampiro non è una parte qualunque. Ci sono alcuni che sono Vampiri per elezione, quasi avessero un marchio. Predatori, affascinanti, diversi.
Gary Oldman è uno di quelli. Gary Oldman è Dracula, uno dei tanti dracula possibili. Non a tutti riesce. Non tutti ce l'hanno. Non tutti sono vampiri.
James Marsters è Spike, e lo sarà sempre.
Tom Cruise e Brad Pitt lo sono stati solo per il tempo di un film. Non hanno il marchio. Non ce l'ha il bel Alexander O'loughlin di Moonlight, né il grazioso Paul Wesley di Vampire Diaries.
Stehen Moyer, il Bill di True Blood, ce l'ha solo a tratti (molto meglio il biondo Alexander Skarsgard nei panni di Eric, pur con qualche riserva). Ian Sommerhalder di Vampire Diaries ancora non si è trasformato del tutto, ma ancora nutro qualche speranza, perché è troppo bello per essere criticato, non ce la faccio.
Ci sono altresì degli attori che il marchio l'avrebbero, anche se nessuno li ha mai messi alla prova. Jonathan Rhys Meyers, Aidan Gillen, Aaron Johnson (quest'ultimo, sia detto di sfuggita e per inciso, è anche la scelta per il mio giovane Sirius. Lo vedete qua, sotto l'immagine di un giovane Gary irrequieto. E al cinema Aaron ha già fatto John Lennon. Lo sostengo da sempre: John era un Sirius con un po' di Severus. Miscela esplosiva...).

I Vampiri assorbono le energie altrui. Spesso, almeno al cinema, vogliono solo essere amati.
A pensarci bene, non c’è troppa differenza tra i Vampiri e gli Attori ;)


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Edited by Aliseia - 10/1/2011, 09:46
 
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Aliseia
view post Posted on 20/11/2011, 15:55




Ecco un paio di gallery per le amanti delle creature notturne ;)

La prima è prevalentemente in bianco e nero, o blu e bianco, o come sia, purché sia pallido e bello...

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I più romantici, Dracula e Mina dallo splendido film di Coppola

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Quest'uomo è il vampiro perfetto. E sa come trattare i lupi...

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I più sexy. Il mio OTP più sofferto, vittima dell'umore degli sceneggiatori

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Bill da True Blood. Sulla carta il mio moderno "vampiro perfetto". Vai a capire perché non lo è.

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Eric da True Blood. Sulla carta non dovevo degnarlo di un secondo sguardo. Vai a capire perché, ma gliene riservo senz'altro anche un terzo.

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Mick St. John da Moonlight. E' il vampiro più solare del mondo. Anche troppo. Ma è così bello...

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Damon da Vampire Diaries. Idem come sopra: non sarà il vampiro ideale, ma...





E ora una carrellata delle più nefaste tra le creature che abbiano mai infestato un film di vampiri.

Le indecise!!


La palma va senz'altro a lei, la malefica Buffy...

Chi? Indecisa io?
Io ho un solo grande amore vampiro! Si chiama Angel... :wub:


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Ora vado lì e uccido il cattivo vampiro Spike...


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Magari la prossima volta...


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E che ci posso fare? Gli sceneggiatori sono volubili!


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La brava ragazza: Sookie di True Blood

"Io non volevo, quell'Eric mi fa proprio schifo, io amo solo Bill!!"


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E se state già ridendo dell'immagine sotto, guardate che è solo un sogno! Sì, d'accordo sono io che sogno... Ma solo perchè il cattivo mi ha dato da bere il suo sangue!! :angry:


Sookie-and-Eric

Oh, Helena di Vampire Diaries non la commento nemmeno... Ma chi vuole ingannare?

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Io sono una fan dei Vampiri praticamente da sempre. Non c'è verso che io scelga i loro rozzi e villosi rivali, i Lupi.
Almeno non finché Stephenie Meyer non ha scritto la saga di Twlight.
Non stravedo neanche per il lupacchiotto, in ogni caso. E, no, non ritengo normale che Bella vada a scaldarsi da lui perchè ha freddo :rolleyes:

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E per finire... Beth di Moonlight!

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"Ma io amo Mick! Josef non me lo filo nemmeno! Non sono indecisa!!"


"Noi sì, però..."

MJ

Ehm, scherzavo, Pao... Mick è il vampiro più etero del mondo. Non giurerei su Josef, però...
 
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Nykyo
view post Posted on 20/11/2011, 21:12




Bellissima carrellata ;)

Menzione d'onore per le indecise (mi hai fatta schiantare dal ridere XDDD) e per la prima foto. Mina/Elizabetha e il suo Vlad sono stupendi!!! Come dici? Jonathan Archer? Jonathan Archer chi, scusa? Ah, l'umano insulso, sì, certo...
 
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Mixky
view post Posted on 23/11/2011, 14:42




Ma che belli tutti quei canini a punta....
Benedetta, la mia stellina li chiama i "denti lunghi"
 
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Aliseia
view post Posted on 26/11/2011, 13:28




CITAZIONE (Nykyo @ 20/11/2011, 21:12) 
Menzione d'onore per le indecise (mi hai fatta schiantare dal ridere XDDD) e per la prima foto. Mina/Elizabetha e il suo Vlad sono stupendi!!! Come dici? Jonathan Archer? Jonathan Archer chi, scusa? Ah, l'umano insulso, sì, certo...

Ahahaha è vero! Mi scordo sempre del povero Keanu-Jonathan!

Keanu



Io e Mina abbiamo la memoria corta, chissà perchè...

per-favore-mordimi-sul-collo-le-pia-grandi-coppie-dai-canini-aguzzi-08darcula_avorigh



CITAZIONE (Mixky @ 23/11/2011, 14:42) 
Ma che belli tutti quei canini a punta....
Benedetta, la mia stellina li chiama i "denti lunghi"

Mi piace molto questa definizione :wub:
In Twilight li chiamano "i freddi", ma guardando le immagini non si direbbe... ;)

Edited by Aliseia - 27/11/2011, 16:10
 
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16 replies since 7/3/2010, 14:12   1264 views
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